venerdì 28 novembre 2008

CHI LEDE L'IMMAGINE DELLA CGIL CAMPANIA?



Pubblichiamo l'intervista concessa al quotidiano "Liberazione" il 25 Settembre 2007 da Ciro Crescentini, funzionario e dipendente della Fillea Cgil di Napoli. www.liberazione.it/a_giornale_index.php?DataPubb=25/09/2007 (clicca)
Ciro è stato licenziato senza un motivo, buttato sul lastrico, continua a rimanere senza un lavoro, una figlia ed una moglie a carico.
Ha dovuto subire anche un'altra umiliazione: essere espulso dalla Cgil, dopo venticinque anni, per aver concesso quest'intervista con la quale si appellava ad Epifani, sulla grave questione morale in Campania. Ciro avrebbe "leso l'immagine della Cgil Campania". Con queste motivazioni, la commissione di garanzia della Cgil Campania e il Comitato di Garanzia "Sud" della Cgil Nazionale, hanno giustificato l'espulsione di Ciro.
Chi ha richiesto la sua espulsione, Giovanni Sannino(segretario regionale Fillea Cgil) e Michele Gravano(segretario generale della Cgil Campania) sono gli stessi che lo hanno licenziato, gli stessi che sono coinvolti direttamente o indirettamente in gravi episodi di malcostume e immorali.
Nel giro di un anno, dirigenti della Cgil della Campania sono stati arrestati o inquisiti dalla Procura della Repubblica di Napoli su varie questioni (conduzione vertenze, truffa, abuso d'ufficio, parentopoli ecc).
Ciro è stato licenziato ed espulso. Gli altri, quelli che hanno veramente offeso la storia dell'organizzazione, continuano ad operare e non sono stati neanche sospesi...
(S.B)

30 commenti:

Anonimo ha detto...

La Cgil Campania è in subbuglio. Si è dimesso un componente dell'ufficio vertenze legali(Antonio Mazza) ed è passato alla Cisl.
Nel frattempo Libertino, continua ad operare insieme a Gravano, Sannino, Petruzziello, Borrelli.
Ciro Crescentini aveva un milione di volte ragione. La questione morale in Cgil è devastante!

Anonimo ha detto...

La camorra? La vera camorra organizzata sono i Gravano, i Borrelli, i Sannino, i Nappo, i Petruzziello! Speriamo che la magistratura napoletana faccia pulizia della cupola bassoliniana che opprime la nostra città e la Campania.
Sono dei delinquenti che si permettono di definirsi rappresentanti dei lavoratori.

Anonimo ha detto...

Ecco perchè i politici e sindacalisti della Cgil non stanno dormendo la notte...la magistratura napoletana ha aperto un'inchiesta che farà scattare arresti e avvisi di garanzia...cara magiostratura, cara guardia di finanza, ricordati anche di Palaponticelli, Cassa Edile e assunzioni nelle partecipate e negli enti bilaterali dove sono stati assunti figli, nipoti, cognati, cugini di sindacalisti..
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Case e strade. Gli appalti nel mirino. Venti indagati al vaglio del GIP


Scritto da Leandro Del Gaudio da il Mattino, 01-12-2008 08:48






C’è la gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli al centro dell'inchiesta che scuote Napoli e la sua classe politica. C'è un'indagine sulla catena di appalti per la manutenzione dell'edilizia popolare, ma anche per il recupero di strade e arredo urbano, che attende una risposta del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli.

Eccola l'altra inchiesta che agita i Palazzi napoletani prima ancora di approdare a uno sviluppo definitivo. E il probabile retroscena del suicidio di Giorgio Nugnes, al di là dell' effettiva (e per il momento tutt'altro che scontata) responsabilità dell' ex assessore del Comune di Napoli e al di là delle conclusioni che verranno firmate dai magistrati partenopei.
Un'inchiesta dai grandi numeri fino a venti nomi sotto i riflettori e richieste di arresto al vaglio del gip che tiene in apnea diversi livelli della vita cittadina. Che, a vario titolo e in momenti differenti, ha riguardato amministratori di Palazzo San Giacomo, uomini politici, cariche pubbliche.
Inchiesta napoletana, ma non solo. Che punta dritto alla gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli, al giro di commesse pubbliche messo in moto dal Comune. Le case popolari, ma anche il recente progetto di restaurare strade, arredo urbano, illuminazione. Tutto in una parola - global service -, faraonico restyling su cui indaga la Procura di Giovandomenico Lepore, il centro dell'attenzione di decine di uomini pubblici e soggetti politici. Un fascicolo affidato a due pm della Dda di Franco Roberti, su cui vale la pena fare una premessa: qui la camorra c'entra poco. O meglio: c'entra.solo nella fase iniziale, quando un paio di intercettazioni telefoniche raccolte dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere vengono stralciate dal fascicolo principale - che porterà agli arresti il consigliere regionale Brancaccio - e affidate ai pm napoletani. È in questa vicenda che viene intercettato per la prima volta l'ex assessore comunale Nugnes. Ed,è da questo fascicolo trasmesso da Santa Maria Capua Vetere a Napoli che, in modo incidentale, prende spunto !'inchiesta sulla devastazione consumata a Pianura. Vicenda su cui interviene il penalista Nello Palumbo, difensore dell'ex politico scomparso, che riflette sull' opportunità di arrestare Nugnes per la sommossa contro l'apertura della discarica. Spiega Palumbo: «Gli arresti arrivano dieci mesi dopo i fatti di gennaio, quando la questione della discarica di Pianura si era ormai esaurita. La mia domanda è semplice: era proprio necessario arrestarlo? Qual era il rischio di reiterazione del reato?». Intanto, l'attenzione resta sul global service.
Un progetto con due facce e due velocità differenti, passato al setaccio in questi mesi dagli inquirenti napoletani. Il primo, quello del Patrimonio che riguarda la gestione dell' edilizia popolare, nasce nei primi anni del decennio in corso. Il secondo, più recente, è di un anno fa e riguarda la manutenzione di strade pubbliche, di punti luminosi, di arredo urbano. Il primo ha sbloccato in questi anni moneta sonante, con investimenti pubblici nei lotti di case popolari. Il secondo global service invece è rimasto per il momento incompiuto: centinaia di milioni di euro, la possibilità di rifare il look all'intero capoluogo regionale: manto stradale, marciapiedi, piazze, binari. Tutto messo nero su bianco, anche se di concreto c'è poco. Approvato a luglio del 2007, il nuovo global service è un atto incompiuto: mancano i fondi, non è stata mai bandita la gara d’appalto. Uno scenario finito sotto i riflettori della Procura, che ha lavorato per mesi su un'informativa di polizia giudiziaria e che si è via via arricchita di sequestri, acquisizioni documentali, intercettazioni. Una delle conversazioni captate risale al 18 dicembre del 2007, l'utenza intercettata è quella di Nugnes, mancano sedici giorni agli scontri con la polizia a Pianura. Inizia qui l'inchiesta sull'intreccio di politica, camorra e hooligan contro la discarica di «Contrada Pisani»

Anonimo ha detto...

Roberto Paolo("Il Tempo" 1 Dicembre 2008)
Dietro il suicidio dell'ex assessore Nugnes
Napoli, ora la sinistra trema
per lo tsunami che sta arrivando
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Il suicidio di Giorgio Nugnes è stato un colpo di maglio che ha scosso nella fondamenta la già traballante giunta comunale di Napoli. E quella morte, in parte avvolta nel mistero, sembra preannunciare future tempeste sulla politica partenopea.
La politica del resto appare sempre più all'origine del disperato gesto dell'ex assessore alla Protezione civile (ex Ppi, Margherita e ora Pd). La politica che per prima lo aveva portato in alto, poi lo aveva trascinato nelle paludi di due inchieste giudiziarie, infine gli aveva chiuso tutte le sue porte. È questo il quadro che si delinea mano a mano che procedono le indagini del pm Monica Campese e dei carabinieri, che ipotizzano il reato di istigazione al suicidio. Lo sa bene il sindaco Rosa Russo Iervolino, che ieri ha dimostrato di avere i nervi a fior di pelle quando ha accusato la stampa di «sciacallaggio» e la Procura di aver trasformato il segreto istruttorio «in un segreto di Pulcinella».

Si riferiva all'inchiesta sui disordini di Pianura, contro l'apertura della discarica, che era costata a Nugnes un brevissimo periodo agli arresti domiciliari e le dimissioni da assessore.

Ma si riferiva soprattutto ad un'altra inchiesta di cui hanno parlato i giornali, dai contorni ancora sfumati, che punta dritto ai vertici di Palazzo San Giacomo e promette sviluppi eclatanti. Si tratta delle indagini avviate sulla gestione dell'immenso patrimonio immobiliare del Comune di Napoli, un affare colossale che ha avuto una storia complessa e controversa. Giorgio Nugnes era spaventato: sapeva di essere nel mirino della Procura e sapeva di essere intercettato. Anche se le indagini sul patrimonio sono ancora coperte da segreto, il suo coinvolgimento trapelava dagli atti dell'inchiesta sui rifiuti. Così come trapelava che da molti mesi prima degli scontri di Pianura il telefono dell'assessore era sotto controllo. Nugnes, hanno rivelato parenti ed amici agli inquirenti, era terrorizzato che le sue conversazioni intercettate, una volta «esplosa» l'inchiesta, sarebbero potute finire sui giornali, rovinando per sempre la sua immagine pubblica e anche la sua vita privata.
Ma Nugnes non era il solo ad essere preoccupato. Anche il potente assessore al Bilancio, Enrico Cardillo (ex uil, area Ds e oggi Pd), ha fondati motivi di ritenere probabile un proprio coinvolgimento nelle indagini sulle patrimonio del Comune. Forse non è un caso se proprio venerdì scorso, il giorno prima del suicidio di Nugnes, Cardillo abbia convocato la stampa per annunciare improvvisamente le proprie dimissioni, aggiungendo inequivocabilmente che non si ritirava solo dalla Giunta ma abbandonava per sempre la vita politica. E forse non a caso lo stesso giorno la Iervolino ha annunciato che a gennaio non si limiterà a sostituire Cardillo, ma provvederà ad un più ampio rimpasto di Giunta.


Molti si aspettano che in quell'occasione lasci l'incarico anche un altro tecnico prestato alla politica: Felice Laudadio (ex Sdi, oggi Pd di area Ds), uno dei più importanti avvocati amministrativisti della Campania, oggi assessore con delega proprio all'Edilizia, il settore su cui la Procura ha puntato la sua lente d'ingrandimento.
Ma cosa fece Giorgio Nugnes lo scorso venerdì, il giorno prima di uccidersi? Gli investigatori che stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita dell'ex assessore hanno appurato che quella mattina Nugnes andò in Comune e vi restò un paio di ore, visitando vari uffici. Si affacciò nella sala dove Cardillo, con al fianco la Iervolino, stava annunciando le sue dimissioni. Si tenne nelle ultime file e si allontanò presto. Chiese di incontrare il segretario generale del Comune, Luigi Massa, che non era in sede. Incontrò invece l'assessore Laudadio, nel suo ufficio. Parlarono anche dell'inchiesta sul patrimonio immobiliare? Probabile. Quello che i carabinieri hanno al momento appurato è che Nugnes è uscito dal Comune in uno stato di scoramento. Ad amici e parenti confidò di essere rimasto scioccato per il senso di gelo che aveva avvertito attorno a sé. Sguardi che si abbassavano, gente che a stento lo salutava. Quelle stanze, quei corridoi fino a pochi mesi prima avevano rappresentato per lui il trampolino di lancio verso un futuro politico luminoso, forte dell'ultimo successo elettorale (cinquemila preferenze nel suo quartiere di Pianura).

La politica, ripeteva spesso, era la sua vita. Venerdì mattina Nugnes aveva forse percepito con nettezza che per lui le strade della politica si erano invece chiuse per sempre. E il futuro, già denso di prospettive incerte e preoccupanti, deve essergli sembrato insopportabile.
Non l'hanno ucciso i magistrati («Sono sereno, uscirò assolto dal processo» aveva detto nell'ultima intervista al Roma). Non l'hanno ucciso i giornalisti, con i quali aveva invece un ottimo rapporto e che aveva contattato ripetutamente proprio nelle ultime ore, in una girandola di incontri. Giorgio Nugnes è stato invece ucciso, con ogni probabilità, dall'intreccio politico-affaristico che governa questa città e che oggi si identifica nell'amministrazione comunale targata Pd.

Anonimo ha detto...

Avete notato il silenzio della Cgil Campania e napoletana su quanto sta accadendo a Palazzo S.Giacomo?
Bene, tra poco vederemo molti sindacalisti cigiellini in manette...

Anonimo ha detto...

anonimo ha detto... Antonio Mazza si e'dimesso per altri motivi che non hanno niente a che vedere con la moralita'ne'tantomeno con Stanzione come lo stesso Mazza vuol far credere,ma nonostante tutto stamattina nel palazzo si respirava un'aria pesante.Queste strane dimissioni fanno pensare.I vari GRANDILLO la stessa INES Picardi il Gravano Errico credevano che alla fine il Mazza sarebbe tornato sui suoi passsi ed avrebbe accettato il loro volere.La stressa Picardi avrebbe detto che se Maazza voleva ritornare all'ufficio vertenze doveva sostare alle nuove regole altrimenti avrebbe fatto la fine di Stanzione.Hanno sbagliato tutto.Mazza e'andato via pergiunta nella organizzazione sindacale piu'odiosa alla stessa CGIL ossia la CISL,e si vocifera anche che lio stesso Stanzione stia per fare le valigie.Come puoi ben vedere Gravano hai commesso degli errori gravissimi.Tu di moralita'non devi proprio parlare.

Anonimo ha detto...

Cara Stefania, Cari amici e compagni del Blog,
finalmente mi sono procurata il "regolamento della Cgil, delle sue strutture, e degli Enti e istituti collaterali".
E' incredibile! Ciro Crescentini è stato licenziato violando addirittura l'articolo 21 del regolamento stesso. Anche i provvedimenti disciplinari adottati nei suoi confronti sono illegali!
Addirittura è stato violato l'articolo 9 dello stesso regolamento che riguarda la "tutela e la dignità del lavoratore Cgil".
Stefania, sono quaratna articoli contenuti in 25 pagine. Domani mattina lo scannerizzo e te lo invio via mail.
Non credi che sia utile pubblicarlo sul blog?

Anonimo ha detto...

Ottimo lavoro.
Pensa, che il regolamento lo possiedono solo un'elite dei sindacalisti della Cgil.
E' interessante?

Anonimo ha detto...

Pensa, che l'articolo 21 comma 4, il licenziamento è previsto senza prevviso, solo in caso di mancanza di gravità da far venire meno il rapporto fiduciario in modo da non consentire la prosecuzione anche provvisoria del rapporto ed a titolo indicativo vengono indicati delle infrazioni comma 4.1, 4.2, 4.3,4.4, 4.5, 4.6.
Ciro non rientra in nessuna infrazione.
ragazzi, quel licenziamento ha un vizio di forma.
Il regolamento(un vero e proprio contratto) parla di tante cose: distacchi retribuiti, congedi parentali ecc..

Anonimo ha detto...

da oltre quindici anni, un feudatario(bassolino)e tanti vassalli(cgil napoli e campania)hanno costituito un comitato d'affari, una dittatura in campania e napoli.ragazzi dobbiamo fare di tutto, aiutando i magistrati, a spazzare via questi ladroni

Anonimo ha detto...

Arriva la bufera sul comitato d'affari bassoliniano:Palaponticelli(gli affari della moglie dell'assessore cozzolino, con coop rosse), Romeo Immobiliare e Romeo Gestioni(gli affari di Tonino Amato e le sue clientele nei quartieri di Soccavo, Bagnoli, Fuorigrotta), le assunzioni clientelari Actp, Anm, enti paritetici...
Speriamo che la guardia di finanza arrivi di nuovo in Via Torino, e si porti via quella carogna-demone che da quindici anni dirige la Cgil Campania.

Anonimo ha detto...

Il sistema bassoliniano sta per cadere. Attenzione ai riciclati o ai furbetti come Claudio Velardi che vogliono cambiare pelle(liste civiche) per mantenere a galla il vecchio comitato d'affari

Anonimo ha detto...

Appalti e contratti comunali pilotati Ecco perché ora i politici tremano
(da "il Giornale" del 2 Dicembre 2008)

Un sistema di potere radicato a tutti i livelli per gestire e controllare appalti e contratti del comune di Napoli: dai bandi delle gare «Global service» per la manutenzione stradale e per la gestione dell’edilizia residenziale pubblica agli appalti per l’illuminazione e per l'arredo urbano, fino ai contratti di fornitura più piccoli e certamente meno vistosi. Le nuvole plumbee che oscurano il cielo sopra palazzo San Giacomo, sede dell’amministrazione guidata da Rosa Russo Iervolino, sono la metafora perfetta della bufera giudiziaria che incombe sull’amministrazione del capoluogo partenopeo.
Un temporale le cui avvisaglie avrebbero contribuito a spingere al suicidio Giorgio Nugnes, i cui funerali sono stati celebrati ieri a Pianura. L’ex pupillo del sindaco Iervolino, che lo chiamò in squadra nel 2006 come assessore alla Protezione civile e alla difesa del suolo e sottosuolo, non sarebbe stato preoccupato soltanto dal suo coinvolgimento nell'inchiesta sugli scontri per impedire la riapertura della discarica di Pianura a gennaio scorso, ma anche dalle voci, insistenti, di questa maxi-indagine che punta diretta ai piani alti dell’amministrazione cittadina.
Fu proprio lui tra l’altro, nel marzo del 2007, a firmare la deliberazione sul Global service per la manutenzione integrata del patrimonio stradale di Napoli. Delibera peraltro approvata, ma poi mai messa a bando per la mancanza di fondi in bilancio. E tra le persone intercettate dai pm partenopei c’era anche l’ex assessore, come ci sarebbero anche altri componenti della giunta.
Il fascicolo è affidato a due pm, Vincenzo D’Onofrio e Raffaele Falcone, in forza alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ma la camorra non c’entra. Solo in una prima fase si erano ipotizzate ingerenze dei clan nella gestione di appalti pubblici sulla base delle prime intercettazioni di questa inchiesta, nata a Santa Maria Capua Vetere e in seguito trasferita a Napoli. Ma la presenza della criminalità organizzata è evaporata rapidamente prosciugando questo filone, mentre la convinzione che appalti e contratti fossero comunque pilotati in maniera sistematica si è fatta via via più concreta. Insomma, secondo la procura di Napoli l’intreccio tra affari e politica in città non avrebbe avuto alcun bisogno della camorra per mettere in piedi quello che, secondo gli inquirenti, era un sistema ben oliato per spartirsi e orientare secondo convenienza i contratti - e i relativi soldi - affidati dalla macchina comunale.
L’unica ipotesi di reato contenuta nel fascicolo, che è rimasto comunque nelle mani di D’Onofrio e Falcone, al momento è quello di turbativa d’asta. Ma i nomi iscritti nel registro degli indagati sono molti ed eccellenti: politici, assessori, imprenditori. Dalla procura si nega l'esistenza nell'immediato di richieste di custodia cautelare, una notizia che aveva contribuito a elevare il clima di tensione in città. Clima già al calor bianco dopo il drammatico suicidio di Nugnes, arrivato nella stessa giornata in cui Enrico Cardillo, assessore al Bilancio con delega alle società partecipate del Comune (e indagato a ottobre scorso per una vicenda legata all’affidamento di alcune consulenze), aveva rassegnato le dimissioni dalla giunta Iervolino dichiarando di voler tornare a dedicarsi allo studio dell’urbanistica. I tempi intanto si accorciano: a giorni potrebbero partire gli avvisi di chiusura indagine. Tra i maxiappalti su cui si concentrerebbe l'attenzione degli inquirenti, ci sarebbe anche la gestione del patrimonio edilizio del Comune, affidato alla Romeo Immobiliare ininterrottamente dal 1989. Un contratto peraltro finito spesso al centro di contestazioni politiche (e di inchieste) anche negli anni passati. Ma le società coinvolte nell’ormai prossimo terremoto giudiziario sono molte di più.

Anonimo ha detto...

La Cgil Campania ed alcune categorie come i trasporti, gli edili e la funzione pubblica sono pazrte del sistema affaristico...
Forza baschi verdi, forza magistratura.

PS/Velardi Claudio, quello che insieme ad altri pelati, faceva affari con baffino D'Alema, ha offeso i magistrati napoloetani definendoli di estrema destra e estrema sinistra.
Velardi...evidentemente stai mettendo le mani avanti?

Anonimo ha detto...

Cara magistrastura, indaga su Michele Gravano(pupillo di bassolino. è consigliere di Borsa Napoli immobiliare....ha fatto parecchi affari nel porto di napoli insieme a federico libertino

Anonimo ha detto...

Mi chiedo e vi chiedo,voi che ne sapete più di me di sindacato e di cgil, come è possibile che il sig. Borrelli ,responsabile degli edili dI caserta, la mattina incontra ,insieme ai lavoratori i rappresentanti della impresa che stanno costruendo il policlinico a caserta, e poi di sera incontra, nelle ultime settimane ripetutamente, l'amministratore della società a quattroccchi ? Come possiamo fidarci di questo losco individuo.Alcuni colleghi non volevano crederci , poi si sono arresi all'evidenza ,perchè lo abbiamo fotografato . Lui continua imperterrito. cosa ci consigliate di fare ?

Anonimo ha detto...

Mi chiedo e vi chiedo,voi che ne sapete più di me di sindacato e di cgil, come è possibile che il sig. Borrelli ,responsabile degli edili dI caserta, la mattina incontra ,insieme ai lavoratori i rappresentanti della impresa che stanno costruendo il policlinico a caserta, e poi di sera incontra, nelle ultime settimane ripetutamente, l'amministratore della società a quattroccchi ? Come possiamo fidarci di questo losco individuo.Alcuni colleghi non volevano crederci , poi si sono arresi all'evidenza ,perchè lo abbiamo fotografato . Lui continua imperterrito. cosa ci consigliate di fare ?

Anonimo ha detto...

Caro anonimo delle 14:33, intanto, sei ti è possibile, inviami le foto al mio indirizzo: stefaniabontempi@yahoo.it . Le pubblicheremo sul blog.Ti consigliamo di disdire le tessere e le deleghe alla cassa edile della fillea cgil. A questo punto vi consiglio di trattare direttamente con il vs datore di lavoro...

Anonimo ha detto...

Avvisi di garanzia per i magistrati che tolsero l'inchiesta dalle mani del giudice De magistris
la notizia l'ho ripresa da Repubblica it
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Perquisizioni e avvisi di garanzia ai magistrati di Catanzaro. La procura di Salerno sospetta che i colleghi calabresi abbiamo commesso degli illeciti nel sottrarre all'indagine dell'ex pm De Magistris l'inchiesta Why not in cui erano coinvolti l'ex premier Romano Prodi e l'ex Guardasigilli Clemente Mastella.

E' più di un anno che l'ex sostituto di Catanzaro Luigi De Magistris va ripetendo di essere stato vittima di un piano architettato per delegittimare il suo lavoro e screditare la sua immagine. Ma il Csm aveva accolto la richiesta di trasferimento presentata dall'allora ministro della giustizia Clementa Mastella, il magistrato era stato spostato al tribunale di Napoli, e il caso sembrava chiuso.

Stamane invece il procuratore capo di Salerno e due sostituti, insieme ad una squadra di agenti e carabinieri, sono entranti nel Palazzo di giustizia di Catanzaro per perquisire i colleghi della Procura e della Procura generale. I magistrati sospettano che fu un illecito sottrarre all'ex pm le inchieste "Poseidone", sulla presunta cattiva gestione in Calabria dei processi di depurazione, e "Why not", sul sospetto uso improprio di finanziamenti pubblici, inchiesta in cui erano rimasti coinvolti anche l'ex premier Romano Prodi e l'ex Guardasigilli Mastella.

C'era stato già un pronunciamento dei magistrati di Salerno sull'operato di Luigi De Magistris ed era stato del tutto positivo. Nel giugno scorso nella richiesta di archiviazione al termine dell'indagine sull'operato dell'ex pm scrissero che il colega aveva agito in maniera "assolutamente legittima e corretta" durante le sue indagini a Catanzaro. Accogliendo le denunce dell'ex pm, i colleghi della procura salernitana confermarono che De Magistris "fu vittima di pressioni e interferenze". Trasformarono di fatto il giudice "scomodo", in vittima di quel sistema di interessi che erano l'oggetto delle sue indagini.

Anonimo ha detto...

Il Presidente della Repubblica, in visita in questi giorni a Napoli, non ha scambiato una sola parola con Bassolino. Il Presidente lo ha tenuto a debita distanza. Il presidente lo conosce troppo bene, perciò lo schifa.
Viva Napolitano

Anonimo ha detto...

Ecco quello che ha dichiarato oggi il Presidente Napolitano...
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L'impoverimento culturale e morale della politica e' un fenomeno che e' sotto l'occhio di tutti". E' quanto denuncia il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervenendo a Napoli nella sede della Fondazione 'Mezzogiorno Europa'. "C'e' un'assoluta necessita' di ripensare il rapporto fra cultura e politica e di reagire a un fenomeno sempre piu' pesante", esorta il Capo dello Stato, osservando al tempo stesso che "si fa un'enorme fatica e si incontrano enormi difficolta' a reagire".
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Anonimo ha detto...

Avete letto le dichiarazioni del Boss Michele Gravano rilasciate oggi al Corriere della Sera/Corriere del Mezzogiorno? Prima ha fatto le differenze tra il Bassolino Sindaco ed il Bassolino Governatore, poi ha preso le distanze, sostenendo che la Cgil Campania ha sempre denunciato storture e illegalità...
Gravano, ti stai cagando addosso? Gravano non ce ne siamo mai accorto del tuo senso critico anzi ci siamo accorti di ben altre cose:parentopoli, consulenze,Porto di Napoli,corruzioni nel sindacato...

Anonimo ha detto...

ANONIMO PER SCELTA,,,ma se Stanzione e'stato accertato che e'innocente per quale motivo viene tenuto lontano dall'ufficio vertenze?Questo si chiedono nel palazzo e non solo.Perxche quel bifolco del GRAVANO decide sulla sorte dei compagni?La stessa CGIL ha calprestato lo stesso regolamento interno,ma questo non ci sorprende perche'sui regolamenti il GRAVACO ci piscia sopra come gia'ha fatto con il Crescentini.Dovra'pur finire questo suo mandato dek cazzo.

Anonimo ha detto...

ANONIMO PER SCELTA,,,ma se Stanzione e'stato accertato che e'innocente per quale motivo viene tenuto lontano dall'ufficio vertenze?Questo si chiedono nel palazzo e non solo.Perxche quel bifolco del GRAVANO decide sulla sorte dei compagni?La stessa CGIL ha calprestato lo stesso regolamento interno,ma questo non ci sorprende perche'sui regolamenti il GRAVACO ci piscia sopra come gia'ha fatto con il Crescentini.Dovra'pur finire questo suo mandato dek cazzo.

Anonimo ha detto...

sceneggiate e commedie di Epifani------------------------------
CGIL: EPIFANI, NOSTRO CAF SAPEVA CONTENUTI DL E NON CI HA AVVISATO
Roma, 2 dic. - (Adnkronos) - Il Caf della Cgil e' venuto a conoscenza in anticipo degli interventi fiscali contenuti nella manovra del governo perche' avvertiti dall'Agenzia delle entrate e ''se lo e' tenuto per se'. Si e' dimenticato di metterci al corrente''. E' il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, intervenendo alla rassegna nazionale dell'Inca, a rivolgersi agli intermediari fiscali del sindacato sottolineando che ''ogni servizio opera nella sua autonomia ma comunque fa parte dell'organizzazione''. Quanto accaduto, aggiunge Epifani, ''non puo' piu' capitare''. ''Se qualcuno non lo capisce -conclude- va rimosso e cambiato''.

Anonimo ha detto...

Chissà se la magistratura napoletana indagherà sugli affari della società "elio" della Signora Anna Normale(moglie dell'assessore Andrea Cozzolino) a partire dal supermercato di Ponticelli e dall'apertura del centro commerciale Centro Città di Piazza Mancini

Anonimo ha detto...

Chissà se arriveranno gli arresti ache sulla vicenda Palaponticelli srl
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in sede di adozione del Piano regolatore generale la Giunta comunale di Napoli recepì con delibera 4533 del 12 dicembre 2002 l’istanza delle società Vignale immobiliare S.p.A. ed Elio s.r.l. di elevare sui suoli di loro proprietà a Ponticelli l’indice edificatorio da 0,1 a 1,2 e quindi di aumentare la cubatura da realizzarsi di ben dodici volte con la conseguenza di elevare di 100 volte il valore dei suoli di loro proprietà; l’Assessore alla sicurezza dell’epoca Roberto De Masi si allontanò al momento dell’approvazione per sottolineare il suo dissenso per questo provvedimento illegale e cementificatore;

la Vignale immobiliare è una società immobiliare interamente controllata da Coop Toscana Lazio, che si occupa della gestione delle operazioni di sviluppo della controllante e delle gallerie commerciali situate nei centri commerciali di Coop Toscana Lazio;

la società Elio s.r.l. è di proprietà dei fratelli Paolo e Anna Normale, rispettivamente cognato e moglie dell’attuale Assessore alle attività produttive della Regione Campania Andrea Cozzolino, all’epoca dei fatti segretario provinciale dei DS;

l’ing. Stefano Pisani sentito dai finanzieri di Caserta ha avuto modo di dichiarare: "il gruppo Ds sull’area di Ponticelli aveva un interesse specifico in quanto su una parte dei suoli vi era una lettera di intenti tra la società Elio srl e la Ipercoop per la realizzazione di una grande struttura di vendita a fianco del centro commerciale della Axis SpA, promotrice della Ipercoop Tirreno Spa";

alcuni dirigenti del Comune di Napoli sono coinvolti nell’inchiesta giudiziaria e lo spostamento di altri dirigenti era funzionale all’andamento della pratica amministrativa sui suoli di Ponticelli...

Anonimo ha detto...

Un altro morto sul lavoro nella provincia di Napoli. Un operaio edile è morto qualche ora fa a Somma Vesuviana. Lavorava in una società per il movimento terra.
La mattanza continua mentre i sindacalisti degli edili della Cgil si dividono i posti negli enti bilaterali e si preparano alle abbuffate di Natale e Capodanno.

Anonimo ha detto...

NEL PD LA QUESTIONE MORALE OLTRE NAPOLI
Mi rendo conto che l'attuale congiuntura vede il buon Walter schiacciato nella morsa della VECCHIA "questione morale" della classe dirigente diessina e democristiana della CAMPANIA (non solo di Napoli!!!), e della Toscana, e la strisciante delegittimazione interna guidata da D'Alema e LA TORRE (sì..D'Alema e La Torre quelli di BANCA 21), ma se il leader nazionale pensa che far dimettere il solo Bassolino e la Iervolino serva a recuperare consensi commette un imperdonabile errore. Il cancro dell' affarismo e dei finanziamenti illeciti ha invaso, purtroppo, la quasi totalità dei gruppi dirigenti locali, facendo rimpiangere addirittura i tempi del "populismo" democristiano quando i politici "rubavano" ma almeno "lasciavano campare tutti". Le clientele una volta di massa, oggi sono diventate appannaggio solo della ristretta cerchia di fedelissimi, gli incarichi e le consulenze milionarie anche, l'assunzione nelle varie società miste pure, e così via. Nel contempo, per recuperare il denaro tagliato agli enti locali da Roma, e pur in presenza della grave crisi finanziaria che colpisce soprattutto i ceti più deboli, gli EX COMPAGNI GOVERNANTI (quasi tutti ferventi REDS DALEMIANI) applicano il massimo delle tariffe e le più alte aliquote applicabili sull'acqua, i rifiuti, sugli altri servizi sociali, PRIVATIZZANDO tutto e facendo pagare sempre agli onesti le furbate altrui.
Caro Veltroni, passa ai raggi x i gruppi dirigenti del PD della Campania, e assumiti ogni responsabilità.

Anonimo ha detto...

Nella sede della Cgil Campania, vedrete, vedrete quante camionette arriveranno.
La Cgil Campania è coinvolta nel ciclone giudiziario..
Cari amici del blog,
non posso dirvi altro...capitemi...rfagioni di opportunità...non possiamo mettere in guardia i demoni edx i ladroni!!

UN VOSTRO AMICO



I CADUTI SUL LAVORO..