domenica 13 luglio 2008

CGIL CAMPANIA: PROMOZIONE DI SCAGNOZZI E SISTEMA DI POTERE..






(Il primo a sinistra nella foto Ciro Nappo)





(a sinistra nella foto Ciro Crescentini, a destra Giovanni Sannino)



Nella provincia di Napoli e in Campania si continua a morire nei cantieri edili. Nelle ultime settimane sono morti sei operai. I palazzi del centro storico crollano e solo la fortuna ha evitato vittime innocenti. Milioni di euro provenienti dai fondi europei ingrassano enti di formazione professionale, consulenti e amici e amici degli amici.

La nostra Città e la Regione sono dirette dalla criminalità economica che fa affari con l'immondizia e le risorse pubbliche.

Il sindacato?

La Cgil Campania è in mano ad un personaggio che non sa leggere una busta paga, non ha mai visto un operaio in vita sua. E' un burocrate di partito che è stato imposto alcuni anni fa al decimo piano del palazzo di vetro di Vià Torino perchè doveva curare gli interessi del Governatore.

Ha imposto i suoi scagnozzi nei principali sindacati di categoria e ha avallato anche il licenziamento di un bravo ed onesto sindacalista, il nostro compagno Ciro Crescentini, molto apprezzato dai lavoratori napoletani.

Ciro è stato licenziato per rappresaglia perchè ha denunciato un sistema di potere, gli intrecci, le commistioni tra ispettorato del lavoro, alcune imprese edili e gli interessi della Cgil Campania.

Un sistema di potere che se fotte degli operai che muoiono o si ammalano nei cantieri.

Uno dei suoi principali scagnozzi, tale Giovanni Sannino, segretario generale della Fillea di Napoli un anno fa ha definito il licenziamento di Ciro un "normale avvicendamento" per "scadenza di mandato" rilasciando interviste ridicole ai giornali cittadini. Sannino, preannunciava candidamente che anche il suo "mandato" era scaduto.

Leggete qui quanto dichiarato, qualche anno fa, dallo scagnozzo della Fillea. Dichiarazioni false. Nei prossimi giorni lo scagnozzo del boss sarà eletto segretario generale della Fillea Campania sostituendo Vincenzo Petruzziello diventato "leader" della Cgil di Avellino dopo aver sistemato i parenti negli enti bilaterali. Un altro scagnozzo prenderà il suo posto, tale Ciro Nappo, un personaggio ambiguo, che assumerà l'incarico di "generale" della Fillea di Napoli.

La Cgil nazionale? Si è comportata come Ponzio Pilato. E' giunta l'ora di intensificare le nostre iniziative. Il sindacato non è un organismo o un'associazione qualsiasi. Beneficia di finanziamenti indiretti dallo Stato e imposti ai lavoratori (le quote di servizio) presentandosi come associazione senza scopo di lucro ma nella realtà svolge un'attività imprenditoriale. Le documentazione che circolano in giro lo dimostrano.

E lo possiamo dimostrare.

Abbiamo il dovere di dimostrarlo!


S.B

PS/ Ho aggiunto alle immagini di questo post, la pagina del quotidiano "Il Mattino" di oggi che riporta la notizia della morte di un operaio di 17 anni. Potete notare l'assenza di dichiarazioni dei sindacalisti della Cgil Campania o della Fillea e la netta presa di posizione dell'Ugl.
Una riflessione maliziosa: anche la stampa locale prende le distanze da un sindacato campano colluso e corrotto?
ULTIM'ORA: STASERA(DI DOMENICA) E' MORTO UN ALTRO OPERAIO. ECCO LA NOTIZIA DIFFUSA DA UN'AGENZIA DI STAMPA:
INCIDENTI LAVORO:MORTO MENTRE RIPARA 'GIGLIO'PER FESTA PAESE (ANSA) - NAPOLI, 13 LUG - E' caduto da un'altezza di quattro metri mentre, su una scala, stava riparando le luminarie di un ''giglio'', una delle alte strutture da portare in processione durante la tradizionale festa paesana. Paolo Di Biase, 33 anni, operaio che stava lavorando per conto della ditta ''Armonioso'', e' morto all'istante. E' accaduto stasera a Casavatore, comune dell'hinterland settentrionale di Napoli. Sull'incidente indagano i carabinieri della stazione di Casavatore.
Gli investigatori hanno accertato che non sono state osservate le norme sulla sicurezza del lavoro. I militari stanno svolgendo accertamenti anche sulla posizione lavorativa della vittima. A quanto si e' appreso, i festeggiamenti previsti stasera potrebbero essere annullati in segno di lutto. (ANSA). 13-LUG-08 20:47






17 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Stefania,
condivido in toto il tuo post.
I personaggi che si apprestano a diventare "generali" in alcune categorie del sindacato Cgil di Napoli e Campania non sono altro che "capitani" di una nave che affonda.
Non sono più credibili. Gli operatori della stampa e delle TV stanno alla larga da loro.
Non li ritengono più interlocutori ma complici di un sistema.
Chi sono Gravano, Nappo, Sannino, Petruzziello, Passero?
Personaggi che contano solo in quel palazzo in Via Torino gestendo come parassiti le quote di servizio dei lavoratori o i fondi della formazione professionale o nel caso di Nappo imponendo il pagamento di "contributi" ai lavoratori delle aziende fallite o concordando gli "scambi" con l'avvocato De Felice...

Anonimo ha detto...

Per noi,un vero "generale" della Cgil campana è e rimane il compagno Ciro Crescentini.
Un uomo coraggioso, intelligente, onesto, bravo professionalmente.
I vari Gravano,Sannino,e monnezza varia sono piccoli insetti di fronte al carisma di Ciro.

Ciao Ciro e non mollare!!

Anonimo ha detto...

Ragazzi,hanno convocato in fretta e furia i direttivi della Cgil campania, della Fillea Regionale e Napoli perchè hanno avuto paura.
Il Boss ha capito che la Cgil nazionale ha deciso di abbandonare al suo destino la struttura di Via Torino.
"Che affondino nella m...a" hanno praticamente detto quelli di Corso Italia.
Sapete chi ha pagato?
Quel c......e di Franco Martini il quale ha spento le ambizioni del Mauro Macchiesi.
Il futuro del Boss?
Nessuno lo vuole.
Forse andrà a fare il nonno civico a Mondragone.

Anonimo ha detto...

....anche Luisa lo ha abbandonato.
Purtroppo la vicenda della "fotografa" gli è stata fatale...

Anonimo ha detto...

Stefania,
ti ho inviato una mail ed un documento in allegato formato pdf..
La banda di Via Torino continua ad essere creativa e parassitaria...ovviamente sulle spalle dei lavoratori.

Anonimo ha detto...

La foto che avete pubblicato si commenta da sola...Nappo, Ciardi...
Già Antonio Ciardi...
Forniture, computer che si rompono all'improvviso, manutenzione del palazzo...
quanti affari, Caro Ciardi..
Tra l'altro va a braccetto con Nappo e Gravano...
I c.....chi si accoppiano sulla terra!!

Anonimo ha detto...

Ragazzi, purtroppo è morto un altro operaio sul lavoro. E' accaduto stasera a Casavatore durante la festa dei gigli...
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INCIDENTI LAVORO:MORTO MENTRE RIPARA 'GIGLIO'PER FESTA PAESE (ANSA) - NAPOLI, 13 LUG - E' caduto da un'altezza di quattro metri mentre, su una scala, stava riparando le luminarie di un ''giglio'', una delle alte strutture da portare in processione durante la tradizionale festa paesana. Paolo Di Biase, 33 anni, operaio che stava lavorando per conto della ditta ''Armonioso'', e' morto all'istante. E' accaduto stasera a Casavatore, comune dell'hinterland settentrionale di Napoli. Sull'incidente indagano i carabinieri della stazione di Casavatore.Gli investigatori hanno accertato che non sono state osservate le norme sulla sicurezza del lavoro. I militari stanno svolgendo accertamenti anche sulla posizione lavorativa della vittima. A quanto si e' appreso, i festeggiamenti previsti stasera potrebbero essere annullati in segno di lutto. (ANSA). 13-LUG-08 20:47

Anonimo ha detto...

E' una vergogna.
Questi pezzi di m...a che si definiscono sindacalisti e rappresentanti dei lavoratori pensano a spartirsi i posti e le poltrone utilizzando i soldi di noi lavoratori, mentre sui posti di lavoro si continua a morire.
Scommettiamo che domani mattina ci inonderanno di comunicati e di dichiarazioni stampa che serviranno solo a soddisfare la loro vanità e la voglia di vedere i loro nomi sui giornali?

Anonimo ha detto...

Vi ricoreate le parole di Franco Martini segretario generale della Fillea Nazionale?
"Non si può stare più di otto anni anni nella categoria" - disse il leader(?) nazionale.
Bene. Facciamo un pò di calcoli.
- Giovanni Sannino da ventitre anni nella Fillea Di Napoli si appresta a diventare seg.gen. della Fillea Campania..quindi altri 4+4 anni di mandato..Quindi il Sig. Sannino arriverà a 31 anni di "anzianità nella Fillea".
- Ciro Nappo da 22 anni nella Fillea. altri 4+4 di mandato arriverà a 30 anni di "anzianità nella Fillea".
Martini sei un buffone.
Meno male che non sei entrato nella segreteria nazionale della Cgil.
Vai al Filcams, così continuerai a fare il Peter Pan con le ragazze...

Anonimo ha detto...

Comunque ancora io non ho capito cosa ne pensano i lavoratori e le lavoratrici iscritti alla fillea di Napoli,di questa loro infame classe dirigente.
Compagne e compagni,se tutto ciò che è stato scritto nel blog dovesse corrispondere alla realtà,e voi che siete così vicino,non potete non sapere....ebbene questa classe dirigente non solo dovrebbe avere paura a mettere piede in un cantiere,ma dovrebbe essere isolata e lasciata marcire dentro le proprie sedi,visto che quel socialista che dirige la CGIL nazionale non ha avuto le palle di prendere nessuna iniziativa,tantomeno lo pseudo leader nazionale della FILLEA.
L'invito che vi rivolgo è quello di disertare tutti gli appuntamenti che vedono protagonisti i dirigenti della fillea napoletana,di non partecipare ai direttivi di categoria e di costruire una documentazione sul caso Crescentini
che possa essere divulgata il più possibile all'interno dei cantieri edili della provincia di Napoli.
Un abbraccio alle famiglie degli operai edili morti nelle ultime settimane in Campania.
Molti.Troppi.Chiedere giustizia è ormai poca cosa.
Pretendiamo vendetta.

Anonimo ha detto...

Leggete quest'articolo pubblicato oggi dal quotidiano "Il Mattino". Il padre di un operaio napoletano morto sul lavoro accusa i sindacati.
Il Sig.Iacomino alcuni anni fa fu usato da Sannino(della fillea Cgil) e da Gravano(cgil campania)e il governatore Bassolino. Gli promisero un posto di lavoro per un fratello dell'operaio deceduto. Una promessa elettorale
Iacomino, spifferò tutto sul quotidiano "la Repubblica".
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ecco l'articolo
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14/07/2008
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Un padre accusa: i sindacati sono assenti



ROSA PALOMBA «La gente partecipa ma i sindacati no»: Nicola Iacomino in queste ore è in un letto d’ospedale, ma con la moglie Cecilia non si arrende e sta già organizzando una nuova fiaccolata. Il 4 ottobre 2005 è morto suo figlio Francesco, 32 anni, padre da qualche mese. Nel giorno del suo onomastico, il saldatore specializzato precipitò al suolo mentre ristrutturava una palazzina di Ercolano per conto di una ditta in subappalto. Signor Nicola, nel 2007 si è incontrato con il presidente Napolitano. Come mai? «Da giovani militammo nello stesso partito, non abbiamo mai perso i contatti e io dovevo fargli una proposta». Cosa ha detto al capo dello Stato? «Sono un vecchio fabbro che lavorando perse una gamba, ho frequentato fino alla quinta elementare e ancora me ne rammarico, ma conosco bene il lavoro duro e so quanti rischi ci sono. Al presidente della Repubblica ho detto che in materia di sicurezza sul lavoro non basta stanziare fondi in Finanziaria. Piuttosto, è necessario che i sindacati escano allo scoperto e che gli operai siano più responsabili». In che senso? «L’operaio si espone in prima persona, è l’unico a sapere se un macchinario funziona, se un cantiere è a norma, è il primo a rischiare la vita: deve quindi avere la possibilità di denunciare gli abusi e di essere protetto. Per questo, deve avere più potere e meno paura del licenziamento: questo può accadere solo se i lavoratori si sentono protetti, e non solo da caschi e scarpe antiscivolo, ma dai sindacati». Il 4 ottobre lei organizza una fiaccolata in memoria di suo figlio. «Questa volta vorrei che la cosa avesse più rilievo. Vorrei che partecipassero politici, imprenditori, sindacati e che in prima fila ci fossero i familiari delle vittime dei cantier, che arrivassero a Ercolano da tutta Italia». Quanto guadagnava suo figlio? «Circa quattrocento euro alla settimana per diverse ore al giorno. Mio figlio lavorava sempre al Nord, ma poi diventò padre e non volle più allontanarsi da casa».

PS/ STEFANIA RIESCI A PUBBLICARE SUL BLOG LA PAGINA DEL MATTINO COME "ARTICOLO DEL GIORNO"?

Anonimo ha detto...

Anch'io mi ricordo la drammatica vicenda della famiglia Iacomino di Ercolano dopo la morte sul lavoro di Francesco.
Gravano e Sannino per avere qualche momento di gloria su qualche giornale cittadino e nel tg 3 regionale portarono Guglielmo Epifani nella casa della famiglia Iacomino.
Gravano e Sannino promisero posti di lavoro per la vedova ed un fratello del defunto.
Papà Iacmino lo portarono in giro nei convegni e nelle assemblee come fenomeno da baraccone.
Fino a quando Iacomino non si ruppe i coglioni e denunciò tutto su "Repubblica".
Ieri, Iacomino ha confermato di essere una persona dignitosa.
Sannino ha dimostrato di essere una la...na!!

Anonimo ha detto...

Il 19 Gennaio 2005 e durante una conferenza stampa del 24 gennaio, Michele Gravano, Giovanni Sannino e Franco Martini durante una conferenza stampa annunciavano che...Nicola Iacomino, padre di Francesco, il giovane operaio morto sul lavoro lo scorso 4 ottobre a Ercolano, collaborava con la Fillea-Cgil Napoli sui temi della sicurezza antinfortunistica...

Incredibile!!
I magnifici "tre" ne hanno combinate di cotte e di crude!!

Anonimo ha detto...

Caro Ciccio D'Agostino sei ancora sicuro che Ciro Crescentini non sta bene con la testa, oppure la testa di ca..o sei tu? Hai visto che segretari di categoria ha la Fillea in Campania. per colpa di questa altra merdaccia di Sannino adesso il cerchio è completo. ma quand' è che vi arrestano tutti?
ciao Libero.

Anonimo ha detto...

Franco,Michele,Vincenzo,Giovanni,Ciro.

I veri guerriglieri!Quelli che combattono le guerre ,insieme all'organizzazione,per vincerle.

Le tessere del mosaico:
-Vincenzo:da segretario generale della FILLEA Campania a segretario generale della CTdL di Avellino.
-Giovanni:da segretario generale della FILLEA di Napoli a segretario generale della FILLEA Campania.
-Ciro(non quello vero ma quello con la cassa):da responsabile organizzativo della FILLEA di Napoli a segretario generale della FILLEA di Napoli(a quando il direttivo per l'ufficializzazione?).
-Franco:da segretario generale nazionale della FILLEA alla FILCAMS nazionale(..e la segreteria confederale? Voto:mezzo trombato).
-Michele:........povero Michele,ce l'hanno tutti con te,nessuno più ti capisce!Proprio più nessuno,nessuno,nessuno,da quanto ho letto ultimamente.
Ma non voglio credere che tu sia l'unico veramente trombato in toto di tutto il gruppo dei guerriglieri veraci.Vedrai che le cose si sistemeranno velocemente e la tua stella continuerà a splendere come sempre.....immortalata dagli scatti!
(della fotografa,naturally).

Anonimo ha detto...

Mi scusi signor procuratore,le volevo fare una domanda:
"Tra quei milioncini di euro trafugati,così si narra ma non vi è prova,dal presidente Del Turco,non ha per caso trovato qualche euruccio (anche qui milioni)portati via furtivamente dallo IAL-CISL ?delIal Cisl:buco da 43 mln.


PESCARA. Si sono presi tutto. Fino all’ultima monetina. Si sono presi i soldi dei disabili che, per poco più 100 euro di rimborso mensili, frequentavano i corsi – di informatica, fotografia, falegnameria - per avere un’opportunità nel mondo del lavoro.
«Neppure uno spicciolo m’hanno dato», sbotta un giovane su una sedia a rotelle. Si sono presi i soldi dei disoccupati che si iscrivevano a quei corsi in cerca di un’altra occasione di inserimento.

«Un imbroglio pensato ad arte…».
Si sono presi i soldi degli extracomunitari.
«Nel 2007 – racconta Valentina, originaria dell’Ucraina e che vive a Lanciano - ho partecipato a un corso per stranieri sull’internazionalizzazione delle imprese. Eravamo in 12, anche di Africa, Cina, Romania… Non abbiamo visto un centesimo, nonostante le reiterate richieste. E non ci hanno neppure rilasciato l’attestato di partecipazione».
Si sono presi i soldi di migliaia di ragazzi che volevano imparare un mestiere.
«Ho finito il corso di autocad meccanico nel marzo 2006 – ricorda uno di loro - mai avuto un euro. Ai solleciti rispondevano: “Il direttore non c’è, ma stanno sistemando la faccenda. Se vuole lasciare un recapito per essere richiamato…”. Mi hanno fissato l’appuntamento con il direttore. Mi ha dato buca».
Si sono presi i soldi di una flottiglia di insegnanti – circa 1.600 - molti dei quali debbono incassare da 15 a 30 mila euro.
Così funzionava allo Ial (Istituto addestramento lavoratori) di Abruzzo e Molise. L’ente di formazione della Cisl, che s’è sbarazzato dei dipendenti, licenziandoli, e ha “chiuso” per insolvenza, per una caterva di debiti, era una macchina mangiaquattrini oliata a dovere. I fondi arrivavano dall’Unione europea - la maggior parte dei finanziamenti spariti sono stati elargiti dall’Ue - e dalla Regione. E immancabilmente si dissolvevano. Non veniva pagato nessuno: né gli allievi, né i docenti, né il personale interno, né i fornitori, né Agenzia delle entrate, Inail e Inps. Il denaro è stato dissipato, in auto di lusso, viaggi e spese pazze. Come i mobili di casa: un dirigente li ha utilizzati per arredarsi la propria villa. E poi si sono volatilizzati nelle campagne elettorali…

BUCO TRA I 35 ED I 43 MILIONI

Sono alcuni degli aspetti su cui stanno facendo luce la magistratura e la Guardia di finanza. L’inchiesta, che sta ricostruendo la vita dell’istituto dal 2000 al 2006, verte sul “buco d’oro” che, grazie ad azioni truffaldine continuate, si è creato nello Ial, portato allo sfacelo. Sperperi e prelievi facili, abili e con formula collaudata. Il passivo – secondo i primi calcoli degli investigatori – si aggira tra i 35 e i 43 milioni di euro, al contrario delle dichiarazioni del segretario nazionale dell'istituto, Graziano Treré che, tempo addietro, nel tentativo di sminuire il disastro, parlava di appena «16 milioni di deficit».
Le risorse dilapidate sono state poi affiancate da bilanci taroccati che, agli occhi di tutti, erano «a posto, anzi in attivo»: questo serviva per continuare a lucrare.
Perché se i numeri fossero stati quelli veri, quelli del disastro, lo Ial non avrebbe più potuto avere fondi.
Consuntivi finti e ingannatori che hanno ottenuto il benestare dei vertici regionali Cisl, rigorosamente preposti al loro controllo. Ma oltre quelle cifre c’era il malaffare.
Le Fiamme gialle, che hanno effettuato blitz e perquisizioni nelle varie sedi Ial - da quella regionale di Pescara, alle altre di Teramo e della provincia di L’Aquila – hanno sequestrato una montagna di documenti che riempiono un’intera stanza della Procura di Pescara, accanto agli uffici del pubblico ministero Andrea Papalia. Gli accertamenti si annunciano lunghi, lunghissimi. I primi avvisi di garanzia sono già stati inviati da un po’. Un’altra raffica di informazioni di reato sarebbe in partenza. E starebbero per iniziare gli interrogatori, mentre si sta spulciando in decine di conti correnti, privati e dello Ial.
Nel mirino prima di tutto i corsi. Con denunce che sono piombate sul tavolo del pm da parte di insegnanti inferociti. «Ripassate, riprovate…»: con queste parole venivano allontanati senza i loro compensi.
«Ad un certo punto abbiamo capito che ci stavano prendendo in giro».
E hanno segnalato anomalie, bugie, corsi lasciati a metà…
«Come quello per parrucchiere ed estetiste. E’ stato interrotto, non ne abbiamo saputo più nulla. Siamo rimasti senza qualifica».
E poi i bilanci, manipolati e costruiti a piacimento per nascondere le perdite.
«Un mare di denaro disperso in una miriade di inutili rivoli… – evidenzia un sindacalista –. Pure la Cisl, a seconda delle esigenze, ha attinto dalle casse Ial che era un fiorire di quattrini».

NEL MIRINO ANCHE LA CISL E LA REGIONE

Nel mirino della Procura c’è l’operato di dirigenti Ial e di vertici del sindacato:
Gianni Tiburzi, fino al 2006 segretario regionale Cisl e attualmente vice presidente nazionale Inas, patronato Cisl; Francesco Gizzi, che è stato amministratore delegato dello Ial dal 2000 al 2005 e Bruno Colombini, anch’egli amministratore dell’ente fino al 2006: i due si sono alternati nella gestione dell’istituto.
Ma Colombini, anche in quanto dirigente nazionale Ial, ha tenuto le fila della situazione. Verifiche inoltre su Gaetano Pace, presidente del comitato regionale Ial, una carica “onoraria”, e su Pietro Evangelista, mandato in Abruzzo per far calare il sipario, nel modo più indolore possibile, sulla faccenda.
Tra questi nomi ci sono gli indagati.
Attenzione incentrata poi sulla Regione, che, tramite i propri assessori al ramo – tra cui Fernando Fabbiani - non avrebbe controllato a dovere e avrebbe continuato a rimpinguare uno Ial allo sbando, e sui legami tra Ial e Cisl.
E’ inverosimile – secondo la magistratura – che il disavanzo Ial sia passato inosservato per anni, sia in Abruzzo che a livello nazionale.
Che i leader Cisl che si sono succeduti – Sergio D’Antoni, Savino Pezzotta e Raffaele Bonanni, originario tra l’altro di Bomba (Chieti) e che ha ricoperto incarichi importanti nello Ial – non abbiano avuto sentore dello scandalo che si consumava.
E che s’ingarbuglia sempre di più.
Mentre nel resto d’Italia si vocifera di altri Ial nei guai e, all’interno del sindacato, s’accavallano dissensi per quel che è considerato un autentico scandalo.
«Oltre al disagio sentito nell'incontrare in questi giorni amici che lavoravano allo Ial con mesi di stipendio non percepito e senza posto di lavoro, – dice una nota della Femca Cisl di Brescia - sento il disagio di una vicenda molto più grave di quello che pensavo. So il disagio che stanno già sentendo sulla propria pelle i nostri delegati in prima linea in questo territorio. Attendo qualche iniziativa forte della confederazione».

Serena Giannico 02/07/2008 7.41



l'Abruzzo?"

Anonimo ha detto...

pensate di essere dei puri e dei combattenti e pensate che alla fine la giustizia prevale,sieti degli illusi, ma davvero non sapete che il rivoluzionario bassolino sta per passare a forza italia e con lui tutto i suoi cortigiani? Ragazzi svegliatevi!!!!!



I CADUTI SUL LAVORO..