sabato 1 marzo 2008

ARROGANZA...

ULTIME NOTIZIE ANSA: BASSOLINO NON SI DIMETTE.
INTANTO VI INVITIAMO A RIVEDERVI IL VIDEO-INCHIESTA DI REPORT..

BASSOLINO: 'HO IL DOVERE DI ANDARE AVANTI' (ANSA) - ERCOLANO (NAPOLI), 1 MAR - ''Sento il dovere di andare avanti per dare un contributo, al fianco del commissario De Gennaro, per uscire dall'emergenza rifiuti e per combattere a testa alta perche' emerga la verita', quella politica e quella giudiziaria. Perche' io non ho fatto nulla di male''. Cosi' il governatore della Campania, Antonio Bassolino, risponde ai cronisti che lo attendono nella Casina dei Mosaici all'interno del Parco inferiore di Villa Favorita a Ercolano (Napoli) dove oggi si e' riunita la giunta regionale. Ieri Bassolino e' stato rinviato a giudizio insieme con altri 27 imputati nell'ambito del procedimento su presunte irregolarita' nel ciclo dei rifiuti.(ANSA). 01-MAR-08 17:03 N

20 commenti:

Anonimo ha detto...

SALVI, SCIOGLIERE CONSIGLI REGIONALI CAMPANIA E CALABRIA (ASCA) - Roma, 1 mar - ''Il fallimento della politica del PD in Campania -al di la' delle vicende giudiziarie, che ci auguriamo si risolvano rapidamente e nel modo migliore- e' quello di un sistema di potere, come molti di noi, gia' all'interno dei DS, avevano denunciato. La responsabilita' e' complessiva e impone la necessita' di tornare davanti agli elettori proponendo una classe dirigente rinnovata, in Campania come in Calabria. Per questa ragione ribadiamo la richiesta di scioglimento dei due Consigli regionali: questo e' il vero tema, molto piu' del destino politico di Antonio Bassolino''. E' quanto afferma Cesare Salvi della Sinistra Arcobaleno

Anonimo ha detto...

Mi chiedo: se il Presidente della Regione Campania era di destra, di centro o altro...Bassolino avrebbe chiesto le dimissioni? Sicuramente Sì!!!Così come nel 1992 metteva la gogna i politici che ricevevono un semplice avviso di garanzia...

Anonimo ha detto...

Caro Veltroni,
ti chiedo simbolicamente di mettere in un congelatore il recente codice etico del Partito democratico in cui è specificato che il rinvio a giudizio viene considerato causa ostativa alle candidature.
il codice etico dovra’ rimanere in ghiacciaia fin quando, con chiarezza e senza altri indugi opportunistici, a nome dell’intero partito Democratico , tu, in qualità di segretario nazionale chiarirai il tuo pensiero sulle dimissioni di Bassolino, perche’ se il rinvio a giudizio è ostativo per le candidature, dovrebbe essere ancor piu’grave per chi ricopre cariche istituzionali. Non si puo’ ingannare la gente sbandierando etica e cambiamento nelle parole, ma poi nei fatti comportandosi in modo assolutamente opposto.Il primo dogma per un codice etico non puo’ non essere che fanno testo i comportamenti e gli esempi, e non certo gli annunci.Ecco perche’aspettiamo una posizione chiara sulle dimissioni di Bassolino,posizione che a nostro avviso doveva essere presa mesi fa.Per riconquistare credibilita’, la politica deve smettere di cavalcare la propaganda e deve dimostrare di voler realmente intraprendere la strada del cambiamento e della trasparenza.
Cordiali Saluti.

Fabiola Morgese
Follonica(Grosseto)

Anonimo ha detto...

Ragazzi continuano le dichiarazioni...
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RIFIUTI: BASSOLINO; PALERMI (PDCI), SI DIMETTA (ANSA) - ROMA, 1 MAR - ''Chiediamo le dimissioni di Bassolino da quando e' scoppiata l'emergenza rifiuti. E ci chiediamo che cosa aspetti ora a farlo. Non perche' - come dice Di Pietro - altrimenti il Pd e l'Italia dei Valori perdono voti, ma perche' in Italia e' aperta una gigantesca questione morale, che investe tutti i settori della vita pubblica a cominciare dalla politica''. Lo afferma la senatrice Manuela Palermi, capogruppo Pdci In Senato. ''E la politica, piu' di tutti, deve saper operare in modo degno, correggendo i propri comportamenti quando sono in tutta evidenza intollerabili. Sappiamo che non e' solo di Bassolino la responsabilit… di cio' che accade in Campania, che anche la precedente amministrazione di centrodestra ne e' coinvolta. Ma cio' non toglie che chi viene rinviato a giudizio debba avere la sensibilita' politica di dimettersi. Il Pd continua a tacere, si appella timidamente alla coscienza di Bassolino. Pd e Pdl gia' sono due gocce d'acqua per quanto riguarda il programma di governo. Sarebbe drammatico se finissero per somigliarsi anche nei comportamenti sulle vicende giudiziarie''. (ANSA). COM-TG 01-MAR-08 19:02

Anonimo ha detto...

Caro Veltroni,
guarda il sondaggio promosso dal "Corriere della Sera" sul suo sito web:
Inchiesta rifiuti: il Governatore Bassolino si deve dimettere?


91.3%
No
8.7%
E allora? Questo PD è innovatore o no?

Anonimo ha detto...

Ciao Ciro,
buona domenica!

Anonimo ha detto...

I vertici del PD mollano il Governatore...però non è giusto che paghi solo lui!!!!Intanto i tartufi già sono pronti per cambiare cavallo..

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IFIUTI:BASSOLINO; FASSINO,OCCORRONO SEGNALI RESPONSABILITA' (ANSA) - FOSSANO (CUNEO), 2 MAR - La scelta che deve compiere ora Antonio Bassolino, dopo il suo rinvio a giudizio ''compete a lui e a una sua valutazione, ma e' evidente che i cittadini si attendono segnali visibili di assunzione di responsabilita''': lo ha detto Piero Fassino oggi a Fossano, a margine dell'apertura della campagna elettorale del Pd in Piemonte. ''Bassolino fino ad oggi ha sempre dimostrato grande capacita' di assumersi le sue responsabilita' nella Regione che ha amministrato - ha aggiunto Fassino - per cui siamo certi che sara' in grado di farlo anche ora. Credo che anche lui sia consapevole di quanto l'opinione pubblica oggi apprezzerebbe un atto che mostri la capacita' di assumersi le sue responsabilita'. D'altronde noi sappiamo bene che sulla vicenda dei rifiuti in Campania le responsabilita' vanno registrate in molti settori''.(ANSA).

Anonimo ha detto...

Cara Stefania,
sono un compagno della Cgil di Avellino. Ti invio questo bellissimo articolo di Riccardo Barenghi sul "caso Bassolino" pubblicato oggi sul quotidiano "La Stampa". Perchè non lo trasformi in un post per il blog?
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L'ultimo rilancio del Viceré alle corde


Scritto da Riccardo Barenghi da la Stampa, 02-03-2008 08:00


Veltroni gli ha chiesto di fare la scelta giusta, e lui l'ha fatta. Giusta per lui ovviamente ma non per Veltroni (immaginiamo) e neanche per tutto il Partito democratico. L’imbarazzo è evidente, palpabile, l'aria che si respira è pesante: questa storia proprio non ci voleva, non ci voleva il rinvio a giudizio e tantomeno che il Governatore, caparbio più di Prodi (il che è tutto dire), restasse al suo posto. Già la campagna elettorale era in salita, adesso poi con la Campania che brucia di immondizia e il suo massimo responsabile politico che non si dimette nonostante glielo chieda tutto il suo Partito (quasi tutto, D'Alema no), tutti i giornali d'Italia, a cominciare da questo già due mesi fa, l'opinione pubblica nazionale e locale, vincere le lezioni diventa un'impresa titanica.

Forse impossibile. Eppure lui non fa una piega, anzi sostiene che non può abbandonare i campani e il super commissario De Gennaro in questo difficile momento. Senza capire, o facendo finta di non cpaire, che i campani (De Gennaro compreso) non aspettano altro: ossia che lui appunto lasci la poltrona con tutto il suo contorno. Che poi sarebbe un sistema di potere, ramificato, radicato, costruito con grande pazienza e abilità negli ultimi quindici anni, partito da Napoli quando Bassolino ne era il sindaco - anzi il Viceré - e che poi si è allargato a tutta la Regione, da quando lui ne è diventato il capo indiscusso. Un sistema ovviamente "all inclusive", cioè monnezza compresa, di cui Bassolino è stato Commissario per tre anni.
Certo, lui non è l'unico responsabile del disastro campano, prima di lui alla Regione c'era il post-fascista Rastrelli, i comuni sono stati amministrati sia dalla sinistra sia dalla destra, dunque le colpe vanno equamente distribuite. Ma oggi è lui sotto i riflettori, è lui che governa ed è lui che è stato rinviato a giudizio. Dunque tocca a lui fare la scelta giusta, anche per potersi difendere meglio da accuse che considera ingiuste. E lui l'ha fatta. Giusta per lui, sbagliata per il resto del mondo. Gli diranno che non vuole mollare il potere fino all'ultimo minuto, gli diranno che è un vigliacco perché così si ripara dietro il suo ruolo e chissà quante manovre potrà fare per evitare la condanna, gli diranno che non è eticamente giusto restare al proprio posto mentre il suo Partito ha promosso una campagna radicale sulle liste pulite. Gli diranno di tutto e di più. Ma chi conosce la storia politica di Bassolino, rimane sorpreso di fronte a una tale, inedita determinazione.
Quando era comunista, cioè dirigente del Pci, era un ingraiano di ferro. Di più: un pupillo, un allievo, una sorta di possibile successore del vecchio leader della sinistra comunista. Poi, piano piano, in sordina, senza far rumore Bassolino si è allontano dal suo maestro. Fino a quando, di fronte alla svolta di Occhetto - cambio di nome e conseguente fine del Pci - lui si è inventato una sua mozione. In sostanza, non voglio ma potrei oppure non posso ma vorrei. Insomma, ni, so, forse, chissà, vediamo come si mette. E si è messa che il Partito ha cambiato nome, Ingrao ha perso la sua ultima battaglia lì dentro e poco dopo se n'è anche andato. Bassolino invece è rimasto, e ovviamente ha fatto carriera quando a dirigere il Pds erano Occhetto e D'Alema, e ha continuato quando lo hanno diretto Veltroni e infine Fassino. Una potenza regionale, proiettata su tutto il Paese. Sempre understatement, gentile nei modi, pacato nelle parole, misurato nei toni. In pubblico ovviamente, ché in privato era tutt'altro discorso: basta rivedereil fuorionda delle jene in cui lui urla furibondo contro il giornalista che lo aveva intervistato a proposito di concorsi truccati. E anche la sua ultima battaglia politica nei Ds, quella del Correntone di Cofferati, Mussi e mezzo Veltroni contro Fassino e D'Alema (2001), lo ha visto sì impegnato ma sempre fino a un certo punto. Meglio non esporsi troppo che chissà un domani.
E infatti il domani ha dato ragione alla sue "scelte giuste", è riuscito a superare tutti gli ostacoli, scandali, scandaletti, lottizzazioni varie, clientelismo evidente, censure politiche come quella dei senatori Salvi, Villone e lo stesso Napolitano nel luglio 2005 al Consiglio nazionale dei Ds. Impermeabile a tutto e a tutti il Governatore è andato avanti come un treno. Ma con l'ultima sua scelta giusta, quella di ieri, rischia invece di finire su un binario morto.

Anonimo ha detto...

anche il buco della sanità, gli sprechi delle consulenze,la gestione clientelare delle società partecipate, il discutibile impiego dei fondi europei...Le responsabilità della classe dirigente di questa regione sono ampie ed evidenti.Secondo me l'intervento di Veltroni è stato molto debole.I rischi sono alti:veder ridimensionata, se non annullata del tutto,l'azione di rinnovamento intrapresa e ampliare la vasta frattura tra la società e la politica.Non è possibile lasciare milioni di uomini e donne in balia della coscienza di pochi la cui unica preoccupazione è quella dell'autoconservazione

Anonimo ha detto...

.......Bassolino e i bassoliniani sono abituati a fare le vittime quando vengono scoperti con le dita sulla marmellata...

Anonimo ha detto...

OTTIMA LA DICHIARAZIONE DI RUSSO SPENA!!!

RIFIUTI:RUSSO SPENA,BETTINI ATTACCA PECORARO E COPRE BASSOLINO (AGI) - Roma, 2 mar. - "Il veleno che il Pd cerca di spargere in questa campagna elettorale e' insopportabile: mi riferisco,oggi, alle accuse di Bettini al ministro dell'ambiente, questo cercare di scaricare le colpe della situazione rifiuti in Campania sugli ambientalisti per tentare, immagino, una copertura a Bassolino che non si e' voluto dimettere dopo il rinvio a giudizio,come probabilmente Veltroni avrebbe desiderato". Giovanni Russo Spena, di Sinistra Arcobaleno, risponde alle critiche di Bettini a Pecoraro Scanio. "Credo che gli italiani invece - prosegue Russo Spena - abbiano perfettamente capito che le responsabilita' dell'immondizia nelle strade campane non sono di chi si opponeva all'inceneritore di Acerra, che e' stato fermato dalla Procura per manifeste irregolarita', ma delle amministrazioni che non hanno fatto il loro dovere, sia per quanto riguarda la raccolta differenziata, che a Napoli e in Campania, tranne alcune eccezioni, e' a livelli bassissimi, sia negli appalti che nel controllo".(AGI)

Anonimo ha detto...

Caro Corrado Gabriele,
sloggia è finita la pacchia!!!
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RIFIUTI: BASSOLINO: GIORDANO, ANDARE A VOTO ANTICIPATO (ANSA) - PERUGIA, 2 MAR - Nella regione Campania, con la vicenda dei rifiuti ed il rinvio a giudizio del governatore Bassolino ''oramai si e' chiuso in maniera definitiva un ciclo politico e bisogna andare rapidamente al voto anticipato''. Lo ha detto, rispondendo ai giornalisti, il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Franco Giordano, che oggi pomeriggio ha aperto a Ponte San Giovanni di Perugia la campagna elettorale della Sinistra arcobaleno. ''Non c'e' altra possibilita' - ha proseguito - perche' si e' incrinato un rapporto di fiducia e penso che limpidamente bisogna andare al voto. Per me - ha detto ancora Giordano - la fiducia nella magistratura e' incondizionata e io mi auguro che Bassolino possa dimostrare di essere totalmente estraneo e lo spero ardentemente''. ''Detto questo penso che dal punto di vista politico bisogna trarne le conseguenze. Noi - ha concluso - abbiamo gia' detto che nel breve volgere di qualche tempo decideremo di avviare tutte le procedure per il voto anticipato''

Anonimo ha detto...

Caro Tommaso sei grande!!!
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RIFIUTI:SODANO (PRC), GRAVI AFFERMAZIONI BASSOLINO E BETTINI (ANSA) - NAPOLI, 2 MAR - ''Le affermazioni di Bassolino e Bettini relative all'emergenza rifiuti in Campania sono gravi''. E' quanto afferma il senatore della Sinistra Arcobaleno, Tommaso Sodano, sottolineando che ''in Campania il bassolinismo e' finito non solo per l'emergenza rifiuti, ma per un'intera gestione del potere'' e che bisogna ''andare al voto anticipato al piu' presto''. ''Bassolino - afferma Sodano - non fa nessuna reale autocritica, avrebbe potuto rescindere, durante il suo mandato da commissario, il contratto sciagurato con la Impregilo, ma non lo ha fatto. Quel contratto ci ha portato al disastro di oggi, non ammetterlo e' grave''. Alle accuse rivolte dal governatore a chi si oppose all'inceneritore di Acerra, Sodano risponde: ''Quell'impianto e' in costruzione dall'agosto 2004, se ci sono ritardi e' inutile dare la colpa a chi fece osservare che era obsoleto. Fu poi il governo di destra a riconoscere che l'inceneritore aveva bisogno di 27 adattamenti per non danneggiare la salute dei cittadini''. Sodano critica anche le parole del braccio destro di Veltroni, Goffredo Bettini, oggi ospite di ''30 Minuti'' la trasmissione di Lucia Annunziata. ''Bettini continua a criticare in modo ingeneroso Pecoraro Scanio, ma non dice che e' stato in carica per appena 18 mesi, e non aveva responsabilita' di governo quando furono prese le decisioni cruciali che ci hanno portato all'emergenza. Forse - conclude - dovrebbe anche fare cenno ai cinque anni di governi del centrodestra''. (ANSA

Anonimo ha detto...

IL BASSOLINISMO? FA RIMA CON FAMILISMO E NEPOTISMO? UNA PROVA? LA CGIL CAMPANIA, LA FILLEA CGIL DI NAPOLI E CASERTA.
PROVATE A LEGGERE LA NOTIZIA PUBBLICATA SUL "MATTINO" EDIZIONE DI CASERTA. ROSSELLA BORRELLI FIGLIA DI GIORGIO BORRELLI (BASSOLINIANO, ATTUALE COMPONENTE DELLA SEGRETERIA DELLA CGIL DI CASERTA ED EX SEGR.GENERALE DELLA FILLEA CASERTANA) DOPO ESSERE STATA SISTEMATA IN UN ENTE BILATERALE(COMITATO ANTINFORTUNISTICO)INSIEME AL GENERO DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA FILLEA DI NAPOLI GIOVANNI SANNINO(BASSOLINIANO ED EX AUTISTA DEL GOVERNATORE) ED AI FIGLI DI PETRUZZIELLO( BASSOLINIANO SEGR.REG.FILLEA),CIRO NAPPO(BASSOLINIANOPROSSIMO SEG.GENERALE FILLEA NAPOLI), CAROTENUTO(NEOBASSOLINIANO COMP.SEGRETERIA FILLEA NAPOLI), LA ROSSELLA BORRELLI DICEVAMO E' DIVENTATA RESPONSABILE DELLO SPORTELLO FILLEA DONNA....
CARO ANDREA RIGHI, CARO FRANCO MARTINI, LA VOSTRA STRAFOTTENZA NON HA LIMITI. BENE. ADESSO CE NE FOTTIAMO UN C...O DEL SENSO DELL'ORGANIZZAZIONE!!!ADESSO CADE SANSONE CON TUTTI I FILISTEI!!!!!!
NON CI CREDETE? A NOI FA COMODO LA VOSTRA ARROGANZA E PRESUNZIONE... SARETE SORPRESI NEI PROSSIMI GIORNI...
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ARTICOLO DE IL MATTINO EDIZIONE DI CASERTA..
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27/02/2008
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PARI OPPORTUNITÀ
Cgil: quote rosa pure tra gli edili C’è Filleadonna



Nel programma di riorganizzazione della Cgil non ci saranno più differenze discriminatorie nel sistema di rappresentanza tra lavoratori e lavoratrici. Finora è stata costante la crescita della componente femminile nel sindacato di via Verdi, ma le quote rosa della Cgil sono destinate ad aumentare finanche in un settore, come quello dell'edilizia, a prevalenza di manodopera maschile. Per raggiungere un obiettivo cosi importante (per adesso le iscritte al sindacato delle costruzioni sono soltanto 50, a fronte di 4279 tesserati) ieri è stato dato il via al progetto fillea@donna quale luogo di elaborazione e di proposta da privilegiare attraverso la via informatica. L'inaugurazione del sito è avvenuta nel corso della Conferenza organizzativa degli edili, promossa presso l'Hotel Europa, su iniziativa del nuovo segretario provinciale Mario Martucci. «È una forma di autoregolamentazione - così ha detto in premessa - dalle caratteristiche originali e che consente a tante donne di mettere in rete le loro potenzialità sotto forma di intelligenza e soprattutto di capacità di farsi valere anche sul terreno della contrattazione». Finora il maggior impegno delle iscritte era stato esplicato nelle aziende e nei cosiddetti impianti fissi. Con il nuovo progetto informatico sarà possibile garantire un ruolo più incisivo anche su altre realtà produttive, come le industrie del legno e le attività di restauro. Ma l'obiettivo più qualificante resta quello di assicurare una più consistente presenza sui cantieri, soprattutto nella scelta delle Rls, le rappresentanti dei lavoratori sulla sicurezza. Rossella Borrelli, al momento, è l'unica esponente del gentil sesso a svolgere questo incarico. «Non si può nascondere che le difficoltà ci sono - ha ammesso ieri al termine dell'assemblea - tuttavia siamo convinte che con la nuova email si potranno ottenere i miglior contributi, oltre ad effettuare un notevole salto culturale all'interno della confederazione». en. mul.

Anonimo ha detto...

Lepore: "truffa rifiuti: ecco perchè accuso Bassolino"


Scritto da Dario Del Porto da la Repubblica, 03-03-2008 06:46


«Ci hanno accusato di aver impiegato due anni per chiudere l'inchiesta, l'emergenza rifiuti però va avanti da quattordici anni, mica da un giorno. E la nostra indagine configura una truffa di proporzioni enormi: sul piano economico ma soprattutto per i danni che ancora oggi la città di Napoli e la regione Campania sono costrette a sopportare». Il processo ad Antonio Bassolino e agli altri 27 imputati dell'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, assicura il procuratore di Napoli Giandomenico Lepore, non sarà «politico», come temuto dalla difesa, e non sarà l'ultimo procedimento che prenderà in esame gli aspetti della crisi sulla quale il mondo intero si indigna.
Procuratore Lepore, si può dire che la drammatica situazione di questi mesi è figlia dei comportamenti finiti nell'inchiesta che coinvolge il presidente della Regione e gli ex vertici di Impregilo?
«La Procura di Napoli ha indagato sulle autorità che hanno predisposto un sistema per lo smaltimento dei rifiuti rivelatosi ben presto inefficace. L'errore più grande è stato scegliere quella strada e quell'appalto che, pur attribuito a una delle principali imprese italiane, non ha funzionato. Gli impianti di cdr nonhan-no prodotto materiale a norma, il termovalorizzatore non è entrato in funzione e tutto il sistemaha accumulato ritardi. Sono stati spesi milioni di soldi pubblici, Impregilo ha accumulato crediti, a seguito di mancati pagamenti da parte dello Stato, di cui la Procura ha ottenuto il sequestro. E adesso siamo al collasso».
Bassolino lamenta però di non essere l'unico responsabile della crisi.
«Da questo punto di vista non ha tutti i torti. Una cosa sono le responsabilità di carattere politico, che non spetta a me giudicare, altro discorso è il risvolto penale sul quale è compito nostro svolgere indagini. Ma il rinvio a giudizio del presidente della Regione non chiude l'azione della Procura sulla materia dei rifiuti. Noi non ci fermiamo, anzi andiamo avanti, c'è molto ancora da fare».
Su quali filoni sono incorso altre inchieste?
«Nel merito naturalmente non posso entrare ma i filoni sono diversi, a cominciare da quello che riguarda le discariche».
Come replica a chi individua fra le cause dell'emergenza anche alcuni interventi della magistratura, come il sequestro degli impianti di cdr?
«Dico che è vero il contrario: quando abbiamo agito abbiamo sempre cercato di contemperare le esigenze di giustizia con la necessità di evitare situazioni che potessero mettere la città con le spalle al muro. Questo nella speranza che, dalle autorità preposte, arrivasse un intervento risolutore. Non è accaduto, e ancora oggi, mentre lei ed io stiamo parlando, nelle strade ci sono cumuli di spazzatura».
La difesa di Bassolino parla di processo che, «per i risvolti e le speculazioni che lo hanno riguardato, è diventato oggettivamente politico anche se questo non era nelle intenzioni della Procura». E il governatore definisce «ingiuste e infondate» le accuse. Lei come risponde?
«La Procura è convinta di aver portato avanti accuse tutt'altro che infondate, naturalmente ci rimettiamo ora al vaglio del Tribunale. Quanto al processo "politico", questo può essere accaduto sui media, non nelle aule di giustizia. Il dibattimento non sarà politico come non lo è stata l'udienza preliminare».
Secondo lei il governatore deve dimettersi?
«Non è una domanda da fare a me. Il mio ruolo è un altro».
Procuratore, la decisione del gup è anche una risposta alle accuse di inerzia che avevano colpito il suo ufficio?
«Gli attacchi di questi mesi ci hanno fatto male, perché sapevamo che erano ingiusti. La Procura di Napoli si occupa di questioni legate ai rifiuti sin dal 1993. Questa poi era un'indagine complessa, devo dare atto ai due colleghi, Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, di aver svolto un lavoro straordinario. Tutto l'ufficio ha fatto squadra. Ma non è il caso di cantare vittoria per l'esito di un'udienza preliminare. Bassolino per noi è un imputato come tutti gli altri».

Anonimo ha detto...

Per i mali di Napoli non bastano i processi


Scritto da Massimo Lo Cicero da il Mattino, 03-03-2008 07:00


Il Partito democratico, in Campania, nasce e si sviluppa all'insegna di una doppia asimmetria rispetto al contesto politico nazionale. L'opzione fondamentale di Veltroni è agire di fatto, e non in termini di nuove regole elettorali, sulla semplificazione degli schieramenti e la identità dei partiti. Questa scelta si misura con gli effetti di una lunga stagione - da mani pulite alla crisi del secondo governo Prodi - nella quale si sono alternate al governo due coalizioni "federali". Le patologie da rimuovere sono la rissosità interna e la scarsa efficacia, nella radicale trasformazione dell'economia e della società italiane, da parte di entrambi gli schieramenti. Si tratta di riorganizzare alla radice un duopolio inefficiente.

In Campania, al contrario, si tratta di rivedere le ragioni di un monopolio politico, altrettanto inefficiente e altrettanto rissoso al suo interno.
Il primo dato asimmetrico della Campania è la inconsistenza della tensione competitiva nel mercato politico. Anche il monopolio campano, come il duopolio nazionale, non presenta un bilancio entusiasmante della propria azione di governo. Al centro di questo monopolio si colloca la tensione cooperativa e competitiva, a fasi alterne, tra Ciriaco De Mita e Antonio Bassolino. 11 primo si propone oggi come oppositore del Partito democratico, nella competizione elettorale, il secondo si chiama fuori da quella competizione: perché intende perseguire l'obiettivo di portare l'arnministrazione che presiede oltre le difficoltà generate dal fallimento del ciclo dei rifiuti. Traguardo difficile da conseguire. I rifiuti si vedono e sono alla ribalta dell'attenzione internazionale. Ma essi sono solo il sintomo - come una manifestazione febbrile - di qualcosa che non funziona ancora, e non ha funzionato negli anni alle nostre spalle, nel rapporto tra potere politico e organizzazione sociale.
C'è una patologia profonda dietro la saga dell'immondizia: una patologia che andrebbe indagata e affrontata con una seria iniziativa politica. Invece essa rischia, oggi, di essere risolta solo attraverso una procedura giudiziaria. Che, anche se accertasse reati e colpe penalmente rilevanti, avrebbe decapitato un processo politico ma non avrebbe spiegato le ragioni della sua fragilità intrinseca e, dunque, non avrebbe posto le basi di un suo effettivo superamento. Questa è la seconda asimmetria del caso campano rispetto a quello nazionale: non esiste, allo stato, un processo di trasformazione politica insediato nella dimensione locale. Parallelamente, gli esponenti locali del ceto politico sono impotenti rispetto al processo nazionale in atto.
Un tempo il laboratorio campano riteneva di essere sulla frontiera dell'innovazione politica. Oggi quel laboratorio è fuori della politica regionale e questa dimensione locale resta uno spazio vuoto. Un vuoto che, essendo stato il monopolio la sua forma precedente di governo, non viene riempito dall'opposizione locale ma dalla tracimazione locale dei partiti nazionali.
Per uscire da questa trappola "coloniale", Napoli, e la Campania, devono ritrovare una dinamica politica capace di farsi sentire, e di contare, anche nella dimensione nazionale. Per farlo servono chiarezza e consapevolezza critica sui contenuti e lo stile con cui sono state governate Napoli e la Campania. In dieci anni Murat trasformò la capitale del regno, dandole uno scheletro metropolitano che ancora oggi sorregge Napoli, dopo duecento anni. Anche grazie alla terapia di Nitti all'inizio del ventesimo secolo. Tra duecento anni non si parlerà nemmeno dei vincoli asfittici e del localismo municipale del piano regolatore di Napoli o della deludente stagione di agenda 2000 in Campania. Si ricorderà solo la grande occasione mancata di un ventennio incapace di riempire i vuoti aperti dalla deindustrializzazione.
Antonio Bassolino, e coloro che lo hanno affiancato in questi anni, dovrebbe convincersi di questa evidenza. E poi spiegare alla popolazione campana di aver compreso i limiti della propria azione dì governo: troppo locale e autocentrata; troppo monopolistica; troppo vincolata dal fatto di non volere avere mai nemici a sinistra e interlocutori, autonomi e indipendenti, come protagonisti della dinamica sociale. Sono questi limiti che azzerano anche il valore di singoli gesti intelligenti. Fermi restando gli effetti manifesti del fallimento dei rifiuti e della inconsistenza del risultato complessivo di una lunga stagione. Questa è la responsabilità politica del gruppo dirigente creato da Bassolino e da questo approdo deludente dovrebbe, se ci riesce, ripartire il Partito democratico a Napoli e in Campania. Avremo le prime risposte leggendo le sue liste elettorali.

Anonimo ha detto...

ASSOLINO: DI PIETRO, HA RESPONSABILITA' OGGETTIVA. SI FACCIA DA PARTE (ASCA) - Roma, 3 mar - ''Noi dell'Italia dei valori e io personalmente gia' 4 mesi fa abbiamo chiesto le dimissioni di Bassolino, non perche' gli voglio male - e' pure un simpaticone! - ma perche' c'e' una responsabilita' oggettiva e politica: quando la nave affonda e' inutile che il comandante dica: ''non e' colpa mia''. Cosi' il Leader dell'Italia dei Valori e ministro delle Infrastrutture in un'intervista questa mattina a ''Non Stop news'' su RTL 102.5. ''Bassolino - attacca Di Pietro - ha fatto per 10 anni il sindaco di Napoli e da anni e' governatore della Regione Campania, se non la deve togliere lui l'immondizia, chi la deve togliere?!?! Visto che non c'e' riuscito si deve fare da parte, e lasciare che il problema lo risolva qualcun altro. Il vero tema e' la sua non azione, la sua mancanza di decisione ed essersi affidato a una marea di consulenti e amministratori incapaci di risolvere i problemi''. Red-Cer/sam/bra MAR 08

Anonimo ha detto...

ELEZIONI: CREMASCHI, LIBERARE SINDACATO DA INGERENZE PD
87 ELEZIONI: CREMASCHI, LIBERARE SINDACATO DA INGERENZE PD (AGI) - Roma, 3 mar. - La candidatura di Massimo Calearo, presidente di Federmeccanica, alla Camera dei deputati per il Veneto da parte del Partito democratico non va proprio giu' ai sindacati e in special modo ai metalmeccanici che conoscono bene l'industriale veneto per averlo avuto come controparte in un complicato e controverso rinnovo contrattuale. "Presto lanceremo una campagna per liberare il sindacato dalle ingerenze del Pd che sono diventate insopportabili", annuncia il segretario nazionale della Fiom Giorgio Cremaschi, leader della minoranza 'Rete 28 aprile' che il 14 marzo terra' sull'argomento autonomia e indipendenza del sindacato un convegno a Milano. "La candidatura di Calearo e' una scelta sgangherata del Pd che potrebbe ridursi semplicemente al teatrino delle elezioni se non fosse per le motivazioni con le quali - spiega Cremaschi - viene giustificata da Walter Veltroni: la sua teorizzazione che il Pd fa questa scelta - aggiunge il dirigente sindacale - per il patto tra produttori, e' una inaccettabile ingerenza nell'autonomia del dibattito sindacale". Prosegue il dirigente della Fiom: "Se va avanti cosi', Veltroni diventera' il principale avversario di tutti coloro che credono che il sindacato debba essere indipendente dai giochi e dagli schieramenti dei partiti". E conclude annunciando "una campagna per la liberazione, nella Cgil, dalla ingerenze del Pd, ogni giorno di piu' insopportabili". (AGI)

Anonimo ha detto...

CALEARO, VELTRONI MI HA CONVINTO ASSICURANDOMI MINISTERO (ASCA) - Roma, 3 mar - ''Mai votato per il centrosinistra prima d'ora'', ma ''il muro delle ideologie e' caduto da un pezzo'' e ''nel Pd c'e' un programma chiaro''. L'ex presidente di Federmeccanica Massimo Calearo parla della sua candidatura per il Pd in un'intervista al Corriere della Sera e ammette che altri lo avevano corteggiato: ''La Lega mi aveva parlato di una candidatura a sindaco e l'Udc, ma prima della rottura con Silvio Berlusconi, mi aveva proposto un seggio da senatore. Con Fini ci siamo semplicemente visti qui a Vicenza''. Calearo parla della sua posizione in un partito che candida anche l'operaio sopravvissuto al rogo della Thyssen. ''Per fortuna - dice - ci sono candidati sia tra gli operai sia tra gli imprenditori. Dimostriamo che il Pd non e' un partito monocratico, che qui la democrazia e' vera''. Le critiche di Cremaschi o di Bertinotti gli fanno piacere perche' ''dimostrano che questo e' un partito nuovo. Che non e' quello dei no global, no Tav, no tutto''. L'imprenditore spiega infine come Veltroni lo abbia convinto a candidarsi. Al segretario del Pd ''ho detto: che sia io o un altro, il Veneto ha bisogno di una presenza forte nel governo. Non ce l'ha da troppi anni, ed e' una delle ragioni - spiega Calearo - del malessere Nord est. L'altro ieri mi ha risposto: hai ragione, ok''.

Anonimo ha detto...

PD: CREMASCHI, CANDIDATURA CALEARO LEDE AUTONOMIA SINDACATO (ANSA) - TORINO, 3 MAR - ''Il Pd entra a gamba tesa nel dibattito sindacale e ne lede l'autonomia. E' indispensabile che la Cgil si liberi da ogni collateralismo con questo Pd''. E' quanto sostiene Giorgio Cremaschi, della segreteria nazionale della Fiom, commentando la candidatura nel Pd del presidente della Federmeccanica, Massimo Calearo. ''La candidatura di Calearo - osserva Cremaschi - non e' semplicemente una scelta per prendere piu' voti, e io spero anzi che li faccia perdere, ma e' grave per le motivazioni con le quali viene presentata da Veltroni come patto tra produttori. Il Pd vuole intervenire pesantemente sulle scelte del sindacato. Per questo e' necessario che ci sia una vera e propria mobilitazione contro questa inaccettabile ingerenza del Pd nei grandi temi sindacali''.(ANSA). ANG 03-MAR-08 13:31



I CADUTI SUL LAVORO..