martedì 10 giugno 2008

CILIEGINE SULLA TORTA...




Alla vigilia della conferenza di organizzazione regionale lanciò le "attrici" del Grande Fratello, oggi il delfino del boss, aggiunge un'altra ciliegina sulla torta leggi qui. per entrare nelle sue grazie.

Le donne ed i loro pancioni vengono strumentalizzati dalla casta per rifarsi l'immagine perduta.

Il Boss è contento, le ciliegine servono, per dimostrare qualche "rinnovamento" buttando un pò di fumo negli occhi, per sistemare "i giovani" ai vertici della Cgil di Avellino o alla Fillea napoletana e campana e garantirsi la spartizione delle torte insieme ai suoi gregari.

Il Delfino è contento. Potrebbe fare tranquillamente il venditore di tappeti. Magari in una Tv locale. Spera di diventare leader campano. Lo spera da tempo. Forse, questa è la volta buona?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono convinta che la torta provocherà tante indigestioni. Anche perchè, adesso, incominciano a venire fare tante verità. Tanto schifo. Tanti verminai.
E non posso dire altro, perchè ho tanto rispetto per coloro che mi hanno scritto riservatamente.
Verità, che non possono essere discusse su un blog ma immediatamente riportate a chi è preposto istituzionalmente.
E' un dovere. Basta con i panni sporchi che si lavano in famiglia.
Hanno massacrato e buttato sul lastrico un padre di famiglia, un nostro carissimo compagno.
Abbiamo il dovere di agire e di denunciare questi vermi!

Anonimo ha detto...

Come sono attuali le parole di Salvator Rosa.
Un saluto.
Cardinale Ruffo di Calabria
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è la più sana cosa
in questi tempi, non aver cervello
ve lo dirò più chiaro
ch’oggi il saper più non si stima un fico
da cui ciascun impara
che chi segue virtù
sempre è mendico.

( Salvator Rosa 1615-1673 )

Anonimo ha detto...

Federico Libertino e il Boss Gravano e "qualcun altro" dovranno dare qualche spiegazione sulle assunzioni pilotate - per il trmite agenzie specializzate - all'Actp...o no?

Anonimo ha detto...

...anche all'Arin si fanno assunzioni. Vero Gravano? Gravano, lo sai che le S.p.A., anche a partecipazione pubblica, sono sottoposte a diritto privato, il diritto privato prevede il concorso? Ma tu te ne freghi, vero Gravano?

Anonimo ha detto...

Il segretario generale della Fillea Nazionale Franco Martini domani dovrà fare una "comunicazione". E' al primo posto dell'ordine del giorno...

Anonimo ha detto...

Le ciliegine sulla torta servono per non parlare di altre cose...
Leggete l'articolo del "Sole 24 ore" lanciato sulla rete alcune ore fa
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Rifiuti: compensi d'oro per i commissari in Campania
di Fabio Pavesi

Di cose straordinarie, al Commissariato straordinario di Governo per l'emergenza rifiuti della Campania, se ne intendevano. Eccome. A cominciare dalla remunerazione della pletora di commissari, sub-commissari e vice-commissari pagati appunto in base agli straordinari effettuati. Già perchè quel lavoro, così complicato e faticoso, meritava un adeguato indennizzo, rispetto a una normale paga oraria. Erano all'inizio nel lontano 1998 70 ore mensili, come ha appurato l'ispettore della Ragioneria generale dello Stato, Natale Monsurrò, il primo e unico che ha indagato per sette mesi (a cavallo tra il 2004 e il 2005) sui misfatti di quel carrozzone assistenziale che si è trascinato per 14 lunghi anni. Le 70 ore passarono a 150 già nel '99 portando così lo stipendio di un sub-commissario dell'epoca a 225mila euro. Ma il capolavoro lo compie il Governatore Antonio Bassolino, che ha pure vestito i panni del commissario dal 2000 al 2004. Fu lui a dire basta a questo strumento di remunerazione.

Si passò direttamente a un appannaggio forfettario di 10 milioni di lire mensili per ciascuno dei 5 sub-commissari. In fondo quella non era altro che l'indennità per un modesto consigliere regionale (salita poi a 10mila euro). Vuoi mettere con le responsabilità e le difficoltà del compito. E così il costo degli uomini di vertice del "baraccone istituzionale", travolto in questi giorni dagli arresti di massa della Procura, lievita come una torta. Dirà Monsurrò alla Commissione parlamentare d'inchiesta: «Nel 2002 i compensi complessivi passano da 690mila euro a 1,13 milioni e nel 2003 si arriva a 1,14 milioni». Ovviamente le trasferte erano pagate a parte. «Il sub-commissario Giulio Facchi che abitava a Milano ha avuto rimborsi per biglietti Milano-Napoli per 35mila euro dal '99 al 2003». Ma la struttura dedita a un così delicato lavoro non badava a spese. Soprattutto per la formazione dei suoi dipendenti: per un convegno a Rimini (ovviamente sulla raccolta differenziata) ben otto dipendenti del Commissariato hanno alloggiato al Grand Hotel al modico costo di 280 euro per notte. A testa.

Quisquilie, penseranno in molti. In fondo si tratta di dipendenti di un'alta istituzione dello Stato. Già, ma provate a sommare tanta disinvoltura nell'uso di denaro pubblico e avrete una colossale montagna di quattrini sperperati. Solo per stipendiare l'esercito dei circa 100 tra dipendenti, funzionari e vertici del "moloch" pubblico si sono spesi 24,5 milioni di euro tra il '97 e il 2005, secondo i rilievi della Corte dei Conti. Poi ci sono altri 20 milioni per il "funzionamento" (un eufemismo?) della struttura e per consulenze di ogni tipo.

Ma questo è ancora niente. Sempre il solerte ispettore del Tesoro documenta alla Commissione d'inchiesta che nei conti della gestione rifiuti tra il '97 e il 2003 c'è un disavanzo di oltre 400 milioni di euro. Bassolino e chi l'ha preceduto impegnano in quegli anni 800 milioni in spese, incassandone solo 370. Il Commissariato non lesina, senza porsi alcun problema di copertura delle entrate. Peccato che parte di quei soldi arrivino da fondi compartecipati per lo sviluppo economico regionale, i cosiddetti Por.

Bassolino e i 110 milioni
Bassolino in qualità di presidente della Regione Campania firma la delibera del 2003 con la quale si assegnano 110 milioni di euro al Commissario delegato all'emergenza rifiuti (lo stesso Bassolino) per la costruzione degli impianti per trattare i rifiuti. Antonio dà i soldi ad Antonio. E si parte nella faraonica impresa di fare dei rifiuti un circolo virtuoso. Diventerà, come è sotto gli occhi di tutti, un circolo vizioso o meglio miasmatico. Parte di quegli impianti dovevano servire a trattare la frazione organica, altri il secco, altri dovevano fungere da isole ecologiche. Molte di quelle strutture oggi sono sotto sequestro. Di isole ecologiche non se n'è vista una. In altri i casi i Comuni hanno desistito. Già ma di quei 110 milioni per ora si è persa traccia. O sono serviti a costruire impianti rivelatesi vere e proprie bufale o si sono eclissati nel mare magnum dell'esuberante (quanto a spese) struttura commissariale. E il punto è proprio questo: non esiste un bilancio dell'"azienda" Commissariale. Tutta contabilità speciale dove i flussi non hanno rendicontazione di facile lettura. Il terreno ideale per sprechi e malversazioni di ogni sorta.


I finti-impianti
Suona come una beffa il conto che è stato pagato per il funzionamento dei finti impianti. Già finti. Come chiamare d'altronde strutture dove entrava monnezza e usciva monnezza ancora più maleodorante? A certificarlo è lo stesso Commmissariato: tra Cdr-farsa e produzione di eco-balle si calcola che ogni anno da lì siano passate circa 2,4 milioni di tonnellate di immondizia. Il costo degli pseudo-trattamenti, solo nel 2006, è calcolato in 135 euro a tonnellata per un totale di 324 milioni di euro: tre anni di ciclo "viziato" dei rifiuti sono costati quasi un miliardo di euro. Molte cose andranno spiegate nei prossimi mesi: come quel costo di smaltimento pagato dall'Asìa di Napoli (l'azienda pubblica che ha cumulato perdite per 45 milioni tra il 2004 e il 2006 e altri 40 milioni tra il 2002 e il 2003) passato da 53 euro a tonnellata a oltre 100. I rifiuti erano sempre gli stessi, i costi magicamente lievitavano. Una grande torta, il vero oro di Napoli

Anonimo ha detto...

Il delfino del boss propaganda le ciliegine sulla torta.
Alla Fillea pensano alla...torta!
Il Petruzziello, "giovane dirigente"(da trent'anni alla Fillea) sarà inserito dal Boss ai vertici della Cgil di Avellino.
Il posto del Petruzziello ovvero lo scranno di segretario regionale della Fillea sarà preso dal Sannino, l'attuale seg.generale della Fillea di Napoli(da ventitre anni alla Fillea). Il Sannino è quella "brava persona" che licenzia i padri di famiglia.
Al posto di Sannino, arriva l'uomo della Cassa, quello che soffre le persone intelligenti, perchè lui è un ignorante ed analfabeta ed ha bisogno di attorniarsi di analfabeti:Ciro Nappo(da vent'anni alla Fillea)..Il Nappo, per dare un pò di fumo negli occhi darà la cassa in mano al Passaro(il psicopatico di Pomigliano, quello che conosce gli strani intrecci nei cantieri della TAV e del Vulcano Buono). Ma la cassa, si sa, sarà controllata sempre dalla "coppia affiatata" (Sannino e Nappo). Gli altri? Si accontenteranno delle briciole!!
Alla Fillea non interessano le ciliegine...interessano le PESCHE e le SFOGLIATELLE!!



I CADUTI SUL LAVORO..