lunedì 26 maggio 2008

LA CGIL LICENZIA I SINDACALISTI CHE FANNO IL LORO DOVERE...E NON SI ACCORGE CHE NEI SUOI CANTIERI....

Guardate questo video. Ovviamente non è Spiderman, ma un operaio che cammina su delle impalcature a più di due metri d'altezza senza alcuna protezione. Si parla tanto di morti bianche, e ogni volta che ne capita una o anche solo se qualcuno si da male si solleva il solito polverone della sicurezza dei cantieri. Le voci più grosse ovviamente si sentono dai sindacati.

Ma c'è qualcosa che non va nel cantiere di via Oglio 8. Non si tratta infatti di un cantiere qualunque, ma di un cantiere della Lega Cooperative e lì si stanno costruendo gli uffici della Cgil e un pensionato universitario. Il terreno era della Cgil di Milano da 25 anni e nel 2006 il sindacato lo ha venduto, ottenendo in cambio la costruzione di uffici. Per il progetto la Regione ha stanziato oltre un milione di euro.

Mancano le basilari misure di sicurezza, e il cantiere è a soli 200 metri dell'Asl. Tre studenti della Cattolica hanno effettuato un report video per denununciare il fatto e lo hanno consegnato al Corriere.

Nel video viene intervistato Roberto Dighera, dell'Asl Milano (responsabile della sicurezza sul lavoro) che ha dichiarato che spesso vengono fatti controlli nei cantieri, e altrettanto spesso vengono fatte multe per le irregolarità riscontrate, come la mancanza di guanti, caschi e imbragature o ponteggi mal fatti, nonostante sia obbligatorio per legge indossarle.
Purtroppo però a causa della mancanza di fondi è impossibile tornare nei cantieri periodicamente per verificare che le misure di sicurezza siano state prese.

Il video è stato mostrato a Francesco Aresu della Fillea, il settore edile della Cgil, senza dirgli di che cantiere si trattava. Ovviamente la reazione è stata di condanna dei comportamenti. Il capocantiere, sempre nel filmato, accusa del fatto gli operai stessi perchè "non si possono controllare costantemente". Il che secondo Aresu è una stupidaggine. Ma, messo davanti alla realtà, Aresu "scarica" la responsabilità sulle Asl e gli ispettorati del lavoro.
Esulando però da questo caso clamoroso e riportando in auge il dibattito sul problema, insomma: di chi è la colpa se un operaio si fa male? E soprattutto, quando si decideranno ad adottare qualche misura rigida per evitare le morti bianche?

In fondo, basta farsi una passeggiata per la città (e non solo) per accorgersi che il problema non è solo del cantiere della Cgil.
Caro Epifani, non hai niente da dire?
A Napoli, un dirigente della Fillea Cgil, Ciro Crescentini, è stato prima licenziato e poi espulso dalla sua organizzazione perchè aveva denunciato alla magistratura napoletana di aver ritrovato sulla scrivania del suo segretario generale un suo esposto denuncia inviato all'Ispettorato del lavoro in cui era segnalate aziende e cantieri in nero o che violavano le norme sulla sicurezza antinfortunistiche. Il segretario nazionale Franco Martini ha definito il compagno Ciro Crescentini un "guerrigliero romantico..."
Non aggiungiamo altro. Invitiamo il compagno Ciro Crescentini a presentarsi in Procura e consegnare questo video che abbiamo pubblicato...



28 commenti:

Anonimo ha detto...

Eccezionale questo video!!!
"mitica" la dichiarazione del segretario della Fillea di Milano: "Non è compito del sindacato tutelare la sicurezza dei lavoratori, io firmo i contratti..."
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No comment.


PS/Adesso abbiamo capito perchè compagno come Ciro Crescentini non dovevano operare in Cgil...

Anonimo ha detto...

Ma quel terreno in costruzione a Milano era di proprietà della Cgil? ah, ecco...qui gatta di cova...Lega delle Cooperative, Cgil...Ma la Cgil non è "unìorganizzazione di tendenza"?Ecco perchè i sindacalisti non vedono, non sentono, non parlano!!!
Quando muore un operaio? Solito comunicato o richiesta di "fondi per la formazione professionale"...

Anonimo ha detto...

Avete notato come risponde il funzionario della Fillea di Milano? Come rispondono Sannino(Fillea di Napoli) o Martini(fillea nazionale)...negano anche l'evidenza...eh, già, il loro compito è fare i contratti....gestire le quote di servizio...

Anonimo ha detto...

Avete ascoltato l'ispettore dell'asl? quanta reticenza. quanta omertà.
Eh, già una mano lava l'altra!

Anonimo ha detto...

Il caso viene trattato anche dal sito web del Corriere della Sera di oggi. Il video sta facendo il giro in tutt'Italia.
I sindacalisti, adesso, scaricano le colpe sugli operai. Incredibile. Ed è incredibile quanto afferma il direttore di cantiere della Cooperativa rossa.
Il dirigente della Fillea sembrava che cadesse dalle nuvole...


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Il video degli studenti nel cantiere Cgil:
operai senza casco
Dichiarazioni di fuoco dei dirigenti sindacali quando hanno visto il filmato. Ma era un loro appalto
MILANO — Muratori sospesi sulle impalcature senza imbracature e senza casco. Funamboli che si sporgono a dieci metri d'altezza per afferrare i carichi in arrivo dalle gru. Succede a Milano. In un cantiere della Lega cooperative che costruisce uffici della Cgil e un pensionato universitario. Tutto sotto gli occhi della Asl incaricata di vigilare sulla sicurezza sul lavoro (gli uffici sono a duecento metri). A segnalare il cantiere a rischio tre studenti della Cattolica. Nicola Palma, Andrea Sceresini e Francesco Segoni hanno notato che qualcosa non andava. E hanno consegnato al Corriere un dossier completo di foto, video e relazione scritta. Il cantiere si trova in via Oglio 8, zona centrale. Il terreno era della Cgil di Milano da 25 anni. Quando è diventato edificabile, nel 2006, il sindacato lo ha venduto. In cambio non ha ottenuto danaro ma la costruzione di propri uffici sull' area. Tutta l'operazione sta avvenendo grazie allo stanziamento di oltre un milione di euro da parte della Regione Lombardia.

I ragazzi della Cattolica non si sono accontentati di registrare le infrazioni. Ne hanno chiesto conto al sindacato. «Abbiamo preso appuntamento con Francesco Aresu, uno dei responsabili della Fillea», raccontano. Inizialmente, gli abbiamo semplicemente chiesto di commentare il nostro video, senza rivelargli di quale edificio si trattava. "Qui nessuno ha il casco - ha notato subito - . Mancano molte imbragature, e pure i ponteggi lasciano a desiderare. Chi non usa il casco va allontanato. Ci vuole fermezza». Già una volta, nel mesi scorsi, il cantiere in questione è stato sequestrato. «Non è il caso di minimizzare - risponde Onorio Rosati, segretario generale della Camera del lavoro di Milano - . Tant'è che quando ci è giunta voce di irregolarità nel cantiere abbiamo chiesto un incontro sia con la Legacooperative che con il consorzio. E abbiamo segnalato il problema alla Asl. La responsabilità, però, non è nostra ma di chi sta costruendo (cioè il consorzio cooperative Virgilio di Mantova, che a sua volta ha subappaltato alla Itercoop, ndr)». La Asl è intervenuta più volte. «Abbiamo staccato numerosi verbali. Una volta il cantiere è stato anche sequestrato», fa il punto Susanna Cantoni, responsabile del servizio sicurezza nei luoghi di lavoro. E adesso? «Faremo ulteriori verifiche».

Alla fine, il cerino resta in mano alla Legacoop. «Su 1.800 cooperative associate può capitare che qualcuna non rispetti le regole. Il rischio di infortuni nei nostri cantieri è comunque inferiore alla media», cerca di parare il colpo Luca Bernareggi, presidente di Legacoop Lombardia. E allora di chi è la colpa? «Quello che fa la differenza sono i comportamenti individuali», tira le somme Bernareggi. Tradotto: i protocolli per la sicurezza ci sono, ma poi i manovali non li rispettano. Ma la Lega potrebbe espellere le coop che giocano con la salute dei dipendenti? «Non possiamo sbattere fuori una realtà in cui lavorano tante persone per la negligenza di un singolo». Stessa linea anche da parte di Patrizio Sirtori, responsabile della sicurezza del consorzio Virgilio: «Nel nostro settore ci sono lavoratori di 50 anni a cui manca una cultura della sicurezza. Ma sarebbe sbagliato allontanare una coop intera perché pochi non rispettano le regole ». Nessuno tocca il problema delle catene degli appalti al massimo ribasso. O della massiccia presenza di stranieri nell' edilizia (oltre il 50%). E così, sul fronte sicurezza, nessun cantiere è al di sopra di ogni sospetto.

Rita Querzé
26 maggio 2008

Anonimo ha detto...

Ovviamente a pagare sono sempre i più deboli. Non il direttore dei lavoro, non il coordinatore per la sicurezza, non la committente...E voi volevate vincere anche le elezioni? Leggete la notizia di qualche minuto fa pubblicata da un'agenzia di stampa...................................
...SICUREZZA LAVORO:TUTTI CON CASCO DOPO DENUNCIA CORRIERE SERA
SICUREZZA LAVORO:TUTTI CON CASCO DOPO DENUNCIA CORRIERE SERA (ANSA) - MILANO, 26 MAG - Bianco, giallo o rosso poco importa. Dopo l'articolo di oggi sul Corriere della Sera e il video sul sito del giornale che denunciano la mancata osservanza delle regole per la sicurezza sul lavoro, nel cantiere di via Oglio a Milano dove sono in costruzione uno studentato e la sede della Cgil, tutti gli operai indossano il casco protettivo. ''Abbiamo gia' sospeso nel tempo tre operai perche' non indossavano il casco - si difendono i tecnici del cantiere dell'impresa esecutrice, Itercoop (Cooperativa ravennate interventi sul territorio) - ma di piu' non possiamo fare. A volte capita che lavorino senza, me e' una scelta personale che nasce da scarsa cultura della sicurezza e che noi combattiamo''. Dal punto di vista del cantiere, aggiungono, ''tutto e' in regola. Ci sono stati anche i controlli della Asl due giorni fa. Sono state fatte pure multe personali perche' dal punto di vista dell' impresa tutto e' a posto. A volte poi - continuano - capita che un operaio appoggi il casco un attimo. Saremo piu' intransigenti''. Anche per quanto riguarda i ponteggi la societa' tiene a precisare che ''nelle immagini si vede un 'buco' nel parapiede di circa mezzo metro. Ma se gli studenti che hanno realizzato il video avessero allargato un po' l' inquadratura si sarebbe visto il cartello che segnalava che il piano era in allestimento''. (ANSA). Y9N-DIV/TP 26-MAG-08 16:31 NNN
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Anonimo ha detto...

Il segretario della Fillea di Milano(ed anche quello nazionale) ci può spiegare che ruolo svolge il Comitato Paritetico Antinfortunistico milanese? Si becca solo i soldi per la formazione per i corsi sulla sicurezza?
E i rappresentanti per la sicurezza aziendale?
E i rappresentanti per la sicurezza territoriale?
Già, immagiamo che siete troppo oberati di lavoro, per rispondere alle ns domande...
Ma uno di questi giorni risponderete alla magistratura...

PS/i terreni. Ma la Cgil è proprietaria di terreni. Quindi vende, costruisce, acquista...scatole, scatolette cinesi....

Anonimo ha detto...

Aspettiamo con ansia, il comunicato(quello formato standard) del segretario generale della Fillea Nazionale Franco Martini..

Anonimo ha detto...

Stiamo facendo circolare il video sulla rete.
La notizia viene riportata con evidenza dai telegiornali Canale 5,Rete Quattro, Italia Uno, Tg3, Tg1, Tg2, tutte le radio nazionali pubbliche e private!!!
Finalmente un pò di sana informazione su coloro che hanno occupato la Cgil.

PS/rinnovo la solidarietà per Ciro Crescentini licenziato brutalmente dalla Fillea Cgil di Napoli

Anonimo ha detto...

Che bel cantiere! Un vero modello di cantiere! Complimenti a Franco Martini segretario generale della Fillea Nazionale!Finalmente abbiamo visto un "cantiere qualità".
Ottima persona, quel direttore dei lavori appartenente alla "nuova generazione". A noi sembra un giovane-vecchio capomastro affittato dalle cooperative rosse(rosse di vergogna).
Ottima la scelta della Cgil. Abbiamo saputo che i lavoratori sono stati "cacciati" così come aveva chiesto il grande dirigente della Fillea di Milano..
MENO MALE CHE SILVIO C'E'
SE ANDAVATE AL POTERE VI MANGIAVATE ANCHE I BAMBINI MORTI...

Anonimo ha detto...

la "CGIL C'E'...". HANNO PRESENTATO LA CONFERENZA NAZIONALE.."LA CGIL C'E'"...CERTO CHE C'E'....NEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE DEGLI ENTI BILATERALI A DIVIDERSI QUOTE DI SERVIZIO, POSTI PER AMICI, PARENTI,AMANTI,FIGLI E NIPOTI

Anonimo ha detto...

SOLIDARIETA' PER CIRO CRESCENTINI
SOLIDARIETA' PER CIRO CRESCENTINI
SOLIDARIETA' PER CIRO CRESCENTINI CHE E' STATO LICENZIATO DALLA FILLEA CGIL PERCHE' ERA UN GRANDE SINDACALISTA E DENUNCIAVA LE ILLEGALITA' NEI CANTIERI.
FINALMENTE E' EMERSA LA COMMISTIONE TRA ISPETTORATO E SINDACATO!!!!
QUEL SINDACALISTA DI MILANO NON E' NEANCHE UN PELO DI CIRO CRESCENTINI

Anonimo ha detto...

Congratulazioni agli amici dell'Università Cattolica di Milano.
Grazie, per aver prodotto questa grande inchiesta giornalistica.

Anonimo ha detto...

i "giovani" trentacinquenni della Cgil(non ridete)hanno creato un blog. Adesso faranno anche (non ridete)una radio web..
"IMMAGINANO COSA SUCCEDE TRA CENTO ANNI..." NON SFORZATEVI TROPPO. NOI GIA VI IMMAGINIAMO..."
SINDACALISTI YESMAN E RAMPANTI!!!!

Anonimo ha detto...

commovente la dichiarazione del segretario della Fillea di Milano:"io firmo i contratti..."
Immaginate...cosa è capace di firmare!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Aspettavamo con ansia il "solito comunicato" dell'Ufficio Stampa della Cgil.Fa parte del copione. Annunciano querele che puntualmente non vengono presentate per evitare che scoperchi il vaso di Pandora.
Annunciano querele per intimidire la stampa...In modo che non se ne parli più(Vi ricordate? Si sono comportati essattamente nello stesso modo quando fu licenziato il ns carissimo Ciro).
Ecco il Comunicato dell'Ufficio Stampa della Cgil di Milano..
Una domanda, piccola, piccola....
Perchè la Cgil di Milano non pubblica le denunce e le segnalazioni fatte per quel cantiere? BUFFONI!!
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GIA' in passato avevamo evidenziato le inadepienze nel cantiere»
La Cgil: «Ma noi siamo estranei a tutto»
Nota dell'ufficio stampa: non siamo noi i committenti dei lavori, si vuole screditare la nostra azione sindacal
Il video degli studenti nel cantiere: operai senza casco (26 maggio 2008)
Tutti con il casco dopo il video di denuncia (26 maggio 2008)

MILANO - La Cgil di Milano non ci sta. Il reportage sul mancato rispetto delle norme sulla sicurezza dei lavoratori nel cantiere di via Oglio 8 - dove è in costruzione tra l'altro una nuova sede della federazione pensionati dello stesso sindacato - non deve essere piaciuto ai vertici dell'organizzazione guidata da Guglielmo Epifani. Che tramite l'ufficio stampa si dicono «costretti a smentire un qualsiasi coinvolgimento della Cgil nei lavori in corso».

I COMMITTENTI SONO ALTRI - «Come si può agevolmente ricavare dal cartello affisso ai cancelli del cantiere - si legge nella nota della Camera del lavoro - proprietario dell'area e committente dei lavori è il Consorzio Cooperative Virgilio; l'impresa costruttrice è Iter Soc. Coop; le imprese subappaltatrici sono Diaframmisti Srl e Edil Scaviter Srl. Il nome della Cgil appare sul cartello solo perché i lavori in corso nel cantiere riguarderebbero anche, ma non solo, la costruzione della sede della Cgil di via Oglio 8». Ma nel comunicato si va al di là delle precisazioni e oltre a sottolineare come «nessuna parte può essere dunque attribuita alla Cgil con riferimento ai lavori in corso di esecuzione in quel cantiere né come committente, come erroneamente affermato nell'occhiello dell'articolo stesso, né come appaltatore» si evidenzia come «la pubblicazione di una simile notizia, con particolare riferimento al titolo, oltre ad essere priva di qualsiasi fondamento appare avere l'unico fine di screditare l'azione di un'organizzazione sindacale da sempre impegnata in prima linea sul fronte della tutela della sicurezza delle condizioni di lavoro».


Un frame del video che denuncia le inadempienze sul fronte della sicurezza nel cantiere di via Oglio (Ansa)
«INADEMPIENZE GIA' SEGNALATE» - «Anche in questo caso - fa poi notare l'ufficio stampa - indipendentemente dalle responsabilità in nessun caso riconducibili alla nostra organizzazione sindacale, la Cgil milanese si era, in passato, più volte e tempestivamente attivata nei confronti dell Consorzio Cooperative Virgilio per segnalare alcune inadempienze che aveva rilevato in quel cantiere proprio in merito alla sicurezza». Un fatto, questo, peraltro riportato anche nell'articolo contestato, all'interno del quale il segretario generale della Camera del Lavoro di Milano, Onorio Rosati, ammetteva comunque che «non è il caso di minimizzare». L'ufficio stampa chiude infine il proprio intervento ribadendo per la quarta volta «la totale estraneità ai fatti oggetto del servizio», chiedendo «immediata e puntuale smentita» e riservandosi di «agire in ogni sede a tutela dell'immagine della Cgil».

Anonimo ha detto...

Le frasi che i sindacalisti della Cgil utilizzano in ogni occasione. La logica dell'accerchiamento..Una cultura ereditata dalla tradizione stalinista..
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«la pubblicazione di una simile notizia, con particolare riferimento al titolo, oltre ad essere priva di qualsiasi fondamento appare avere l'unico fine di screditare l'azione di un'organizzazione sindacale da sempre impegnata in prima linea sul fronte della tutela della sicurezza delle condizioni di lavoro».

Anonimo ha detto...

Vi ricordate dell'operaio morto qualche mese fa a Caserta, a trecento metri dalla Cgil?
In quell'occasione i "giovani" Martucci e "grandi dirigenti" come Giorgio Borrelli della Fillea locale parlarono di sciacallaggio...
I veri sciacalli siete voi che utilizzate(ancora per poco) le quote di servizio di noi lavoratori per le "riunioni degli organismi dirigenti" presso alberghi e ristoranti di lusso o per sistemare le vs amanti, nipoti,figli negli enti bilaterali che dovrebbero "controllare" la sicurezza sui posti di lavoro.

Anonimo ha detto...

La Cgil si è limitata a vendere terreni e fabbricati con operazioni piuttosto complesse. Nelle sola Milano si è trovato un milione di euro di plusvalenza grazie alla cessione di un terreno che alla fine tornerà in parte al suo iniziale proprietario, con tanto di immobile-sede costruito. Così si è fatto il bilancio, nonostante la voracità del fisco cui è stata rimandata la consegna del dovuto (spalmata su più anni).Senza le operazioni straordinarie Epifani avrebbe avuto un profondo rosso, nonostante il buon andamento del settore della consulenza fiscale (Caaf e dintorni), il cui fatturato è interamente garantito dallo stato. Per il prossimo anno, si vedrà.

Anonimo ha detto...

Nell'agosto 2007 sono 151 le società per azioni o società a responsabilità limitata riconducibili al primo sindacato italiano dei pensionati e dei lavoratori. Altre 75 società risultano ancora in portafoglio, ma da tempo è stata decisa la loro liquidazione. L'azionista di controllo è la Cgil nazionale, azionisti di minoranza sono le federazioni locali, in qualche caso il socio più forte è una Camera del lavoro territoriale o una delle federazioni nazionali di settore (Fiom, Fisac, Spi, etc...). Le 151 società secondo i dati più aggiornati hanno un capitale sociale di 27 milioni di euro, che rappresenta l'investimento iniziale della Cgil (e continuativo, visti i non brillanti risultati di bilancio).

Anonimo ha detto...

gran parte di fatturato e utili vengono da un solo settore: quello della consulenza fiscale. I Caaf e i centri servizi fiscali collegati sono di fatto totalmente assistiti dalle convenzioni a prova di bomba con l'Agenzia delle entrate. Se si toglie quel fatturato il bilancio consolidato sarebbe in rosso di 1,2 milioni di euro. Ma il rosso sostanziale sarebbe in realtà ancora più profondo. Perché a tenere a galla i conti finanziari della holding Cgil ci pensano le immobiliari controllate, società che di solito non producono reddito (tanto più se captive come nel caos Cgil: molte sono sedi messe a disposizione delle stesse strutture del sindacato). Ma nel 2006 alcune operazioni di finanza straordinaria hanno inciso sul conto economico consolidato in misura rilevante.

In tutto si tratta di circa 3 milioni di euro, la fetta più grossa derivante dalla plusvalenza da 1 milione di euro di una sola società, l'Immobiliare Volturno di Milano che ha ceduto un terreno rinviando ai prossimi esercizi il pagamento della gran parte del dovuto al fisco. Operazioni non dissimili a quelle fatte (certo su ben più larga scala) negli scorsi anni da quegli immobiliaristi che non sembravano esattamente i principali modelli del sindacato e dei suoi leader.

Ma fare la vita dell'imprenditore è dura, come Epifani & c. dimostrano di avere provato sulla propria pelle, e non si può andare troppo per il sottile. Tanto più se - come la Cgil - il rischio imprenditoriale viene assunto ad ampio raggio. Le 151 società sono attive infatti in ben 11 settori merceologici. Si va dal fisco, alla consulenza, alle professioni intellettuali, al turismo, all'editoria, al mattone, allo spettacolo

Anonimo ha detto...

perchè non parliamo dei "corsi pagati" alla Cassa Edile di Bologna?

Anonimo ha detto...

Vi ricordate le dichiarazioni di Sannino(segretario generale della Fillea di Napoli) quando Ciro fu licenziato?
"Il sindacato non ha il compito di denunciare i cantieri...ha il compito di contrattare...."
Le stesse parole del segretario della Fillea di Milano...
"Noi non castighiamo, noi firmiamo contratti..."
Volevo vedere se al posto del cantiere delle coop rosse ci fosse stato un povero cristo artigiano...
Buffoni.
Spiegate l'operazione della vendita del terreno, il ruolo delle vs immobiliari, le scatolette cinesi...
Ancora per poco...
Le vs "creatività finanziarie" emergeranno nei prossimi giorni...
Ci faremo tante risate!!!

Anonimo ha detto...

E che dire delle assunzioni precarie negli enti bilaterali ?
E che dire dell'arroganza dei sindacalisti all'interno degli enti bilaterali?
E che dire che gli stessi che firmano i contratti di lavoro assumono negli enti schiere di precari-interinali alla faccia di quanto firmano e di quanto sancito nei contratti?
E che dire che il sindacato negli enti bilaterali si comporta peggio dei più "abili imprenditori" nell'usare finanziamenti pubblici?
E che dire dell'alleanza e della trasversalità CGIL-funzionari (di partito) ASL.ispettori nei cantieri?
E che dire che in alcuni cantieri il sindacato/asl tollera comportamenti e lavorazioni che in altri cantieri farebbero sequestrare e bloccare il cantiere?

Anonimo ha detto...

Siamo ancora in attesa di conoscere che strada abbiano preso i 10 MILIONI di euro dello IAL-CISL dell'Abruzzo.
I 6 MILIONI di euro dello IAL-CISL Veneto?
Quelli della Calabria?
Meno male che lo IAL c'é!

Anonimo ha detto...

Un giornale Web "Emilia Net" sostiene che l'inchiesta prodotti dagli studenti dell'Università cattolica Milano è un "atto denigratorio" contro la Cgil... ecco la risposta di una lettrice..
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E' inverosimile quello che accade nei cantieri, non le notizie del Corriere
di Abir Soleiman
Caro Marco Sotgiu,
sono una tua attenta lettrice, oltre che una collega giornalista, e mi permetto di scriverti per esprimerti un mio, del tutto personale, disappunto rispetto all'approccio che utilizzi nel trattare alcuni argomenti. Ultimo in ordine di tempo, l'editoriale di questa mattina intitolato "Il vento che cambia (e il Corriere che lo segue)" nel quale affronti come in una sorta di disamina - anche da un punto della correttezza giornalistica - una "notizia" comparsa sul Corriere on-line di oggi intitolata "Il video degli studenti nel cantiere Cgil: operai senza casco" .
Spesso, leggendoti, ho avuto serie perplessità sul confine da te assunto fra notizia e critica. Quest'ultima è più che leggittima, anzi auspicabile (è per questo che ti chiedo di considerare legittima anche la mia nei tuoi confronti), purché il confine sia chiaro a chi legge. "La critica è un diritto e dovere dei giornalisti": non è uno slogan, ma è un principio contenuto in una legge dello Stato italiano, la legge professionale n. 69 del 1962, al suo articolo 2. Questo però non si traduce nella libertà assoluta (da giornalista sia chiaro) di dire ciò che si vuole e come lo si vuole. Dallo stesso articolo ricaviamo un limite al diritto e dovere di critica, che è in primo luogo la "verità sostanziale dei fatti", che sempre la legge stessa pone come obbligo inderogabile del giornalista. Fatta salva la lealtà e la buona fede.
Posso essere d'accordo con te sul fatto che forse vi è stata una forzatura nell'articolo nel volere mettere sul "banco degli imputati" il sindacato, prima ancora che la Legacoop. Ma ti pregherei di soffermarti - cosa che peraltro hai fatto, ma solo in minima parte a mio avviso - su un fatto che non è trascurabile: il fenomeno delle cosiddette morti bianche, fa registrare un numero di deceduti pari a quelli di un bollettino da guerra. Questo basta da sè a giusitificare che si sollevi pure un polverone. Per una volta tanto sarebbe davvero stato dettato dalla lealtà e dalla buona fede.
Volendo poi lasciare da parte un momento i soggetti coinvolti, nell'articolo si riferisce di un dossier completo di foto, video e relazione scritta: complimenti alla buona volontà di questi universitari, se ce l'avessimo anche noi giornalisti, sarebbe sufficiente fare un giro per i cantieri della propria città, muniti di macchina fotografica. Non volendo poi lasciare da parte i soggetti coinvolti, nel tuo fondo ti domandi cosa c'entrino la Cgil e la Legacoop di Milano? La risposta è all'interno del nuovo Testo unico per la sicurezza nei luoghi di lavoro: vi è una responsabilità che è in capo anche all'azienda appaltante, non più solo al datore che ha il sub-appalto. I provvedimenti recentemente adottati, accanto alla maggiore severità nei confonti dei datori di lavoro che non assolvono gli obblighi di sicurezza, pongono delle misure premiali, volte invece a favorire chi è in regola. Sanzione e logica premiale rispondono a due orientamenti diversi che però se coniugati possono portare a un qualche risultato positivo.
Non sono però interscambiabili e questo per il semplice fatto che nel rapporto di lavoro vi è sempre una parte che è stata storicamente, ed è tuttora, sempre quella più debole: il lavoratore. Basti pensare che a fronte di un infortunio, non vi è un risarcimento (che sarebbe totale) del danno, ma solo un indennizzo. Basti pensare che il meccanismo assicurativo esonera il datore da una responsabilità civile.
Scusa se mi sono dilungata su questi aspetti tecnici, ma l'ho fatto stimolata dalla tua precisazione sul "follow up", cioè del dovere di un giornalista di fronte a una notizia di chiedersi se è verosimile. Quello che succede nei cantieri edili, a prescindere dalle ditte, io lo definirei inverosimile. Chiedersi se una notizia è verosimile non significa certo accettare come risposta che "manca una cultura della sicurezza" o che addirittura non si sa cosa fare se poi il singolo lavoratore non usa le protezioni: il datore di lavoro (per legge, secondo una responsabilità che è ripartita: il committente, chi ha l'appalto, chi ha il sub-appalto) è il soggetto che ha il dovere della sicurezza sul luogo di lavoro. Fare un buon servizio ai lettori, a mio parere, significherebbe rendere più chiaro possibile questo concetto, che non è un mio punto di vista, ma è legge dello Stato italiano.

Anonimo ha detto...

Si scoperchia il pentolone delle cooperative no profit...
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»FATTURE FALSE: PAVIA, SCOPERTA EVASIONE PER 59 MILIONI DI EURO
(AGI) - Milano, 27 mag. - Un’evasione fiscale per un totale di 59 milioni di euro e’ stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Pavia. I militari hanno smascherato un giro di lavoratori in nero, fatture false e fondi neri in 22 aziende cooperative di lavoro con sede nella provincia pavese. Le aziende avrebbero avuto, secondo le accuse, alle loro dipendenze circa 3.900 dipendenti in nero che venivano pagati con fondi neri creati emettendo fatture false. Il fatturato fittizio accertato dai finanzieri e’ di 118 milioni di euro. Il meccanismo era collaudato: secondo quanto accertato le aziende, facenti parte di un consorzio, in alcuni casi erano inesistenti o intestate a prestanomi e create al solo scopo di emettere fatture che poi venivano utilizzate per evadere l’I.V.A., gonfiare i costi e far apparire in perdita il bilancio. Queste finte perdite creavano i fondi neri con cui poi venivano retribuiti i dipendenti. Le aziende hanno evaso in totale 55,59 milioni di euro di Iva, 1,96 milioni di ritenute d’imposte sugli stipendi e 2,96 milioni di IRAP. Sono state segnalate alla Procura 28 persone e 13 societa’ responsabili di associazione a delinquere finalizzata all’emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e al falso in bilancio. (AGI)

Anonimo ha detto...

eh, eh...la Finanza dovrebbe fare chiarezza anche sulle grandi operazioni "creative" tra Banca Unipol e Cgil....



I CADUTI SUL LAVORO..