venerdì 9 maggio 2008

LE SENTENZE GIA' SCRITTE DELLE COMMISSIONI DI GARANZIA DELLA CGIL...




Anche noi di "Mattone Selvaggio" vogliamo dire la nostra a proposito della sospensione della segreteria della Fiom di Milano. I burocrati sindacali, reagiscono sempre in maniera stizzita quando la stampa denuncia ingiustizie e vessazioni che si compiono all'interno della Cgil" leggi la loro dichiarazione. Si usano sempre le stesse parole, si adoperano gli stessi concetti. Solite "tecniche" di "autodifesa". Le vittime diventano carnefici, i carnefici diventano vittime : (clicca) Cgil a Liberazione: da noi vige democrazia e pluralismo
Fanno così anche i "responsabili degli uffici delle risorse umane" o i "Capi del Personale" delle aziende quando giustificano provvedimenti vessatori nei confronti dei lavoratori.
Le commissioni di garanzia della Cgil vengono considerati "organi di magistratura interna" che non subiscono ingerenze.
I fatti dicono il contrario.
Invitiamo tutti a rileggere IL MATTONE SELVAGGIO: IL COMITATO DI GARANZIA DELLA CGIL CAMPANIA ... e IL MATTONE SELVAGGIO: GLI INSABBIAMENTI E LE OMISSIONI DEL CGR ... che riguardano la vicenda del nostro compagno Ciro Crescentini prima licenziato, deferito alla Commissione di Garanzia dalle stesse persone che lo hanno licenziato e poi espulso. Sembra che l'espulsione di Ciro sia stata confermata dalla "Commissione Interregionale di Garanzia Sud" della Cgil Nazionale(composta solamente da componenti delle regioni del sud). L'audizione di Ciro e dei suoi testimoni è stata fatta in maniera anomala. Non sarebbe stato trascritto subito il verbale. ha potuto leggere o avere accesso alla documentazione presentata da coloro che lo hanno deferito. "L'istruttore" avrebbe ascoltato Ciro con un mini-registratore...La mini-cassetta sarebbe stata "sbobinata" solo dopo una "richiesta formale" presentata da Ciro e dai suoi testimoni....
Le deliberazioni sembra che siano state adottate dalla Commissione "Interregionale Sud" sette giorni prima delle elezioni politiche e comunicate a Ciro dieci giorni dopo i ballottaggi delle amministrative...
Ma a quanto pare anche questa vicenda sarà portata davanti ai magistrati. Condividiamo le analisi fatte da alcuni coordinamenti RSU leggi ma non riteniamo più "democratici"gli organismi della Cgil . Sono soltanto "strumenti formali e notarili". Le decisioni vengono assunte da "consultori ristretti" composti dai segretari generali di categoria..
Noi non siamo ingenui. Non vogliamo abbaiare contro luna.
Non ci interessano "l' opposizione d'ufficio" di Lavoro e Società...
Pensiamo che l'unica via è smascherare questi sindacalisti, aiutare la magistratura ad indagare per aprire un'inchiesta su "L'altra Casta"...
Forniremo al neo ministro del Welfare Sacconi una serie di informazioni riguardanti la "certificazione del tesseramento"e le "funzioni" delle Casse Edili...Noi vogliamo un sindacato cooperativo di tipo nuovo, capace di pesare persino nelle assemblee degli azionisti delle grandi imprese. Un sindacato che in Italia ha un naturale interlocutore nella parte più moderna della Cisl. E non per nulla Raffaele Bonanni è apparso in questo squarcio di stagione il protagonista del postfallimento del patto Epifani-Prodi-Montezemolo che sognava di dominare l’Italia.
Questa posizione costa a Bonanni ogni tanto l’accusa (recentemente l’ha scritto il Corriere della Sera) di subalternità al centrodestra: ma di questi tempi dialogare con il centrodestra, sembra essere il modo più realistico per essere vicini ai lavoratori...






24 commenti:

Anonimo ha detto...

adesso la cgil si fa scudo dell'unità sindacale. Epifani esalta il riformismo... Ma quando il Governo Berlusconi presenterà alcune proposte riformiste...la cisl e la uil firmeranno...la cgil sarà messa nell'angolo...

Anonimo ha detto...

Ragazzi leggete quello che scrive il Ministro Renato Brunetta su "Il Giornale" di oggi

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IL GIORNALE - VENERDI' 9 MAGGIO 2008
Nella Cgil a pezzi è già iniziato il dopo-Epifani
di Renato Brunetta

Ridimensionare i contratti nazionali, triennalizzarli spostandone in avanti di un anno le scadenze - prima le intese erano formalmente ogni quattro anni ma di fatto biennali - e dare centralità alle trattative aziendali: sono le proposte impegnative presentate da Cgil, Cisl e Uil in questi giorni. Alle quali la Cgil si era a lungo opposta. Il potere cigiellino è infatti caratterizzato da una componente politico-ideologica fondata sulla centralizzazione delle vertenze.
Ora, e ancora di più dopo che il nuovo governo ridimensionerà il carico fiscale sugli straordinari e poi sui premi di produzione, la trattativa sui luoghi di lavoro diventerà decisiva per il reddito reale dei lavoratori. E così si aiuta ad aumentare insieme produttività e salari reali. Ma queste decisioni suscitano aspri contrasti nel sindacato di Guglielmo Epifani, nel quale non solo «la sinistra», ma anche il principale sindacato industriale, la Fiom, si oppongono. Lo scontro sarà duro come indicano i provvedimenti presi dalla Cgil Lombardia contro dirigenti milanesi della Fiom rei di episodi di dissidenza, e la polemica di Liberazione, di cui si scrive sopra.
La svolta nasce dalle sconfitte del gruppo dirigente della Cgil, a partire dal sostegno - d'intesa con la Confindustria montezemoliana - dato al governo Prodi. Il voto del 13 e 14 aprile, i tanti operai che votano per il centro destra, l'isolamento della Fiom alla Ferrari e a Pomigliano d'Arco, la vittoria della «destrorsa» Ugl alla Pirelli, hanno fatto capire al gruppo dirigente intorno a Epifani che rilanciare la sfida al governo Berlusconi come nel 2001 sarebbe stato suicida.
Lo scontro nella Cgil era iniziato lo scorso anno: in una prima fase Paolo Nerozzi, numero 2 di Epifani e uomo del pubblico impiego, si era schierato con Fabio Mussi, non aveva aderito al Pd e aveva lavorato per un asse Fiom-pubblico impiego (mussiani-rifondaroli) per la guida della Cgil. Poi era venuto il modesto accordo tra il governo Prodi e le confederazioni su pensioni e welfare, che - anche grazie alle concessioni per i lavoratori dipendenti - aveva spaccato l'unità nella sinistra cigiellina. Alla fine Nerozzi era diventato deputato del Pd. La Cgil, finita allo sbando, ha scelto così di non rompere a nessun costo con la Cisl che oggi guida le danze. Adesso, però, si dovrà decidere chi e su che linea comanderà in Cgil. La sinistra più la Fiom non pesano molto, anche per la recente disfatta elettorale di Rifondazione. Nerozzi cerca dall'esterno un accordo tra pubblico impiego e un pezzo di «epifaniani» per sostituire il segretario (quando questi probabilmente sarà presentato dal Pd alle europee) con Nicoletta Rocchi. Epifani vorrebbe una segreteria legata al suo piccolo gruppo di ex socialisti. Tipo Susanna Camuso, segreteria della Cgil lombarda che non a caso ha aperto le ostilità contro la Fiom.
I riformisti dei sindacati industriali (tessili, chimici, edili) puntano su Valeria Fedeli, segretaria dei tessili Cgil. Nella Cgil pesa il pubblico impiego, che dovrà però fare i conti non solo con un ministro esperto come Maurizio Sacconi, ma anche con un ministro alla Funzione pubblica, pure lui grande conoscitore di cose sindacali.

Anonimo ha detto...

Ciao,

qui in Inghilterra e’ lo stesso. Solo che la gente non viene espulsa ma prima ignorata poi messa da parte. E’ esattamente la stessa cosa solo che e’ piu’ British, quindi con piu’ classe.

Io vorrei suggerire una cosa democratica.

Perche’ non contattate anche altri sindacalisti (per esempio FIOM) e scrivete un libro con documenti, dichiarazioni e tutto il resto. Poiche’ in questa democrazia da mercato tutto risulta essere in tempo reale, pero’ e’ bene che ci sia memoria e poi molti giovani possono studiare da questi esempi di puro fascismo.

Io dal mio canto, provero’ a scrivere un libro sulle mie esperienze, molte di queste avranno le stesse connotazioni in vari paesi del mondo. Ci accorgeremo poi che era, si’ una vera e propria pulizia "etnica".

Sal.

Anonimo ha detto...

Buon viaggio.

Anonimo ha detto...

qualche ora fa a Casandrino(Napoli)è morto un altro operaio edile...Forza Sannino(seg.generale della Fillea di Napoli) diffondi subito un comunicato...fatti pubblicità....non devi diventare segretario regionale della Fillea Campania?

Anonimo ha detto...

qualche ora fa a Casandrino(Napoli)è morto un altro operaio edile...Forza Sannino(seg.generale della Fillea di Napoli) diffondi subito un comunicato...fatti pubblicità....non devi diventare segretario regionale della Fillea Campania?

Anonimo ha detto...

CONTRATTI, GUIDI: MODELLO PIÙ MERITO E FLESSIBILITÀ

La riforma del sistema contrattuale dovrà essere basata su flessibilità e meritocrazia. Lo ha detto la neopresidente dei Giovani industriali, Federica Guidi, in un'intervista oggi nel corso della trasmissione 'Panorama del giorno' (Canale 5). 'La cosa migliore - afferma la Guidi - sarebbe immaginare un modello che dia realmente la possibilità a ogni imprenditore, a ogni collaboratore di impostare un rapporto contrattuale che si basi sulle vere capacità di flessibilità, di meritocrazia. Un nuovo modo di gestire l'azienda un nuovo modo per ogni persona di gestire il proprio rapporto contrattuale: ognuno diventa un po' imprenditore di se stesso'. Ha aggiunto la neo presidente: 'Credo sia bene mantenere un livello contrattuale che in qualche modo regolamenti alcune posizioni, alcuni regolamenti, alcuni strumenti di massima. Ma bisogna andare verso un modello più aderente alla propria capacità di lavorare, di produrre ricchezza, di essere disponibili, di essere flessibili in un mondo che cambia anche rispetto alla propria situazione contrattuale'.

05/05/2008 11.11




Federica Guidi, ossia ..... Alice nel paese delle meraviglie.



Federica Guidi sogna un mondo dove tutto gira come vuole lei e lo svolge come se raccontasse del "paese delle meraviglie", dove tutti vorrebbero lavorare come e quanto vuole lei, alle condizioni che vuole lei perchè poi, se lei lo vuole, darà qualche riconoscimento a riguardo che può andare dalla pacca sulla spalla, al "bravo .. tu si che mi piaci" fino, se proprio è in vena, a riconoscere qualche incentivo salariale.

A che serve un contratto ?? a nulla. Forse, se lei lo vuole, a definire alcuni limiti, come ad esempio che non si può lavorare più di 24 ore al giorno o che (visto che è democratica) che non si può mettere alla gogna sulla pubblica piazza chi arriva in ritardo al lavoro (basta licenziarlo) e poi, certo, che bisogna almeno garantire il minimo di sussistenza giusto perchè lei altrimenti si commuove se vede qualcuno morire di fame.

Si immagina poi lavoratori felici che la sera non vedono l'ora di tornare al lavoro, che quando sono al lavoro non li ferma più nessuno da quanto entusiasmo hanno e da quanto vogliono che l'azienda si accorga di loro, che poi a fine turno non hanno voglia di tornare a casa a meno che non vengano gettati fuori di peso dai cancelli da sensibili e comprensivi addetti aziendali addestrati all'uopo. Lavoratori in concorrenza tra loro per emergere fino a conquistare la sua attenzione e la sua riconoscenza, che farebbero qualsiasi cosa per farle piacere, anche fare delazioni a danno dei colleghi, ruotare su tre turni dietro fila e senza riposo, straordinari a gogo ... ma non per soldi, bensì per sentirsi dire ... Bravo!!!

Federica Giusti ricorda molto i fantasiosi padroni del vapore dell'inizio '800 che presi dall'euforia per i loro ingenti guadagni favoleggiavano nei loro convegni di giornate lavorative dove si lavorava di giorno e di notte senza interruzione (il moto perpetuo), dove si aumentavano i carichi ed i ritmi di lavoro all'infinito e dove si mandavano in miniera i bambini perchè, essendo piccoli, si muovevano agevolmente e veloci. Pensavano a questo mondo fantastico non già per celebrare i loro profitti ma per il progresso che da tutto ciò ne derivava e mettevano in commercio le iconografie di lavoratori felici ed orgogliosi, operosi ... sani e e ben sazi ... liberi dal bisogno e con lo sguardo proiettato nel futuro. .

Federica Giusti, come i suoi antenati ottocenteschi non concepisce neppure lontanamente che si lavora in primis per campare e non per fare felice lei. Non si accorge (non vuole neppure sentirne parlare) che il problema principale che fa andare la gente incazzata al lavoro è che viene pagata un pezzo di pane, che la sua pensione non sa se ce l'avrà, che il suo lavoro è sempre meno tutelato, e, se precario, che metà della sua vita è occupata a cercarsi un lavoro, magari in un call center, o su una catena di montaggio, da cui verrà lasciato a casa dopo sei mesi nonostante (magari) la sua laurea in ingegneria, che l'affitto gli costa quasi tutto quello che guadagna, che non esistono nidi o asili dove mandare i bambini e quelli che ci sono costano come andare in Hotel, che deve pregare ogni giorno di non ammalarsi per la paura, così, di perdere il posto di lavoro o di non vedersi rinnovare il contratto da precario.



Ma di quali lavoratori parla Federica Giusti ?? Di lavoratori liberi dal bisogno ovviamente, ma purtroppo per lei e grazie a lei ed all'associazione di cui fa parte, di lavoratori liberi dal bisogno non ne esistono.

Forse per questo è così preoccupata al punto da proporre, per risolvere il problema una volta per tutte, di eliminare il contratto nazionale...... In fin dei conti è solo questo che lei vuole veramente .... il resto, di quello che dice, è solo folklore e ... presa per i fondelli.



Il dramma (ed il tragico) per noi è che non è sola. Come non comprenderla nel suo ritenere credibile il ragionamento che fa quando anche il segretario generale di un sindacato (CISL) solo due mesi fa se ne è uscito con un ... "Basta col salario a prescindere??" ... a prescindere da che ??!!



6.5.2008 COORDINAMENTO RSU

Domanda del toscano:
Ma chi è questo Bonanni?
E'lui il moderno interlocutore di questo fantomatico e nuovo sindacato?
Quello che insieme ad Epifani e Angeletti dice alla classe dei lavoratori:
"Lavoratori....volete più soldi?
Andate a lavorare!"

Roba vecchia,puzza di padrone.

Anonimo ha detto...

Quando si parla del licenziamento di Ciro Crescentini in Cgil tutti scappano o cambiano discorso.
Stanno facendo di tutto per cancellare tutto o portare tutto nel dimenticatoio.
Ragazzi,
tutti devono sapere quello che è accaduto a Ciro!!
Rilanciamo la vicenda sulla stampa nazionale!!!
Mi risulta che domani mattina,Sabato 10, ovvero nelle prossime ore, la vicenda sarà affrontata da un importante giornale nazionale....
Ve lo dirò nelle prime ore di domani mattina...

Ciro auguri per il tuo compleanno!!
(non ci siamo dimenticati la tua data di nascita...10 Maggio 1960!!
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Anonimo ha detto...

Confermo quanto detto nel mio precedente commento...
Sul quotidiano "Liberazione" di oggi 10 Maggio è stata pubblicata un'intervista al nostro compagno Ciro Crescentini...
Ciro, auguri per il tuo compleanno!!
E in bocca al lupo per l'udienza del 19!!

Anonimo ha detto...

Buongiorno Ciro.

BUON COMPLEANNO!!e buone lotte

Anonimo ha detto...

Leggete questo articolo pubblicto da "Il Giornale" ediz. online di oggi.
E' incredibile faccia tosta di Carla Cantone...
Le Commissioni di garanzia sono indipendenti? Rileggendo tutto quello che è capitato al compagno Crescentini noi diciamo di NO!!
Tra l'altro - come racconta Ciro sul quotidiano Liberazione - è francamente una violazione di tutte le leggi ascoltare Ciro ed altri compagni con un mini-registratore.
E' francamente singolare che si sia presentato un istruttore e non l'intera commissione....
L'espulsione di Ciro sancito sia dalla CGR Campania sia dal CG "interregionale Sud" erano state decise da tempo!!!
Le CGR, invece, non indagano su chi ha sistemato i figli o generi negli enti bilaterali.. anzi alcuni di loro saranno promossi: Petruzziello seg.gen. Fillea Campania su ordine di Gravano diventerà segr.Cdlt di Avellino, Sannino(att. seg.gen.fillea napoli) il quale a sua volta sarà sostituito da Ciro Nappo(comp. seg.Napoli)...così scattano altri 4+4 anni di mandato...E la giostra continua....
Ciro, invece, è stato licenziato!!!

..................
Ecco l'articolo de "Il Giornale "

Si acuisce lo scontro in Cgil tra la segreteria nazionale e la Fiom, con il sindacato delle tute blu che accusa la dirigenza della 'casa madre' di voler azzerare la parte più oltranzista del sindacato. Oggi è stato il turno del segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, che in un' intervista all'Unità ha minacciato le dimissioni dopo i provvedimenti disciplinari inflitti dalla Cgil a quattro dirigenti della Fiom milanese, sospesi per alcuni mesi per aver consentito a un esponente già espulso dal sindacato di intervenire a un attivo dei delegati.

Immediata la controreplica del segretario organizzativo del sindacato di Corso d'Italia, Carla Cantone, che ha definito queste dichiarazioni "incredibili e inaccettabili". "La commissione giudicante - ha spiegato la Cantone - valuta i fatti accaduti ed emette sentenze sulle singole persone e sui singoli fatti e non c'entrano nulla le eventuali responsabilità collettive o di altri dirigenti sindacali. Non so se Rinaldini si renda conto che le sue dichiarazioni rischiano di essere considerate come un tentativo di condizionare politicamente l'autonomia di giudizio del comitato di garanzia che è l'organo di giurisdizione interno della Cgil". Sta di fatto che il clima in casa Cgil resta teso, con un crescendo di botta e risposta che va avanti da due settimane e che ha preso spunto dalla sconfitta elettorale del Pd. All' indomani del voto, il segretario nazionale della Fiom, Giorgio Cremaschi, era uscito allo scoperto chiedendo un congresso anticipato della Cgil anche perché, aveva motivato, "la Cgil ha perso le elezioni".

Una richiesta subito respinta dal segretario nazionale della Fiom e leader dei riformisti dell' organizzazione delle tute blu, Fausto Durante: "In questo momento di tutto ha bisogno la Cgil tranne che di un nuovo congresso". Il 7 maggio lo scontro entra nel vivo ed è sempre Cremaschi a denunciare la sospensione di 4 dirigenti Fiom di Milano (tra i quali la segretaria della Fiom di Milano, Maria Sciancati), definendolo "un vergognoso atto di intimidazione politica che viola le regole e lo spirito della Cgil". Immediata la replica dei segretari generali della Cgil Lombardia e della Camera del lavoro metropolitana di Milano, che invitano le segreterie e gli organismi dirigenti ad astenersi da qualunque valutazione ed interferenza. Tre giorni più tardi Rinaldini diserta il direttivo della Cgil rinunciando al suo intervento nel dibattito in corso sul documento di riforma contrattuale. "E' giusto - spiega Rinaldini nell'intervista odierna all' Unità - che io mi assuma la responsabilità delle scelte compiute dai dirigenti della Fiom di Milano. Ero a conoscenza dei fatti sull'attivo dei delegati in questione. Quindi, se sarà confermata la sospensione di Maria Sciancati mi riterrò sospeso anch'io dall'iscrizione alla Cgil". Per Rindaldini, "non è possibile che il gruppo dirigente della Fiom milanese venga decapitato in questo modo. Sono decenni che faccio vita politica e sindacale, ma una cosa così non l'ho mai vista". In ogni caso, Rinaldini spera "in una conclusione positiva" e annuncia che lunedì sarà al direttivo della Fiom di Milano. "Non è certo la prima volta che vengono emesse sentenze analoghe nei confronti di singoli dirigenti, anche di primo piano - la controreplica della Cantone - ma nessuno ha mai considerato tali provvedimenti e procedure come atti politici verso una struttura della Cgil".

Anonimo ha detto...

E leggete questa notizia Ansa...
............
FIERA LIBRO: LIVIADOTTI, SINDACATI CASTA GIURASSICA? /ANSA LIBRO INCHIESTA SULLA PANCIA E SUL CUORE DEL SINDACATO (di Barbara Beccaria) (ANSA) - TORINO, 10 MAG - Il sindacato non deve temere di fare autocritica, di guardarsi dentro la pancia e anche dentro il cuore perche' ha ancora una importante funzione di mediazione tra le parti che puo' espletare se supera la crisi in cui e' caduto non solo a livello nazionale ma mondiale. E' questo il senso di un incontro che si e' svolto oggi alla Fiera del Libro di Torino sul libro di Stefano Liviadotti, ''L'altra casta. L'inchiesta sul sindacato. Privilegi, carriere, misfatti e fatturati da multinazionali''. Ad analizzare l'indagine compiuta da Liviadotti in un libro ricco anche di numeri come quelli implacabili riportati nel retro di copertina: giro d'affari della sola Cgil di un miliardo di euro, 700 mila delegati delle tre sigle confederali - pari a sei volte i carabinieri - permessi lavorativi per un milione di giornate di lavoro per un costo di un miliardo e 854 milioni di euro l'anno, c'erano Carlo Callieri, vicepresidente della Compagnia San Paolo e Giorgio Airaudo, segretario generale della Fiom torinese. ''Il bel libro di Liviadotti - ha detto Callieri - arriva dopo il successo del libro 'La casta' di Stella e Rizzo e in una Italia che dimostra di volere sapere di piu' su molte figure alla testa di questo paese. Il sindacato e' diventato negli ultimi trent'anni una enorme sovrastruttura ad altissima entropia e a costi molto elevati. Parlare di sindacato oggi - ha aggiunto - vuol dire interrogarsi sulla rappresentanza, tema per altro che riguarda anche la politica italiana e pure il mondo imprenditoriale. Il problema e' la ricerca di una corretta rappresentanza: sia il mondo sindacale che le aziende devono garantire gli interessi delle loro categorie di riferimento, ma non interessi di lobby o interessi particolari''. Callieri ha concluso citando Guido Carli e dicendo che nel mondo del lavoro ''e' piu' importante interessarsi a chi un lavoro non ce l'ha piuttosto di chi un lavoro lo ha gia' in mano'' e sottolineando che ''il sindacato potrebbe-dovrebbe uscire da alcuni enti di gestione quali l'Inps o gli enti sulla casa. Per uscire dalla crisi il sindacato dovrebbe impegnarsi sulla competitivita' del lavoro in Italia e uscire dalla vecchia logica della salvaguardia del salario tout court per passare ad una logica dell'arricchimento e della promozione del lavoro stesso. Altrimenti non vinceremo mai i cinesi sul mercato internazionale''.

Anonimo ha detto...

(Fabio Sebastiani)

Insomma, la Cgil questa volta sembra aver calcato la mano.
La segreteria della Fiom ha espresso a maggioranza piena fiducia al gruppo
dirigente di Milano. Aggiungo la mia personale solidarietà perché quello che
è avvenuto è un fatto di gravità senza precedenti. La segretaria generale
della Fiom, Maria Sciancati, è stata sospesa perché non ha cacciato via da
una assemblea pubblica un lavoratore, peraltro delegato, espulso dalla Cgil.
Il fatto non sussiste. Non c'è una norma che imponga di cacciare dalle
assemblee i lavoratori che non piacciono ai sindacalisti. E' il segno di una
torsione autoritaria, di intolleranza nella vita dell'organizzazione e una
sorta di richiamo al serrare le file. Onestamente non scomoderei i Gulag,
che rappresentano ben altre tragedie. Negli anni '60 la Cgil si aprì agli
apporti di tutti i lavoratori. Se avesse invece adottato questo stile di
gestione il sindacato dei consigli non sarebbe nato e al suo posto ci
sarebbe stata una valanga di espulsioni.

Entriamo nel merito, alla fine il contratto nazionale anche se non viene
cancellato viene parecchio ridimensionato.
Il documento parte dall'idea, profondamente sbagliata, che i guai ai salari
dei lavoratori in questi anni siano venuti perché c'era troppo contratto
nazionale. La verità è che ce ne è stato troppo poco, perché il contratto
nazionale doveva subire la gabbia della concertazione. Invece che liberare
il contratto nazionale dalla concertazione si vuole liberare la
concertazione dal contratto nazionale. Nell'Italia delle piccole aziende,
del lavoro frantumato e precario, ridurrne il peso significa rompere la
solidarietà tra i lavoratori a favore di un'aziendalismo che premierà solo
una minoranza.

Aziendalista?
A parole tutti sostengono ora che l'intesa difende il contratto nazionale.
Però scopriremo, un minuto dopo che si aprirà il tavolo, che non è così. La
Logica di questo documento è la stessa che ha portato all'abolizione della
scala mobile; che allora diceva "bisogna ridurre il peso dela scala mobile
per avere più contrattazione". Oggi si dice, l'accrescimento del salario
avviene solo sul cosiddetto salario per obiettivi. Per capirci, il contratto
nazionale non può far crescere i salari. Di più, la premessa ideologica del
documento dice che il miglioramento delle condizioni di reddito dei
lavoratori si fa attraverso la crescita della qualità e della competitività
delle imprese. Quindi, per essere chiari si accetta la politica dei due
tempi, prima la produttività e poi i salari. Si accetta lo slogan
bipartisan, sostenuto in campagna elettorale sia da Berlusconi sia dal Pd,
per cui per distribuire la ricchezza bisogna produrla. In nessun punto del
documento si dice o si parla di redistribuzione della ricchezza. Si dice che
la contrattazione nazionale dà un minimo e il resto uno se lo deve
guadagnare in azienda. Anche la contrattazione territoriale che viene
esaltata come stumento per estendere il secondo ilviello di contrattazione a
chi non ce l'ha viene stravolta in questa logica e diventa il cavallo
ruffiano delle gabbie salaiali. Infatti, in questa logica essa può essere
conquistata solo se assorbe da un lato spazio al contratto nazioanale e
dall'altro diritti e poteri alla contrattazione aziendale.

La Cgil obietta che almeno ha ottenuto regole democratiche certe.
Penso invece che si vada verso un modello centralizzato e burocratico delle
relazioni sindacali e privo di reale democrazia. Perché i contratti
nazionali verranno in realtà decisi dalle confederazioni che stabiliranno
con le controparti, in quello che negli anni '60 la Cisl chiamava accordo
quadro, quale è l'inflazione a cui riferirsi. Il contratto nazionale viene
così svuotato, in alto dagli accordi centralizzati a livello confederale e
in basso non dalla contrattazione aziendale ma dal salario legato alla
produttività e al merito. Chiamo questo il ritorno a una forma di cottimo.
Cioè ad un salario che discrimina un lavoratore dall'altro. Infine, voglio
sottolineare che il tanto esaltato accordo sulla democrazia è regressivo,
rispetto almeno alla cultura della Cgil. Perché si cancella anche l'ipotesi
che i lavoratori votino sulle piattaforme; perché la consultazione
certificata, che non è il referendum, si fa solo sugli accordi, senza forma
di partecipazione al negoziato. E poi perché vengono mantenuti tutti gli
inaccettabili privilegi del sindacalismo confederale a partire dalle quote
riservate per le Rsu. Il modello è quello che ha portato alla ratifica del
luglio 2007.

C'è un filo rosso che lega il clima bipartisan sul lavoro e l'azione che il
Pd sta esercitando sulla Cgil?
Il documento è negativo, ma la trattiva che si preapara lo è ancora di più
perché nasce su una campagna bipartisan a favore della flessibilità del
salario e dei diritti e prefigura un accordo che è solo a perdere. Per dirla
in sintesi invece che correggere i danni del '93 si preapara un accordo che
li aumenta, con più concertazione e più flessibilità del salario. La Cgil
subisce tutta questa impostazione perché è guidata dalla paura
dell'isolamento. In questo la situazione è davvero opposta al 2002. Oggi la
Cgil firmerebbe il Patto per l'italia e temo che firmi anche un accordo
peggiore di quello. Il risultato elettorale è invece il motivo per cui oggi
la Cgil dice sono costretta a sedermi con Sacconi e la Marceglia e devo
prepararmi ad accettare quello che passa il convento. E' questa paura ciò
che produce intolleranza verso la diversità dei comportamenti e il bisogno
di normalizzazione. Ma anche per questo dico, questa paura va contrastata.
Occorre impedire l'omologazione del sindacato e in particolare della Cgil al
quadro politico. Bisogna respingere i tentativi egemonici sulla Cgil da
parte del Partito democratico senza riproporre alcun collateralismo
politico, neanche con la crisi della sinstra radicale. Tra l'altro,
importanti dirigenti della Cgil che alle elezioni avevano scelto
l'Arcobaleno ora si schierano con Epifani. Il nodo è sindacale, ovvero
l'indipendenza del sindacato. Oggi la Cgil paga la mancata autonomia da
Prodi. E rischia di farlo nella maniera peggiore di fonte all'attacco della
Confidunstria e di Berlusconi. Per questo io vedo la battaglia che si apre
prima di tutto come una grande battaglia di autonomia e indipendenza. Come
diceva Di Vittorio, dai padroni, dai governi e dai partiti.

09/05/2008

Anonimo ha detto...

Dalla "grande stagione dei diritti" - che mi sembra si sia conclusa un po'
prima del 1993, diciamo magari dall'Eur nel 1978 - ci toglierei almeno il
1992 e l'abolizione della scala mobile il 31 di luglio mentre i cancelli si
chiudevano per le ferie.
Se fossimo stati così tanto in una stagione di diritti i bulloni e le uova a
chi li hanno tirati ?

Sono daccordo che la Cgil è irriformabile, ma da sempre, se persino Gramsci
nel 1920 sosteneva che l'allora Cgl rappresentava il principale ostacolo
allo sviluppo di un processo rivoluzionario nel nostro paese.
Ma non è irriformabile solo la parte vicina a Epifani. Anche quella di
Cremaschi e Rinaldini che più che "tuonare" vanamente ai congressi e negli
organismi dirigenti non fanno e non faranno. E pensare che una costituente
sindacale che unisee Rete28aprile e sindacati di base, sulla carta, avrebbe
le potenzialità di diventare un vero sindacato di massa e, sperabilmente, di
classe.

Ma la condizione necessaria è l'annullamento dei vertici sindacali
esistenti, sia di quelli R28A, sia di quelli extra-confederali (che in
quanto a "ceto" non sono certo da meno).

E' alla parte sana, ai tanti lavoratori e delegati che si sbattono nei posti
di lavoro che bisogna guardare. E a coloro che hanno voglia di lottare ma
non ne hanno (ancora) gli strumenti perché precari, ricattati,
esternalizzati...
Saranno loro la parte decisiva della costruzione di un sindacato di classe e
di massa che superi al tempo stesso l'autoreferenzialità e il minoritarismo
di tanta parte del sindacalismo di base e le inutili "battaglie" interne
alla Cgil che da sempre si risolvono solo nello spartire qualche seggiola e
qualche funzionario in più o in meno

Anonimo ha detto...

l'accordo tra CGIL CISL UIL sul nuovo contratto collettivo nazionale
di lavoro per quanto scontato è stupefacente. Si triennalizza il
contratto nazionale e lo si riduce ad una larva a vantaggio della
contrattazione territoriale. Un modo surrettizio per reintrodurre le
gabbie salariali Si arriverà presto alla contrattazione per
lavorazione di fase di prodotto e poi anche agli accordi di
carattere personale. Si poteva predicare da anni la fine della
classe operaia senza annullarne il suo più importante strumento di
coesione e di identità? No. Naturalmente siamo immersi nel mondo
della menzogna quando si parla di fine della classe operaia dal
momento che venti milioni di lavoratori nè tanto di più nè tanto di
meno di quanti fossero venti o trentanni fa sono ancora li magari a
chiedersi perchè l'Italia sia l'unico Paese al mondo in cui i
Sindacati anzicchè "dare" diritti ne tolgono.
Non a caso un Bonanni tronfio e volgarissimo annunziava il primo
maggio quasi la nascita di un nuovo Sindacato. Con Sacconi al Lavoro
a fare di sponda Confindustria Governo e Sindacati CGIL Cisl Uil
cancelleranno le tracce della grande stagione dei
diritti conclusasi nel 1993.
La minoranza della CGIL non potrà che modificare
insignificativamente la strategia concordata dai tre segretari
confederali. Appellarsi al Congresso della CGIL è inutile.
La CGIL è irriformabile. Il suo corpo decisionale è costituito da
funzionari che obbediscono ad una logica di "centralismo
democratico".La Fiom sarà normalizzata al più presto e comunque non
più tardi della scadenza del mandato di Rinaldini, grande galantuomo
ma oramai una noce nel sacco.
Pietro Ancona

Anonimo ha detto...

"Per essere creativi non bisogna partire dalle buone vecchie cose, bensì dalle cattive cose nuove..."
(Bertolt Brecht)

AUGURI CIRO PER IL TUO COMPLEANNO E COMPLIMENTI PER L'INTERVISTA CONCESSA A "LIBERAZIONE".......

Cardinale Ruffo di Calabria

Anonimo ha detto...

grande marco,è vero che la parte sana dei lavoratori e delegati potrebbero fare tutto ma dimentichi la potenza della casta dei segretari e scalda mandati 4+4
vengo da una esperienza in cgil e posso dire con franchezza che il mio spirito di appartenenza fa si che io sia ancora iscritto ma se si formasse un sindacato vero ma sopratutto pulito, andrei anche sull'everest a firmare la delega.
un saluto a ciro e a tutti i sindacalisti onesti
CACCERINI

Anonimo ha detto...

Carla Cantone? Perchè parlare di lei? E' una provincialotta narcisa, una vanesia che soffre quando gli tolgono il palcoscenico...

Anonimo ha detto...

Cgil sotto schiaffo...come avevano previsto....
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ANSA)- ROMA, 12 MAG - 'Non si vede lo spazio per dare risposte a breve sulla nostra piattaforma che chiede interventi su lavoro, pensioni e tariffe'.Cosi' Epifani. 'Le risorse del cosiddetto tesoretto dovrebbero avere questa destinazione prioritaria', ha detto il leader della Cgil, aprendo i lavori degli esecutivi unitari dei sindacati. Il leader della Cisl Bonanni, invece, vede 'tanto spazio e disponibilita' al confronto' da parte del governo. Angeletti (Uil): 'valuteremo il nuovo governo da quello che fara'.

12 Mag 14:35

Anonimo ha detto...

La Cgil Esteri e D'Alema hanno lottizzato fino all'ultimo minuto...Leggete questa notizia...
Meno male che Silvio c'è!!
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Prima di lasciare a Frattini “okkupa” la Farnesina
D’Alema, 34 nomine in zona Cesarini


MARCELLO RICCI
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Roma - Il ministro uscente Massimo D’Alema si è ben radicato alla Farnesina e si ha il dubbio che voglia lasciare al successore un campo minato difficilmente bonificabile. Il sistema utilizzato è quello delle nomine anticipate. Ben otto ambasciatori di rango sono stati nominati dal Consiglio dei Ministri del 27 febbraio: Cosentino Michele, Mirachian Laura, Stefanini Stefano, Economides Alain, Ragaglini Cesare, Bisognero Claudio, Pacifico Claudio. La maggior parte di essi proposti della Cgil esteri. I neonominati ambasciatori sono stati inseriti in settori strategici per lo svolgimento della politica estera e per la gestione del ministero. Altri 26 ministri plenipotenziari sono poi stati nominati nel Consiglio dei Ministri del 19 marzo. Sommandoli ai ministri plenipotenziari preesistenti, si raggiunge un totale di ben 216.
La stragrande maggioranza sono a Roma, senza responsabilità di ufficio e senza potere di firma, alle “dirette dipendenze” di qualche Direttore Generale. Il loro stipendio varia secondo la sede, a Roma supera i 150mila euro lordi per anno.
Le nomine sono di matrice politica e pertanto rappresentano un ulteriore allargamento della rete creata da D’Alema, con il chiaro intento di rafforzare il capillare controllo sulle sedi diplomatiche e sull’organizzazione interna del dicastero. In tal modo, persone fedeli al precedente Ministro, potranno controllare ed anche influenzare gli indirizzi politici. Il corpo diplomatico ha il compito di supportare gli uomini politici, non quello di gestire la politica, ma il mondo delle Feluche è molto particolare.


[Data pubblicazione: 08/05/2008

Anonimo ha detto...

Consiglio Comunale e Sindaco di napoli Iervolino assediati
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RIFIUTI: URLA E FISCHI DAVANTI CONSIGLIO COMUNALE NAPOLI (ANSA) - NAPOLI, 12 MAG - Un ingente spiegamento di forze dell'ordine circonda il Maschio Angioino, dove un migliaio di manifestanti contesta la scelta del quartiere Chiaiano come sede di una discarica. Una cinquantina tra poliziotti e carabinieri protegge l'ingresso del Maschio Angioino: circa venti agenti hanno indossato la tenuta antisommossa. i manifestanti lanciano urla e insulti contro i consiglieri comunali ed i dipendenti del Consiglio che, alla spicciolata, stanno entrando nello storico palazzo. Il sindaco di Marano, Salvatore Perrotta, assicura che lui e una delegazione di consiglieri entreranno in aula per seguire i lavori, ''con una piccola delegazione di cittadini. Non vogliamo ostacolare i lavori dell'assemblea, siamo qui per partecipare, non saremo certo noi a impedire che si tenga il Consiglio'', dice. (ANSA). 12-MAG-08 13:01

Anonimo ha detto...

A proposito delle Commissioni di Garanzia "indipendenti" della Cgil...una dichiarazione di Rinaldini...
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RINALDINI, MI ASSUMO RESPONSABILITÀ FATTI FIOM MILANO



“Pochi giorni dopo l’attivo dei delegati Fiom svoltosi a Sesto San Giovanni, l’anno scorso, per discutere sul rinnovo del nostro contratto nazionale, facemmo a Roma una riunione con la segreteria della Fiom di Milano. Ciò per valutare la situazione, anche rispetto alla presenza in quell’attivo di un ex iscritto espulso dalla nostra organizzazione, e per decidere come portare avanti la nostra azione sindacale”. Lo ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom-Cgil, intervenendo, a fine mattinata, al Direttivo della Fiom di Milano svoltosi oggi presso la Camera del lavoro del capoluogo lombardo. “Io non considerai – ha spiegato Rinaldini – che ciò che era accaduto in quell’attivo avesse una natura tale da motivare un ricorso alla Commissione di garanzia della Cgil. Se avessi valutato che l’accaduto aveva una tale natura, io stesso avrei dovuto presentare tale ricorso. Ma non l’ho fatto proprio a partire da una nostra valutazione comune di quell’episodio. Ed è per questo che mi sono assunto la piena responsabilità politica delle scelte compiute dalla segretaria generale della Fiom di Milano, con tutte le conseguenze del caso”. Continua Rinaldini: “Osservo poi che criticare, anche in modo netto, i provvedimenti assunti dalla Commissione regionale di garanzia della Cgil Lombardia contro due membri della segreteria e due funzionari della Fiom di Milano, non comporta assolutamente una mancanza di rispetto nei confronti della Commissione stessa. Questa mancanza si avrebbe se qualcuno invitasse a non rispettare, appunto, tale delibera. Credo però che, in una confederazione sindacale democratica come la Cgil, l’espressione del dissenso e della critica costituisca un momento irrinunciabile non solo per chi è portatore del dissenso o della critica, ma per l’insieme di una organizzazione che voglia essere viva e capace di individuare eventuali errori”.

12/05/2008 17.35

Anonimo ha detto...

Stava indagando su alcuni esponenti del centro-sinistra...sarà trasferito il magistrato Clementina Forleo!!!
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COMMISSIONE CSM:la forleo DEVE LASCIARE MILANO
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UltimissimeBORSE EUROPEE: CHIUDONO POSITIVE
FORLEO: COMMISSIONE CSM, DEVE LASCIARE MILANO
ITALGAS: CDA CONFERMA LOCANTO PRESIDENTE, ELEFANTE AD
TRAVAGLIO: MERCOLEDI' LA VICENDA ALL'ESAME DELL'AGCOM
ALITALIA: DOMANI CDA SU TRIMESTRALE; POSSIBILE ARRIVO AD
CINA: XINHUA, 3. 000-5. 000 MORTI NEL SICHUAN
ISLAM: MARONI, CON UCOII DIALOGO IMPOSSIBILE
BORSA +0, 25% CON EUROPA, BANCARI GIU'
BORSA: RIALZO CONTENUTO CON EUROPA (+0, 25%), GIU' BANCARI
TROVATI A MANCHESTER RESTI DI 2 BIMBI IN UNA SCATOLA
Quotidiani onlineDifesa oggi
Polizia oggi
Stato oggi
Clementina Forleo deve lasciare l'ufficio giudiziario di Milano. E' il parere della Prima Commissione del Csm che, a maggioranza, ha deciso di proporre al plenum il trasferimento d'ufficio del gip per incompatibilita' ambientale.A favore del trasferimento d'ufficio per incompatibilita' ambientale si sono espressi il vicepresidente della commissione Letizia Vacca (laico del centrosinistra), Fabio Roia (Unicost) e Gianfranco Anedda (laico del centrodestra). Astenuti i togati Livio Pepino (Magistratura democratica) e Mario Fresa (Movimento per la Giustizia), mentre il presidente della Commissione Antonio Patrono (Magistratura Indipendente) si era pronunciato per l'archiviazione della pratica, tenuto conto che la Forleo, per la norma sulla temporaneita' degli incarichi, dovra' comunque lasciare la funzione di gip che riveste da oltre 10 anni. Sara' ora il plenum del Csm a dover decidere se trasferire o meno il gip di Milano approvando la proposta della Commissione: la procedura di trasferimento nei confronti della Forleo era stata avviata nell'autunno scorso, dopo che il giudice milanese aveva denunciato di aver ricevuto presunte pressioni da poteri istituzionali, dichiarazioni rimaste senza riscontro alla luce dell'istruttoria portata avanti da Palazzo dei Marescialli. (AGI) - Roma, 12 mag. -(AGI)

Anonimo ha detto...

Le prime dichiarazioni di Clementina...
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FORLEO: "A TESTA ALTA IN QUALSIASI TRIBUNALE D'ITALIA"
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TROVATI A MANCHESTER RESTI DI 2 BIMBI IN UNA SCATOLA
"Spero che il plenum riveda la decisione. Se dovesse confermarla, continuero' a lavorare, a differenza di altri, a testa alta in qualsiasi tribunale d'Italia". Cosi' il gip di Milano, Clementina Forleo, commenta la decisione della prima commissione del Csm di trasferirla da Milano ad altra sede per incompatibilita' ambientale. Decisione che, ora, passera' al vaglio del plenum dell'organo di autogoverno della magistratura. (AGI) - Milano, 12 mag. - (AGI)



I CADUTI SUL LAVORO..