mercoledì 25 luglio 2007

LA LEGGE BIAGI, I FIGLI E FIGLIASTRI...



IL PROTOCOLLO SU "PREVIDENZA, LAVORO E COMPETITIVITA'" FIRMATO DA CGIL, CISL, UIL, UGL, CONFINDUSTRIA...
  1. Vengono scandalosamente ridotti i contributi pensionistici per le ore di straordinario. Così si danneggia l’occupazione e anche il bilancio dell’Inps, mentre non ci sono i soldi per cancellare lo scalone.
  2. Viene confermata la Legge 30 e in particolare il lavoro interinale a tempo indeterminato (staff leasing).
  3. I contratti a termine potranno durare anche oltre 36 mesi, senza alcun limite, con procedure conciliative fatte presso gli uffici del lavoro con l’assistenza dei sindacati.
  4. Viene detassato il salario variabile aziendale sul quale le aziende pagheranno meno contributi previdenziali, anche se i lavoratori non si vedranno decurtata la loro contribuzione.

Mi fa sempre molta rabbia leggere che la legge Biagi è servita a tutelare le fasce deboli e soprattutto le donne.

Ho dovuto fare una figlia a 36 anni, dopo aver rimandato per anni in attesa che la situazione lavorativa si sistemasse. Sapevo benissimo che non avrei percepito stipendio per tutta la maternità. Sono tornata a lavorare quando mia figliacompiuto 10 mesi e mi son dovuta accontentare di un call-center.

Adesso dopo un anno e mezzo sto lavorando per una grande multinazionale: ho un contratto interinale di 3 mesi.

Dal 2001 cambio 4 lavori all'anno: non faccio nemmeno in tempo ad ambientarmi che già devo ricominciare la ricerca. Ogni anno mi trovo senza lavoro a Luglio e Dicembre(cioè quando le spese son maggiori...). Dovrei cambiare la macchina ma, ipotizzando di avere soldi per farlo, nessuno mi concederebbe un finanziamento.

Hoi perso le speranze di poter essere un giorno assunta e di poter dare un fratellino o una sorellina alla mia bimba. In sintesi ci è stata tolta la speranza nel futuro.

Francesca C.

La lettera di Francesca si commenta da sola. Francesca ed altri migliaia di giovani continueranno ad essere gli schiavi del 2000 mentre le caste e le parentopoli continueranno ad alimentarsi. Francesca non è stata fortunata come i figli o i generi dei segretari generali della Fillea Cgil di Napoli e Regionale, dei manager, dei politici napoletani e campani che sono stati assunti a tempo indeterminato con il massimo livello professionale negli enti bilaterali, nelle municipalizzate o nelle società miste...

20 commenti:

Anonimo ha detto...

...nel cantiere per il nuovo ospedale del mare ci sono un sacco di subappalti. alcuni subappaltatori sono amici di Sannino e di Nappo che fanno lavorare la gente a mazza secca.
e poi se la prendono con quelli della filca cisl e della uil.

Anonimo ha detto...

è vero quello che ha detto cislino alle 00:52.
Nappo e Sannino hanno molti amici tra i subappaltatori nel cantiere dell'ospedale poi quando gli operai si incazzano, sannino e nappo, proclamano gli scioperi finti, fanno le promesse e non si fanno vedere e mandano il loro portavoce il quale da la colpa e scarica tutto su Natascia della Filca cisl e ad arturo della Uil.

Anonimo ha detto...

lo sciopero continua anche se il "portavoce" di nappo ha comunicato che la riunione è stata spostata da venerdì a lunedì prossimo alle 11 in via ferraris.

Anonimo ha detto...

che bello..lunedi prossimo sannino leggerà la sua bella relazione durante il direttivo.
parlerà di precari, legge biagi, di contratto nazionale. sarà come sempre in linea, omologato come sempre anche se si differenzierà come tutti i bassoliniani per stare con un piede di qua e un piede di là.
sicuramente non parlerà del genero assunto(a tempo indeterminato) al comitato antinfortunistico di caserta, del figlio di petruzziello assunto(a tempo indeterminato)alla cassa edile di caserta, delle povere vedove di operai e sindacalisti morti che fanno la fame.
accuserà la cisl e la uil di fare campagne contro la fillea e di fare le deleghe con metodi poco ortodossi.
non dirà un cazzo su quello che succede nel cantiere di ponticelli delle figure di merda, dei subappaltatori amici...
parlerà anche del nostro blog(statene certi). dirà che è siamo mentitori ai limiti della legalità..
peccato che non lo potremo ascoltare!!ma non ne avremo bisogno i suoi interventi sono fatti con lo stampino

Anonimo ha detto...

...a proposito di ponticelli...nappitiello sembra che abbia convinto qualche subappaltatore a prendersi un piccolo numero di operai a tempo indedeterminato..vuole fare bella figura..ma la cisl e la uil hanno mangiato la foglia.

Anonimo ha detto...

caro cislino delle 23:29 non solo lunedi quelli del direttivo dovranno sorbirsi sannino. ma anche altri grandi cime:la racchia della patierno, nappitiello, eccetera eccetera. offriranno sorrisi a tutti per dare limpressione che tutto va bene madama la marchesa.mica accenneranno alla parentopoli, ai figli dei segretari generali assunti negli enti bilaterali). per carità!il sannino sicuramente dirà che qualcuno vuole il male della fillea(il blog o quelli che non si omolagano)e sputerà fuoco e fiamme. la pessima figura di inquisitore.un piccolo gerarchetto.il gerarchetto che farà il bulletto. lui che non ha alcuna autorità per parlare. dovrebbe mettere la testa nel cesso o dimettersi. per dignità.ma lui non ha dignità.lancerà altre minaccie ai poveri compagni da mesi emarginati nella stanza con i vetri.

Anonimo ha detto...

sannino si sta cagando sotto.non riesce a controllare quello che succede nel cantiere dell'ospedale di Ponticelli. non è più affidabile. lui si sta cagando sotto perchè dalla regione e da montemarano stanno arrivando le telefonate a michele. e lui non garantisce più un cazzo.
gli operai(che sorpresa!)stanno facendo sciopero e lui non controlla un cazzo.lui e nappitiello. allora mandano il portvoce che si caga sotto pure lui.adesso sannino per giustificarsi con michele sta dicendo che la colpa è della cisl e della ujil.povero sannino anche il suo amico giustino lo ha abbandonato..peccato non poterlo ascolatre lunedì al direttivo!!

Anonimo ha detto...

ma il cardinale ruffo di calabria è andato in ferie? anche Roby?

Anonimo ha detto...

Se non si rischiasse di apparire disfattisti, si dovrebbe dire che non c’è proprio limite al peggio. Se volessimo non infierire, dovremmo comunque riconoscere che la linea di questo governo in tema di politiche sociali è non solo inadeguata ma anche inossidabile. Nel senso che non c’è verso di cambiarla. In questi giorni, come abbiamo già sottolineato su questo sito, l’accordo sulle pensioni è stato accolto con grande malessere dai lavoratori. Un governo che guarda anche a sinistra ne dovrebbe essere seriamente preoccupato. Ma, a quanto pare, non è così. Sono passati solo alcuni giorni e con l’intesa raggiunta in tema di mercato del lavoro si è fatta una nuova frittata.

Riprendiamo per sommi capi il contenuto dell’ accordo fra le parti sociali. In primo luogo, sul precariato si prevede la non reiterazione di assunzioni a tempo determinato per soggetti che hanno lavorato già 36 mesi per una azienda. Dopo quella data scatta l’assunzione a tempo indeterminato, ma attenzione, vi è comunque la possibilità di contratti successivi, se stipulati presso la Direzione provinciale del lavoro
Nel contempo, alla faccia di tante dichiarazioni rese dal Ministro del lavoro, le timide aperture in tema di riduzione delle forme di lavoro precario, vengono rimesse in discussione. Viene cancellato il “job and call”, ma mantenuto (fino a prova contraria) lo “staff leasing”.
In buona sostanza, il lavoro precario rimane in piedi praticamente in tutte le forme oggi effettivamente usate, vi sarà solo qualche difficoltà in più per l’impresa a reimpiegare senza limite i lavoratori.

Su un altro piano ancora una volta a guadagnarvi saranno le imprese. La decontribuzione degli straordinari, che a questo punto saranno equiparati al lavoro normale, consentirà alle imprese di farne un uso ampio e a buon prezzo. Con buona pace per le richieste di nuove assunzioni. In aggiunta, la contrattazione integrativa riceverà un ulteriore impulso, in virtù della estensione degli sgravi contributivi previsti per il salario di secondo livello. Inoltre, le retribuzioni erogate a titolo di premio di risultato saranno valide ai fini pensionistici, attraverso il meccanismo dei contributi figurativi, sostenuto da apposito fondo istituito con risorse statali. In sostanza, lo stato interviene a sostegno dalla contrattazione di secondo livello, attraverso sgravi contributivi.

A ben vedere, cosa informa queste proposte, quale ne è la filosofia di fondo ? La solita, e cioè la centralità dell’impresa, considerata perno dello sviluppo, soggetto a cui subordinare le altre finalità dell’azione di governo, nel presupposto - ideologico e tutto liberista - che il successo competitivo della stessa alla fine rechi generali benefici alla società. Nel caso specifico, i punti fondamentali sono: da un lato l’esigenza di oliare il meccanismo competitivo, tagliando le spese che le imprese devono sostenere e depotenziando la contrattazione nazionale. L’impresa, cioè, non solo viene sgravata da oneri sociali, che ricadono quindi sulla finanza pubblica, ma deve dare in funzione degli specifici vantaggi competitivi di cui gode. L’interesse generale deve quindi fare un passo indietro di fronte alle esigenze specifiche dell’impresa, che restano comunque prioritarie.

Analogamente, dove si prevedono misure tese a scoraggiare le forme più degradate di lavoro, la centralità non è posta sulla tutela dei diritti del lavoratore, ma sul grado di compatibilità delle misure adottate con le esigenze imperative dell’impresa. E poichè tali esigenze sono molteplici e molto significative, quello che si può fare - alla fine - è ridurre al minimo i vincoli a cui sottoporre le stesse imprese, limitandosi a sollecitarle ad assumere comportamenti virtuosi. Le misure sul precariato hanno questo senso. E’ evidente che simili provvedimenti costituiscono pannicelli caldi rispetto agli attuali problemi del modo del lavoro: sia per quanto riguarda il superamento del dramma della precarietà, sia per quanto riguarda il recupero salariale o la certezza del lavoro. Gli effetti prevedibili, quindi, non solo sono poco virtuosi ma possono diventare addirittura negativi. È il caso della decontribuzione degli straordinari, che costituisce un esplicito freno all’assunzione di nuovi lavoratori e la sollecitazione ad uno sfruttamento più esteso di quelli attualmente impiegati.

Di fronte ai primi malesseri espressi da settori del sindacato e da alcune forze politiche della sinistra, il Ministro del lavoro Damiano ha precisato che l’accordo non può essere modificato. La CISL si è affrettata a garantire il pieno appoggio alle misure assunte Qualche giorno fa, peraltro, lo stesso Bonanni suggeriva al governo di porre la fiducia sulla questione delle pensioni. Più in generale da parte della maggioranza delle forze di governo , di quelle sindacali , nonché di quelle imprenditoriali, si ripropone la non modificabilità degli accordi. Ma a questo punto - ci chiediamo - la consultazione che i sindacati dovrebbero promuovere fra i lavoratori sulle materie in oggetto sarà effettivamente un libero esercizio dell’espressione di questi ultimi? Con che criteri si effettuerà la verifica delle opinioni? In che misura si terrà conto del pronunciamento finale ? Forse una risposta chiara da parte dei sindacati, a tale proposito, sarebbe necessaria. Ma dovrebbe comunque essere chiaro che a quell’appuntamento se (come speriamo) si giungerà, la sinistra della coalizione dovrà arrivarvi determinata e con grande impegno, perché non solo vanno date ai lavoratori tutte le informazioni necessarie ma bisogna anche assumersi la responsabilità di una proposta, che non può essere - a questo punto – che quella del rifiuto di questi accordi.

Anonimo ha detto...

Chi ci capisce è bravo ..........
Epifani fa l'offeso .... "La concertazione è finita" .... però lo dice solo dopo aver firmato l'accordo col Governo. ....... A che gioco giochiamo ..... ???

Epifani ha sostenuto fino ad ieri che l'accordo firmato col Governo è un buon accordo. Certo, ripeteva immediatamente dopo la firma che "si poteva ottenere di più, ma abbiamo dovuto fare i conti con un muro insuperabile di problemi finanziari".

Una posizione indifendibile e abbiamo già avuto occasione per contestarla (leggi)

Successivamente nel corso del Direttivo Cgil di ieri, Epifani ha difeso l'accordo chiedendo alla Cgil di votare un documento di approvazione sostanziale. Presto fatto ... a maggioranza (con la sola astensione della Fiom ed il voto contrario delle sinistre sindacali) il direttivo Cgil ha approvato.



Ma, passata una sola nottata, ecco che Epifani se ne esce con una intervista a Repubblica, ripresa dalle agenzie di stampa, per attaccare il Governo Prodi, reo di aver messo la Cgil alle corde, e per dichiarare solennemente che con questo Governo è finito l'idilio ... "la concertazione non c'è più" ... promettendo un autunno caldo ... "Da settembre il confronto sarà assolutamente forte e serrato" ..... (su cosa non lo dice)



A questo punto viene da domandarsi ..... ma Epifani, allora, perchè ha firmato l'accordo ???

"Per senso di responsabilità" risponde nell'intervista a Repubblica.



Leggendo l'intervista di Epifani su Repubblica scopriamo che ciò che lo ha fatto arrabbiare veramente è lo sgarbo di Prodi che avrebbe modificato il testo dell'accordo in corso d'opera su pressione della Confindustria, peggiorandolo rispetto alla stesura concordata con i sindacati.

OK, se così stanno le cose bastava rifiutarsi di firmare se non si fosse ripristinata la correttezza negoziale che Epifani voleva. Accettare di firmare un accordo quando te lo cambiano all'ultimo momento è come dimostrare di non contare nulla. Possiamo immaginare cosa avrà detto Prodi ai suoi nel discutere su come presentare il testo cambiato ad Epifani che pensava di doverne firmare un'altro ... avrà detto .... No problem, quello firma tutto.

Infatti Epifani firma per dichiarare solo dopo che .. "è stato uno sgarbo alla Cgil che non possiamo far passare sotto silenzio" ...



Ci scusi Epifani, ma a proposito di sgarbi, provi solo ad immaginare lo sgarbo che hanno subito i lavoratori nel vedersi aumentata l'età pensionabile, ridotti i coefficienti, derubati della loro cassa previdenziale, senza essere mai stati sentiti prima e quando, solo fino ad un anno fa Cgil Cisl Uil ripetevano che dei coefficienti non se ne parla, e che lo scalone Maroni andava semplicemente abrogato.

Provi inoltre a pensare allo sgarbo subito da questi lavoratori nel vedere che Cgil Cisl Uil non sanno neppure mettersi d'accordo su come e se andare alla consultazione con i lavoratori per verificare se su questo accordo i lavoratori sono d'accordo o no, rinviando ogni decisione a settembre, quando solo pochi giorni fa avevano l'adrenalina alle stelle dalla gran fretta di firmare l'accordo.

Lo sgarbo che lei denuncia nei confronti della Cgil sarà, a quanto pare, risolto da una letteraccia che la Cgil manderà a Prodi, e noi (i lavoratori) che dobbiamo fare per rispondere allo sgarbo subito dai nostri segretari nazionali ?



Ma nella sua intervista su Repubblica Epifani perde un'altra occasione per fare chiarezza sull'accordo che ha firmato.

Con argomentazioni assolutamente inesatte riconferma il giudizio positivo sulle pensioni limitando le sue critiche solo su alcuni aspetti dell'accordo sul mercato del lavoro, .

E' vero che non c'è più lo scalone Maroni, ma a regime, il sistema adottato è peggio dello scalone Maroni. E' vero che si sono aumentate le pensioni minime (non tutte) ma di un euro al giorno, una cifra cioè che non risarcisce assolutamente i pensionati da 15 anni di blocco dei sistemi di rivalutazione delle pensioni. Affermare poi che si sono aumentate le pensioni è un'assurdo a fronte del fatto che l'accordo ha già deciso una riduzione del 6-8 % dei coefficienti di calcolo delle pensioni.

Sul mercato del lavoro è vero che sui contratti a termine la soluzione trovata non è sufficiente ed è vero che è pericolosa l'indisponibilità del Governo ad abolire una tipologia di lavoro come lo staff leasing, ma l'aspetto ancor più grave e che è all'origine di tutto è che la legge 30, nei suoi principi e nei suoi obiettivi è rimasta intatta, oggi oltretutto anche con l'avvallo sindacale.



Epifani afferma inoltre un'altra cosa altrettanto grave quando dice che ... "La protesta contro gli scalini non è amplissima, riguarda solo una parte dei lavoratori del nord......" .

Così dicendo non solo fa propria e legittima le stesse argomentazioni utilizzate da Maroni quando si domandava come mai Cgil Cisl Uil ce l'avessero tanto col suo scalone, ma minimizza una questione che ha invece una portata ben più ampia.

E' veramente convinto Epifani che l'accordo su scalone e coefficienti (sia per quanto riguarda la loro riduzione già quantificata che per quanto riguarda le nuove regole per i suoi futuri arretramenti) valga solo per pochi operai del Nord ??

Provi a pensarci su un poco. Non dovrebbe essere difficile per uno che di mestiere fa il sindacalista capire che l'aumento dell'età pensionabile varrà per tutti ed in eterno, così come pure il taglio dei coefficienti di calcolo e l'automatismo introdotto per le sue future riduzioni.

Stia attento poi a presumere che a parte pochi lavoratori del Nord nessuno è critico con l'accordo. Dovrebbe permettere ai lavoratori di esprimersi con un referendum vero e democraticamente gestito e verificato prima di sparare giudizi in nome loro.



Così il 23 luglio (data sfigata per il mondo del lavoro) si ripropone, oltre che con i suoi accordi epocali e da capestro anche con tutte le sue assurdità.

Nel 1993 la vicenda si concluse con Trentin che rassegnò le dimissioni da segretario nazionale della Cgil solo qualche ora dopo aver firmato l'accordo. Oggi, nel 2007, Epifani, solo qualche ora dopo aver firmato l'accordo è già andato in confusione..... non sa più se firmare o non firmare ... ma firmerà.

Chi diceva che la storia si ripete sempre, prima in forma di tragedia e poi in forma di farsa ???



La Cgil ha una sola questione davanti. O è convinta dell'accordo che ha firmato ed allora lo firma, o ritira la firma dall'accordo, tutto il resto rischia di essere solo chiacchera.

Il sindacato tutto ha davanti un'altra questione, che segnerà il suo livello di rappresentanza e la sua credibilità negli anni futuri, quella di dare ai lavoratori la possibilità, fino ad ora negata durante la trattativa, di esprimersi ora sull'accordo, con una consultazione referendaria con regole democratiche

Anonimo ha detto...

IL GIP CLEMENTINA FORLEO:

"IN ITALIA CHI HA CORAGGIO NON FA CARRIERA"

"IN ITALY THE BRAVE (FEARLESS) PEOPLE DON'T GET ON"

La frase sopra è stata estrapolata dal quotidiano "La Repubblica" del 26 luglio 2007 che l'ha messa come sottotitolo dell'articolo a lei dedicato a pag. 3. Inutile aggiungere che sono parole che condividiamo pienamente. Infatti le storie di vita riportate in questo sito web, riferite al settore del lavoro, dei licenziamenti, dei concorsi, della tutela civica e sindacale, del ricorso ai tribunali, dimostrano che chi ha coraggio e non striscia davanti al potere clientelare di certi datori di lavoro pubblici e privati, di certi politici locali, viene "costretto in un angolo" oppure, se osa "troppo", come è capitato a valorosi magistrati siciliani, viene annientato con la violenza.

Vogliamo riportare qui alcuni passaggi significativi dell'articolo de "La Repubblica" a firma di Dario Cresto-Dina:

Clementina Forleo è stata educata con rigore e con rigore lavora. Un anno fa in un'intervista a Claudio Sabelli Fioretti per il Magazine del Corriere della Sera spiegò una sua regola fondamentale: "Ogni magistrato dovrebbe fare prima il poliziotto. Come ogni poliziotto dovrebbe fare prima l'immigrato. Come tutti i politici dovrebbero ricordarsi che i loro nonni sono stati a loro volta immigrati. Immigrati non si nasce. Lo si diventa per fame"...

... A chi la conosce bene, alle persone di cui si fida, Clementina Forleo spiega spesso che troppe volte, invece, la legge non è uguale per tutti. C'è un rapporto malato tra la giustizia e la politica , sia che si tratti del centrodestra sia che tocchi al centrosinistra. "Un magistrato -ripete sovente- , a differenza di un politico, non deve conoscere la mediazione e il compromesso, a meno che non voglia fare altro, a meno che non voglia venir meno ai suoi doveri costituzionali"....

...La Clementina o è una rompicoglioni oppure un giudice coraggioso. Potesse, lei farebbe sue entrambe le definizioni. Nutre infatti un affetto e una straordinaria considerazione per Ilda Bocassini e ha apprezzato il coraggio dei colleghi Woodcock e De Magistris , anche se è purtroppo convinta che i coraggiosi (e a volte i rompicoglioni) vengono abbattuti inesorabilmente: "Chi ha coraggio non fa carriera".

Senza fare di tutte le erbe un fascio le piace spiegare che in questo paese, in quasi tutti i mestieri, va sempre più di moda un vecchio proverbio pugliese: bada dò mmitti li pieti, disse alli putaturi l'antieri. Guarda dove metti i piedi raccomandò il capo dei contadini ai potatori.

In Italia nessuno vuole rischiare di cadere dall'albero. E a chi Le chiede: ma tu Clementina, non ci tieni alla carriera? risponde: "mai sognato di fare la soubrette o di darmi alla politica".

Anonimo ha detto...

PORTAVOCE DI Repubblica dei Cittadini - Lista Civica Nazionale

“ L’ATTACCO AL GIUDICE CLEMENTINA FORLEO ,,



L’attacco al giudice Clementina Forleo da parte del gruppo dirigente dei DS e del ministro della Giustizia, Clemente Mastella, attacco cui fa da sponda la solidarietà del Presidente del Consiglio,Romano Prodi, è grave e ingiustificato e ricalca, anche nelle parole, nell’arroganza delle espressioni usate e nelle motivazioni, gli abituali attacchi alla magistratura di Berlusconi e dei suoi amici. Non a caso Forza Italia pur senza le “grida” consuete si è allineata all’aggressione mediatica anti-Forleo dimostrando una volta di più ma oggi con esemplare chiarezza la complementarietà che caratterizza sempre di più la politica e i comportamenti degli esponenti di centro sinistra e di centro destra.

Nel merito,poi,l’intervento di Mastella rende manifesto che il Ministro è digiuno di diritto e inventa persino norme costituzionali che non esistono. Possiamo chiedere, di grazia, al Ministro competente quale norma della Costituzione avrebbe violato il giudice Forleo? Possiamo ricordargli che confonde una legge ordinaria sulle intercettazioni indirette dei parlamentari con una norma costituzionale che non esiste? E possiamo ricordargli che è nei poteri del giudice modificare o addirittura intimare al pubblico ministero di adottare condotte che il giudice ritiene siano state omissive? Nell’interesse del miglior svolgimento del suo ruolo così delicato, un ripasso non gli farebbe male. Se da politico complementare vuole difendere chi gli pare per solidarietà di casta,siano essi D’alema, Fassino, Latorre, Grillo e altri ancora, lo faccia, ma abbia la correttezza di non chiamare in causa la Costituzione.Almeno essa è innocente.

Per la Repubblica dei Cittadini - Lista Civica Nazionale

(Oliviero Beha, Elio Veltri, Francesco Pardi, Roberto Alagna e decine di migliaia di cittadini che hanno aderito firmando il Manifesto per la Riforma della politica)

Cordiali saluti

Il portavoce Oliviero Beha.

Roma,23 luglio 2007

Anonimo ha detto...

vi comunichiamo che il Comitato di Garanzia della CGIL Veneta ha
aperto una istruttoria nei confronti della compagna Maria Squizzato,
RSU Superior di Pimobino Dese (Padova) e componente del CD provinciale
FILTEA di Padova, sulla base della segnalazione di Claudio Zaccarin
segretario generale FILTEA Veneto, di Jacopo Zanella allora funzionario
FILTEA di Padova e di due delegate della stessa Superior

La questione sollevata dai suddetti riguarderebbe lo svolgimento di una
assemblea sindacale tenutasi il 6 febbraio scorso alla Superior SpA,
con oggetto la discussione sul TFR, durante la quale le suddette
persone avrebbero registrato da parte di Maria un "comportamento lesivo
dell'immagine dell'Organizzazione".

Senza nulla togliere alle ulteriori verifiche del Collegio di Garanzia
ci corre l'obbligo di alcune riflessioni e considerazioni.

La prima è quella che la compagna Maria è tra le pochissime in FILTEA
che all'ultimo congresso della CGIL si è apertamente schierata a favore
degli emendamenti del compagno Rinaldini.

La seconda è che l'avviso di istruttoria arriva dopo oltre cinque mesi
della presunta "infrazione"

La terza sta nel fatto che proprio in quel periodo in Superior si era
in piena trattativa per il rinnovo della contrattazione aziendale e che
la compagna Maria richiedeva forme vere di democrazia riguardanti il
fatto che la piattaforma da presentare alla controparte dovesse essere
deliberata con voto segreto e altrettanto l'ipotesi di accordo
conseguente.
Tutto questo gli è stato negato e le è stato negata inoltre la
possibilità di presentare una piattaforma alternativa.

La quarta considerazione sta nel fatto che questa istrutttoria ha il
senso di una purga, a mio avviso legata alle grosse difficoltà per la
CGIL a rapportarsi con le lavoratrici i lavoratori sui grandi temi come
il TFR, la riforma delle pensioni e i rinnovi CCNL.

Mi è doveroso ricordare che la compagna Maria nel 1994,in un feudo
dell'alta Padovana a egemonia totale CISL, è riuscita, da sola, a
portare la CGIL all'interno della Superior, pagando un prezzo altissimo
fatto di repressione e isolamento aziendale.

Mi chiedo come può una organizzazione come la CGIL che si definisce
"democratica e plurale" sputare in qualche maniera nel piatto dove
mangia

Saluti operai

Gino Bortolozzo,
operaio Calzatirficio Rossi Moda (Gruppo Vuitton)
CD Filtea PD
Coordinatore Rete 28 Aprile PD
per eventuali contatti 339 3964862

Anonimo ha detto...

Il Presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha inviato oggi al segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, una lettera in merito alla firma del protocollo su welfare, tutele nel mercato del lavoro e crescita.

Carissimo Guglielmo,

desidero esprimere un vivo apprezzamento per la scelta del Comitato Direttivo della CGIL di sottoscrivere il Protocollo su "Previdenza, Lavoro e Competitività" insieme alle altre organizzazioni sindacali, Cisl e Uil. Essa è il coronamento di un intenso impegno del Governo e delle parti sociali per una vasta e inedita redistribuzione di risorse a vantaggio di pensionati, lavoratori, giovani e donne e della competitività del Paese (ben 35 miliardi di euro in dieci anni).

Quanto alla materia del mercato del lavoro, ricordo che in questo primo anno il Governo ha adottato atti importanti a favore della stabilità del lavoro: taglio del cuneo fiscale riservato al contratto a tempo indeterminato; stabilizzazione di ventiduemila lavoratori nel settore dei call center; emersione dal lavoro nero di circa centomila lavoratori nel settore dell'edilizia; stabilizzazione dei lavoratori precari del settore pubblico e della scuola; miglioramento delle tutele di malattia e di maternità per i lavoratori a progetto; nuove risorse per i servizi all'impiego.

Gli interventi previsti dal Protocollo sul mercato del lavoro rafforzeranno ulteriormente la stabilità dell'impiego e le politiche attive del lavoro: riforma del contratto a termine (stabilizzazione del rapporto di lavoro dopo 36 mesi), del part time e dell'apprendistato; riordino degli incentivi con la priorità dei giovani, delle donne e dei lavoratori ultracinquantenni; abolizione del lavoro a chiamata; tavolo di confronto che si aprirà sul tema dello staff leasing, nell'ambito delle scelte indicate dal Programma; norme a favore dei disabili.

Il testo presentato dal Governo il 23 luglio scorso al Tavolo della concertazione, come pubblicamente annunciato, ha rappresentato l'autonoma sintesi individuata dal Presidente del Consiglio, dopo lunghi mesi di confronto con le parti sociali, su tutti gli aspetti relativi allo stato sociale e alla competitività.Come tale, essa è suscettibile di valutazioni critiche su parti specifiche, come del resto evidenziato dalla Cgil e da altre organizzazioni, alcune delle quali hanno deciso di non procedere alla firma. La conclusione del confronto è stata come sempre caratterizzata da un rapporto di lealtà e di preventiva informazione alle parti sociali su tutti gli aspetti del Protocollo e non puó essere oscurata da eventuali e residui elementi di contraddizione, poiché la qualità della concertazione che abbiamo insieme fatto vivere getta le basi per un innovativo e duraturo confronto che dovrà esercitarsi nella difficile fase di applicazione del protocollo stesso.

La concertazione, dunque, non finisce qui. Anzi, essa ha ripreso nuovo vigore da questa esperienza che vogliamo continuare a condividere con voi e con le altre organizzazioni sociali.La stesura e la presentazione delle relative norme in Parlamento potrà confermare la scelta del Governo a favore della crescita dell'occupazione e della stabilità del lavoro e dissipare, mi auguro, incomprensioni che possono essere sorte nella fase finale del confronto. Il Parlamento, nella sua sovranità, avrà modo di valutare in tutti i suoi aspetti il disegno riformatore che abbiamo insieme definito. Infine, per quanto riguarda il Protocollo, confermo che esso andrà sottoscritto per intero.È mio auspicio che la positiva scelta di firmare il Protocollo tenga conto della vastità dell'impianto e dell'impegno che Governo e parti sociali hanno in esso profuso.

Con stima e cordialità

Romano Prodi

Anonimo ha detto...

Per noi uomini e donne che ci facciamo il mazzo così innalzano l'età pensionistica e ci mantengono nella precarietà
Loro invece continuano ad essere privilegiati...



TRATTAMENTO ECONOMICO DEPUTATI

Nota: Nella Finanziaria 2006 l’importo del trattamento economico e’ stato decurtato del 10% ma non sono state ritoccate: Diarie – Rimborso Spese – Spese di trasporto – Spese Telefoniche – Assegni Vitalizi.

12 Mensilità nette di Euro 5.486.58 (Prima del taglio della Finanziaria 2006 I’importo era Euro 5.941,91).

Diaria: è riconosciuta, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma è ammonta a 4.003,11 euro mensili. Tale somma viene ridotta di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato da quelle sedute dell’Assemblea in cui si svolgono votazioni, che avvengono con il procedimento elettronico. E’ considerato prese se partecipa almeno al 30% delle votazioni nell’arco della giornata.

Rimborso per spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori: a titolo di rimborso forfetario per le spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori, al deputato viene attribuita una somma mensile di 4.190 euro.

Spese di trasporto e spese di viaggio: i deputati hanno tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale. Per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino è previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l’aeroporto più vicino al luogo di residenza, ed a 3.995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km. I deputati che si recano all’estero per ragioni connesse all’attività parlamentare, possono richiedere un rimborso spese fino ad un massimo annuo di 3.100,00 euro.

Spese telefoniche: i deputati dispongono di una somma annua di 3.098,74 euro per le spese telefoniche.

Assegno vitalizio: il deputato versa mensilmente una quota - l’8,6% (1.069,35 euro), che viene accantonata per il pagamento degli assegni vitalizi. il deputato riceve il vitalizio a partire dal 65° anno di età. Il limite di età diminuisce fino al 60° anno di età in relazione agli anni di mandato parlamentare svolti. Lo stesso Regolamento prevede la sospensione del pagamento del vitalizio qualora il deputato sia rieletto al Parlamento nazionale ovvero sia eletto al Parlamento europeo o ad un Consiglio regionale. L’importo dell’assegno varia da un minimo del 25% a un massimo dell’80% dell’indennità parlamentare, a seconda degli anni di mandato parlamentare.

TOTALE INDENNITA’ DI UN DEPUTATO: CIRCA 15.000 EURO MENSILI.

TRATTAMENTO ECONOMICO DEI SENATORI

Nota: Nella Finanziaria 2006 l’importo del trattamento economico e’ stato decurtato del 10% ma non sono state ritoccate: Diarie – Rimborso Spese – Spese di trasporto – Spese Telefoniche – Assegni Vitalizi.

L’indennità corrisposta per 12 mensilità per un importo mensile pari a€. 5.486,58. (5.941,91 euro prima della finanziaria 2006).

La diaria ammonta a 4.003,11 euro mensili. Tale somma è ridotta di 258,23 euro per ogni giorno di assenza del Senatore dalle sedute dell’Assemblea in cui si svolgono votazioni qualificate e verifiche del numero legale.

Rimborso per spese inerenti i supporti per lo svolgimento del mandato parlamentare

Il mandato parlamentare, al Senatore è attribuita una somma mensile di 4.678,36 euro, in parte (35% pari a 1.637,43 euro) erogata direttamente al Senatore medesimo ed in parte (65% pari a 3.040,93 euro) erogata al Gruppo parlamentare di appartenenza.

Spese di trasporto e spese di viaggio: i Senatori hanno tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale. Per i trasferimenti dal luogo di residenza a Roma, è previsto un rimborso spese annuo pari a 13.293,60 euro, per il Senatore che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l’aeroporto o la stazione ferroviaria più vicina al luogo di residenza, ed a 15.979,18 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km. Per i Senatori residenti a Roma ed eletti in collegi del Comune di Roma, il rimborso è corrisposto nella misura di 6.646,80 euro.

Spese telefoniche: essi dispongono di 4.150 euro annui.

Assegno vitalizio: Anche in questo caso, il Senatore versa mensilmente una quota - l’8,6%, pari ora a 1.069,35 euro, più il 2,15 per cento, come quota aggiuntiva per la reversibilità, pari a 267,34 euro. Il Regolamento prevede la sospensione del pagamento del vitalizio qualora il Senatore sia rieletto al Parlamento nazionale ovvero sia eletto al Parlamento europeo o ad un Consiglio regionale. L’importo dell’assegno vitalizio varia da un minimo del 25% ad un massimo dell’80% dell’indennità parlamentare, a seconda degli anni di mandato parlamentare.

UN SENATORE GUADAGNA CIRCA 17.000 EURO MENSILI.

UN ESEMPIO PER TUTTE LE REGIONI

REGIONE SICILIA

Rendiconto delle entrate e delle spese dell’Assemblea regionale per l’anno finanziario 2004 (Documento n. 128), approvato nella seduta n. 349 del 17 gennaio 2006.

Somme effettivamente spese, risultanti dal rendiconto:

a) Indennità parlamentare e spese varie per i deputati in carica.

(Capitolo II, articoli 5, 6, 7 e 9) = € 20.487.076,49.

b) Contributi ai Gruppi parlamentari (Capitolo VI, articolo 25) = € 7.360.910,70.

c) Spese per i Gruppi parlamentari (collaborazioni, etc.) (Capitolo VI, articolo 26) = € 5.004.441,33.

d) Assegni vitalizi a deputati cessati dal mandato (Capitolo III, articolo 10) = € 19.173.003,69.

e) Retribuzioni al personale di ruolo (Capitolo IV, articolo 17) = € 30.794.620,91.

f) Pensioni per dipendenti in quiescenza (Capitolo V, articolo 20) = € 32.137.616,92.

g) Totale complessivo somme spese nell’anno finanziario 2003 = € 141.420.092,30.

h) Partite di giro nell’anno finanziario 2004 = € 37.501.161,44.

Anonimo ha detto...

povere orecchie nostre. la relazione di ciccio formaggio nel direttivo di lunedì.
chissà chi arriverà da roma. qualche fonte attendibile ci ha detto che verrà enzo campo...

Anonimo ha detto...

ultime notizie.
sannino è rimasto solo a presidiare la zona di bagnoli. la sede è chiusa da tempo.
nessun sindacato di categoria riconosce il ruolo dell'autista maggiordomo.
ciccio formaggio assapora un'altra delusione.
la filca e la feneal hanno capito che non conta più un cazzo ed è diventato per loro totalmente inaffidabile.
Nappitiello è pronto a fare l'accordo anche con il diavolo pur di fare il generale. tutti sanno che tiene l'accordo sottobanco con il petruzziello. entrambi devono fare fuori quelli non omologati ed intelligenti. Loro hanno bisgono intorno a loro di persone che non pensano ma siano solo fedeli.
A proposito di petruzziello. ormai va in vacanza 300 giorni all'anno. Ah poveri lavoratori precari!!ma veramente pensate che questi personaggi vi rappresentano? questi sono solo sanguette.

Anonimo ha detto...

sannino lunedì farà il solito opportunista. si sposterà a destra,a sinistra,al centro,al centrodestra,al destra centro..una relazione di un'ora e mezza(forse parlerà dieci minuti per smentirci).
sarà divertente ascoltarlo.lo spettacolo è assicurato.ma forse ciccio formaggio eviterà di parlare e farà parlare qualche suo cortigiano.
potrebbe recuperare un pò di dignità perduta se si dimettesse pubblicamente.
chissà...ma lui tiene la faccia delle zoccole vecchie.

Anonimo ha detto...

attenzione!!attenzione!!la spia di nappitiello in cassa edile è V.B o se preferite E.B..nappitiello gli ha regalato pure il telefonino

Anonimo ha detto...

caro direttore della cassa edile di napoli fai attenzione.
molti lavoratori(anche quelli che non hanno ricevuto assegni per indirizzi sbagliati) ricevono le lettere di nappitiello. vengono tratti in inganno e firmano le deleghe alla fillea.
così hanno fatto tante deleghe questo semestre.
voi della filca e della feneal siete scemi?



I CADUTI SUL LAVORO..