STRAGE DI OPERAI A TORINO
(Un cantiere nel centro di Napoli, segnalato dal nostro compagno Ciro. Non è mai stato visitato dall'ispettorato del lavoro)
Un ex operaio Thyssen: “L’azienda veniva avvisata due giorni prima dei controlli”
(DAL QUOTIDIANO "LA STAMPA" di Torino 13 SETTEMBRE 2007)
Ispezioni pilotate. L’ultima accusa alla ThyssenKrupp svela un retroscena inquietante: «L’azienda era informata dei controlli dell’Asl con due giorni d’anticipo e di conseguenza noi operai eravamo incaricati di mettere tutto a posto sul fronte sicurezza per evitare multe salate».
La denuncia arriva da Francesco Matera, 29 anni, 8 dei quali spesi dentro l’acciaieria torinese come primo addetto al reparto laminazione.
Da settembre ha un nuovo posto di lavoro, ma non dimentica «gli abusi, le minacce e lo sfruttamento dentro la Thyssen. In quell’inferno è morto il mio migliore amico, Bruno Santino e chiedo giustizia in onore a lui e alle tre vittime».
Affermazioni sulle quali farà luce la procura di Torino. Il pool del procuratore aggiunto Raffaele Guariniello osserva che «se le contestazioni dell’ex dipendente Thyssen trovassero conferma si aprirebbe un altro scenario. Noi finora abbiamo interrogato solo i dipendenti coinvolti la sera del rogo, ma se emergessero riscontri si aprirebbero nuovi interrogativi. Chi preannunciava le ispezioni all’azienda? In che modo?».
Una presa di distanza totale dalle accuse arriva, invece, dal direttore del personale Arturo Ferrucci: «C’è un’indagine in corso e sono convinto che la magistratura farà chiarezza. Ribadisco, tuttavia, che noi siamo una società molto seria e non abbiamo mai fatto cose simili. Chi lo ha detto dovrà assumersene la responsabilità».
Il racconto di Francesco Matera, però, è preciso, puntuale, dettagliato. Punto primo: «Durante le ispezioni ci era stato categoricamente vietato di fondere l’acciaio 300, quello più pericoloso perché produce fumi densi come la nebbia. Il motivo? Dentro il mio reparto non funzionavano le ventole di aspirazione. Ha capito? Non fun-zio-na-va-no». E quindi?
«Ci era stato imposto di laminare solo l’acciaio 400 e 430, che non provoca fumi».
Punto secondo: «Sempre nei due giorni precedenti alla verifica ambientale, dovevamo ripulire il pavimento e i macchinari in modo minuzioso. Dalle macchie d’olio, alla carta, ai nastri utilizzati per chiudere le bobine d’acciaio. Tutto materiale altamente infiammabile che avrebbe attirato negativamente l’attenzione degli ispettori».
Punto terzo: «Solo in quelle occasioni venivano controllati gli estintori, che altrimenti stavano lì belli vuoti o non funzionanti: le bombole mantenevano sempre la chiavetta, tipica dell’estintore pieno, pur essendo vuote».
Punto quarto: «Eravamo tutti sollecitati ad usare l’elmetto, mentre abitualmente nessuno si premurava che lo indossassimo».
Tra le altre pressioni segnalate da Francesco Matera c’è anche «la carenza d’organico e l’invito a mantenere chiusi i cancelletti di fronte alla macchine, che nel nostro gergo chiamiamo treni, solitamente aperti».
Possibile un simile quadro di disfunzioni non sia mai stato rivendicato? «Eccome se lo abbiamo fatto. lo abbiamo detto più volte sia al capoturno sia al direttore dello stabilimento Roberto Salerno ma non siamo mai stati assoltati. Anzi, ci minacciavano pure». In che modo?
«Il messaggio era chiaro come l’acqua limpida: se non vi sta bene e non fate come diciamo noi andate a casa. Perdere il lavoro non è una bella cosa, io sono stato fortunato perché, grazie alla specializzazione, a settembre ho trovato un posto nuovo dove mi trovo benissimo. Molti altri no. E quattro sono già morti per questo»(Grazia Longo)
A Napoli, il 21 Settembre scorso il nostro compagno Ciro Crescentini dirigente e dipendente della Fillea Cgil di Napoli - il sindacato degli edili riceve una lettera (clicca) di licenziamento.
Un provvedimento adottato senza motivazioni.
Alcuni mesi prima Ciro ed Anna De Biase(coordinatrice dei restauratori) avevano inviato al segretario nazionale della Fillea Cgil Franco Martini una lettera:
“ Caro Franco,
anzitutto ti ringrazio per la cortesia che avrai nei miei riguardi di dedicare un po’ del tuo prezioso tempo a leggere quanto segue: come sai, per circa nove anni mi sono occupato del settore del Restauro della Fillea Cgil di Napoli e peccando d’orgoglio devo dire, con successo e tanta soddisfazione, nonostante il territorio “difficile” con quale quotidianamente mi sono scontrato. Circa un anno fa è subentrata una brava professionista, la compagna Anna De Biase, con la quale già circa dieci anni fa creammo a Napoli, il primo nucleo di restauratori iscritti alla Fillea Cgil.
Ti spiego brevemente quanto accaduto:
il 30 ottobre 2006 ho inoltrato, a mezzo fax, una denunzia alla Procura della Repubblica-Sezione Lavoro e all’Ispettorato del Lavoro, dott.Sergio Trinchella, in merito alle con dizioni di lavoro nei cantieri di Napoli e Provincia tra i quali il cantiere interno degli Scavi di Pompei, dove lavora una restauratrice che qualche giorno prima si era rivolta al sindacato per denunciare gravissime violazioni contrattuali.
Qualche settimana prima del 30 ottobre ed anche nei giorni successivi la compagna Anna De Biase, dopo avere denunciato pubblicamente con me le gravi illegalità nel cantiere di Pompei, nel corso di un Convegno organizzato a Napoli dalla Fillea Cgil e dal Nidil, riceveva minacce telefoniche e gravi intimidazioni ed insulti anonimi. Di ciò è anche a conoscenza il segretario generale della Fillea di Napoli.
Circa cinque giorni fa ho trovato sulla scrivania del nostro Segretario generale Giovanni Sannino, una copia della denuncia ricevuta a mezzo fax dall’Ispettorato del Lavoro e protocollata a mano da loro persona preposta con numero d’ingresso 2015 e data 30/10/2006. Non appena mi sono reso conto che tale documento era sicuramente fuoriuscito dall’Ispettorato del Lavoro di Napoli e quindi della situazione di grave disagio in cui versavamo sia io, come firmatario della denuncia suindicata, che la compagna Anna, ho inviato una missiva al nostro Segretario generale Giovanni Sannino ed a tutti i componenti della segreteria, nella quale chiedevo l’apertura di una indagine interna. Te ne allego una copia affinché tu possa trarne le opportune considerazioni e decidere le eventuali azioni, anche tenendo conto che la Fillea di Napoli ha come Garante del Trattamento dei dati sensibili sia interni che esterni, il compagno Ciro Nappo.
In considerazione del fatto che il firmatario della denuncia allegata è il sottoscritto e che la compagna Anna De Biase ha ricevuto minacce telefoniche e che al momento nessuna ispezione mi risulta essere stata fatta in quei cantieri, ti chiedo, se da te ritenuto opportuno, l’intervento del Ministero del Lavoro affinché apra un’indagine presso l’Ispettorato del Lavoro di Napoli in merito alla gravissima mancanza di tutela della privacy e sicurezza verso il dirigente sottoscritto, la compagna Anna De Biase, nonché tutti i lavoratori coinvolti, mettendo così a repentaglio la nostra sicurezza fisica e quella degli addetti ai lavori.
Sono certo, caro Franco, che il tuo intervento sarà immediato e mi rendo disponibile sin da ora ad un incontro con te ove riterrai più opportuno per fornirti altra documentazione in mio possesso ed anche tutte le spiegazioni che riterrai necessarie per risolvere la annosa e delicata situazione nella quale sia io che la compagna Anna ci troviamo a vivere e lavorare.
anzitutto ti ringrazio per la cortesia che avrai nei miei riguardi di dedicare un po’ del tuo prezioso tempo a leggere quanto segue: come sai, per circa nove anni mi sono occupato del settore del Restauro della Fillea Cgil di Napoli e peccando d’orgoglio devo dire, con successo e tanta soddisfazione, nonostante il territorio “difficile” con quale quotidianamente mi sono scontrato. Circa un anno fa è subentrata una brava professionista, la compagna Anna De Biase, con la quale già circa dieci anni fa creammo a Napoli, il primo nucleo di restauratori iscritti alla Fillea Cgil.
Ti spiego brevemente quanto accaduto:
il 30 ottobre 2006 ho inoltrato, a mezzo fax, una denunzia alla Procura della Repubblica-Sezione Lavoro e all’Ispettorato del Lavoro, dott.Sergio Trinchella, in merito alle con dizioni di lavoro nei cantieri di Napoli e Provincia tra i quali il cantiere interno degli Scavi di Pompei, dove lavora una restauratrice che qualche giorno prima si era rivolta al sindacato per denunciare gravissime violazioni contrattuali.
Qualche settimana prima del 30 ottobre ed anche nei giorni successivi la compagna Anna De Biase, dopo avere denunciato pubblicamente con me le gravi illegalità nel cantiere di Pompei, nel corso di un Convegno organizzato a Napoli dalla Fillea Cgil e dal Nidil, riceveva minacce telefoniche e gravi intimidazioni ed insulti anonimi. Di ciò è anche a conoscenza il segretario generale della Fillea di Napoli.
Circa cinque giorni fa ho trovato sulla scrivania del nostro Segretario generale Giovanni Sannino, una copia della denuncia ricevuta a mezzo fax dall’Ispettorato del Lavoro e protocollata a mano da loro persona preposta con numero d’ingresso 2015 e data 30/10/2006. Non appena mi sono reso conto che tale documento era sicuramente fuoriuscito dall’Ispettorato del Lavoro di Napoli e quindi della situazione di grave disagio in cui versavamo sia io, come firmatario della denuncia suindicata, che la compagna Anna, ho inviato una missiva al nostro Segretario generale Giovanni Sannino ed a tutti i componenti della segreteria, nella quale chiedevo l’apertura di una indagine interna. Te ne allego una copia affinché tu possa trarne le opportune considerazioni e decidere le eventuali azioni, anche tenendo conto che la Fillea di Napoli ha come Garante del Trattamento dei dati sensibili sia interni che esterni, il compagno Ciro Nappo.
In considerazione del fatto che il firmatario della denuncia allegata è il sottoscritto e che la compagna Anna De Biase ha ricevuto minacce telefoniche e che al momento nessuna ispezione mi risulta essere stata fatta in quei cantieri, ti chiedo, se da te ritenuto opportuno, l’intervento del Ministero del Lavoro affinché apra un’indagine presso l’Ispettorato del Lavoro di Napoli in merito alla gravissima mancanza di tutela della privacy e sicurezza verso il dirigente sottoscritto, la compagna Anna De Biase, nonché tutti i lavoratori coinvolti, mettendo così a repentaglio la nostra sicurezza fisica e quella degli addetti ai lavori.
Sono certo, caro Franco, che il tuo intervento sarà immediato e mi rendo disponibile sin da ora ad un incontro con te ove riterrai più opportuno per fornirti altra documentazione in mio possesso ed anche tutte le spiegazioni che riterrai necessarie per risolvere la annosa e delicata situazione nella quale sia io che la compagna Anna ci troviamo a vivere e lavorare.
Il nostro impegno è e sarà certamente lo stesso di sempre, anzi, oggi più che mai intendiamo combattere tutte quelle forme di indifferenza, complicità, illegalità, che costituiscono, oltre che un reale pericolo per la sicurezza dei lavoratori, anche un danno all’immagine gravissimo nei confronti della nostra Organizzazione, alla quale coerentemente e fedelmente mi sento di appartenere.
Ciro e Anna vengono snobbati da Martini.
Dopo qualche giorno il Segretario generale di Napoli, Giovanni Sannino, risponde a Ciro comunicandogli che copia della denuncia protocollata dall’Ispettorato del Lavoro, gli era stata fornita dal segretario della Camera del Lavoro di Napoli, sig. Luigi Petrucciuolo, il quale gli aveva dichiarato di essere stato informato a sua volta dal dirigente dell’Ispettorato del Lavoro di Napoli, “il quale si lamentava delle reiterate innumerevoli volte delle medesime segnalazioni” (così letteralmente la nota di Sannino).
Successivamente Ciro subisce rimozioni, provvedimenti disciplinari fino ad arrivare al licenziamento e all'espulsione.
La magistratura napoletana ha aperto un'inchiesta. Il caso è stato affidato al Pubblico Ministero Francesco Curcio.
Ciro ha pagato perchè ha denunciato i vertici dell'ispettorato del lavoro di Napoli per omissione e violazione del segreto istruttorio. In uno dei cantieri segnalati da Ciro - negli scavi di Pompei - è avvenuto un grave infortunio per fortuna non mortale.
La Cgil di Napoli ha licenziato un sindacalista che ha sollevato una questione morale sugli organismi di vigilanza.
La stessa questione morale che viene fuori drammaticamente a Torino: gli ispettori delle Asl hanno violato il segreto istruttorio.
A tutt'oggi il Ministro del Lavoro non ha risposto ancora all'interrogazione parlamentare presentato dall'Onorevole Alberto Burgio 5/01559 (clicca) e dal senatore FrancoTurigliatto prima (clicca)
LA FILLEA CGIL DI NAPOLI DEVE IMMEDIATAMENTE REINTEGRARE CIRO CRESCENTINI E RIMUOVERE TUTTI COLORO CHE HANNO AUTORIZZATO IL LICENZIAMENTO!!!!
13 commenti:
LA NOTIZIA E' STATA RIPORTATA POCHE ORE FA DAL QUOTIDIANO "IL MESSAGGERO" DI ROMA
Procura Torino indaga su ispezioni pilotate
TORINO (13 dicembre) - Ispettori dell'Asl che fanno i consulenti nelle aziende che devono giudicare, come ha denunciato nei giorni scorsi il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, ma anche ispettori che avvertono in anticipo delle loro visite. Sarebbe accaduto anche alla ThyssenKrup, come ha denunciato oggi sul quotidiano La Stampa un operaio.
«L'azienda - ha detto il lavoratore - era informata dei controlli con due giorni di anticipo e di conseguenza noi operai eravamo incaricati di mettere tutto a posto sul fronte della sicurezza», ha detto Francesco Matera. Sulla vicenda indagano gli inquirenti torinesi che finora hanno sentito persone direttamente coinvolte nella sera della tragedia.
«Abbiamo affidato tutta la nostra documentazione alla Procura - ha replicato stamattina Ferruccio Massa, direttore generale dell'Asl 1 - toccherà ai magistrati fare le verifiche. Avendo fornito un copioso materiale vuol dire che non ci abbiamo dormito sopra. Il tutto nell'ambito di un preciso progetto regionale che abbiamo seguito».
Altre accuse arrivano da altri operai. «Se vuole fare un esposto - ha detto Carlo Marrapodi riferendo la risposta che ricevette dall'Asl a cui aveva denunciato carenze nello stabilimento - deve firmare una serie di documenti. Se li venga a prendere, li compili bene e ce li mandi via fax».
Nelle indagini intanto è entrata in campo anche la Guardia di finanza che ha ricevuto dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello la documentazione sui costi sostenuti dall'azienda per la sicurezza. Compito delle fiamme gialle è verificare che tipo di investimenti siano stati fatti e se rispettassero le normative in vigore. Poi, in base a questa analisi, toccherà ai consulenti stabilire se ciò che è stato fatto fosse adeguato sotto il profilo tecnico e industriale.
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SANNINO, GRAVANO, MARTINI, NAPPO E PETRUZZIELLO DEVONO ESSERE CACCIATI A CALCI NEL CULO DALLA CGIL. IL NOSTRO COMPAGNO CIRO AVEVA RAGIONE. IL NOSTRO COMPAGNO CIRO DEVE ESSERE REINTEGRATO SUBITO IN CGIL!!!!!!!!!!!!
A PROPOSITO DI CONSULENTI, ISPETTORI DEL LAVORO E ASL E DELLE AZIENDE CHE FANNO IL BUSINESS SULLA SICUREZZA DEL LAVORO. LEGGETE QUESTA INSERZIONE PUBBLICITARIA.............
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ing Studio CAMCO s.r.l. nasce con l’intento di fornire servizi altamente professionali alle imprese, fondando su una base di esperienze maturate in molteplici settori. ing Studio CAMCO s.r.l. da molti anni collabora con Pubbliche Amministrazioni, Imprese di produzione e di servizi, con Artigiani e Studi Professionali, mettendo a disposizione professionisti seri e preparati che integrando le rispettive conoscenze e avvalendosi di metodi di lavoro avanzati e moderni forniscono risposte chiare e precise in materia di Salute e Sicurezza del Lavoro, Sistemi Qualità, Ambiente ed Ecologia. Le sedi operative della struttura sono ubicate in due aree storicamente strategiche nello sviluppo della cultura dell’impresa ovvero Milano e Napoli, operando su un’asse geografico che permette l’assistenza all’intero territorio nazionale.
I fondatori sono rispettivamente:
Ing. Vincenzo Pinzolo, classe 1965, laureato presso il Politecnico di Napoli ed iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli Sezione A, Settori Civile ed Ambientale, Industriale e dell’Informazione;
Dott. Raffaele Vilonna, classe 1964, laureato presso l’Università degli Studi di Milano ed iscritto all’Albo dell’Ordine Interprovinciale dei Chimici della Lombardia.
Gruppo Battistolli, un gruppo imprenditoriale con sedi e filiali in tutta Italia.
Le rispettive provenienze dei soci assicurano una profonda conoscenza del territorio su cui opera la struttura, permettendo la realizzazione di consulenze studiate ad hoc secondo la localizzazione geografica e le esigenze personalizzate dell’imprenditoria, rifiutando l’idea di servizi standardizzati.
La nostra attività
ing Studio CAMCO s.r.l. assicura prestazioni professionali ad ampio spettro, coprendo tutti i fabbisogni dell’impresa fornendo le seguenti tipologie di servizi:
· Consulenza in materia di Salute e Sicurezza del Lavoro, Ambiente ed Ecologia.
· Progettazione di Sistemi Qualità Aziendali conformi alle norme UNI EN ISO 9000 (VISION 2000).
· Progettazione di Sistemi di Gestione Aziendale conformi alle norme UNI EN ISO 14000.
· Progettazione di Sistemi di Gestione della Sicurezza conformi alla norma OHSAS 18001.
· Formazione in materia di Salute e Sicurezza del Lavoro, Qualità, Ambiente.
· Assistenza Sanitaria nell’ambito di Sistemi per la Salute e la Sicurezza del Lavoro.
· Assistenza nella scelta di materiale antinfortunistico e cartellonistica di sicurezza.
· Assistenza per l’ottenimento della marcatura CE.
· Analisi e misure chimiche e fisiche (rumore, microclima, ecc.).
· Consulenza sullo smaltimento rifiuti.
· Consulenza in materia di agevolazioni finanziarie con accesso a Leggi Regionali, Leggi Nazionali e Programmi Comunitari.
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ing Studio CAMCO s.r.l. da molti anni collabora con Pubbliche Amministrazioni, imprese appartenenti a diversi settori industriali, con artigiani e studi professionali, mettendo a disposizione professionisti seri e preparati che integrando le rispettive conoscenze e avvalendosi di metodi di lavoro avanzati e moderni forniscono risposte chiare e precise in materia di ambiente, ecologia, sicurezza e qualità.
Nel corso della sua pluriennale attività, lo Studio ha acquisito dimostrabile esperienza professionale :
· nella progettazione di impianti di interesse ambientale
· nell’effettuazione di misure di parametri fisici e chimici : analisi delle acque, delle emissioni gassose, misure di rumorosità, microclima, etc.
· nella valutazione di macchine impianti
· nella progettazione di piani di intervento e mantenimento in materia di sicurezza e ambiente
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La struttura vanta la presenza, tra gli altri di:
· 1 chimico industriale con esperienza in campo ambientale e qualificazione come igienista industriale;
· 1 chimico industriale qualificato professionalmente quale Quality System Manager, iscritto al relativo registro europeo ed esperienza nel campo della Gestione Ambientale;
· 1 ingegnere qualificato professionalmente quale Quality Professional, iscritto al relativo registro Europeo e quale valutatore qualificato secondo il modello AICQ – SICEV;
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· 1 ingegnere qualificato professionalmente quale Esperto Tecnico di Sistema Qualità in svariati settori di accreditamento SINCERT, Valutatore di Sistemi Qualità, secondo il modello ANCCP, e per il settore della Salute e Sicurezza del Lavoro presso l’Università di Napoli Federico II;
· 1 ingegnere esperto di Tecniche di Risparmio Energetico, Progettazione Impiantistica, Sicurezza e Igiene del Lavoro e Consulente Tecnico d’Ufficio del tribunale di Napoli.
· 1 geometra esperto in sicurezza del lavoro, con esperienza pregressa quale Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione;
· 2 periti industriali con esperienza quali Ispettori ASL dell’Unità Operativa Tutela dei Luoghi di Lavoro, qualificati anche come Responsabili della Sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione per i cantieri e qualificati come tecnici competenti per il rumore (L. 447/95);
· 1 perito industriale con esperienza quale Ispettore ASL nel settore Tutela dell’Ambiente;
· 1 ingegnere esperto in Prevenzione Incendi, qualificato per la redazione e presentazione di progetti per i CPI;
· 1 tecnico specializzato in igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro;
· 1 tecnico specializzato in riorganizzazione aziendale e assistenza alla direzione;
· 1 avvocato specializzato in problemi di ambiente, sicurezza sul lavoro, privacy e organizzazione aziendale per la tutela in merito alla responsabilità civile delle imprese.
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Per un totale di circa 23 tecnici specializzati nei vari settori di attività dell'azienda.
I nostri clienti sono la nostra miglior credenziale, alcuni dei quali sono:
Atex S.r.l. - produzione tessuto-non tessuto - Liscate (MI) – Borgo Ticino (NO)
Pietro Cucchi S.p.A. - produzione alimentatori per torni – Bussero (MI) e altre sedi in tutto il mondo
METALLI PREZIOSI S.p.A. - lavorazione e trasformazione metalli preziosi - Paderno Dugnano (MI) - Firenze
Gruppo Rivolta – importazione, esportazione e commercio di componenti per cicli e motocicli e macchinari e accessori per gommisti, con relativa assistenza, installazione di nastri trasportatori e ricopertura serbatoi e silos - Pessano con Bornago (MI) – Villaga (VI) – Piano Tavola (CT) – Siamaggiore (OR)
U.N.A.G. – Unione Nazionale Allenatori del Galoppo - Milano
Alcast S.r.l. – Pressofusioni in alluminio - Melzo (MI)
Eurotranciatura S.p.A. – Tranciatura e impaccaggio lamierini per motori elettrici - Baranzate di Bollate (MI)
Colaver S.r.l. – commercio e produzione apparecchi e attrezzatura scientifica - Milano
Battistolli group – Trasporto Valori – Vigilanza – Contazione – Vicenza – Paderno Dugnano – Caserta – Valenza – Como – Pavia …
Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Chimica Fisica ed Elettrochimica – Milano
F.lli Alberio S.p.A. - Trattamento e lavorazione residui animali – Cirimido (CO)
CHT Italia S.r.l. - Importazione, preparazione e lavorazione addittivi e ausiliari per l’industria tessile – Azzano San Paolo (BG)
Metronapoli S.p.A. - Gestione trasporti metropolitani su ferro e a fune della città di Napoli – Napoli
Centro Studi Della Scoliosi S.r.l. - Centro Sanitario Polifunzionale – Napoli
Multiservizi S.r.l. - Ristorazione (Ex Ristorante Palazzo Reale Napoli) – Sedi Centro – Sud Italia
Estetica Dentale S.n.c. - Laboratorio odontotecnico – Napoli
Centro Athena S.n.c. - Centri Sanitari Polifunzionali – Napoli – CE
P.A. Flegrea Terzo Settore di
Promozione e utilità sociale –
ONLUS - Servizio trasporto infermi in emergenza e non – Napoli
I.PA.R. S.r.l. - Centro Sanitario Polifunzionale - Napoli
Studio CIEFFEMME S.n.c. - Centro Sanitario Polifunzionale – Napoli
IFKO S.a.s. - Centro Sanitario Polifunzionale – Napoli
CRN S.a.s. - Centro Sanitario Polifunzionale – Napoli
Centro Campano S.a.s. - Centro Sanitario Polifunzionale – Napoli
Bagni di Bormio - Centro Termale – Bormio Valdidentro (SO)
LINEN SUPPLY ITALIANA S.p.A. - Fornitura vestiario industriale e per sale operatorie – Merlino (LO)
Inoltre, a titolo esemplificativo:
“Progettazione di massima delle opere edili (architettonico ed arredo) ed impiantistiche (impianto cucina e relativi flussi di produzione, impianti elettrici ed ausiliari, impianti idrico sanitario e di scarico delle acque reflue, impianto di estrazione ed immissione aria) ovvero progetto di prevenzione incendi per la realizzazione di manufatto da destinarsi al servizio di ristorazione dei degenti della AZIENDA OSPEDALIERA CARDARELLI nonché al servizio di ristorazione per i visitatori”. Committente MULTISERVIZI Srl (NA). Rif. Licitazione privata indetta da Azienda Ospedaliera A. Cardarelli (NA) – Delibera nr.1035 del 10/11/2000. Importo lit. 2.696.625.483 ca.
Progettazione di massima dell’area di gestione rifiuti speciali, assimilabili agli urbani ed ospedalieri dell’ Ospedale San Raffaele di Segrate (MI)
Progettazione di un impianto per il trattamento di rifiuti solidi urbani, assimilabili agli urbani, speciali e tossico-nocivi per la ditta Colombo Spurghi di Concorezzo (MI)
Progetto di massima sulla realizzazione di area, valutazione di costi e procedure per l’effettuazione di servizi di raccolta differenziata, stoccaggio e cernita di rifiuti per la ditta Fidocart di Zibido San Giacomo (MI)
Sono un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza delle Fonderie Officine Pietro Pilenga di Comun Nuovo un paese in provincia di Bergamo; la ditta in cui lavoro è una fonderia con 250 dipendenti che esiste da ormai 60 anni, una ditta che non ha mai avuto crisi, nessun problema serio di lavoro, ben inserita sul mercato.
Purtroppo il 1° giugno dell'anno scorso si e verificato un infortunio mortale: un lavoratore, Laye Dieng, senegalese dipendente di una ditta esterna è precipitato da un tetto in eternit di amianto. Un tetto che aveva la bellezza di 50 anni d'invecchiamento. Una lastra è ceduta sotto il suo peso ed è precipitato al suolo, chissà perché questa lastra è ceduta, ah forse perché aveva 50 anni d'invecchiamento, chissà perché questo lavoratore indossava l'imbragatura di sicurezza non fissata a nessun punto di aggancio, ah forse perché l'imbragatura serviva solo da mostrare se per un remotissimo caso fosse arrivata una ispezione dell'ASL.
I miei colleghi che lavoravano sotto quel tetto (il reparto funzionava regolarmente anche se stavano svolgendo dei lavori sul tetto) erano 3 giorni che si lamentavano con il caporeparto per la caduta di terra, sporco, piccole macerie, il caporeparto quando è stato informato di ciò che stava avvenendo sapete cosa ha fatto ? Ha fatto chiudere i coperchi dei forni fusori per evitare che le macerie inquinassero la ghisa fusa, ed alle ulteriori lamentele dei lavoratori non ha dato retta considerandole solo delle scuse per non lavorare.
Il 3° giorno è avvenuto ciò che era prevedibile, insieme alle macerie è caduto dal tetto, da oltre 7 metri, anche una persona e solo il caso fortuito ha voluto che Laye Dieng non cadesse sulla testa di qualcuno ma si schiantasse sul pavimento. Il poveretto non è morto subito, aveva le gambe fratturate con le ossa che fuoriuscivano dalla carne, la testa gonfia con molto sangue che usciva da tutte le partì, e anche se l'elicottero del 118 lo ha portato all'ospedale dopo poco tempo non c'è stato modo di salvargli la vita. lo il 1° giugno dell'anno scorso non ero ancora stato nominato né R.L.S. né R.S.U., di conseguenza non ho potuto intervenire direttamente, ma sapete cosa è avvenuto nel reparto? Proprio un bel niente, mentre c'era una persona che stava morendo per terra i forni hanno continuato a riempire le siviere di ghisa fusa, le macchine hanno continuato a funzionare, tutta la ditta si è comportata come se niente fosse successo, anzi il mio padrone si è preoccupato di sguinzagliare per i reparti i suoi fedeli collaboratori a spergiurare che lui non aveva nessuna colpa, che non c'entrava niente e che la responsabilità dell'accaduto era imputabile esclusivamente al povero Laye Dieng, dopo di che si è fatto in modo di parlarne il meno possibile per fare dimenticare la vicenda: molto probabilmente voleva farci credere, senza però dirlo apertamente, che Laye Dieng voleva suicidarsi e non ha trovato di meglio che lanciarsi dal tetto della fonderia, addirittura in una riunione svoltasi il 2 aprile scorso il mio padrone, e sottolineo padrone, durante una riunione RSU / Azienda ha avuto l'ardire di affermare che non essendo, Laye Dieng, dipendente delle Fonderie Officine Pietro Pilenga, nella sua ditta non è mai morto nessuno.
Sapete cosa bastava per evitare quella tragedia? Bastava installare delle reti di protezione ignifughe a maglie strette tra il soffitto ed i forni fusori che, considerando le dimensioni del reparto di 50 X 15 metri circa, avrebbero richiesto il lavoro di 3 o 4 operai per una giornata scarsa; evidentemente il mio padrone riteneva quello un costo troppo esorbitante. Alcuni mesi fa ad un nostro Direttivo una componente della Segreteria Nazionale della Fiom si diceva scandalizzata per una postilla presente nella finanziaria 2007 dove si garantisce alle aziende in nero che si regolarizzano un anno senza ispezioni. Sapete per quanti anni la mia ditta regolare non ha ricevuti ispezioni? Per 57 anni; le uniche volte che l'ASL è uscita a fare sopralluoghi sono state in occasione di infortuni, fortunatamente non mortali, ma i tecnici dell'ASL mi dicevano che hanno un tempo già predeterminato in base alla gravità dell'infortunio per cui si devono limitare a ispezionare solamente l'area o la macchina dove è avvenuto l'evento.
Nella provincia di Bergamo con la regia del Prefetto sono stati istituiti i cosiddetti ispettori polivalenti anche se però dopo un anno non sono ancora entrati in campo, prima di costituire gli ispettori polivalenti bisognerebbe dare la possibilità all'ASL di ispezionare da cima a fondo tutte quelle ditte dove avvengono infortuni gravi o mortali. lo sono R.L.S. da 13 mesi, sapete quanto ho impiegato per riuscire a fare il corso di I° livello sulla sicurezza previsto dalla 626? 10 mesi, 2 raccomandate a mano, 4 raccomandate con ricevuta di ritorno e svariate discussioni con la R.S.P.P., che è la sorella del titolare, la quale voleva addirittura farmi credere che quel corso dovevano farmelo fare i sindacati; sapete che è dal 6 giugno 2006 che voglio consultare il Documento di Valutazione dei Rischi, previsto anche questo dalla 626 addirittura nella Circolare Mìnisteriale n. 68 del 3 ottobre 2000 si prevede anche la consegna fisica dello stesso, ed a tutt'oggi dopo non so quante raccomandate con ricevuta di ritorno sia alla R.S.P.P. che all'ASL, dopo l'intervento diretto dell'ASL in ditta sono riuscito a leggere parte di tale documento per sole 3 ore in due sedute davanti alla R.S.P.P. che mi disturbava continuamente e che addirittura non voleva che prendessi appunti.
Mi sono chiesto più volte come facesse la ditta in cui lavoro a non avere l'abbattitore delle polveri dei fumi di fusione nonostante sia situata al centro di un paese di 3700 abitanti, abbiamo come sindacato fatto intervenire l'ASL e a settembre di quest'anno l'impianto partirà. Ma la giunta comunale di Comun Nuovo, l'ARPA e tutti quegli enti che dovrebbero controllare l'inquinamento dell'atmosfera dove sono stati per 57 anni? E poi bloccano la circolazione dei autoveicoli per diminuire le polveri sottili nell'aria, sapete l'inquinamento prodotto dalla mia ditta equivale a quello di 10.000 automobili non catalitiche naturalmente. Un'altra vicenda curiosa è avvenuta sempre in questa ditta modello in cui lavoro, mi è venuto in mente di richiedere copia delle mie cartelle sanitarie al medico competente della ditta in cui lavoro, non vi dico cosa ne é nato un putiferio unico che mi ha costretto a fare intervenire un medico del Servizio Prevenzione Sicurezza negli Ambienti di Lavoro che è uscito di persona a prendere la mia cartella clinica ed a darmene delle copie, durante il sopralluogo ha scoperto che le cartelle cliniche di tutti i dipendenti non erano segregate, praticamente il mio padrone poteva a suo piacimento consultarle. Il risultato è stato che sia la ditta che il medico sono stati multati in più il medico è stato denunciato alla Procura della Repubblica, conseguentemente si è dimesso. Il nuovo medico competente, nominato a febbraio 2007 è tutto un programma anche lui, per potergli parlare ho dovuto scrivergli una raccomandata con ricevuta di ritorno alla quale mi ha risposto dopo 50 giorni, e al primo incontro presente la R.S.P.P. mi ha fatto notare che lui in 45 anni non ha mai ricevuto una raccomandata da un R.L.S. (ne ha 57 molto probabilmente era gia medico a 12 anni, mi sembra anche che 45 anni fa gli R.L.S. non esistessero) e poi ha parlato degli assenteisti e di altri argomenti sindacali. Ormai sono convinto di una cosa i medici competenti vengono forgiati direttamente dall'Unione Industriali. Non mi dilungo oltre ma ci sarebbe da scrivere un libro sulle vicende avvenute in questa azienda, mi auspico solo che il Testo Unico sulla sicurezza, già passato in Senato, venga votato e convalidato al più presto anche in Parlamento. Ci sono alcune cose essenziali che auspicherei fossero introdotte al più presto:
1° servono più controlli, più prevenzione e formazione, ma soprattutto servono provvedimenti chiari e vincolanti, provvedimenti che costringano le aziende a dei comportamenti più civili e rispettosi nei confronti di chi lavora e rischia la propria salute ed a volte la propria vita.
2° la legge 30 va abolita, più precarietà significa più infortuni e più morti.
3° i cosiddetti medici competenti devono dipendere dall'ASL o dall'INPS e non essere pagati direttamente dal datore di lavoro.
4° non serve, come qualcuno vorrebbe, detassare le ore straordinarie (magari solo i contributi che versano i padroni) bisogna che gli stipendi siano più dignitosi, più ore di lavoro in special modo in quei settori a rischio significano più infortuni e più morti.
lo rimango sempre convinto di una cosa: il lavoro serve per vivere non per morire.
Nella rubrica "opinione" di Indymedia Piemonte è stato pubblicato l'articolo di Cronache di Napoli sul business della sicurezza antinfortunistica.
IPOCRISIA.....
LEGGETE QUESTO ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DAL DIRETTIVO NAZIONALE DELLA FILLEA...
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Comitato Direttivo Nazionale Fillea Cgil
Roma 13 dicembre 2007
Ordine del Giorno approvato
Tutti concordiamo nell’attribuire al lavoro un ruolo centrale nella costruzione, nel mantenimento e
miglioramento della società.
Attraverso il lavoro è possibile esprimere la creatività, costruire l’autonomia e l’identità, la vita in
comune, la realizzazione sociale e l’accrescimento personale di ognuno di noi.
L’esercizio di una qualsiasi attività lavorativa presenta dei rischi.
Nonostante le leggi, le norme e gli sforzi di informazione e prevenzione, gli infortuni sul lavoro
sono sempre troppi, troppo gravi e troppo frequenti.
Gli infortuni sul lavoro sono una grossa piaga per la nostra società, che non dà segni significativi
di calo sia nei numeri che nella tragicità degli stessi. Pertanto questo Comitato Direttivo ritiene
positivo, che unitamente a tutte le altre iniziative, e verificata la possibilità, la pratica della
costituzione come parte civile nei processi del sindacato per dare ulteriore segno tangibile
dell’impegno del sindacato sul fronte salute e scurezza sul lavoro e di sostegno alle vittime degli
infortuni, almeno per quelli mortali.
Ritiene doveroso inoltre che nel momento in cui all’interno degli Enti Bilaterali si bandisca un
concorso per l’assunzione di personale, l’invito a parteciparvi venga inviato personalmente ai
familiari delle vittime sui cantieri, verificati i requisiti per la mansione richiesta.
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Domanda: quanti concorsi sono stati banditi per l'assunzione del personale negli enti bilaterali?
I figli di Borrelli e Petruzziello sono entrati per concorso?
Il genero di Sannino è entrato per concorso?
LA FILLEA NAZIONALE CONTINUA AD OFFENDERE LA NOSTRA INTELLIGENZA ED OFFENDE ANCHE LE FAMIGLIE DEGLI OPERAI VITTIME SUL LAVORO...
LIVIA POTOLICCHIO E' ENTRATA NELLA WSEGRETERIA NAZIONALE DELLA FILLEA...BRAVA CI SEI RIUSCITA!!HAI USATO I RESTAURATORI PER I TUOI INTERESSI....HAI LA CARRIERA ASSICURATA, LIVIA....SEI OMOLOGATA, NON PENSI, DICI SEMPRE DI SI...
AUGURI
ps/ E' stato accelerato il tuo ingresso in segreteria...perchè sono scomparsi i restauratori dalle varie Fillea territoriali? Hai avuto paura che perdevi l'occasione?
L'agenzia di Stampa IMG Press ha pubblicato qualche ora fa un comunicato del "comitato reintegro crescentini in Cgil". La Notozia è stata ripresa anche da Google News.
LEGGETE QUESTA NOTIZIA...PERCHE' NAPOLI E LA CAMPANIA NON PRENDONO ESEMPIO? POTREBBERO FARE UN CONSUNTIVO ED UN BILANCIO PREVENTIVO MIGLIORE....E COMPORTARSI DA ORGANIZZAZIONE SENZA SCOPO DI LUCRO....
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Un pozzo d’acqua potabile in una delle zone più aride dell’Africa, al posto di penne o agende. E’ quanto regalerà per queste feste ai propri iscritti la FILLEA CGIL di Capitanata, che invece dei tradizionali doni natalizi offrirà un’opportunità di vita per un villaggio del grande continente dimenticato. “Si tratta di una decisione sostenuta da tutto il gruppo dirigente e dal direttivo e che è in linea con i valori di solidarietà che da sempre contraddistinguono il nostro sindacato”, spiega il segretario generale Michele Lunetta, che a gennaio lascerà l’incarico in conseguenza della sua nomina nella segreteria provinciale della CGIL.
La FILLEA ha finanziato una delle iniziative dell’AMREF, l’associazione onlus fondata in Kenia nel 1957 e che gestisce oltre 140 progetti di sviluppo in Kenya, Tanzania, Uganda, Somalia, Etiopia, Ruanda, Sudan, Mozambico, Sudafrica Tra le attività svolte dall’AMREF, ritenute prioritarie per le comunità locali, proprio l’accesso all’acqua oltre che la salute della famiglia, i servizi clinici, la formazione del personale sanitario, il trattamento di Hiv, tubercolosi, malattia sessualmente trasmissibili, la cura e la prevenzione della malaria.
“In Africa 4 decessi su 5 sono legati all’acqua –commenta Michele Lunetta-. Una realtà talmente distante dalla nostra vita quotidiana che spesso riesce difficile anche solo immaginarla. Acqua pulita vuol dire vita, progresso sociale ed economico. Per i bambini vuol dire poter andare a scuola e non trascorrere la giornata in cerca del prezioso bene primario, trasportando pesanti taniche. Per le donne vuol dire poter dedicare maggior tempo ai figli, alla cura dell’orto, all’istruzione. Quotidianamente donne e bambini percorrono mediamente 20 chilometri al giorno per raggiungere misere pozze d’acqua. Con un piccolo contributo è invece possibile donare un pozzo ad un villaggio, assicurando a tutti i suoi abitanti di poter bere, lavarsi, cucinare, abbeverare gli animali domestici, irrigare, raccogliere, commerciare, dare quindi inizio anche ad attività generatrici di reddito”.
In Africa, l’assenza di acqua è la causa fondamentale del circolo vizioso di fame, malattia e povertà. Diffusissime sono le malattie causate da acqua contaminata come tifo, colera, dissenteria, gastroenterite, diarrea. Oltre a infezioni come tracoma, congiuntivite, scabbia, vermi intestinali, malaria. “Ci piace anche il metodo di lavoro che adotta l’AMREF –spiega il segretario generale della FILLEA di Foggia-: si basa sul coinvolgimento attivo delle comunità locali, fin dalle fasi iniziali del progetto. Non generico assistenzialismo ma la promozione di interventi mirati e replicabili, che favoriscono lo sviluppo e la partecipazione degli abitanti dei villaggi, coinvolti nell’individuazione delle zone più adatte per la creazione di nuovi pozzi e sorgenti, ma anche nei lavori di scavatura, il tutto per rafforzare il senso di proprietà”.
Un ringraziamento agli iscritti della FILLEA di Foggia è giunto attraverso una lettera dal direttore di AMREF Italia, Francesco P. Aurei. “Buon Natale da tutte le persone che in Africa festeggeranno anche grazie a voi. Quando il pozzo che avete contribuito a realizzare entrerà in funzione, l’acqua verrà usata per bere, ma anche per lavare, per irrigare… un ciclo di vita che comincerà sotto l’albero questo 25 dicembre e che durerà per sempre”.
“Periodicamente ci verrà inviato un aggiornamento sullo stato di avanzamento dei lavori del pozzo –conclude Michele Lunetta-. Quando entrerà in funzione porterà inciso il nome della FILLEA di Foggia. Un piccolo gesto se rapportato al valore concreto, ai benefici materiali che apporterà. L’Africa non è un pianeta lontano, l’Africa è vicinissima, il suo sviluppo ci riguarda, lo sviluppo e la pace di questo continente è anche il nostro sviluppo e la nostra pace. In Africa milioni di persone vivono condizioni di profonda miseria: che questa solidarietà sia partita da un sindacato come quello dei lavoratori edili e delle costruzioni, categoria precaria per antonomasia, assume poi un valore ancora maggiore”.
la fillea di napoli sta per approvare il bilancio preventivo; un suggerimento: perchè non imitare anche in maniera più allargata l'esempio della fillea di foggia utilizzando ngli avanzi di bilancio, invece, che destinarli agli investimenti finanziari in bot e cct( tra l'altro vietati alle organizzazioni sindacali)? Ah già dimenticavo. Investire l'avanzo di bilancio in operazioni mobiliari porta danaro e che denaro alla banche le quali ringraziano i dirigenti sindacali e si sa di quali regali si tratta...
Qualcuno sa come si chiama il direttore della Banca Antonveneta di Via Torino? Mi piacerebbe sapere come mai ha permesso a Michele Gravano di fare istallare all'interno della sede della Cgil di Via Torino gli sportelli bancomat della Unipol Banca...ah....come ho fatto a non pensarci, anche lui vuole la sua parte, ma visto il suo alto grado dirigenziale certamente il suo regalo glielo può fare soltanto un gruppo più importante
SCUSATE DOVE STA LA FILLEA DI SALERNO?
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INCIDENTI LAVORO: DOMENICA A SALERNO IN CAMPO CON I CASCHI (ANSA) - NAPOLI, 14 DIC - La Salernitana, al primo posto nel campionato di serie C1, girone B, ''sensibile alla grave piaga delle morti bianche che, purtroppo, mai come in questo periodo, sta emergendo in tutta la sua tragicita' '', ha promosso, in occasione della gara con la Sambendettese in programma domenica 16 dicembre alle ore 14,30 allo stadio Arechi di Salerno, la manifestazione ''Un calcio all'insicurezza sul lavoro''. Nell'occasione i giocatori delle due squadre e la terna arbitrale, su assenso della Lega Calcio Professionisti serie C, scenderanno in campo indossando il casco di protezione individuale e la maglia con lo slogan dell'iniziativa. L'obiettivo comune, voluto dal Comune di Salerno, dalla Provincia, Feneal Uil, Regione Campania con l'assessorato al lavoro e dall'Ance Salerno, e' ''focalizzare l'attenzione dell'opinione pubblica e degli addetti ai lavori sull'importanza della sicurezza sul lavoro per prevenire le morti bianche, le cui vittime diventano di giorno in giorno sempre piu' numerose''. Prima della gara e durante l'intervallo sara' diffuso un messaggio sonoro che illustra le motivazioni di tale iniziativa.(ANSA).
Anche il mobbing è un tentato omicidio (psichico?) sul posto di lavoro.
Ma il Centro Clinico di Psicopatologia del Lavoro della ASL NA 1 ha lo sfratto definitivo nel dicembre 2008, chissà perchè.
Vorra dire che i lavoratori mobbizzati si faranno fare le perizie private dagli psichiatri legati al sindacato.
Finalmente una buona notizia dalla FILLEA Nazionale.
Faccio i miei più sentiti auguri di buon lavoro alla compagna Livia Potolicchio,neosegretaria nazionale.
Provenendo dal coordinamento nazionale di FILLEA-Restauro sicuramente conoscerai il compagno Ciro Crescentini e la vicenda ultima che lo ha interessato e tuttora lo interessa.
Cosa chiedere ad una compagna che si appresta ad entrare,in punta di piede,nel più elevato organo politico della nostra categoria?
Se conosci Ciro sai quanto vale come uomo e come dirigente oppure quanto non vale...Se conosci Ciro sai se si è sempre speso in difesa di noi lavoratori-lavoratrici,nonostante le avversità che può aver trovato sul vostro difficile territorio,oppure se ha preferito tirarsi indietro davanti alle difficoltà...Se conosci Ciro sai che il suo mandato è scaduto da almeno 10/15 anni e che se l'organizzazione ha ritenuto opportuno prolungargli il mandato per così tanto tempo,io penso che un buon motivo ci sarà pur stato.
Ti esorto dunque a riflettere su queste considerazioni e se prevalesse,dentro di te,un giudizio positivo sulla sua persona,ti chiedo di spendere una piccola azione ,una parola in favore della sua e della nostra causa.
Ti rinnovo gli auguri per il tuo nuovo incarico e come sempre
buone lotte
uno dei tanti guerriglieri romantici
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