La mattina fanno gli ispettori del lavoro e delle ASL, il pomeriggio i consulenti dei padroni e delle imprese che dovrebbero ispezionare. Accade a Napoli, in Campania e nel resto d'Italia. Oggi due quotidiani regionali "Cronache di Napoli" e "Corriere di Caserta" hanno pubblicato un'inchiesta sul "GRANDE BUSINESS DELLA SICUREZZA DEL LAVORO", una torta di oltre centocinquanta milioni di euro che vanno nelle tasche di consulenti del lavoro, medici competenti, enti di formazione professionale e consorzi privati. Un ispettore del lavoro si confida con il giornalista dichiarando che alcuni colleghi napoletani svolgono il ruolo di consulenti per le imprese. Una commistione. Addirittura i direttori dell'Inail, dell'ispettorato del lavoro e delle Asl di Napoli e della Campania sono parte integrante del consorzio Cosila www.cosila.it/doc.asp?homeid=11&id=5 (clicca), un consorzio dell'Unione Industriale di Napoli che viene promosso sulla stampa tutte le volte che accade un infortunio mortale..
La sicurezza antinfortunistica e la tutela della salute diventa un business (visite mediche, medici competenti, corsi di formazione) delegata ai privati (insieme alle risorse pubbliche) a discapito delle strutture pubbliche (centri di medicina del lavoro).
PER LEGGERE E SCARICARE L'ARTICOLO PUBBLICATO SU CRONACHE DI NAPOLI E CORRIERE DI CASERTA CLICCA QUI www.corrieredicaserta.net/pdf2/07/12/12/na_08_b_NYfDbsLb9T2trSyV.pdf
23 commenti:
Il nostro compagno Ciro è stato licenziato dalla Fillea Cgil perchè stava scoperchiando il pentolone di merda dell'ispettorato del lavoro e delle asl. Ciro ha denunciato i capi dell'ispettorato del lavoro di Napoli alla Procura della Repubblica perchè i suoi esposti sono fuorisciti dagli uffici dell'ispettorato. Ciro da quando ha presentato quelle denunce ha subitò ogni tipo di ingiustizia fino ad arrivare al licenziamento.
meno male che la Procura di Napoli ha aperto un'inchiesta. Il PM Francesco Curcio è un ottimo magistrato, sicuramente indagherà fino in fondo anche allaluce delle notizie riportate oggi dalla stampa(cronache di napoli) che vedono gli ispettori del lavoro trasformarsi in consulenti aziendali.
La tragedia dell’acciaieria Thyssenkrupp di Torino, dove quattro lavoratori si sono trasformati in torce umane ed hanno perso la vita, mentre altri tre operai coinvolti nel rogo giacciono in ospedale con gravissime ustioni sulla quasi totalità del proprio corpo, ha fatto si che il carrozzone politico e quello mediatico siano tornati ad occuparsi delle morti sul lavoro.
I soloni della politica e quelli dell’informazione hanno in realtà da sempre un approccio molto singolare con l’argomento. I primi non perdono occasione per ribadire che in materia di sicurezza sul lavoro esistono ottime leggi, che purtroppo non vengono rispettate, come se il compito di garantire il rispetto di quelle leggi fosse deputato non a loro, bensì agli uomini politici tedeschi, inglesi o non si capisce bene di quale paese straniero. I secondi denunciano la scarsa sicurezza presente sui luoghi di lavoro e si producono in articoli/servizi di stampo pietistico, quanto mai efficaci nel rimpinguare la tiratura dei giornali o lo share delle trasmissioni TV, ma assolutamente inadeguati per chiunque volesse prendere coscienza dei reali termini del problema. Dopo la tragedia di Torino perfino il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, interpretando come meglio non avrebbe potuto il proprio ruolo istituzionale, ha deciso di “sacrificare” un minuto del proprio tempo e di quello dei tanti vip intervenuti come lui alla prima della Scala, dedicandolo agli sfortunati lavoratori dell’acciaieria Thyssenkrupp che certo, se ancora fossero stati in grado di parlare, non avrebbero mancato di ringraziarlo sentitamente per il nobile gesto. I sindacati confederati, molto meno interessati alla sicurezza dei lavoratori di quanto non lo siano all’integrità del pacchetto sul welfare stipulato con Confindustria, hanno indetto uno sciopero di 2 ore, premurandosi di non creare disagi alla produzione industriale.
Le statistiche ufficiali parlano di 1500 morti sul lavoro ogni anno in Italia, ma dimenticano di conteggiare i molti pendolari che ogni giorno perdono la vita in incidenti stradali mentre si recano sul posto di lavoro o tornano a casa a fine giornata, così come dimenticano tutti coloro (autisti, rappresentanti, fattorini, agenti immobiliari e professionisti vari) che per lavoro guidano un automezzo e giornalmente trovano la morte sulla strada, così come dimenticano tutti coloro che ogni anno muoiono per malattie “professionali” contratte sul luogo di lavoro nel corso della propria vita professionale. In realtà il lavoro uccide in Italia alcune migliaia di persone l’anno e la maggior parte di loro non viene neppure ricordata in un trafiletto sul giornale.
Alcune volte, come nel caso dell’acciaieria Thyssenkrupp la responsabilità della tragedia è da imputarsi al mancato rispetto delle più elementari norme di sicurezza da parte dell’azienda, altre al penoso stato in cui versano le strade ed autostrade italiane, altre ancora al sistema della precarietà che determina la presenza di lavoratori privi di esperienza in mansioni altamente pericolose, altre ancora alla stanchezza determinata da turni di lavoro massacranti.
Ma la reale responsabile della stragrande maggioranza di morti sul lavoro è la vera e propria guerra che giornalmente milioni di lavoratori ed imprenditori combattono per tentare di ritagliarsi qualche briciola di sopravvivenza.
Il mondo del lavoro è diventato negli anni una giungla strapiena di trappole, dove il rispetto per la vita umana e la dignità della persona sono stati immolati sull’altare della produttività e della competizione.
Lo sapeva bene Gabriele Aimar, autista di furgoni portavalori che viveva a Cuneo e nessuno ricorderà mai come “morto sul lavoro”. Gabriele il 3 dicembre si è ucciso con un colpo di pistola, semplicemente perché la polizia la sera prima gli aveva ritirato la patente giudicandolo positivo alla prova dell’etilometro, dopo averlo fermato a bordo della sua auto appena uscito da un pub dove aveva bevuto una birra insieme ad un amico. Senza la patente non avrebbe più potuto lavorare e non sapeva come sopravvivere.
La ricerca della sopravvivenza spinge ogni giorno centinaia di migliaia di lavoratori ad andare ben oltre i propri limiti fisici accumulando ore ed ore di straordinario, la sopravvivenza spinge altrettanti lavoratori ad accettare mansioni che danneggiano, spesso in maniera irreversibile la loro salute, la sopravvivenza spinge i pendolari a buttarsi su autostrade e tangenziali alle 5 di mattina con il sonno che percuote le tempie. Quella stessa ricerca della sopravvivenza induce a lavorare in nero in un cantiere o in un’industria senza che siano rispettate le norme di sicurezza, induce a spingere l’acceleratore nella nebbia per evitare di perdere un cliente, a lavorare ancora anche quando si è ormai privi della lucidità necessaria.
La ricerca della sopravvivenza economica e il tentativo di continuare a restare “sul mercato” fa si che ogni giorno decine di migliaia d’imprenditori perdano la propria umanità trasformandosi in individui senza scrupoli, pronti a barattare qualche scampolo di produttività con la vita delle persone.
Le promesse della classe politica e la falsa indignazione del mondo sindacale sono solamente atteggiamenti retorici che durano un battito di ciglia. Fra qualche giorno, sparita l’attenzione mediatica che avrà trovato nuovi argomenti sui quali costruire tirature ed ascolti, tutto tornerà come prima e probabilmente peggio di prima.
Il mondo del lavoro è un teatro di guerra altamente disumanizzato, dove le persone sono ridotte al ruolo di utensili, esistenze cosificate costrette a rincorrere la speranza di sopravvivere, anche quando in fondo a quella speranza c’è il concreto rischio di trovare la morte. Una guerra senza regole, senza senso e senza futuro. Una guerra combattuta nel nome della produttività e della competizione sfrenata, dove tutti i soldati sono irrimediabilmente destinati a perdere, mentre a vincere sono soltanto i pochi burattinai che attraverso la guerra costruiscono immensi profitti, e poco importa loro se si tratta di profitti realizzati attraverso l’alienazione della vita umana.
Ho notato che il nostro compagno Ciro ha ricevuto attestati di solidarietà, appelli sono stati firmati in suo favore, due senatori hanno presentato interrogazioni parlamentari altri parlamentari hanno firmato documenti di sostegno.
L'assessore al lavoro della Regione Campania Corrado Gabriele tace sulla vicenda. Tace. Perchè?
Ma Gravano si è dimesso o no dal consiglio di amministrazione della Banca Immobiliare di Napoli?
No, Gravano non si è dimesso dalla Borsa Immobiliare. Nelle ultime settimane è particolarmente interessato su tutto ciò che riguarda il settore dell'edilizia...
I FATTI STANNO DIMOSTRANDO CHE CIRO HA RAGIONE DA VENDERE!! CIRO DA TEMPO HA DENUNCIATO LE COMMISTIONI TRA ISPETTORI DEL LAVORO ED IMPRESE
gni anno muoiono oltre un migliaio di lavoratori tra chi perde la vita all'istante e chi invece muore dopo mesi di sofferenze, per non calcolare le migliaia di persone che rimangono infortunate e spesso rimangono disabili a vita.
E' un vero massacro dovuto alla volontà dei padroni di non investire nella sicurezza o di non rispettare le norme sulla sicurezza per aumentare il profitto. Con lavoratori che vengono trattati peggio delle merci.
E’ un massacro a cui si deve porre termine con meno chiacchiere e più fatti a partire dai processi che devono essere fatti celermente con condanne al carcere per i responsabili.
Non è più tollerabile che in tanti anni non sia finito in carcere un solo responsabile di tanti omicidi è che la legge consideri gli omicidi sul lavoro sul lavoro alla stregua degli incidenti stradali: le sanzioni sono del tutto inadeguate e pochissimo si fa sul fronte dei controlli.
Per voltare pagina è necessario inoltre:
1. vietare per legge a chi ha il compito di controllare il rispetto delle norme sulla sicurezza di svolgere attività di consulenza per le imprese.
2. potenziare la funzione di polizia giudiziaria delle ASL
3. garantire la presenza di un medico nei diversi turni di lavoro.
4. togliere alla gestione delle imprese la formazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS); la formazione deve essere attuata da strutture indipendenti e pubbliche,
5. estendere ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza(RLS) la tutela prevista dagli art. 18, 22 e 28 legge 300/70 S.L.
ECCO COSA SCRIVE OGGI BEPPE GRILLO SUL SUO BLOG....
In Italia i morti sul lavoro sono come le ciliege, uno tira l’altro. I sindacalisti di partito e di governo, che sono più numerosi delle cavallette, stanno correndo ai ripari. Il ministro del lavoro “Damien” Damiano ha trovato una soluzione degna di Carcarlo Pravettoni. L’Inail, l’Istituto per l’assicurazione contro gli infortuni, ha un attivo di 12,4 miliardi di euro che vanno destinati “a scopo di utilità sociale”.
Con questo nuovo tesoretto Damiano vorrebbe premiare le aziende: “Potrebbe ritornare alle imprese come diminuzione del costo del lavoro, solo nel caso in cui fossero in grado di dimostrare che hanno diminuito o eliminato gli incidenti”.
Caro “Damien” Damiano altro che premio. Se le aziende non tutelano la sicurezza vanno chiuse. Chi ha meno assassinati sul lavoro ha uno sgravio? Se si scende da cinque a due vittime all’anno diminuisce la tassazione della società invece di mandare in galera i responsabili?
Dal sito dell’Inail:
“L'Inail persegue una pluralità di obiettivi:
- ridurre il fenomeno infortunistico
- assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio
- garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro”.
L’Inail non ha come obiettivo premiare le aziende che fanno meno morti e feriti e neppure di essere una banca. Il suo bilancio dovrebbe essere in pareggio e i miliardi usati per le famiglie delle vittime e per indennità che consentano una vita decorosa agli infortunati. Quanto darà, per esempio, l’Inail alle vedove dell’inferno di Torino?
Se Robin Hood rubava ai poveri per dare ai ricchi, Damiano vorrebbe trasformare le protesi degli invalidi e gli assegni di invalidità in sgravi fiscali per le aziende. Damien sotto i capelli aveva il numero 666 della Bestia, “Damien” Damiano sotto la barba ha il numero di telefono di Confindustria.
Volevo commentare l'ennesima notizia di incidente mortale avvenuto in un cantiere edile, dove normalmente lavorare in sicurezza è una utopia!!!! Altro che premi alle imprese che lavorano in sicurezza, si dovrebbe iniziare a controllare......i controllori, quante volte nei cantieri gli ispettori delle ASL invece che fare i verbali alle imprese per loro inadempienze sulla sicurezza, prendono sottobanco mazzette per non vedere.....e poi succede che un ragazzo di vent'anni muore cadendo da un tetto.
REINTEGRATE CIRO CRESCENTINI UN VERO SINDACALISTA CON LE PALLE!! LO AVETE LICENZIATO PERCHE' HA DENUNCIATO GLI ISPETTORI MAZZETTARI.
"Vogliamo sottolineare che essi RLS e RLST e domani RLSA inerenti al tema ambientale, sono strutture del sindacato elette dai lavoratori e quindi soggetti di parte, che svolgono una funzione nell’interno dei RSU o in stretta connessione con un ruolo negoziale insito nella loro funzione"
(Stralcio della relazione di Franco Martini nel convegno sulla sicurezza di ieri a Roma)
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SCUSA, MARTINI, UNA DOMANDA: MA ROSSELLA BORRELLI (FIGLIA DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA FILLEA DI CASERTA) ED IL GENERO DI GIOVANNI SANNINO(SEG.GEN.FILLEA NAPOLI)SONO STATI ASSUNTI CON FUNZIONI DI RLST AL COMITATO PARITETICO ANTINFORTUNISTICO...SONO STATI ELETTI DAI LAVORATORI?
BORRELLI, TU CHE FAI IL "RADICAL" HAI RISPETTATO LE REGOLE?
SANNINO, TU CHE FAI IL SINISTRESE, HAI RISPETTATO LE REGOLE?
MARTINI....SEI UN IPOCRITA!!!!!!
"Noi come categoria, da tempo abbiamo rinunciato alle frasi ad effetto, consapevoli che in questo caso il problema è la determinazione e la coerenza dei comportamenti, l’azione concreta, fatta di denunce e di iniziativa per modificare le condizioni di lavoro..."(Franco Martini)
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Caro Martini, come spieghi il licenziamento di Ciro Crescentini, uno dei pochi che metteva la firma su un esposto e lo inviava all'ispettorato del lavoro?
Ciro è stato licenziato per scadenza di mandato? Come mai, allora i segretari(in scadenza) sono diventati in questi giorni generali a Reggio Calabria e Reggio Emilia? Forse, Ciro era un colonnello che dava fastidio?
MARTINI SEI DOPPIAMENTE UN IPOCRITA.
In Campania dopo aver sprecato milioni di euro provenienti dai fondi europei per la formazione professionale a vantaggio di enti "no profit" adesso si utilizzano le risorse UE per finanziare i Comitati Paritetici Antinfortunistici. Enti diventati serbatoi di assunzioni per parenti e amici di sindacalisti. Gli industriali, invece, lanciano i loro consorzi e si candidano per la spartizione della torta.
Ogni qualvolta accadono infortuni mortali nelle fabbriche e nei cantieri non si perde occasione per fare il business.....
Le inchieste DI CRONACHE DI NAPOLI E CORRIERE DI CASERTA sono atti di accusa. IN NOME DELLA PREVENZIONE E LA SICUREZZA, medici competenti, consulenti, tutor, ed ispettori compiacenti si sono arricchiti. Perchè la Guardia di Finanza non controlla i patrimoni mobiliari ed immobiliari dei capi ispettori delle Asl e del lavoro?
Ma noi non vi daremo tregua. Noi non siamo ingenui..noi non abbiamo paura di denunciarvi.
CARO GRAVANO,
lo sappiamo che ti stai cagando sotto. Lo sappiamo che hai paura di andare in galera.
Le ispezioni ministeriali sono,dopo i morti,sul lavoro,sulla sanità,ora necessarie,sia in fabbrica,che in ospedali,poi in ferrovia,e poi chissà dove..ma sono ispezioni tra pregiudicati,che non fanno paura,perchè vi è omertà e protezione,sotto la barba il numero di...appunto.sono ispezioni tra cosche,ma con i soldi nostri,ed i voti nostri.Mica chiediamo tanto,solo che siano incensurati,giusto per piangere i morti con fiducia nel futuro.
Salve, un commento sulla sucurezza sul lavoro..Ho lavorato in un indotto metalmeccanico, dove si usa di frequente il carroponte per alzare e spostare gli stampi da mettere nelle presse..( si va da da qualche decina di quintali ai più grandi che pesano 26 tonnellate ) dunque, un giorno uno addetto ha alzato lo stampo che doveva portarlo e metterlo su una pressa d'improvviso lo stampo e ricascato giù, per un pelo non ha fatto secco quello che lo stava spostando..il carroponte era stato revisionato qualche giorno prima...
Vorrei vedere questi ispettori dell'Inail quante bustarelle si beccano quando vanno a visitare questi stabilimenti ( vi assicuro per esperienza personale che ne ho visti di allucinanti )quando pasano prima dagli uffici e poi vanno in stabilimento.. Ho diversi amici che vengono dalla Svizzera e dal Canada e maledicono il giorno che sono tornati in Italia..
Ho voglia di andare Via anche io da questo Paese, dove i politici pensano solo a litigare tra di loro come bimbi dell'asilo, anzichè pensare al vulcano che bolle sotto i piedi ( vedi insoddifazione popolare ) e che spero esploda presto mandandoli al diavolo..
Un saluto a tutti..Siete Fortissimi..
io purtroppo lo so come fa l'inail ad avere utili di di miliardi di euro, sia come infortunato sul lavoro sia come orfano di morte bianca.
1)riscuote da tutti i lavoratori in regola (che non sono poi così pochi come sembra
2) limita al massimo le spese per le cure degli infortunati,che nella maggior parte dei casi vengono rattoppati un pò alla meglio e chi se ne frega se un ragazzo di 26 anni rimane un danno permanente ad un piede,gli si passa 2 protesi e due lire e metta un cero alla madonna che il piede ce l'ha ancora attaccato.
3)il paradosso: meglio un morto sul lavoro che un invalido grave e vi spiego perchè.
un unvalido va assistito a vita anche se col minimo possibile ma ha un costo.
Un deceduto no!! spesso le morti sul lavoro hanno sempre un responsabile penale ed è a lui che vanno chiesti i danni morali e materiali,
L'inail fidandosi della buona fede e del momento inimmaginabile che passa una famiglia quanto il padre tarda fino a non tornare più a casa, ti propone subito di prendersi cura della vedova col 50% del massimale(stipendio lordo di un operaio al livello più basso) indipendentemente dall'età e dalle condizioni fisiche della vedova.
Nel frattempo si attiva legalmente per essere risarcita di quanto ha stimato di dover pagare sbarrando la strada agli eredi legittimi.
Fate sempre prima un calcolo molto preciso perchè in molti casi è preferibile rinunciare al compenso dell'inail e prendere direttimente i danni dal colpevole (ditta, responsabili e chiunque penalmente conndannato o responsabile) di cui potrete disporre subito della somma totale e passarla in successione .
Se una vedova ad esempio viene a mancare poco dopo il marito deceduto sul lavoro ai figli maggiorenni non rimane che il dolore ma per andare avanti i soldi cessano assieme alla vita della vedova.
Scusate la lungaggine ma mi ribolle il sangue a pensare che c'è chi fa utili sulla tragedie familiari e sulla pelle dei lavoratori.
se davvero il ministro Damiano pensa di promettere soldi alle aziende con bassi infortuni è proprio un poveretto o in malafede;l'unico risultato che avrebbe sarebbe L'AUMENTO delle pressioni delle aziende sui lavoratori per non fare denuncia quando hanno infortuni cosa che avviene comunque già da parecchi anni dopo la legge 626 e che comporta che tutti i dati sugli infortuni in Italia sono totalmente falsi e sottostimati
mm
Ho da poco visto, nell' azienda dove lavoro, la visita per la certificazione sulla sicurezza. Potrei dilungarmi raccontando tutto quello che e' stato fatto per ricevere l'OK. L'obbiettivo e' stato raggiunto la certificazione ottenuta ed io ancora non capisco su quali criteri si siano basati per me e molti altri colleghi rimangono domande e misteri ....forse noi siamo semplicementi ignoranti..
è la prima volta che visito questo blog. sono rimasto allucinato.ho dato un'occhiata all'archivio in basso a sinistra, ho letto i primi articoli che sono stati pubblicati da Giugno di quest'anno. non risco a capire perchè la Cgil ha licenziato uno dei suoi uomini migliori; perchè la Cgil campania si è liberata di un compagno molto preparato professionalmente come Ciro Crescentini
Speculano sulla strage operaia di Torino per mettere le mani sui "tesoretti" dell'Inail. Società private ed enti di formazione vogliono incassare altri euro per fare corsi di formazione inutili.BANDITI
sono un dipendente dell'Inps. Guardate che anche gli ispettori dell'ufficio vigilanza e recupero crediti del mio ente fanno i consulenti....di pomeriggio!! Perchè il ministro del lavoro non promuove un'inchiesta sui tanti condoni e sanatorie concessi alle imprese in nero?
se la cgil campania vuole ancora salvare la faccia deve reintegrare il nostro compagno Ciro Crescentini l'unico che ha avuto le palle di denunciare alla procura della repubblica le commistioni dell'ispettorato del lavoro!!!
ciro è stato licenziato per questo!!!
vergogna!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Guarda,guarda quanti guerriglieri romantici ci sono nel blog in questi giorni!!
Martini...?Franco..? Qua bisogna ricorrere ai ripari,altrimenti invece di fare una figura di merda tra pochi intimi,rischi di fare una figura di merda NAZIONALE!!!
Ma il Righi...Che dice?Eppure lui è navigato!Mi pare stia in FILLEA nazionale dal 1994?!
A proposito:Andrea,auguri per le tue nozze d'argento!
13 dicembre:
-Che si è dimesso oggi Gravano dal consiglio di amministrazione della Banca Immobiliare di Napoli?
Gli ispettori delle Asl e del lavoro avvisano i padroni due giorni prima dei sopralluoghi. Gli operai della fabbrica di Torino lo hanno dichiarato al quotidiano "La Stampa".
A NAPOLI IL NOSTRO COMPAGNO CIRO E' STATO LICENZIATO DALLA CGIL PROPRIO PERCHE' HA DENUNCIATO I VERTICI DELL'ISPETTORATO DEL LAVORO PER OMISSIONE E VIOLAZIONE DEL SEGRETO ISTRUTTORIO. A QUESTO PUNTO INVITIAMO CIRO A RECARSI SUBITO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI NAPOLI SPIEGANDO AI MAGISTRATI OGNI PARTICOLARE SULLA CORRUZIONE DELL'ISPETTORATO DELLE ASL E DEL LAVORO.
CIRO CORRI SUBITO DAL PM FRANCESCO CURCIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Proporrei una campagna per l'espulsione dall'organizzazione del Segretario Generale della CGIL Campania,Michele Gravano, per atti affaristici o di collusione con la controparte,in relazione alla sua appartenenza al consiglio di amministrazione della Banca Immobiliare di Napoli.
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