venerdì 13 giugno 2008

LAVORARE UCCIDE




Abbiamo appreso da alcune agenzie di stampa leggi cliccando qui e dal sito del coordinamento Rsu clicca qui che Martedì 17 Giugno sarà presentato a Napoli, il libro-inchiesta "Lavorare Uccide" di Marco Rovelli.
Un documento importante per comprendere e poi agire contro i quattro omicidi al giorno che si compiono sui posti di lavoro.
Non faremo mancare la nostra partecipazione...






7 commenti:

Anonimo ha detto...

Leggete la notizia..Gli spettorati del lavoro e delle Asl sono stati denunciati attraverso un esposto a 104 procure dal codacons, l'associazione dei consumatori.
Allora il nostro compagno Ciro Crescentini non era "pazzo"?
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INCIDENTI LAVORO: CODACONS, ESPOSTO A 104 PROCURE



Il Codacons, dopo i numerosi casi di morti sul lavoro, ha presentato oggi un esposto a 104 Procure della Repubblica in cui viene chiesto di accertare le responsabilita' delle Asl, degli ispettorati del lavoro e dell'Ispesl, l'Istituto superiore di prevenzione e sicurezza del lavoro. 'Negli ultimi numerosi incidenti - scrive il Codacons nell'esposto - sono emersi con evidenza la mancanza sia dell'individuazione che dell'accertamento e il controllo dei fattori di pericolosita' e di deterioramento nell'ambiente di lavoro, in applicazione delle norme, anche di sicurezza vigenti in materia'.

13/06/2008 14.55

Anonimo ha detto...

Condividiamo in toto l'intervento di Pietro Ancora ex segretario della Cgil Sicilia...
Il suo intervento, purtroppo, conferma che i lavoratori sono soli.

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I lavoratori italiani sono soli
Pietro Ancona*, 12 giugno 2008, 14:55


Ieri dieci morti sul lavoro e non so quanti dall'inizio dell'anno in un clima sempre più indifferente che soltanto la particolare atrocità delle circostanze riesce a ravvivare, più che la pietà o, non ne parliamo nemmeno, sentimenti di solidarietà.

Che cosa è oramai la vita del lavoratore? Si finge di ritenere che le norme di sicurezza, osteggiate e sabotate dalla Confindustria che ne chiede la riduzione con qualche comprensione tra i sindacati, potesse e dovesse essere la scelta da compiere, il rimedio da trovare. Non è cosi. Il male si annida altrove e non solo non c'è verso di estirparlo ma si vorrebbe estenderlo. Mi riferisco alla legge Biagi, alla precarizzazione dei rapporti di lavoro, all'usa e getta dei lavoratori che vengono impiegati di volta in volta ed immediatamente mandati via a cercarsi un'altra occupazione. Anche i bassi salari deprezzano la prestazione. La tristissima condizione giuridica e retributiva del lavoratore rispetto all'azienda è la condizione fondamentale degli accresciuti infortuni mortali e non.
L'obiettivo che si è data la Confindustria è la Deregulation, l'anno zero delle relazioni sociali, il ritorno puro e semplice a prima della storia della società moderna attraverso varie misure e tra queste anche l' individual contract! Il paradosso del tutto italiano di questa vicende è che questo avviene ed avverrà nel Paese europeo con i più forti sindacati (dieci milioni di iscritti) che rappresentano i lavoratori più miseri per umilianti salari e che muoiono come mosche alla media di quattro al giorno come non avviene forse da nessuna parte.

Sindacati forti, fortissimi, che bacchettano i parlamentari che si permettono di volersi "intromettere"negli accordi che fanno con il Governo ed il padronato, e che discutono l'agenda dettata dalla Confindustria che ritma da anni il Paradosso di lavoratori che, accordo dopo accordo, restituiscono e cedono quanto conquistato dai loro padri in anni oramai lontani di civiltà e di diritti. La CGIL si muove in una logica di mera riduzione del danno mentre Bonanni ostenta le sue ottime relazioni "in alto loco" e tira la volata al manipolo di guastatori del diritto del lavoro italiano capeggiati da Ichino, Sacconi, Treu ed altri personaggi rigorosamente della maggioranza e della cosiddetta opposizione parlamentare. La prossima restituzione al padronato sarà il contratto collettivo nazionale di lavoro e poi si procederà ancora sulla via dello smantellamento di tutto....

I lavoratori italiani sono soli. Sindacati e partiti sono in gara a compiacere il padronato italiano e li spoglieranno del poco che ancora rimane. Quando si chiederanno smarriti che cosa sta succedendo qualcuno organizzerà un referendum privo di controlli e del tutto truccato che dimostrerà la profonda masochistica adesione di milioni di lavoratori alla loro totale sconfitta come produttori e come esseri umani titolari di diritti a cominciare dal diritto alla vita.
Pietro Ancona
Già segretario Cgil Sicilia

Anonimo ha detto...

Regione, ecco i superconsulenti. La lista del ministero: 770 incarichi e molti stipendi di lusso


Scritto da Patrizia Capua da la Repubblica Napoli, 14-06-2008 08:29


Trentuno pagine e 770 nomi alla voce "Regione Campania", nello sterminato elenco di consulenti pubblici e collaboratori esterni pubblicato sul sito Internet del ministero dell´Innovazione, per l´"operazione trasparenza" varata dal ministro Renato Brunetta.
Incarichi e importi, previsti ed erogati nel 2006, che variano da alcune centinaia di euro, anche per semplici collaborazioni una tantum, sporadici interventi a convegni, docenze, partecipazioni a commissioni di concorso e di gara, attività di tutoring, fino a centinaia di migliaia di euro per veri e propri rapporti di consulenza. Elenchi che gli stessi enti locali hanno spedito al dicastero della Funzione pubblica. Un´iniziativa avviata dal precedente ministro Luigi Nicolais.
La pattuglia dei consulenti meglio pagati a Santa Lucia, fa per lo più parte della "Task force At Feoga Sfop, a valere sulla misura 7,1", la struttura di supporto all´assessore Andrea Cozzolino, per l´utilizzo dei fondi europei nei settori dell´agricoltura e della pesca. È una squadra di specialisti in progetti per risorse comunitarie. Li coordina Michele Tolve, agronomo di origine toscana, che svetta nella lista, con un compenso di 386.309 euro, 68.136 erogati nel 2006, assieme all´esperto di pesca, Alberico Simioli, oceanografo fisico, che circa otto mesi prima di cominciare, aveva lasciato la poltrona di responsabile della riserva ittica di Punta della Campanella. Strano a dirsi, sono "cococo", ossia lavoratori con collaborazione coordinata e continuativa, ma di lusso. Occupano livelli "apicali" della struttura, portano a casa stipendi da dirigenti, altro che precari come di solito si identificano i contratti da cococo. Tolve, il cui rapporto di lavoro come consulente della Regione, decorre dal febbraio 2003, è stato in precedenza, e a lungo, direttore del Consorzio di bonifica "Velia", del Bacino dell´Alento, a Prignano Cilento. Il manager più "ricco" di questo gruppo, in base all´elenco sarebbe Luca Perozzi, con 329.499 euro. Ma Perozzi si è dimesso dall´incarico nell´ottobre scorso, dopo aver vinto il concorso come segretario generale della Camera di Commercio di Avellino.
Una graduatoria di stipendi di tutto rispetto: 234.127 euro (41.316 erogati) a Salvatore Capezzuto, Gianfranco Sava e Raffaella Pergamo, 220.355 a Francesco Capotorto, 207.615 a Enrico Vittorio Mattei, 204.516 ad Angela Palmieri, a Ines Di Paolo e ad Immacolata Voltura, quest´ultima "consulente speciale di supporto al Feoga". Sono stati selezionati attraverso un bando pubblico scaturito dalla delibera numero 6628 del 3 dicembre 2001 e pubblicato sul bollettino ufficiale numero 69, del 24 dicembre 2001.
Con un compenso di 273.551 euro per quattro anni, lordi, in qualità di consulente del governatore Antonio Bassolino, c´è Rachele Furfaro, ex assessore alla Cultura del Comune di Napoli, cooptata a Santa Lucia dopo la sua mancata rielezione. Nella task force per la pubblicità, figurano gli esperti senior Simone Sabatino e Daniela Vellutino cui vanno 210.015 euro. Più giù, con 186 mila euro, c´è Antonio Soriano, esperto junior nell´unità per l´informazione pubblica. La Regione fa sapere di aver conferito nel 2006, 38 incarichi di consulenza in senso proprio, con una riduzione della spesa di circa il 60 per cento rispetto all´anno precedente

Anonimo ha detto...

Con un compenso di 273.551 euro per quattro anni, lordi, in qualità di consulente del governatore Antonio Bassolino, c´è Rachele Furfaro, ex assessore alla Cultura del Comune di Napoli.

E per far entrare la Campania nel record dei primari della munnezza, ci e stato bisogno di tutti questi consulenti per il Governatore, questo è un grave abuso prelevato dalle tasche dei cittadini e mi auguro che la Giustizia di STATO metta fine a questo inutile abuso

Anonimo ha detto...

PERGAMO RAFFAELLA NATA IL 26/09/1972 è figlia di Alberico Pergamo dirigente di settore della regione campania. Pur non essendo nemmeno riuscita a superare il concorso come dirigente della regione bandito nel 2002, o perchè non in possesso dei titoli minimi per accedere o per non aver superato le prove concorsuali, viene considerata un "esperto" al quale elargire oltre 200.000 euro.

Anonimo ha detto...

Il boss Michele Gravano, oggi sul "Corriere della Sera/Corriere del Mezzogiorno" si preoccupa di perdere un "amico" per la gestione dei fondi europei...Già...Gravano vuole continuare a "contare le perle" per garantire alla sua consorte i finanziamenti della rivista "Filo di Perle" finanziata con fondi UE.
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Leggete l'articolo
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Sales: «Mi sono dimesso». Cozzolino, Gabriele e Gravano: sui fondi Ue è stato bravo, deve restare


Scritto da Paolo Grassi da il Corriere del Mezzogiorno, 14-06-2008 09:09


È stato il sottosegretario al Bilancio (con delega al Mezzogiorno) allorché Carlo Azeglio Ciampi guidava l'Economia italiana. Un'esperienza che si concluse dopo due anni e mezzo, nel 1998, quando il premier Romano Prodi fu costretto alle dimissioni dallo strappo di Riforndazione comunista.
In quel periodo nasce la cosiddetta programmazione dal basso, si avvia concretamente, cioé, la stagione dei patti territoriali e dei contratti d'area. Ma nella lunga storia politica di Isaia Sales c'è anche spazio per la guida del Pci campano, per il ruolo di parlamentare regionale e nazionale. Poi, dal 2005, l'uomo di Pagani diventa consigliere economico del governatore Antonio Bassolino. I due, negli anni, hanno condiviso molto, moltissimo. E l'ex sottosegretario è considerato da sempre tra i più ascoltati a Palazzo Santa Lucia. Almeno era così fino a una decina di giorni fa, quando Sales si è dimesso. «Ho lasciato il mio incarico di consulente, posso solo confermare questa notizia», spiega al telefono. Ma chi lo conosce a fondo sa bene che dietro questa scelta c'è innanzitutto la volontà di non provocare un terremoto. E sì, perché da quando è stato nominato assessore al Bilancio Mariano D'Antonio, non si contano le divergenze di vedute e di giudizio tra i due. L'economista, come ha confermato ieri sera al Corriere,
ha sempre definito fallimentari i risultati della gestione dei fondi europei 2000-2006 (la cosiddetta Agenda 2000). Uno scontro tutto tecnico — perché tra loro non è mai venuta a mancare la stima personale — che si è inevitabilmente riverberato sul nuovo quadro comunitario di sostegno: quello che porterà in Campania, tra il 2007 e il 2013, ben 14,5 miliardi di euro tra risorse Ue e nazionali. Sales, che è stato indicato da Bassolino al Cipe come coordinatore della programmazione unitaria, aveva infatti individuato una serie di obiettivi strategici per collegare il ciclo di spesa al miglioramento della qualità della vita (paletti invalicabili: dall'aumento degli asili nido a quello della differenziata, dalla balneabilità delle coste all'assistenza domiciliare agli anziani). D'Antonio, dal canto suo, mette invece davanti a tutto la crescita economica, dell'occupazione e della ricchezza («prima ci assicuriamo la sopravvivenza e poi, magari, filosofeggiamo », ha ribadito sempre ieri sera commentando le dimissioni di Sales). Come dire: due visioni completamente opposte e probabilmente inconciliabili.
Per questo (o meglio: soprattutto per questo, perché ci sono anche altre vicende che lo hanno infastidito non poco) l'ex sottosegretario ha preferito uscire di scena. L'intento, chiaro, era di non provocare un terremoto.
Ma una vicenda del genere non poteva passare inosservata. Premesso che dalla Regione ancora nelle scorse ore ricordavano che l'autorità di gestione politica dei fondi Ue è il presidente e che al momento non si conoscono lettere protocollate con dimissioni, il primo a prendere la parola sul caso è stato l'assessore al Lavoro e Formazione Corrado Gabriele: «Ho saputo delle dimissioni ieri mattina e, siccome credo che Sales abbia lavorato bene, chiederò di sapere cosa è successo. Per me Isaia deve restare al suo posto ». Anche il titolare delle Attività produttive e dell'Agricoltura, Andrea Cozzolino, sollecita un ripensamento: «Quando me l'hanno detto, ieri in Regione, quasi quasi non ci credevo. Abbiamo bisogno della sua esperienza e della sua capacità, come della forza e della bravura di D'Antonio. Deve tornare la collegialità, chiederò a Bassolino come stanno le cose».
Sul caso si divide anche il sindacato. Michele Gravano, segretario della Cgil Campania: «Mi aveva annunciato la sua decisione qualche giorno fa; ritengo che Sales sia una persona valida, e lo dimostrano le ripetute premialità acciuffate dalla Campania negli ultimi anni. Quindi, deve tornare sui suoi passi. E siccome D'Antonio è una figura altrettanto valida, auspico che lo strappo sia ricucito». Di diverso avviso Pietro Cerrito, leader Cisl regionale: «Giovedì Bankitalia, con i suoi giudizi critici sull'economia campana, ha sancito il fallimento nell'utilizzo delle risorse Ue. Per cui credo che Sales, con le dimissioni, abbia messo in atto una scelta coerente. Gli auguro un ottimo futuro».

Anonimo ha detto...

Ragazzi, stamattina a Roma bella manifestazione degli archeologi. Nonostante siano stati abbandonati dalla Fillea!!Leggete la notizia
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ARCHEOLOGIA:SIT IN A ROMA,SERVE RICONOSCIMENTO PROFESSIONALE (ANSA) - ROMA, 14 GIU - ''Mai piu' senza tutela, mai piu' senza diritti''. ''Archeologi, professionisti non schiavi''. Con questi striscioni e slogan circa 200 archeologi hanno manifestato a Roma per chiedere il riconoscimento della loro figura professionale. Gli archeologi, provenienti da diverse regioni d'Italia, ma soprattutto dal Lazio e dalla Campania, si sono dati appuntamento in piazza Madonna di Loreto e poi, con un piccolo corteo, si sono diretti verso la sede della Cgil, in via Buonarroti, nel rione Esquilino, passando per il Colosseo, luogo simbolo per l'archeologia della capitale. ''Vogliamo una chiara definizione della figura professionale - ha spiegato il presidente dell'Associazione nazionale degli archeologi Tsao Cevoli - ma anche il potenziamento delle strutture e la valorizzazione della ricerca del patrimonio archeologico italiano''. ''L'Italia rappresenta il 40% del patrimonio archeologico mondiale ed e' assurdo che i soli archeologi a norma siano i 250 che lavorano per il ministero'', ha aggiunto il direttore nazionale dell'Associazione archeologi, Daniele Petrella. (ANSA). 14-GIU-08 12:55



I CADUTI SUL LAVORO..