mercoledì 12 marzo 2008

Taverna del Re(Giugliano-Napoli) s'incatenano e rischiano di morire bruciate

Guardate questo Video Clip.Le Lotte delle donne.Prima si incatenano ai cancelli di Taverna del re (Giugliano in Campania)poi una di esse si cosparge di benzina, aziona l'accendino e si trasforma in una torcia umana. Il pronto intervento di un poliziotto salva loro la vita.
Dove sta la Cgil Campania?

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma voi che gestite questo blog siete proprio degli ingenui!!
Siete ancora convinti che esiste la Cgil?
Ma non avete visto quello che hanno fatto al compagno Ciro Crescentini?
Hanno buttato sul lastrico un compagno dopo venticinque anni di sindacato.
La Cgil ha licenziato un compagno che si è esposto, ha fatto aprire inchieste della magistratura.
E voi credete ancora nella Cgil?
Sannino, Petruzziello, Borrelli, Nappo, hanno utilizzato i propri ruoli e funzioni per sistemare parenti ed amici negli enti bilaterali...
Cosa ha fatto la Cgil Nazionale?
Ragazzi anch'io sono d'accordo con Robytra.
Che cada Sansone e tutti i Filistei.

Anonimo ha detto...

Ho trovato qualche sentenza sulle quote di servizio...Ragazzi, approfondiamo l'argomento...è interessante!!
------------------

ECONOMIA L’associazione condannata a restituire a Cna e Confartigianato migliaia di euro



Cassa edile ‘morosa’




di Giancarlo Capecchi
GROSSETO — Il mancato versamento delle quote provinciali di adesione contrattuale, qualche migliaio di euro all’anno per ognuna delle due associazioni artigiane, aveva portato ad un contenzioso, cinque anni fa, l’Associazione imprese edili e complementari della provincia di Grosseto, la Confartigianato e la Cna.
La Cassa edile riceve le quote versate dalle imprese per gestire l’indennità di malattia e anche intervenire sull’anzianità professionale (Ape) dei lavoratori.
Le quote versate alla Cassa Edile dalle imprese, sono in linea con l’imponibile che viene corrisposto a muratori, manovali e carpentieri.
Un versamento obbligatorio perché se le imprese vogliono puntare agli appalti degli enti pubblici, debbono assolutamente applicare il contratto nazionale di categoria e, quindi, versare alle casse edili quanto dovuto.
Gli artigiani, non avendo all’epoca una loro cassa (oggi utilizzano quella regionale), si servivano della Cassa edile.
Ed allora perché il contenzioso? Perché la Cassa edile riceveva i versamenti delle quote di assistenza contrattuale anche dalle imprese artigiane e girava le percentuali stabilite all’Associazione imprese edili e complementari che, a sua volta, si era impegnata a versare alla Cna e alla Confartigianato, ogni anno, quelle che vengono definite «quote di adesione contrattuale». Cosa che ha fatto fino al 1994.
Gli accordi risalivano agli anni Settanta ed erano stati sempre rispettati. Ma, dal 1994, Cna e Confartigianato non hanno più ricevuto alcun versamento di questa natura.
Ed allora?
Allora hanno citato in sede civile, tramite l’avvocato Luciano Giorgi, l’Associazione imprese edili e complementari e ora è arrivata anche la sentenza. Che dà ragione agli artigiani: l’Associazione imprese edili deve aprire i cordoni della borsa e versare alla Confartigianato e alla Cna quanto aveva trattenuto e cioè diverse decine di migliaia di euro accumulati in undici anni di mancata corresponsione delle quote.

Anonimo ha detto...

...Ed a proposito di "organizzazione di tendenza"..
Alla Cgil, ogni lavoratore produce un fatturato tutt'altro che trascurabile, ma non in grado di fare quadrare i conti. Formalmente il consolidato si chiuderebbe con un piccolo utile, da 5.352 euro. Ma la maggioranza assoluta delle società controllate, 76 su 151, ha chiuso il 2006 con un rosso spesso nemmeno trascurabile. E la gestione reale non brilla dando un'occhiata più approfondita ai singoli bilanci...
Poi bisognerebbe approfondire la storia delle quote di servizio..Aspettiamo il nuovo governo...

Anonimo ha detto...

Cara Stefania,
ti chiedo di continuare a fornire notizie attraverso questo blog.
Qui in Cgil, in Via Torino, lo leggono tutti (anche se fanno finta di conoscerlo!!).
E' un "grande fratello", una telecamera che vigila su tutte le porcherie di coloro che si sono appropriati della nostra bella organizzazione per tutelare interessi personali(e familiari).
CIRO NON MOLLARE!!!!!

Anonimo ha detto...

Epifani, ha dichiarato che la Cgil si opporrà al tentativo di cancellare l'articolo 18(licenziamento giusta causa) dello Statuto dei Lavoratori...
Il compagno(?)Sannino segretario generale della Fillea di Napoli, invece, ha licenziato il compagno Ciro Crescentini facendosi scudo del privilegio di 'organizzazione di tendenza' e quindi della non applicabilità dell'articolo 18.
Chi lavora in Cgil è un lavoratore di serie B?
Se venisse confermata in appello la sentenza sul licenziamento del compagno Ciro Crescentini, tutti noi dipendenti Cgil rischiamo il lavoro e licenziamenti senza giusta causa.
Quella lettera di licenziamento firmata da Sannino apre un precedente..
Quindi, ognuno di noi, donne e uomini della Cgil, pur di perdere il posto di lavoro, saremo sottoposti a ricatti di ogni genere!!!
Bella democrazia!!
A questo punto dico VIva Berlusconi!!!!
Tra l'altro, mi sembra, che il cavaliere volesse allargare l'articolo 18 anche alle organizzazioni sindacali..
Penso, proprio, che scriverò una lettera a Berlusconi e gli dirò quello che accade in Cgil!!

Anonimo ha detto...

Cara Compagna di Via Torino,
sono un compagno dell'Inps. Che dici se tra qualche giorno ti racconto delle pensioni e degli abbuoni concessi ad alcuni funzionari sindacali che hanno dichiarato di essere stati in passato"perseguitati politici"?
Una vera e propria truffa.
Molti hanno beneficiato anche di dieci anni di contributi "figurativi"!!!!

Anonimo ha detto...

....e poi ti racconto dei rapporti tra Patronato Inca Campania, Inps e Ispettorato del lavoro....

Anonimo ha detto...

Quanta ipocrisia sull'articolo 18!La stessa Cgil che difende(?) a spada tratta lo Statuto dei lavoratori e l'articolo 18 è la stessa Cgil che licenzia i suoi dipendenti beneficiando dello status di organizzazione no profit!Ammesso che sia veramente no profit!
Allora faccio una proposta:perchè non contattiamo un giornale nazionale(Libero, il Giornale, la Nazione o Striscia la Notizia, possiamo inviare una mail e gli raccontiamo la vicenda del licenziamento di Crescentini dipendente della Fillea di Napoli?
E' comodo prendersela sempre con Berlusconi!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

PER "LA COMPAGNA DI VIA TORINO"
---------------------
Tranquillizzati. Questo Blog non chiuderà mai. E' un moderno mezzo di comunicazione che ci permette di discutere, fornire informazioni fuori dai circuiti tradizionali.
E' una scelta che abbiamo fatto collettivamente.
Ciao.
Stefania Bontempi



I CADUTI SUL LAVORO..