“Anche se si e’ un semplice cittadino, essere onesti e non deflettere dai propri principi morali in un paese dove la corruzione e il crimine sono al potere, accettati o subiti dalla maggioranza della gente, costituisce da solo un atto di coraggio”. (Viviana)
"IN ITALIA CHI HA CORAGGIO NON FA CARRIERA"La frase sopra è stata estrapolata dal quotidiano "La Repubblica" del 26 luglio 2007 che l'ha messa come sottotitolo dell'articolo a lei dedicato a pag. 3. Inutile aggiungere che sono parole che condividiamo pienamente. Infatti le storie di vita riportate in questo sito web, riferite al settore del lavoro, dei licenziamenti, dei concorsi, della tutela civica e sindacale, del ricorso ai tribunali, dimostrano che chi ha coraggio e non striscia davanti al potere clientelare di certi datori di lavoro pubblici e privati, di certi politici locali, viene "costretto in un angolo" oppure, se osa "troppo", come è capitato a valorosi magistrati siciliani, viene annientato con la violenza.
Vogliamo riportare qui alcuni passaggi significativi dell'articolo de "La Repubblica" a firma di Dario Cresto-Dina:
Clementina Forleo è stata educata con rigore e con rigore lavora. Un anno fa in un'intervista a Claudio Sabelli Fioretti per il Magazine del Corriere della Sera spiegò una sua regola fondamentale: "Ogni magistrato dovrebbe fare prima il poliziotto. Come ogni poliziotto dovrebbe fare prima l'immigrato. Come tutti i politici dovrebbero ricordarsi che i loro nonni sono stati a loro volta immigrati. Immigrati non si nasce. Lo si diventa per fame"...
... A chi la conosce bene, alle persone di cui si fida, Clementina Forleo spiega spesso che troppe volte, invece, la legge non è uguale per tutti. C'è un rapporto malato tra la giustizia e la politica , sia che si tratti del centrodestra sia che tocchi al centrosinistra. "Un magistrato -ripete sovente- , a differenza di un politico, non deve conoscere la mediazione e il compromesso, a meno che non voglia fare altro, a meno che non voglia venir meno ai suoi doveri costituzionali"....
...La Clementina o è una rompicoglioni oppure un giudice coraggioso. Potesse, lei farebbe sue entrambe le definizioni. Nutre infatti un affetto e una straordinaria considerazione per Ilda Bocassini e ha apprezzato il coraggio dei colleghi Woodcock e De Magistris , anche se è purtroppo convinta che i coraggiosi (e a volte i rompicoglioni) vengono abbattuti inesorabilmente: "Chi ha coraggio non fa carriera".
Senza fare di tutte le erbe un fascio le piace spiegare che in questo paese, in quasi tutti i mestieri, va sempre più di moda un vecchio proverbio pugliese: bada dò mmitti li pieti, disse alli putaturi l'antieri. Guarda dove metti i piedi raccomandò il capo dei contadini ai potatori.
In Italia nessuno vuole rischiare di cadere dall'albero. E a chi Le chiede: ma tu Clementina, non ci tieni alla carriera? risponde: "mai sognato di fare la soubrette o di darmi alla politica".
Vogliamo riportare qui alcuni passaggi significativi dell'articolo de "La Repubblica" a firma di Dario Cresto-Dina:
Clementina Forleo è stata educata con rigore e con rigore lavora. Un anno fa in un'intervista a Claudio Sabelli Fioretti per il Magazine del Corriere della Sera spiegò una sua regola fondamentale: "Ogni magistrato dovrebbe fare prima il poliziotto. Come ogni poliziotto dovrebbe fare prima l'immigrato. Come tutti i politici dovrebbero ricordarsi che i loro nonni sono stati a loro volta immigrati. Immigrati non si nasce. Lo si diventa per fame"...
... A chi la conosce bene, alle persone di cui si fida, Clementina Forleo spiega spesso che troppe volte, invece, la legge non è uguale per tutti. C'è un rapporto malato tra la giustizia e la politica , sia che si tratti del centrodestra sia che tocchi al centrosinistra. "Un magistrato -ripete sovente- , a differenza di un politico, non deve conoscere la mediazione e il compromesso, a meno che non voglia fare altro, a meno che non voglia venir meno ai suoi doveri costituzionali"....
...La Clementina o è una rompicoglioni oppure un giudice coraggioso. Potesse, lei farebbe sue entrambe le definizioni. Nutre infatti un affetto e una straordinaria considerazione per Ilda Bocassini e ha apprezzato il coraggio dei colleghi Woodcock e De Magistris , anche se è purtroppo convinta che i coraggiosi (e a volte i rompicoglioni) vengono abbattuti inesorabilmente: "Chi ha coraggio non fa carriera".
Senza fare di tutte le erbe un fascio le piace spiegare che in questo paese, in quasi tutti i mestieri, va sempre più di moda un vecchio proverbio pugliese: bada dò mmitti li pieti, disse alli putaturi l'antieri. Guarda dove metti i piedi raccomandò il capo dei contadini ai potatori.
In Italia nessuno vuole rischiare di cadere dall'albero. E a chi Le chiede: ma tu Clementina, non ci tieni alla carriera? risponde: "mai sognato di fare la soubrette o di darmi alla politica".
6 commenti:
caro anonimo delle 7:50 ma parli della patierno quella che lavora alla scuola edile? è solo un'opportunista che gioca a fare la "radicale" di sinistra e poi pensa unicamente ai cazzi suoi.
E' entrata in cgil grazie ai socialisti della prima repubblica, poi una volta che questi sono andati in disgrazia è passata con la quercia. poi si è sistemata in piazza dei martiri grazie al consigliere regionale. Adesso si trova nella segreteria della fillea.
Grande spessore culturale!!
"La richiesta di rinvio a giudizio di Antonio Bassolino, per reati non lievi, non giunge inattesa. Me ne dolgo comunque, sul piano personale, perché non dubito dell'onestà del Presidente. Ma ritengo che ci troviamo di fronte all'epilogo di un modello di gestione politico-amministrativa ampiamente censurabile". Lo afferma il senatore napoletano della Sd Massimo Villone. "Era difficile pensare - di fronte all'indiscutibile disastro dei rifiuti in Campania - che il punto delle responsabilità non venisse in evidenza. Ma è nella mancanza di confronto democratico, di ascolto delle voci critiche, di considerazione delle domande poste dalle popolazioni locali che troviamo le radici del problema. Com'è nel crescere disordinato di amministrazioni parallele, straordinarie, eccezionali, affidate a consulenti e plenipotenziari, che troviamo le cause prime dei problemi di oggi", dice Villone. "Mi auguro ora - conclude- che la magistratura proceda con la massima sollecitudine. Abbiamo bisogno di risposte chiare e trasparenti. Risposte che - nel pieno rispetto dei diritti di ognuno - diano tranquillità e nuova fiducia ad una pubblica opinione fortemente scossa".
Antonio Bassolino e' tra i 28 indagati per i quali e' stato chiesto il rinvio a giudizio dai pm della Procura di Napoli Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, coordinati dal procuratore Camillo Trapuzzano. Le accuse sono truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture. Il governatore e' indagato in qualita' di commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania, carica ricoperta dal 2000 al 2004. Insieme a lui Piergiorgio Romiti e Paolo Romiti, vertici della Impregilo, affidataria dell'appalto dello smaltimento dei rifiuti e nei confronti della quale il 27 giugno scorso il gip del Tribunale di Napoli Rosanna Saraceno, aveva disposto l'interdizione per contrattare con la Pubblica amministrazione per un anno riguardo alle attivita' di smaltimento, trattamento e recupero energetico dei rifiuti, e il sequestro di circa 750 milioni di euro, dovute alle societa' da parte di molte amministrazioni comunali della regione e dal commissariato per emergenza rifiuti come anticipo per la costruzione del termovalorizzatore di Acerra. Fra gli altri nomi oggetto dell'inchiesta, l'ex vicecommissario, Raffaele Vanoli, l'ex sub commissario Giulio Facchi, Giuseppe Sorace e Claudio De Biasio, tecnici del commissariato, gli amministratori delegati di Fibe, Armando Cattaneo e Fisia, Roberto Ferraris. Le richieste dei pubblici ministeri napoletani arrivano dopo dieci mesi dalla conclusione delle indagini preliminari notificate l'8 settembre del 2006.L'inchiesta risale al febbraio 2003 quando l'attuale presidente della commissione Ambiente del Senato Tommaso Sodano denuncio' alla procura della Repubblica possibili illegittimita' nella gara d'appalto con la quale veniva affidata alla Fibe la costruzione dei termovalorizzatori e degli impianti Cdr in Campania. A insospettire Sodano, come ha spiegato lui stesso piu' volte, alcune peculiarita' della gara di appalto. Vale a dire il fatto che si attribuisse un punteggio alto per l'offerta economica e i tempi di costruzione degli impianti, ma basso per le tecnologie utilizzate. La Fibe ha precisato Sodano vinse per una manciata di giorni previsti per la costruzione - cioe' 35 - ma ebbe un punteggio bassissimo per la tecnologia tanto che alcuni componenti della commissione dissero che si trattava di tecnologia obsoleta. Insomma, la denuncia in sintesi, Bassolino permise alla Fibe di gestire i Cdr sostanzialmente senza controlli e in difformita' ai patti stabiliti nel contratto d'appalto e di produrre ecoballe fuori norma e di utilizzarle come combustibile per l'inceneritore in costruzione. Non solo: non fu mai preteso dal commissariato che la controllata di Impregilo raccogliesse l'immondizia campana come previsto dall'appalto. Negli interrogatori precedenti Bassolino - alla presenza del proprio difensore, il penalista Giuseppe Fusco - ha sempre dichiarato di essersi avvalso di specialisti e tecnici per le decisioni nei casi concreti. E che per questi motivi non conosceva ne' era tenuto a conoscere ogni singolo aspetto dei contratti di appalto. Il governatore infatti ha sempre sostenuto di non aver letto i contratti firmati e di essersi comunque assunto la responsabilita' di siglare gli accordi per avviare iter amministrativi gia' conclusi e formalizzati. Stessa linea di condotta anche per il braccio destro di Bassolino, il vice commissario Raffaele Vanoli che nel faccia a faccia con i pubblici ministeri ha sempre confermato di aver firmato un'ordinanza sugli impianti di recupero del Cdr ma di non sapere nulla "ne' della lettera di invito ne' del bando di gara". E di aver siglato il provvedimento, pur non avendo poteri di firma, solo perche' "Bassolino non c'era e mi erano attribuite funzioni vicarie".
"Oggi e' stato posto un altro tassello per l'accertamento della verita' sulla gestione fallimentare dei rifiuti in Campania". Lo afferma Tommaso Sodano, presidente della Comm. Ambiente di Palazzo Madama, del Prc, che ''pur affermando i principi di garantismo nei confronti delle persone coinvolte nell'inchiesta dopo la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura per 28 indagati, invita gli organi giudiziari, a fare chiarezza fino in fondo sulle questione rifiuti in Campania". L' inchiesta era partita da un esposto-denuncia, presentato nel febbraio 2002 dallo stesso Sodano, quando era membro della Commissione di inchiesta sui rifiuti. La denuncia si richiamava alle numerose irregolarita' della gara che porto' all'assegnazione dello smaltimento dei rifiuti alla Fibe, societa' del gruppo Impregilo. Nell'esposto si evidenziavano anche le gravi anomalie negli impianti e il ruolo che ebbero alcuni attori, in veste di controllori e controllati, prima nel corso della gara e poi a gara assegnata. "La battaglia combattuta in questi anni - prosegue Sodano - e' stata particolarmente difficile, abbiamo assistito alla chiusura totale, al muro alzato verso ogni forma di dissenso nei confronti del Piano regionale e nella gestione del Piano. Piu' volte avevamo denunciato le gravi distorsioni, le complicita' e le omissioni che hanno portato al disastro. In tutta risposta abbiamo assistito all'attacco indiscriminato contro le popolazioni locali che protestavano contro un piano scellerato. Ora finalmente si sta facendo luce sulle responsabilita' di chi ha portato a questo punto la Campania. Andiamo avanti su questa strada"
Grande azione in Parlamento
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Si stanno tutti agitando su dove nascondere la munnezza.. ma non quella di Napoli: la munnezza politica, quella che sgorga dalle intercettazioni telefoniche.
I miserelli che sono rimasti su Fassino che telefona a Consorte spariranno come i dinosauri.
Qui ci sono dentro tutti, tutti insieme appassionatamente non solo Consorte, Fassino e D’Alema ma Fiorani, Fazio, Gnutti, Ricucci, Berlusconi, Calderoli, Ascierto, Brancher, Grillo, Armani… La grande pappata!
Si sta gia’ sibilando che e’ immondo che i magistrati si occupino dei politici.
Faranno una bella precisazione: si puo’ intercettare Pierino che chiede la merenda alla mamma, il babbo che dice di buttare la pasta, le telefonate innocue di cittadini innocui
Politici no! Piu’. Tabu’.
Non solo Berlusconi dira che i giudici sono dei disturbati mentali ma lo confermera’ Fassino giurando sulla testa di D’Alema.
I cloni alla Bondi dovranno pensare ad altro.
Sgarbi sara’ divinizzato.
Forse smetteranno di chiedere a manetta quand’e’ che Grillo parlera delle intercettazioni su d’Alema, via via che si formera’ il nuovo arazzo bypartisan Per la serie “se li conosci, li eviti”. O “la banda Bassotti”.
Ma davvero qualcuno crede ancora che la lotta politica sia attaccare i rossi o gli azzurri?
Tranquilli! Nulla di serio accadra’. L’Italia ha un unico grande nemico: la magistratura! Anzi la Giustizia. Contro quella vedrete che si troveranno tutti ad affilare coltelli. La privacy dello Stato avanti tutto! Uno stato moralmente privato!
Delle intercettazioni non si sapra’ piu’ nulla, anzi sara’ reato fare intercettazioni che non siano volte a banale ricatto finanziario.
Diventeremo un paese come la vecchia URSS dove i media pubblicavano solo belle notizie: oggi c’e’ il sole, una moscovita e’ diventata miss Ucraina e altre amenita’.. vietato parlare anche di banali acquazzoni e il paese diventera’ bello e festoso, lo chiameranno Vespalia, o Italilandia.
Scenderemo un po’ nella classifica della liberta. Ma e’ il prezzo per essere felici.
Rosso+ azzurro = proprio un colore di merda
e ora che fa il governatore?
si dimette??
io sono garantista ma lui è sempre stato un giustizialista, ha costruito la sua carriera politica sulla questione morale(fece dimettere Claudio Velardi da assessore della sua giunta- quando era sindaco di Napoli, per una pezzo di solaio abusivo). La giustizia faccia il suo corso ma LUI che fa si dimette????
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