Un'altra persona informatissima dei fatti - che dovrà rispondere del proprio operato alla magistratura napoletana - è Michele Gravano il segretario generale della Cgil Campania. Il nostro compagno Ciro lo ha sempre informato di tutto quanto accadeva nella Fillea di Napoli.
Decine le note inviatagli a mezzo lettere raccomandata a/r.
Gravano passerà alla storia come "organizzatore di convegni".
Sono costati tanto sul piano economico alla nostra organizzazione.
Gravano ne ha organizzati tanti sulla legalità, la camorra.
Solo chiacchiere...
Solo occasioni per mettersi in mostra, farsi notare dal Governatore Antonio Bassolino o per lanciare "segnali" ai vertici nazionali della Cgil nazionale..
Ecco una prova:
Il 26 Luglio di quest'anno il nostro compagno Ciro Crescentini invia una nota a mezzo lettera raccomandata a/r ai vertici della Cgil Campania e napoletana, alla Fillea Nazionale e alla Fillea di Napoli.
Ecco una sintesi:
"Mi corre l'obbligo informarvi su quanto è avvenuto sul territorio di Casoria.
A seguito del crollo del tetto della scuola media "Cardinale Maglione"- avvenuto per fortuna alle cinque del mattino - l'ente appaltante dei lavori (Comune di Casoria) rescisse il contratto di appalto con l'impresa esecutrice.
I 36 lavoratori - tutti iscritti alla Fillea Cgil - furono licenziati in modo pretestuoso e strumentale dal titolare dell'impresa di Afragola(sempre Afragola!!).
I lavoratori assistiti dall'Avvocato Paola Esposito dell'Ufficio Legale della Cgil impugnarono i licenziamenti attivando la procedura d'urgenza prevista dall'articolo 700 del codice di procedure civile.
I ricorsi furono accolti dai magistrati e furono stabiliti anche i risarcimenti economici.
Nel contempo - continua Crescentini nella nota - il sottoscritto avviava un confronto con il Prefetto Gaetano Piccolella Commissario Prefettizio del Comune di Casoria - nominato a seguito dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche - per indire una nuova gara d'appalto per l'affidamento della manutenzione delle scuole ed inserire nel capitolato d'appalto una clausola per la salvaguardia dei livelli occupazionali di almeno il 50% dei lavoratori precedentemente impegnati.
Il Prefetto Gaetano Piccolella accolse la proposta della Fillea Cgil.
La gara fu indetta. Presentarono le offerte quattro aziende (tra cui l' impresa a cui fu rescisso il contratto).
Nel frattempo - sostiene Ciro nella nota - si verificavano episodi gravissimi.
Il titolare ed il consulente dell'impresa attuavano forti pressioni sui lavoratori per indurli a rinunciare a quanto stabilito dai magistrati del lavoro.
Alcuni lavoratori inviarono all'Avvocato Paola Esposito "lettere di rinuncia" in formato standard. L'azienda - continua Crescentini nella nota - fece intravvedere ai lavoratori la "certezza" di vincere la gara per la manutenzione con le inevitabili "conseguenze per tutti coloro che non avrebbero rinunciato ai risarcimenti economici".
LA NOTA DI CIRO CONTINUA
"Il sottoscritto, l'Avvocato Esposito ed il responsabile della Cgil della Zona di Casoria Antonio Andreozzi provvedevano ad informare il Commissario del Comune di Casoria Prefetto Gaetano Piccolella il quale nominava presidente della commissione esaminatrice per l'affidamento dell'appalto della manutenzione il Dr. Maurizio Casamassima Vice Questore del Commissariato di PS di Afragola.
Il Prefetto invitava il sindacato a presentare formale denuncia.
L'Avvocato Paola Esposito provvedeva ad informare i vertici della Fillea Cgil e della Cgil"....
A tutt'oggi la denuncia non è stata ancora formalizzata dai vertici della Fillea Cgil e della Cgil Campania.
Nel frattempo Ciro è stato licenziato senza motivo dalla Fillea Cgil.
Ed è rimasto solo.
A rischio la sua incolumità fisica dopo l'ennesima e coraggiosa denuncia presentata al Prefetto Gaetano Piccolella.
La Fillea Cgil di Napoli e la Cgil della Campania si sono assunti una grave responsabilità.
35 commenti:
consultate www.iustitia.it
TU TOGLIO IO FIRMO
è con la stesso motto con cui la CGIL Nazionale ci ha fatto raccogliere nelle piazze d'italia, sui luoghi di lavoro ed ovunque fosse possibile farlo le firme contro l'abolizione dell'art. 18 che io peppe di bello RSU FP CGIL del comparto Regioni enti locali, chiedo a Giovanni Sannino ed a Michele Gravano segretario generale della Cgil di mettere fine a questo licenziamento illegittimo, contemporaneamente chiedo che venga fatta piena luce su come viene gestita la FILLEA della Campania, perchè la democrazia è un esercizio quotidiano non un termine astratto ed i primi a doverlo ricordare sempre sono proprio i sindacalisti
Deve essere stato forte il ricatto dei Dini e Mastella perché Romano Prodi mettesse con le spalle al muro il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani: o sigli il protocollo su pensioni e welfare, o mi dimetto e cade il governo. E dev’essere stato ben incerto sugli umori della sua confederazione Epifani se non gli ha risposto: non posso, non ne ho il mandato. Ha siglato come Trentin nel 1993, ma diversamente da Trentin non si è dimesso. E lunedì ha rilanciato aprendo una caccia alle streghe di Corso d’Italia, innanzitutto i metalmeccanici. Prodi ed Epifani sbagliano sul presente e sulle prospettive. Prodi non mantiene gli impegni elettorali assunti con le sinistre e così facendo si consegna a un centro che lo scaricherà appena avrà i numeri al Senato. Ed è anche miope pensare che la sinistra lo seguirà dovunque vada perché non ha alternative. A forza di mollare essa rischia di sfarinarsi e quando non restasse in area che il Pd, per Prodi sarebbe finita. Dico Prodi ma la sua non è un’ambizione personale, è un’idea che ha mandato regolarmente in tilt tutte le sinistre democristiane.
E così sbaglia Epifani. Se la Cgil diventa come il sindacato di Bonanni, ha cessato di esistere. Né ha senso che egli dica che sta rispettando il referendum dei lavoratori del 9-11 ottobre. Quel referendum, se tale era, andava fatto prima di negoziare con Prodi, e non è stato fatto perché si poteva dubitare che ne sarebbe venuto un mandato assoluto. Neppure una rapida consultazione con i vertici sindacali è stata fatta a luglio. Il cosiddetto referendum si è fatto dopo, quando i lavoratori si sono trovati a esprimersi non pro o contro il protocollo ma pro o contro il segretario della Cgil. Susanna Camusso s’è inquietata con la sottoscritta perché ho detto che i lavoratori non avevano un’idea chiara di quel dispositivo, ma sfido un deputato che non sia Damiano a spiegarlo con parole sue - è un inverecondo minestrone, tutti articoli che rimandano ad altri articoli, commi e virgole, indecifrabili per un cittadino normale. E poi ci si lamenta del distacco della gente dalla politica.
Se ha un senso la rappresentanza, è che la discussione sia pubblica e chiara. Se ha un senso il sindacato, non fa accordi col governo nel corso del voto di una legge. Se usa la parola referendum deve darsi delle regole, sedi, controlli e tempi. Magari il sì avrebbe vinto lo stesso, ma non saremmo davanti a risultati sorprendenti che - dati Cgil - dicono, senza commento, che si è votato al nord molto meno dell’ultima volta e al sud, in Campania e in Sicilia hanno invece votato tutti, ma proprio tutti, fino a tre volte più della precedente. E con l’interdizione, non so se a termini di statuto (nel qual caso va cambiato d’urgenza), a un sindacato di mantenere il suo no davanti alla Confederazione. Si direbbe il Pci degli anni ’50.
Il più grave è che Prodi ed Epifani sembrano persuasi che sulle pensioni si possa anche non dire il vero, invece che portarle a un riequilibro - il quadro attuale è a dir poco bizzarro se quelle dei dirigenti d’azienda devono essere pagate dai dipendenti - vanno indirizzate verso le assicurazioni private, che non hanno neanche la misera sicurezza di quelle pubbliche. E quanto al precariato ritengono, come Pietro Ichino dichiaratamente liberale, che esso rappresenti inevitabilmente la forma di lavoro del futuro. Ma a questo punto non si capisce cosa diventi un sindacato, né che cosa distingua un governo di centrosinistra da uno di centrodestra, salvo l’onestà con la quale garantire gli interessi delle imprese. Nonché l’ordine pubblico, qualora i più sfavoriti dovessero cedere alla sfiducia o alla disperazione.
La Rossanda pone due questioni molto importanti e cioè cosa stia diventando il sindacato e che che cosa distingua un governo di destra da uno ( molto presunto ) di sinistra.
Su che cosa stia diventando o sia già diventato il sindacato mi sembra non ci siano molti dubbi : siamo ormai in presenza di un sindacato "giallo" e di regime, che sta giocando al ribasso con gli interessi dei lavoratori per garantire la stabilità del governo Prodi e favorire la deriva centrista del nuovo PD.
Per quanto poi attiene la distinzione tra governi di destra e disinistra, mi sembra che la questione sia mal posta : occorrebbe riferirsi a due schieramenti di destra, che, perseguendo i medesimi obiettivi ( difesa della rendita, affossamento dei sindacati, smantellamento dello welfare state e pervenire ad comunanza di interessi tra oligarchia politica ed oligarchia economica ), si distingueranno solo sui metodi e sui modi di presentarsi all’opinione pubblica . Uno con il volto friendly ed accattivante del "magico Walter" ed l’altro con il ghigno autoritario e populista del Berluska.
MaxVinella
Gravano fino ad oggi si è mantenuto al potere perchè circondato da veri e propri fantozzi. gente che ha paura, gente che fa tutto quello che lui dice.
in via torino quasi tutti si augurano che vada via ma lo dicono sottovoce. Ma non parlano perchè hanno scheletri nell'armadio e sono ricattati dal despota. Anche il despota ha scheletri nell'armadio.
Gravano non ha messo nel conto che Ciro Crescentini è un compagno che è uno che pensa con la propria testa. Gravano quando si è reso conto che Ciro non era un fantozzi e che a differenza di altri sindacalisti di Via Torino non aveva scheletri nell'armadio, ha denigrato Ciro sul piano personale. Lo ha definito psicolabile, pazzo ed altre cazzate simili...
Gravano non ha messo nel conto un'altra cosa: Ciro è un sindacalista che conosce le leggi, le strategie su come difendersi dai padroni. Una professionalità acquisita con l'esperienza.
Gravano non sa neanche che cos'è lo statuto dei lavoratori..Gravano non ha mai letto un contratto.
Gravano come un pappagallo da anni ripete sempre lo stesso ritornello di frasi fatte, un linguaggio "bassoliniano" per mettersi in mostra nei convegni, seminari e comizi.
Gravano è e rimane un burocrate di partito.
E' stato messo nella Cgil da Bassolino per contenere, per controllare..
Stavolta perà gli è arrivato l'avviso di sfratto e forse anche l'avviso di garanzia!!!!!!!!
Temo che la Cgil abbia raggiunto anche Aprile on line, giornale della Sinistra Democratica diretto da Carla Ronga, che ha oscurato l'articolo sul caso Crescentini, l'appello, le firme e tutti i commenti dei lettori, dopo averli pubblicati e ospitati per diversi giorni. Basta mettere le parole chiave "licenziamento Crescentini" e si vedranno le pagine oscurate. Speriamo si tratti di una paranoia personale... Forse sono pazzo come Crescentini.
HO VISTO DA POCO LA TRASMISSIONE "ANNO ZERO". NON HO PAROLE. MA TANTE, TANTE PAROLE DI AFFETTO, DI AUTENTICA E SINCERA SOLIDARIETA' PER IL DOTT. DE MAGISTRIS, PER LA DOTTORESSA FORLEO, PER CIRO CRESCENTINI, PER LE TANTE PERSONE ONESTE CHE IN QUESTO PAESE CONTINUANO A LOTTARE PER LA GIUSTIZIA.
PENSO CHE I POTERI OCCULTI, LE LOGGIE MASSONICHE CHE DIRIGONO PARTITI, IMPRESE, SINDACATI, ISPETTORATI DEL LAVORO ECC. HANNO LE ORE CONTATE.
NEL NOSTRO PAESE CRESCE E SI SOLLEVERA' UN GRANDE MOVIMENTO DI RINASCITA CIVILE. NESSUNO RIUSCIRA' A CONTROLLARLO.
ragazzi ho appena visto tutta la puntata di Annozero... vi dico solo questo: se tutti gli italiani avessero il coraggio di DE MAGISTRIS sarebbero gia in piazza a prendere a calci in culo mastella e prodi che andrebbero di corsa a rifugiarsi anche loro ad Hammamet.... DE MAGISTRIS e' davvero una persona in gamba... uno dei pochi italiani con tre palle... W DE MAGISTRIS
Caro anonimo delle 17:49 Aprile Online è la rivista della Sinistra Democratica la quinta colonna del Partito Democratico..
IO aderisco all’appello per Ciro Crescentini ma vorrei che si mettesse in evidenza cosa significhi scegliere il sindacato forte per esercitare azioni di tutela. A Roma, ad esempio, significa sposare in pieno il conflitto di interesse. La Cgil sta al governo della città con i suoi ex esponenti nella giunta Veltroni o in società comunali (Minnelli, Bianchi....) e nei vari assessorati. Iscriversi alla Cgil nei settori che si trovano a confliggere con Il Comune di Roma e con gli appaltatori del Comune (esternalizzazioni, cooperative sociali) significa darsi la zappa sui piedi. Ciro Crescentini secondo me, ha potuto avere efficacia d’intervento nei cantieri anche grazie al sindacato forte che ha sposato, fino a quando ila Fillea glielo ha permesso. Ma appena la fillea ha raggiunto gli iscritti che servivano e ha potuto prendere le contromisure ha messo in atto il classico "usa e getta". Ma queste sono storie scontate. La fillea e gli altri settori Cgil di categorie deboli debbono obbedire ad equilibri politici e assicurare la pace sociale ove governano gli amici. In alcune cooperative sociale di Roma La Cgil ha fatto da ufficio di collocamento. Se vai a scavere trovi molte assunzioni di delegati e parenti di delegati provenienti da altre aziende. Classico scambio democristiano: "tu mi fai fare tessere e assumi chi ti mando ed io ti rendo tranquillo l’appalto e parlo bene di te al braccio destro dell’assessore che viene dalla CGil". "E se hai bisogno di licenziare qualche lavoratore scomodo che non è dei miei non ti preoccupare".
Quindi a Bazzoni vorrei dire: la cgil merita uno come Ciro? Soprattutto alla luce della circolare epifani sul corteo del 20. L’appello per Ciro, secondo me, incontra limiti politici nelle aree extraCgil proprio per i motivi detti sopra. La cgil secondo un sito che vi invito a visitare rappresenta l’altra casta (http://obzudi.blogspot.com/2007/10/perch-inviare-la-disdetta-cgil-cisl-uil.html)
ed entrare in quella casta vuol dire avere la gloria nell’omologazione e ubbidienza oppure, in alternativa, chi volesse invece mantenere la coerenza etica conosce il rischio di sfracellamento
Ma mi piacerebbe sentire altre campane....
Gravano sicuramente appartiene ad consorteria affaristica.Adesso si prepara per i grandi affari nel porto di napoli(gravano è nel cda dell'ente porto) e le "sue" aziende sono pronte per il grande business.
Oppure dovrebbe spiegare qualcosina su alcune società miste (Recam)....
"Ho la sensazione che ci potrebbe essere come un lento logoramento per il soggetto dissidente, perche' il dissenso non avvenga, perche' la gente non sappia e non conosca" (Clementina Forleo - Anno Zero trasmissione del 25 Ottobre 2007)
ONORE A CLEMENTINA FORLEO, ONORE A DE MAGISTRIS, ONORE A CIRO CRESCENTINI, ONORE A TUTTE LE PERSONE ONESTE, SINCERE, AUTENTICHE CHE CI FANNO ANCORA SPERARE IN MONDO MIGLIORE
ho letto la lettera di licenziamento di ciro crescentini.
Ho fatto una semplice riflessione:Sannino è un demente!!Almeno si poteva far consigliare meglio lui e Nappo da qualche amico consulente!!!!!
Ma come nella lettera si risolve il rapporto di lavoro e nello stesso tempo si propone un nuovo lavoro(a quanto pare demansionato)in un ente bilaterale?
La Fillea Cgil ha già perso la causa prima del tempo!!!!!!!!
Una domanda: ma se Ciro vincerà la causa Sannino, Nappo, la segreteria della fillea di napoli, regionale, nazionale e della Cgil di Napoli si dimetteranno...per decenza? La Cgil nazionale manderà i commissari? Gravano sarà chiuso in una stalla?
e i fondi europei per la formazione che vanno a finire all'ARCI ?
In Via Torino la paura è di casa. La lettera di licenziamento di Ciro è un precedente che potrebbe essere utilizzato in altre categorie e nella stessa confederazione.
Il 99% dei dipendenti della Cgil di Via Torino si augurano che Ciro vinca il ricorso presentato in Pretura.
Report illumina i politici calabresi
Norma Rangeri
Così non va, Lo stato delle cose, titolo dell'inchiesta di Report (domenica, Raitre) mette il coltello nella piaga di una classe dirigente opaca, sorda alle esigenze di trasparenza. Dal confronto tra il parlamento italiano e quelli di Francia, Germania e Svezia, emerge l'abissale distanza tra la moralità delle nostre istituzioni rappresentative e quelle degli altri parlamenti. Si parla dei deputati condannati per reati attinenti alle cariche istituzionali, reati finanziari, voti di scambio, corruzione. In Francia tre o cinque casi su 577 deputati, in Svezia nessun condannato siede in parlamento, in Germania qualcuno ha avuto problemi con il codice della strada.
L'inchiesta di Giovanna Boursier procede per capitoli (ineleggibilità, incompatibilità), e, dopo averci fatto desiderare di essere cittadini stranieri, affonda le telecamere nel marasma che sta travolgendo la regione Calabria. Si riannodano i fili delle indagini del giudice De Magistris, si raccolgono le testimonianze di funzionari e imprenditori, si ascoltano gli accusatori e gli accusati.
Una dipendente regionale ha denunciato alla procura di Catanzaro di essere stata costretta a versare il 15 per cento della busta paga a un consigliere regionale, Antonio Acri (Ds), indirizzando i bonifici alla sua segretaria. Lui nega («è un'infamia»), ma dalle indagini saltano fuori tutti i versamenti dei lavoratori di Acri. Ed è la stessa teste a indicare «tra quelli che pretendono somme più cospicue», una serie di assessori. Traspare lo scambio, lavoro-tangente: io ti assumo, tu mi paghi.
Il passo successivo si chiama "Why not", e il livello sale perché i testimoni (che hanno tutto da perdere e molto da temere), raccontano di alti funzionari dello stato (carabinieri, guardia di finanza) partecipi della spartizione organizzata da Antonio Saladino, a capo dell'agenzia di lavoro interinale. Saladino tratta anche il caso della nipote di un vescovo, al quale telefona per rassicurarlo: «Mi hanno fatto arrabbiare, questa mattina gli ho detto allora se voi fate così io finanziamenti non ve ne faccio avere più». Commenta Boursier: «In questo elenco compilato da Saladino, accanto a quelli da assumere, c'è il nome di chi lo raccomanda. Per esempio questi sono segnalati da Nicola Adamo», vicepresidente della giunta regionale, candidato calabrese alle primarie del Pd.
Dal 2007 al 2013 è previsto l'arrivo in Calabria di 12 miliardi di euro, destinati allo sviluppo. Ora che a De Magistris è stata tolta l'indagine, speriamo che almeno le telecamere del servizio pubblico restino accese.
Sono un giornalista di un'importante rivista nazionale. Ho bisogno di contattare Ciro Crescentini. Qualcuno mi puo dare il suo nemero di telefono?
La Fillea Cgil ha disattivato il cellulare di Ciro.
Per avere il nuovo numero di Ciro può contattarmi tramite mail:
stefaniabontempi@yahoo.it
Vi ricordiamo che per aderire all'appello da inviare a Guglielmo Epifani per il reintegro di Ciro lo si può fare sul blog di Piero Ricca www.pieroricca.it con petitonline.
Alcune brevi considerazioni su alcuni commenti precedenti.
Sulla lettera di licenziamento inviato al compagno Ciro non c'è bisogno di fare commenti. Chi l'ha firmata è un demente o a tentato di fare il furbo per costringere Ciro ad accettare con il cappio alla gola ed andare via. Sannino e Nappo - cinici bestie quali sono - hanno valutato le particolari condizioni economiche e familiari di Ciro(separazione, figlia ed ex moglie, affitto di casa)per monetizzare tutto. Ma ancora una volta hanno sottovalutato Ciro che è una persona dignitosa, onesta e caparbia. Quella lettera di licenziamento è nulla. Ciro sicuramente vincerà il ricorso.
Sul ruolo di Michele Gravano.
Tutti sanno che questo signore nel corso della sua attività politica e sindacale non ha mai siglato un contratto o accordo sindacale. Forse ha firmato qualche contratto provinciale dopo che la contrattazione era stata fatta da altri.
Gravano ha siglato solo ed unicamente accordi o protocolli di tipo politici per aiutare i suoi sponsor politici(Bassolino).
Gravano è e rimane un funzionario.
La Carla Cantone lo conosce fin troppo bene. Gravano si è alternato. Dal partito al sindacato, dal sindacato al partito, poi di nuovo al sindacato. Nelle strutture Cgil - sia di tipo nazionali che di tipo locale - tutti i dirigenti sindacali hanno contrattato, chiuso accordi aziendali, espletato trattative.
Gravano ha fatto solo politica. Si è comportato in trent'anni solo da funzionario politico.
La Cantone, Epifani, Nerozzi, Gianfranco Federico, Silvano Ridi, Marcello Tocco, Eduardo Guarino, lo stesso Peppe Errico hanno tutti esperienze di contrattazione.
Gravano, no, mai avuta.
La sua caratteristica è quello di "promoter di convegni".
Ciro e tanti dirigenti sindacali di categoria hanno firmato centinaia di accordi sindacali, sono e rimangono punti di riferimento dei lavoratori.
Una volta, un lavoratore tessile, per pure caso incontrò Gravano davanti all'ascensore della Cgil di Via Torino. Gli mostrò la sua busta paga. Gravano, la mandò all'ufficio vertenze.
Gravano non sa cos'è una procedura di licenziamento, un provvedimento disciplinare, lo statuto dei lavoratori.
Non si è reso conto neanche della cazzata fatta da Sannino e compari.
Questi ultimi, qualche normativa contrattuale la conoscono, ma, per non irritare il BOSS, si sono comportati come dei gregari furbi, come vecchie volpi.
Ma...come disse(ahi, ahi, purtroppo lo dobbiamo citare!!!) Giulio Andreotti "Le volpi finiscono in pellicceria prima o poi".
Noi ci auguriamo che la Cgil nazionale prenda un'iniziativa adeguata per la Campania.
Abbiamo la certezza che leggono il nostro blog.
Caro Epifani, Cara Carla Cantone, Caro Nerozzi, Cari compagni tutti della segreteria nazionale rianimate la Cgil Campania. Liberateci dal Despota.
E sappiate una cosa: la nostra non è una battaglia di un gruppo di estremisti. E' la battaglia di tanti che vorrebbero solo continuare ad avere un sindacato.
In Campania non c'è più il sindacato. In Campania non si firmano accordi. In Campania si fanno solo....convegni e mostre a spese dei lavoratori!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
SU APRILE ONLINE E' STATO PUBBLICATO L'AGGIORNAMENTO DELLE ADESIONI ALL'APPELLO LANCIATO DAL COMITATO TOSCANO PER IL REINTEGRO DI CIRO DA INVIARE AD EPIFANI.
350 ADESIONI DA TUTT'ITALIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
GRAVANO PERCHE' LA CGIL CAMPANIA NON HA DETTO UNA PAROLA SULLE BANCHE D'AFFARI MERRIL LYNCH E UBS CHE HANNO IN PUGNO LA NOSTRA REGIONE? PERCHE' NON PARLI DEI CONFLITTI DI INTERESSE DELLA FAMIGLIA BASSOLINO?
C’è stata una lunga consultazione nella City londinese. I due fratelli Pavesi, commercialisti napoletani, proprietari della Fincon non passano inosservati. Sono degli specialisti sul debito pubblico degli enti locali: sono in quasi tutte le operazioni fatte in Campania da Bassolino, hanno messo il naso in Abruzzo e Puglia e hanno fatto il medesimo lavoro per Mercedes Bresso, la collega di Bassolino (di partito e di ruolo) in Piemonte. Per qualche settimana, l’anno scorso, si sono trovati disoccupati: i golden boy della finanza bassoliniana avevano improvvisamente perso il loro rapporto di consulenza con Merrill Lynch, una delle più prestigiose banche mondiali. E ai piani alti di Ubs, una banca di investimenti concorrente di Merrill Lynch, qualcuno non era dell’avviso di portarsi a casa i due fratelli. Alla fine i Pavesi stringono con Ubs e tutto ritorna come prima. I Pavesi e il loro rapporto con lo staff e gli uomini di Antonio Bassolino sono il cardine della nostra storia. Che parte da lontano, riguarda miliardi di euro e coinvolge l’allora sindaco di Napoli, Bassolino, suo figlio Gaetano, alle prime armi nella banca d’affari Ubs, i nostri commercialisti, Merrill Lynch, la grande banca americana, e un debito campano che cresce ogni giorno di più. E finisce, per il momento, venerdì scorso, con una riunione di giunta della Regione Campania. Ma andiamo per ordine.
La Campania ha sulle sue spalle un debito enorme, in gran parte accumulato a causa dei buchi della sanità. La legge le permette, a certe complicate condizioni, di rifinanziare il proprio debito cioè di ricontrattarlo a condizioni diverse e si presume migliorative. Un po’ come un proprietario di una casa che voglia rivedere le condizioni del proprio mutuo. Ebbene negli ultimi tre anni (2004, 2006 e 2007) Bassolino è riuscito a mettere in fila una dietro l’altra operazioni di rifinanziamento di vecchi prestiti per circa 4 miliardi. Nel 2004 per circa 1 miliardo, nel 2006 per poco meno di 1,9 miliardi e venerdì scorso è ritornato alla carica per un rifinanziamento di 1,2 miliardi. Una marea di operazioni finanziarie che coinvolgono principalmente sempre due banche: Merrill Lynch e Ubs. Con la particolarità che le due banche si sono palleggiate i due fratelli Pavesi, che prima con un cappello poi con l’altro sono sempre in mezzo. E con la combinazione che negli uffici «debt capital markets per il settore pubblico europeo di Ubs» c’è proprio il figlio di Bassolino. Il quotidiano napoletano Roma, ha segnalato la cambinazione alcuni anni fa e si è beccato una querela. Il Sole 24 ore più asetticamente ci informa che a settembre del 2006 Bassolino jr, già attivo nell’area del debt capital markets per il settore pubblico europeo di Ubs, «assume la responsabilità del business anche per clienti corporate e del settore pubblico italiani». Insomma almeno dal settembre del 2006 è ufficiale ciò che il Roma denunciava dal 2003 e cioè il gigantesco conflitto di interesse che sussiste tra il Bassolino indebitato e il figlio che gli ristruttura il debito.
Comuni di Napoli e Torino; le Regioni Campania, Liguria e Piemonte. Il loro denominatore comune non è soltanto quello di essere "rosse”, ma anche quello di maneggiare con poca cura il denaro, abbandonandosi a spericolate incursioni negli strumenti più sofisticati della finanza (i "derivati”) sui quali perdono (perdiamo) centinaia di milioni di euro.
La loro filosofia? Allungare nel tempo il pagamento dei debiti per incassare qualcosa (pochi, maledetti e subito) da spendere, lasciando in eredità ai cittadini e alle giunte che verranno una voragine di debiti. E, naturalmente, ingrassare le banche d’affari, meglio se con qualche altisonante nome britannico.
Report, la trasmissione televisiva di RaiTre, ha scoperchiato la pentola mandando a gambe all’aria Bassolino, la Iervolino, la Bresso e tutti quegli amministratori che ne sorvegliavano il maleodorante contenuto, vera e propria bomba a orologeria per gli amministratori futuri e per i cittadini (compresi i nostri figli), destinati ad essere alleggeriti da tasse locali sempre più esose per ripagare i debiti. Tutto grazie a questi apprendisti stregoni della finanza creativa.
Nel caso di piccoli Comuni, pure precipitati nell’incubo dei "derivati”, si tratta spesso di amministratori improvvidi, digiuni di tabelline e messi agevolmente nel sacco da arrembanti finanzieri. Più difficile crederlo nel caso di grandi municipalità e ricche Regioni, imbottite di avvocati, commercialisti, ragionieri, economisti e consulenti profumatamente pagati.
Derivati (o "swap”). Nella sostanza si tratta di operazioni costruite sul debito. La parolina magica è, infatti, "ristrutturazione del debito”. Regioni e Comuni indebitati hanno firmato contratti destinati sulla carta alla copertura dai rischi di aumento dei tassi, ma in realtà legati a un meccanismo di moltiplicazione di quei rischi. Il pagamento si allunga (fino a trent’anni) ma il debito totale cresce in maniera esponenziale; la banca incassa subito un costo "implicito”, la sua ricca provvigione; l’amministrazione contraente incassa un anticipo in contanti che tanto è più sostanzioso quanto più spericolata è la sua propensione ad accettare un livello di tasso più alto.
Bilanci opachi. Denominatore comune degli amministratori (dalla Campania al Piemonte, da Napoli a Torino) è quello di dichiarare che l’operazione non ha avuto costi. È falso: i costi ci sono, ma non si vedono, perché sono impliciti e nascosti nelle pieghe del "tutto compreso”. Le banche si prendono le loro laute provvigioni, gli amministratori pubblici non hanno l’obbligo di iscrivere questi costi in bilancio e così possono dire di non aver pagato nulla. Ufficialmente sono le cosiddette "perdite potenziali”: se un’azienda privata si comportasse così, verrebbe segnalata alla Centrale Rischi. Comuni e Regioni sono autorizzati a ignorarle, come se non esistessero. E gli amministratori pubblici si sentono autorizzati a dire che non esistono. Tanto, mica pagano loro.
Loro furbi, banche fesse? La cosa più straordinaria è che ai cittadini il tutto viene presentato e venduto come un buon affare: gli amministratori mettono in bilancio l’incasso, ma non i costi sostenuti (ci sono ma...non ci sono, perché non si vedono); la rata del debito è più bassa. Cari cittadini, vedete quanto siamo stati bravi e furbi? Non solo paghiamo di meno, ma le banche ci hanno dato i soldi per pagare di meno. In realtà, come dice Report, a vincere è sempre il banco (cioè la banca).
La Corte dei Conti. La magistratura contabile ha già bocciato questo tipo di operazioni: "Il fenomeno è preoccupante perché le esposizioni finanziarie possono diventare progressivamente insostenibili... le gestioni future sono destinate a farsi carico degli effetti negativi loro tramandati, e che saranno difficili da sostenere”.
Una scommessa. Una imprenditrice intervistata ha così sintetizzato le operazioni sui derivati: "Una scommessa. Scommetto contro una banca che se un tasso resta entro un certo livello io guadagno, se lo supera io perdo”. L’imprenditrice si è giocata soldi suoi. Iervolino, Bassolino, Bresso e compagni sono andati al casinò con denari pubblici e li hanno gettati sulla roulette dei derivati.
Quanto ci costa? Ecco i conti e i fatti snocciolati da Report.
Regione Campania
La giunta Bassolino ha fatto un’operazione in "derivati” con la banca Ubs. Allungando il debito, incassa fino al 2014 una cifra pari a 56 milioni. Dal 2015 e fino alla scadenza del 2021 accumulerà perdite pari a 126 milioni. A memoria futura delle giunte che verranno. Ma ci sono poi 28 milioni di costo dell’operazione, che vanno all’Ubs, dove lavora - guarda caso - Gaetano Bassolino, il figlio del governatore. Ha preso lui il bonus per il contratto? Dice Antonio Valiante, vicepresidente della Campania: "Noi non abbiamo chiuso nessun contratto con Gaetano Bassolino”. Report commenta: "Per essere uno che non c’entra niente, Gaetano Bassolino all’Ubs è stato promosso responsabile del business con il settore pubblico italiano”. Che altro dire?
Comune di Napoli
Già fallito nel 1993, si ritrova un debito di un miliardo di euro. Stessa musica della Regione, ma con doppio salto mortale e doppio "swap: un primo allungamento del debito, così che il Comune incassa (sempre meno) dal 2004 al 2011 una cifra oscillante tra 52 e 59 milioni, per poi sborsarne 100 fino al 2024. Poi una seconda operazione: l’incasso sale a 70 milioni per i primi cinque anni, il debito a 204 milioni fino al 2035. Più i costi delle due operazioni: in tutto 21 milioni. A Napoli, si sa, a volte amano esagerare: così dopo i padri e i figli, si è pensato bene di indebitare anche i nipoti.
Comune di Torino
Si è fatto prestare soldi per organizzare le Olimpiadi, ha assicurato il debito acquistando derivati e ora perde 100 milioni di euro. Altri 14 milioni li sta perdendo su un’operazione con la JP Morgan. Banca internazionale alla quale ha offerto la sua consulenza fino al 2006, "per far capire il sistema pubblico”, il ministro Linda Lanzillotta. Chiosa Report: "Il ministro deve averglielo spiegato bene”. Ma non ai Comuni perché, restando a Torino, ecco sbucare un altro contratto con una perdita di 5 milioni. Fatto da chi? Dall’ex assessore Peveraro, poi premiato con l’assessorato al Bilancio della Regione. Dove replica con (in)successo, come vedremo qui di seguito...
Regione Piemonte
È appunto Peveraro, con il governatore Mercedes Bresso, a sottoscrivere tre derivati con tre banche, le quali incassano complessivamente una commissione valutata 60 milioni di euro. Rigorosamente non iscritti a bilancio. Report aggiunge una chicca che, se vera, ha dell’incredibile: "La Regione Piemonte è entrata in una scommessa sul fallimento dell’Italia, impegnandosi a pagare alle banche se l’Italia fallisce”. Ma c’è di più e di peggio: la Bresso ha rifiutato di tirar fuori i contratti perché "ci vuole il permesso delle banche”. Commento: "Per la Bresso quindi non si può sapere che operazioni fa la Regione con i soldi dei cittadini, senza l’autorizzazione delle banche”. È vero? No, visto che l’assessore al Bilancio di Treviso offre tutte le carte ai giornalisti: "Non dobbiamo chiedere nessun permesso, sono carte pubbliche”. E ci mancherebbe altro, visto che si tratta di debiti pubblici, di tutti i cittadini. Ad ogni modo Report i contratti li ha trovati: la Regione Piemonte nei primi due anni dovrà pagare tre milioni, ma nel 2034 la rata sarà di 70 milioni. Il gruppo di Forza Italia ha chiesto l’istituzione di una commissione di indagine. Per intanto, l’ex governatore Ghigo ha segnalato che la Regione Piemonte in due anni ha portato il debito da meno di due miliardi a quasi quattro (dati ufficiali della Corte dei Conti).
Regione Liguria
La banca giapponese Nomura chiude uno swap con i fiocchi, destinato a restare avvolto nel mistero. Se non fosse che il suo banchiere, Piero Burragato, riceve un bonus che non lo accontenta (troppo magro rispetto all’affare), fa causa alla banca e spiffera tutto in una lettera alla Regione Liguria. Parla di un guadagno di 20 milioni (il solito costo che esiste ma non esiste), sostiene che il rischio che la banca Nomura ha fatto prendere alla Regione Liguria è molto elevato. E il governatore Burlando? Copia la Bresso e fa sapere che i contratti non si possono vedere senza l’assenso della Nomura. Come se fossero debiti personali e non denari pubblici. Arroganza (non solo al volante dell’auto), disprezzo dei cittadini e della trasparenza amministrativa. Qualcuno gliene chieda conto.
GRAVANO....COME MAI LA CGIL CAMPANIA HA SEMPRE TACIUTO SU....UBS, MERRIL LYNCH, TIRRENIA POWER...........
forza compagni.Soffia un vento nuovo,forte,vento di pulizia.Vi assicuro che tanti "dirigenti" disonesti di Napoli e Caserta se la stanno facendo addosso. Questo blog sappiamo con certezza che è seguito con attenzione anche dalla procura della repubblica di SMCV.Allora una dritta per loro:si indagasse sulle "voci" forti che vogliono il segr. fillea ce Borrelli, organico alla nota famiglia camorristica dei Lubrano. A Caserta anche le pietre lo sanno; cosi come si sa che sta sui libri paga del noto costrutture Coppola.Adesso il Borrelli non vede l'ora di lasciare la categoria, vorrebbe metterla nelle mani di un servo scemo un certo Mario IaNNucci,uno pigliato dalla strada, senza nessuna esperienza sindacale e con precedenti penali. IL tutto avallato da M.Colamonici , segr.cgil ce,compagno di merende e di altro di Borrelli. Viva ciro.Viva la cgil.Mandiamoli a casa
Ragazzi del blog, avvisate Ciro, perchè qui nella Cgil di Via Torino mi è stato riferito che Michele Gravano e Giovanni Sannino adesso vogliono usare la Commissione di Garanzia Regionale(all'80% composta da uomini del BOSS) per deferirlo.
Sembra che minacciano di espellere Ciro dalla Cgil per indurlo a ritirare la denuncia presentata in Procura della Repubblica ed il ricorso contro il licenziamento.
Adesso basta. Ci hanno rotto i coglioni. Sciogliamo, "cantiamo", su tutto.
prepariamo due -tre esposti-querela ogni settimana e denunciamo tutto: società miste, quote di adesione contrattuali, casse edili, caaf, patronati, immobili, società servizi Cgil eccetera eccetera.
IL BOSS GRAVANO VUOLE FARE IL DURO? GRAVANO NON CI FAI PAURAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Confermo anch'io quanto detto dall'anonimo delle 13:15
La Commissione di Garanzia(controllata dal BOSS)è stata molto veloce: Si è riunita due volte nel mese di Ottobre. Ha prima insabbiato un esposto presentato da Ciro nel mese di Luglio scorso che meritava un'immediata valutazione e poi nel giro di quindici giorni ha valutato con "urgenza" un esposto presentato da Sannino, Errico e Gravano che hanno deferito Ciro in quanto con le interviste e le opinioni espresse sulla stampa dopo essere stato licenziato avrebbe leso l'immagine dell'organizzazione!
Immaginate se lo facessero anche i padroni quando vengono licenziati gli operai e quando questi per difendere i loro diritti organizzano i picchetti e le conferenze stampa davanti alle fabbriche?
Gravano e Sannino siete unici!!Sono meglio i padroni delle ferriere.
Sannino dovrebbe essere buttato fuori a calci dall'organizzazione per avere utilizzato la sua carica per sistamare i parenti negli enti bilaterali e si arroga l'autorità di licenziare e deferire ai probiviri una persona onesta come Ciro.
Dite a Ciro che gli "inquisitori" della Commissione di Garanzia gli hanno inviato una lettera.
Secondo me, tutti i componenti della Commissione Regionale di Garanzia vanno denunciati al magistrato per omissione.
CIRO PORTA TUTTE LE CARTE AL PM FRANCESCO CURCIO!!!!!!!!!!
Non abbiamo aggettivi per definire gentaglia come Sannino. Ma dove ce l'ha la dignità Sannino? Prima era autista di Bassolino oggi è il cameriere di Gravano?
Se la Fillea di Napoli era diretta ancora dall'onesto, bravo ed intelligente Stanislao Nocera, il nostro compagno Ciro non avrebbe subito tanta violenza ed ancheria. Stanislao - come Ciro - era un sindacalista indipendente, un uomo vero.
Ciro non ti preoccupare, se fosse vero che ti hanno deferito, tu dì solo la verità....come l'hai detta al PM, in fondo non è colpa tua se hanno messo a lavorare amici e parenti negli enti bilaterali, il PM se ne è già accertato...altro che commissione di garanzia..., sono loro a dover rispondere di ciò che hanno fatto, non tu che hai semplicemente fatto il tuo dovere di cittadino. Nessun lavoratore può essere licenziato e nessun iscritto alla CGIL può essere esplulso per aver denunciato atti illegali perché ciò sarebbe discriminatorio, oltre ad essere un iscritto sei prima un cittadino della Repubblica Italiana, è al PM che devi dar conto.
ANCHE SULLA SICUREZZA ANTINFORTUNISTICA FANNO AFFARI. L'HO LETTO STAMATTINA SUL GIORNALE CRONACHE DI NAPOLI.
anch'io ho letto "cronache di Napoli". Che schifo fanno gli affari anche sugli infortuni sul lavoro. In giornata vi fornisco un elenco di enti bilaterali e società che lucrano con i soldi pubblici stanziati per la sicurezza.
BUSINESS SULLE MORTI BIANCHE
Vi fornisco un primo elenco di aziende che fanno affari sulla sicurezza antinfortunistica, sulla gestione delle visite mediche preventive, sui corsi di formazione per la prevenzione antinfortunistica:
Airis S.r.l. - Areté S.r.l. -
BioTech -.
Checkup S.r.l. - Consulenze Ambientali S.p.A.
Consultant & Claps Engineering -.
Costagli e Cambursano -
Energie Engineering S.a.s..
Eos S.r.l..
Greenline
Ipotesi Gaia Consulenti Ambiente e Sicurezza p.s.c.r.l..
Laboratorio Ambientale S.a.s..
MGN&P Systems.
Pan Eco S.r.l.
Protezione Ambiente S.r.l.
SMC Lavoro e.
SSA S.r.l. Studio Bruno & Associati Studio Centro Sicurezza Ambiente.
UNICA VI.SI. Consult S.r.l.
ENTI BILATERALI:
EBAC
SCUOLE EDILI
COMITATI PARITETICI TERRITORIALI ANNTINFORTUNISTICI
FonCoop,
Ebac
Erfea
Ebt,
Ebtc
For.te
IL BUSINESS SULLA SICUREZZA ANTINFORTUNISTICA E LA SALUTE SUI POSTI DI LAVORO IN CAMPANIA
28 MILIONI DI EURO SI SPENDONO PER VISITE MEDICHE PREVENTIVE
56 MILIONI DI EURO (ONORARI AI MEDICI DI FABBRICA, RAPPRESENTANTI SICUREZZA AZIENDALI, CONSULENZE)
60 MILIONI DI EURO PROGETTAZIONE PIANI DI SICUREZZA E SORVEGLIANZA SANITARIA
8 MILIONI DI EURO CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE SULLA SICUREZZA
900 MILA EURO STANZIATI DALL’ASSESSORATO REGIONALE FORMAZIONE PROFESSIONALE
p/s bisogna poi aggiungere che tutor, docenti vengono pagati lautamente per non fare un cazzo. I tutor e i docenti sono parenti e amici di sindacalisti.
In alcuni Comitati Paritetici Territoriali vengono assunti come rappresentanti lavoratori per la sicurezza territoriali parenti e amici di sindacalisti.
Al CPT di Caserta è stato assunto il genero di Giovanni Sannino segretario generale della Fillea Cgil di Napoli e la signorina Rossella Borrelli figlia di Giorgio Borrelli segretario generale della fillea di Caserta.
La Signorina Rossella Borrelli era stata assunta qualche mese prima alla Cassa Edile di Benevento ma si è dimessa perchè il tratto di strada Benevento-Caserta era troppo...lungo!!!Il papà ha subito provveduto a sistemarla al CPT di Caserta.
Voglio ricordarvi che il Borrelli è componente del comitato di gestione del CPT di Caserta.
Volete sapere dove ha festeggiato ovvero hanno festeggiato i 25 anni di matrimonio del "compagno" Andrea Righi responsabile organizzativo della Fillea Nazionale? Dai indovinate!! Vi aiuto...albergo di un noto costruttore....anzi noto palazzinaro casertano...
Righi e signora hanno festeggiato a Castevolturno....erano presenti: il segretario regionale della Fillea Campania ed i segretari generali della Fillea di caserta. Avellino, salerno, napoli...tutti accompagnati dalle rispettive consorti.
Il compagno Andrea Righi(responsabile organizzativo della Fillea nazionale) ha avuto in "omaggio" una graziosa e lussuosa suite per trascorrere un grazioso week End e cassette di frutta, mozzarella di bufala locale...
Chi è il proprietario dell'albergo? Ma come non conoscete il costruttore Coppola? Si, lui, Coppola, il palazzinaro, il famoso Coppola Pinetamare di Castelvolturno, quello delle tre torri costruite sulla spiaggia e poi abbattute....
Su quell'area devono arrivare fondi e risorse della comunità europea...si devono costruire campi di golf, alberghi, alberghetti...tutto benedetto dal Governatore Bassolino.
Per Coppola...è stato un colpo grosso ospitare il responsabile organizzativo della fillea nazionale ed i segretari generali della fillea territoriali.
ps/abbiamo letto su repubblica di oggi un commento di Giovanni Sannino. Il titolo del commento "La solitudine del sindacato sul lavoro nero e la sicurezza"...Sannino nel commento parla di ambiente, della qualità nel costruire....
Sannino stai cercando qualche altro palazzinaro per festeggiare con la tua famiglia qualche altro evento?
Sannino non ti sentivi "solo" quando affondavi il dente e gustavi i piatti tipici dell'albergo del palazzinaro di Castavolturno?
Ah dimenticavo due cose:
Ah dimenticavo di dirvi che Michele Gravano è di Castelvolturno,,
hei ho sentito che qualcuno vuole informare gli operai dei cantieri di napoli riguardo alle schifezze che si sono consumate nella fillea cgil di napoli e provincie incluse........pensate che saranno contenti di sapere che fine fanno le loro quote sindacali?
per non parlare delle quote cassa edili!Ma lo sanno gli operai che molti sindacalisti della fillea cgil di napoli hanno comprato proprietà e case al mare(compresa la contessa di piazza dei martiri) alla faccia di chi lavora e si spezza la schiena nei cantieri?
poi vi dirò dell'altro..............
Posta un commento