Una politica imbarbarita.
Gente che ormai ha la faccia come il culo.
Caste, comitati d’affari e merchant bank.
Un paese allo sbando.
Un mercato che e’ un arcipelago di piccoli interessi.
Un popolo dimenticato tra i rifiuti.
La morte della questione morale.
La Costituzione calpestata ogni giorno, con sempre nuovi boia.
L’uomo ridotto a merce.A proposito di caste, familismi e nepotismo, il giornalista Marco Travaglio - durante la trasmissione Anno Zero - ha dedicato una lettera a Paul Wolfowitz. Una lettera che si commenta da sola....
Paul Wolfowitz, messo da Bush come Presidente nella Banca Mondiale recentemente ha suscitato scandalo per aver dato alla sua amante uno scatto promozionale (normalmente per concorso interno) alzandole lo stipendio del 28%, per un totale netto di 193.000 dollari). Wolfowizt doveva essere il moralizzatore delle BM, dopo decenni di sprechi, inefficienze e malaffare. Ora gli 11.000 dipendenti della BM chiedono di rendere pubblici tutti i documenti dello scandalo e invitano subito il presidente alle dimissioni.
Gent.mo dr. Paul Wolfowitz,
mi rivolgo a lei per portarle la solidarieta’ mia e del mio paese per lo spiacevole incidente occorsole nel suo. Ho visto la conferenza stampa in cui lei, sudato e tremante, chiedeva scusa per aver procurato la promozione e l’aumento alla sua amante, la bella tunisina Shaha Riza, manager della Banca Mondiale da lei presieduta. I soliti moralisti protestanti han tirato fuori il codice etico e il conflitto d’interessi. Che paroloni! Lei, dr. Wolfowitz, non ha sbagliato a promuovere la sua donna: lei ha sbagliato paese. Da noi, per dire, i codici etici e i conflitti d’interessi sono caduti in prescrizione da un pezzo.
Per parenti, amici e amanti, si fa di tutto, di piu’. Alla luce del sole, con un certo vanto.
Diceva Longanesi: “Nel tricolore andrebbe scritto: tengo famiglia”.
Da noi è tutto ereditario, dalle cariche alle cattedre: abbiamo persino abolito la tassa di successione. Siamo un paese di mamme, babbi, figli e soprattutto nipoti. Ci scherzava gia’ nel ‘400 il cardinale Enea Silvio Piccolomini, appena divenne papa Pio II: “Quand’ero solo Enea, nessun mi conoscea; ora che sono Pio, tutti mi chiaman zio”.
Se visitasse la Rai, scoprirebbe decine di cognomi famosi, soprattutto politici: De Martino, Andreatta, Berlinguer,Donat-Cattin, Leone,Letta, Mancini, Mancino, Piga, Rauti, Ruffini, Scelba, Squillante, Bernabei, Buttiglione, Cariglia, Sottile, Zanda, Matteoli. Non sono omonimi:sono proprio parenti. Hanno assunto l’autista e l’assistente di Berlusconi, e persino il figlio della segretaria di Gelli. Ma a Mediaset e’ lo stesso.
Poi si faccia un giro in Parlamento. Li’ il seggio è ereditario. Ci sono i figli d’arte. Craxi,quello che voi chiamereste latitante e noi chiamiamo esule, ha lasciato in eredita’ addirittura due seggi: la figlia Stefania deputata di destra, il figlio Bobo sottosegretario a sinistra. Forlani, piu’ modestamente, ha piazzato un solo figlio, Alessandro (Udc). Anche perche’ non ne ha altri. Cossiga ha portato il figlio Giuseppe (FI) e il nipote Piero Testoni (FI). Perche’ i parlamentari non li eleggiamo piu’: li nominano i partiti, con le liste bloccate. E’ molto piu’ pratico. Al Senato e’ arrivato il fratello di Pecoraro Scanio, Marco, che s’era fatto valere come terzino dell’Avellino. Poi c’e’ l’esercito delle mogli, versione italiana delle quote rosa. Alla Camera ora siede la prima moglie di Paolo Berlusconi, Mariella Bocciardo (FI). Al Senato c’e’ la signora Bassolino, Annamaria Carloni. Madama Fassino, Anna Serafini, è deputata per la quinta volta. Il regolamento Ds vietava piu’ di 2 mandati, ma ci hanno aggiunto una parolina: “consecutivi”. Lei aveva saltato un turno, ed e’ rientrata. Pasquino li chiama “ricongiungimenti familiari in Parlamento”.
Ma il piu’ devoto ai sacri valori della famiglia e’ Clemente Mastella. La sua signora, Sandra Lonardo, l’ha sistemata alla presidenza del consiglio regionale Campania. Il cognato Pasquale Giuditta invece l’ha fatto eleggere alla Camera. Lui naturalmente e’ il ministro della Giustizia. Ma non e’ vero che si occupi solo dei parenti: l’altroieri ha promosso direttore generale del ministero Gianpiero Nuvoli, un ex forzista passato all’Udeur che aveva proposto di impiccare Borrelli sulla forca. L’uomo giusto per la Giustizia. E, visto che gli piace il patibolo, gli han dato la delega ai diritti umani.
Purtroppo in Parlamento i posti sono limitati: solo 945. E anche al governo: solo 103. Chi resta fuori, si arrangia come puo’. Per esempio sfruttando al massimo i posti di portaborse. Leggere ‘La Casta’, il nuovo libro di Stella e Rizzo, per credere. La senatrice FI Elisabetta Casellati, dopo lunghe selezioni, s’e’ portata alla Camera la figlia Ludovica. Bossi, nemico giurato del clientelismo di Roma ladrona, sistema il fratello Franco e il figlio Riccardo al Parlamento europeo, come assistenti degli on. Salvini e Speroni. I curriculum sono di tutto rispetto: Riccardo e’ studente fuori corso, Franco ha un negozio di autoricambi a Fagnano Olona.
Altri due leghisti si sono scambiati le mogli a Montecitorio: l’on.Ballaman assume come assistente la moglie dell’on. Balocchi, che ricambia ingaggiando la signora Ballaman.
Poi ci sono le cadreghe di sottogoverno: la moglie di Follini, arch. Elisabetta Spitz, e’ nominata dai governi di destra e sinistra direttore dell’agenzia Demanio. Chissa’ la fatica per conservare l’incarico, con quel marito famoso, specie dopo che e’ passato da destra a sinistra.
Poi gli enti locali: altra fabbrica di poltrone mica male. A conduzione famigliare. In Calabria prima la maggioranza di destra, poi quella di sinistra hanno assunto per chiamata diretta oltre 200 parenti, amici e amici degli amici nelle strutture speciali regionali. L’assessore al Lavoro Egidio Masella (Prc) aveva promesso piu’ occupazione: infatti, appena arrivato in assessorato, ha assunto la moglie Lucia. Il governatore Loiero l’ha cacciato, ma poi ha confermato in giunta Pasquale Tripodi (Udeur), 3 cugine assunte al concorsone regionale: chissa’ che brave, per superare quella parentela penalizzante. Lui dove sta? Al Personale, e dove se no?
Alla fine la Regione ha dovuto approvare una legge che vieta di nominare parenti nelle strutture regionali: i politici si son legati le mani, perche’ se le lasciano libere non rispondono delle proprie azioni. Giorni fa Cristiano Di Pietro, consigliere provinciale di Campobasso, e’ stato ricevuto per una riunione sull’energia eolica dal ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, che è pure suo padre. E’ uscito molto soddisfatto. Poi dicono che nelle famiglie non c’e’ dialogo.
E occhio alle Asl: la moglie Fini, Daniela, e’ socia in un paio di cliniche finanziate dalla giunta Storace. Il quale aveva pure nominato direttore generale di un’Asl Mauro Floriani, marito di Alessandra Mussolini. Che pero’, dopo le polemiche, s’e’ ritirato.
Nel calcio, fino all’anno scorso, regnava una cupoletta chiamata Gea Word, inventata da Luciano Moggi riunendo tanti figli e figlie di papa’: il suo e quelli del banchiere Geronzi, del citi’ Lippi, dell’on. De Mita, dei bancarottieri Tanzi e Cragnotti. Da quelle parti si faceva le ossa un giovane procuratore in erba, Pellegrino Mastella. Che non e’ omonimo del ministro: e’ proprio suo figlio.
Montanelli, contro il nepotismo, proponeva una soluzione drastica: sterilizzare i vip. Naturalmente non gli diedero retta. Percio’, dr. Wolfowitz, se le andasse male alla Banca Mondiale, si trasferisca in Italia. Avesse fatto le stesse cose qui, a quest’ora sarebbe capo del governo. Minimo, la inviterebbero al congresso Ds e a comprarsi Telecom. Da noi la famiglia viene prima di tutto. Anzi, se si spiccia con l’aereo, arriva giusto in tempo per il Family Day