mercoledì 5 marzo 2008

IL DESPOTA DI VIA TORINO..


Abbiamo deciso di farvi leggere un articolo pubblicato il 21 Novembre del 1998 dal settimanale "Il Denaro". Un documento "storico", la prova lampante di come un personaggio come Michele Gravano - pupillo del Governatore Antonio Bassolino - e i suoi gregari , si siano distinti nella Cgil napoletana e campana nell'attuare azioni violente e vessatorie nei confronti di decine di compagni e compagne. Violenze mirate...Sempre le stesse!!
La vicenda Vanacore è emblematica.
La compagna Rosaria pagò sulla propria pelle (isolamenti, violenze psicologiche, maltrattamenti), il "torto" di essere la moglie di un dirigente della Cgil che dissentiva dal despota che dirige la sede sindacale di Via Torino.
Peppe Vanacore è stato un grande dirigente del movimento dei lavoratori e della Cgil Campana.
Peppe è stato rimosso, umiliato, costretto ad andare via e aderire alla Uil, dopo una trentennale esperienza nell'organizzazione.
Peppe pagò anche sul piano sentimentale e personale.
La compagna Rosaria si ammalò e morì qualche anno dopo.
Nessun dirigente nazionale della Cgil ha mai indagato sulla vicenda di Rosaria e di Peppe.
Noi pensiamo che prima o poi se ne debbano occupare i carabinieri e la magistratura penale e civile...

IL CASO VANACORE (SETTIMANALE "IL DENARO" n.45 DEL 21.11.1998)
Il passaggio di Giuseppe Vanacore dalla Cgil alla Uil rischia di costare il posto alla sua compagna, Rosaria Riccardi, responabile dell'ufficio vertenze della Cgil di Pozzuoli.
L'episodio è avvenuto lunedì 16 novembre. Vanacore si è recato negli uffici sindacali di Pozzuoli, che ha diretto fino a un paio di mesi fa, per far visita alla sua compagna. Lì è stato accolto, con affabilità, dal nuovo dirigente Salvatore Velardi (componente della segreteria provinciale).
I due hanno cominciato a chiacchierare davanti a un caffè. Ma, quando Vanacore ha ufficializzato a Velardi il suo nuovo incarico di responabile dell'area flegrea per la Uil, Velardi ha invitato l'ex collega a uscire poichè è "una persona indesiderata".
Sono volate parole grosse, la situazione si è fatta incandescente, anzi ai limiti dello scontro fisico. Indignato, Giuseppe Vanacore ha telefonato al segretario Michele Gravano protestando per i modi poco urbani di Velardi.
Ma Gravano gli ha ribadito il suo dissenso rispetto alla decisione di abbandonare la Cgil dopo trent'anni di militanza.
Non solo. Il numero uno della Cgil provinciale gli ha anche confermato l'invito a non mettere più piede nella sede di Pozzuoli.
Di fronte alle rimostranze di Vanacore, il segretario provinciale della Cgil è stato irremovibile: "Se ti fai ancora vedere a Pozzuoli - ha detto - saremo costretti a trasferire Rosaria Riccardi in altra sede".
Che cosa accadrà quando Vanacore e Velardi, si ritroveranno, l'uno di fronte all'altro, nelle riunioni sindacali su Pozzuoli, alle quali parteciperanno in virtù dei rispettivi incarichi?


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come è possibile che un tale individuo continui a dirigere un'importante organizzazione come la Cgil? Come è possibile che un tale individuo abbia trasformato il sindacato in un'associazione a carattere familiare, una consorteria composta da "dirigenti" di categoria che hanno sistemato parenti, amici, nipoti negli enti bilaterali o nelle società miste?
Quest'individuo va subito denunciato!!!
Ma non esiste in Cgil un Comitato disciplinare, un codice etico? Perchè la Cgil Nazionale non invia un funzionario per controllare su quello che è accaduto e accade in Campania?

Anonimo ha detto...

SdL intercategoriale martedì 4 marzo 2008
IPERCOOP DI LIVORNO, ELEZIONI RSU:
HANNO VINTO I LAVORATORI, TUTTI!

Da senzasoste.it - 4 marzo
Ipercoop, l'epilogo. Quorum raggiunto alle elezioni RSU, SdL in trionfo
E' festa grande all'Ipercoop di Fonti del Corallo per il coordinamento SdL e per tutti gli iscritti e simpatizzanti del sindacato di base. Le elezioni per i delegati RSU hanno raggiunto il quorum di validità, e l’organo di rappresentanza sarà così formato da otto componenti del Sindacato dei Lavoratori intercategoriale.
Una storia infinita, una corsa ad ostacoli che ha appassionato i dipendenti dell’ipermercato ma non solo, visto che la vicenda ha assunto lungo il suo corso importanti contorni nazionali.
Incalzanti le varie tappe: la prima indizione delle elezioni, il rifiuto dell’azienda e la causa per condotta antisindacale, la vittoria storica nel processo con la condanna della Coop e dei complici confederali, la nuova indizione, la clamorosa mancata presentazione della Cgil che sposta l’attenzione sul quorum di validità, ed infine, il traguardo.
424 aventi diritto al voto, maggioranza necessaria fissata a 213. Partecipanti al voto: 242. Obiettivo raggiunto. Il SdL ha ottenuto 229 voti, 9 sono state le schede bianche e 4 quelle nulle.
Il risultato è enorme, soprattutto alla luce di alcuni fattori degni di analisi.
In primis, il dato sull’affluenza. “Questo - ci tiene a precisare il coordinamento SdL - deve scontare l’assenza di molti dipendenti a causa di malattie, ferie (all’Ipercoop febbraio e marzo sono due mesi molto “gettonati” perché vengono subito dopo le festività natalizie e i periodi di inventario durante i quali è difficilissimo che vengano concesse ferie), giorni di riposo, maternità, aspettative e distacchi in altre sedi di persone figuranti ancora tra gli aventi diritto al voto all’Iper. In sostanza, la percentuale dei votanti sulle persone che nei due giorni di elezioni erano effettivamente presenti nell’unità produttiva è di gran lunga più alta rispetto a quella calcolata sugli aventi diritto, e ci sentiamo di poterla quantificare più o meno in un eccezionale 85%”.
Ma l’aspetto più rilevante è quello relativo ai fatti accaduti nella settimana precedente alle elezioni, che hanno avuto come protagonista la Cgil.
Il venerdì precedente alle votazioni il sindacato confederale aveva infatti indetto delle assemblee per spiegare ai dipendenti i motivi della loro decisione di non presentarsi alle elezioni.
In pratica affermava la Cgil (Cisl e Uil ancora una volta non pervenute) che, a livello di confederazione nazionale, era stato deciso di non ritenere giusta la sentenza del giudice Magi e di non considerare possibile la costituzione delle rappresentanze unitarie con sindacati non firmatari del contratto nazionale. Agli ovvi rilievi dei lavoratori (e soprattutto degli stessi iscritti Cgil) che sostenevano che, visto che un giudice aveva parlato chiaro, non aveva senso non presentarsi alle elezioni, non venivano date risposte soddisfacenti da parte dei delegati territoriali accorsi all’Iper per cercare di limitare i danni.
La controinformativa del sindacato di base non si era fatta attendere e aveva messo in evidenza tutte le contraddizioni di una scelta del genere, spiegando ai lavoratori i significati delle due scelte: da una parte il non presentarsi al seggio, decidendo in pratica di lasciare tutto invariato, dall’altra il venire a votare, consapevoli che ciò significava contribuire ad eleggere una RSU interamente composta da ragazze e ragazzi del SdL. La mancata presentazione delle altre organizzazioni infatti era letta dal SdL come un tentativo di far saltare il quorum di validità delle votazioni, che diventava così il vero obiettivo del sindacato di base.
Il quorum è stato superato addirittura con cinque ore di anticipo sulla chiusura del seggio. I lavoratori hanno scelto. Non si sono fatti ingannare dal tentativo di far passare queste elezioni come non veritiere in quanto proponenti una sola lista, e si sono orgogliosamente presentati per votare per la prima volta chi li dovrà rappresentare di fronte all’azienda.
Hanno deciso di premiare la tenacia, la voglia di lottare contro una logica ingiusta ed escludente, la forza d’impeto di un gruppo che ha trascinato tutti i dipendenti dentro ad una storia a puntate. Hanno vinto i lavoratori, tutti. Ha vinto il concetto più semplice (ma che per qualcuno invece era complicato…), ossia quello che in un luogo di lavoro i rappresentanti debbano essere eletti dai dipendenti. Ha vinto chi si è buttato a capofitto senza timori in una battaglia contro due giganti. Ha vinto la classe che lavora, e che lotta.
Per Senza Soste, Franco Lucenti
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Si ricorda a tutti che il Dux Epifani ,in questo molto simile al vostro incompatibile Gravano,sta portando avanti una trattativa con CISL,UIL e Confindustria sui nuovi modelli contrattuali senza avere ricevuto il mandato dal Comitato direttivo Nazionale,massimo organo deliberante della CGIL tra un Congresso e l'altro, del quale lui dovrebbe essere il terminale finale, colui che attua le decisioni del Comitato e non viceversa.
Ciao filosofo.
Quando pensi di venire ad illustrare i contenuti della piattaforma all'interno della fabbrica,quando hai quasi firmato l'accordo?
Che presuntuoso!!!!



I CADUTI SUL LAVORO..