domenica 25 novembre 2007

L'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DELL'ON.ALBERTO BURGIO SUL LICENZIAMENTO DEL NOSTRO COMPAGNO CIRO



“Il nuovo fascismo non distingue piu’: non e’ umanisticamente retorico, e’ americanamente pragmatico. Il suo fine e’ la riorganizzazione e l’omologazione brutalmente totalitaria del mondo.”
(Pier Paolo Pasolini)
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RIPUBBLICHIAMO L'INTERROGAZIONE PRESENTATA IL 3 OTTOBRE SCORSO DAL PARLAMENTARE ALBERTO BURGIO SUL LICENZIAMENTO DEL NOSTRO COMPAGNO CIRO.
PER LEGGERE IL TESTO ORGINALE CLICCA QUI 5/01559

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Al Ministro del Lavoro e della previdenza sociale,
per sapere
premesso che:
Ciro Crescentini ha lavorato per venticinque anni come sindacalista della Fillea-Cgil di Napoli; il 24 settembre scorso la Fillea ha comunicato a Crescentini la decisione, non motivata né argomentata, di rescindere il suo contratto di lavoro;
Crescentini ritiene che all’origine del suo licenziamento vi sia una denuncia, da lui presentata nel novembre 2006 presso l’Ispettorato del Lavoro di Napoli, per richiedere – come ha affermato in un’intervista recentemente rilasciata ad un organo di stampa nazionale – «tempestivi interventi ispettivi in determinati cantieri mai oggetto di precedenti denunce;
tale denuncia non ha avuto alcun esito e nessun ispettore ha mai visitato i cantieri segnalati;
al contrario, Ciro Crescentini ha ritrovato, nelle scorse settimane, l’esposto presentato (e protocollato, come risulta dalla segnatura in calce al documento stesso) sulla scrivania di Giovanni Sannino, segretario della Fillea-Cgil di Napoli, che ha riferito di averlo ricevuto da Luigi Petricciuolo, componente della segreteria provinciale della Camera del Lavoro, il quale, a sua volta, lo avrebbe ricevuto dal Responsabile dell’Ispettorato di Napoli, il quale – riferisce Crescentini – si sarebbe lamentato del numero eccessivo di denunce presentate dal sindacalista;
pare discutibile, a giudizio dell’interrogante, che Sannino, invece di presentare una denuncia per violazione del segreto istruttorio, abbia diffuso una circolare per precisare che, da quel momento in poi, qualsiasi iniziativa verso le istituzioni sarebbe dovuta essere sottoposta alla conoscenza preventiva della segreteria generale;
Crescentini, in un’intervista al quotidiano Liberazione, afferma di aver ricevuto da parte della Fillea-Cgil una offerta di buonuscita pari a 150.000 euro con l’intenzione di convincerlo ad accettare di buon grado l’interruzione del rapporto di lavoro;
nella stessa intervista, Ciro Crescentini afferma di aver ricevuto anche un’offerta di lavoro, da parte della Cgil, per un posto di impiegato alla Cassa Edile, notoriamente un organismo paritetico non di proprietà della Cgil;
il sindacalista ha immediatamente impugnato, sul piano legale, il licenziamento;
quale sia il giudizio del Ministro interpellato in relazione alla vicenda in parola e alla richiesta, avanzata da numerosi lavoratori e delegati sindacali in un appello recentemente prodotto, di reintegrare Ciro Crescentini al proprio posto di lavoro.

(Alberto Burgio)

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Sulla vicenda del nostro compagno Ciro sono scesi in campo tante persone. Quelle autentiche e sincere gli hanno dimostrato con i fatti la solidarietà(firmando appelli, inviando dichiarazioni alla stampa). Quelle opportuniste hanno approfittato come al solito della situazione. C'è chi ha tentato di fare da mediatore(per mettersi in mostra ed avere qualcosa in cambio dalla banda Sannino,Nappo, Petruzziello,Gravano)...C'è chi ha fatto circolare la voce di essere dalla parte di Ciro - in modo da farla giungere all'orecchio del Nappo o del Sannino e fare subito un rapido dietrofront in cambio della promessa di sistemare qualche parente, avere un contratto di consulenza o il distacco in Fillea....
Insomma, in questi mesi abbiamo visto tanti opportunisti/e che hanno cercato di speculare sulla vicenda di Ciro....Loschi/e figuri che non hanno dignità e non hanno soprattutto le palle!!!!!!
Ciro, a differenza di questi loschi figuri, non ha mai gestito "casciolelle" o aziende informatiche che stipulavano consulenze con la Cgil!!!!!!!!
Ciro viveva solo del proprio stipendio ed in una casa in affitto!!!!!!!!!
CIRO IN BOCCA AL LUPO!!!

Anonimo ha detto...

SONO UN RLS DI PAVIA. SONO VERAMENTE COSTERNATO SU QUANTO ACCADUTO AL COMPAGNO CIRO E SUL COMPORTAMENTO DEGLI ISPETTORI DEL LAVORO NAPOLETANI.
CON LA CIRCOLARE N. 13/2006 E' STATO DIFFUSO DAL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI UN CODICE DI COMPORTAMENTO AD USO DEGLI ISPETTORI DEL LAVORO. SECONDO UNA INTESA RAGGIUNTA CON INPS E INAIL SARA' ESTESO AGLI ISPETTORI DI TALI ISTITUTI.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, considerata la necessità, alla luce della riforma operata dal D. Lgs. 23/4/2004 n. 124 sulla razionalizzazione delle funzioni ispettive in materia di previdenza sociale e di lavoro, e con riferimento ad un protocollo di intesa sottoscritto tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali medesimo, l'Istituto della Previdenza Sociale (INPS) e l'Istituto per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) sottoscritto in data 7/4/2005 nonché dell'unità di intenti raggiunta in data 24/3/2006, ha emanato un Codice di comportamento ad uso degli ispettori del lavoro nell'ambito della loro attività di vigilanza in materia di lavoro e di legislazione sociale.

Il Codice, che risponde all'esigenza di definire e diffondere i principi guida per un corretto e uniforme comportamento del personale ispettivo nell'esercizio delle sue funzioni, dopo la parte generale di cui al Capo I contenente le definizioni, le finalità e le disposizioni di carattere generale, fissa nel Capo II i principi di comportamento nei confronti dei datori di lavoro (quali il principio di collaborazione, la programmazione e la preparazione dell'ispezione, l'obbligo di qualificarsi, le procedure ispettive e l'obbligo di informazione ed assistenza all'ispezione), stabilisce altresì nel Capo III le procedure e le modalità ispettive (acquisizione di documenti e di dichiarazioni, verbale interlocutorio e di accertamento, rilevazione di illeciti penali e di violazioni fiscali, strumenti conciliativi) ed indica nel Capo IV i profili deontologici (imparzialità e parità di trattamento, obbligo di astensione e dichiarazione di incompatibilità, tutela della riservatezza e del segreto professionale, rapporti con gli organi di informazione).

Anonimo ha detto...

ALTRI MORTI SUL LAVORO. ALTRI OMICIDI. E' SUCCESSO ALCUNE ORE FA. IO L'HO LETTO SUL SITO WEB DELL'UNITA'...
ED A NAPOLI AVETE AVUTO IL CORAGGIO DI SILURARE SINDACALISTI COME CIRO CRESCENTINI?
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Tragico incidente a Torrazza Coste, in provincia di Pavia. Lunedì mattina un muratore è morto ed un altro è in gravi condizioni dopo che le mura del locale caldaia dove stavano lavorando sono improvvisamente crollati sopra di loro. Il cantiere si trova nei locali dell’Ersaf, l’Ente Regionale di Servizi per l'Agricoltura e le Foreste, dove proprio nel momento dell’incidente avrebbe dovuto tenersi un convegno di inaugurazione del Polo vinicolo d’eccellenza voluto dalla regione Lombardia.

La cerimonia è stata ovviamente annullata dopo che si è avuta la notizia del crollo. A perdere la vita, un muratore di 36 anni, Maurizio Albertazzi, mentre è in gravi condizioni anche il suo collega, Massimo Perinati, di 40 anni. La regione Lombardia ha spiegato che i lavori in corso al momento del mortale incidente sul lavoro «fanno parte degli interventi di manutenzione straordinaria appaltati dall'Aler di Pavia a un'azienda esterna. In segno di rispetto per la tragedia – spiegano – anche gli interventi del cantiere per la realizzazione del polo vitivinicolo, in capo a Infrastrutture Lombarde, sono stati immediatamente sospesi, anche se non coinvolti nell'incidente».

Sul luogo dell’incidente sono accorsi il 118 di Voghera e Pavia, i vigili del fuoco e i carabinieri. Albertazzi però è morto sul colpo, mentre Perinati è rimasto incastrato sotto le macerie: è stato soccorso, ma è tuttora in gravi condizioni.

Anonimo ha detto...

la fillea nazionale continua a dormire......

MINACCE A OPERAI A3;SINDACATI, STATO INTERVENGA (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 23 NOV - Un capocantiere fermato di notte e picchiato; un operaio alla guida di una betoniera fatto scendere dal mezzo che poi e' stato incendiato: sono due episodi di intimidazione compiuti ai danni di personale dei cantieri impegnati nei lavori del macrolotto 5 dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria denunciati dai sindacati che si dicono ''seriamente preoccupati per l'escalation di attentati'' nel tratto Gioia Tauro-Scilla, e chiedono ''un intervento straordinario dello Stato'' e ,''se necessario, anche l'intervento dell'esercito''. ''In questi ultimi giorni - affermano i segretari regionali di Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil, Enzo Pelle, Emilio Maccarrone e Bruno Marte - nel cantiere si respira un'aria pesante e c'e' una situazione di tensione tangibile. Nella fase di avvio dei lavori sul macrolotto erano stati bruciati diversi mezzi di cantiere ed anche auto di lavoratori. I lavori si stanno svolgendo su quattro turni, quindi anche di notte. Le zone dove si stanno svolgendo i lavori si trovano in un territorio impervio dove non esiste controllo ed e' terreno fertile per i raid intimidatori''. ''I due episodi - proseguono i sindacalisti - hanno prodotto l'effetto di creare un forte clima di tensione all'interno del cantiere dove operano quasi un migliaio tra operai e tecnici. E' necessario porre subito un freno al fenomeno, altrimenti il rischio e' quello di bloccare i lavori sulla Salerno-Reggio''

Anonimo ha detto...

Quante anime belle che ci sono in giro! Stamattina ho ascoltato alcuni burocrati della Cgil di Via Torino. Gente che dirige categorie importanti solo perchè hanno il privilegio di essere legati al BOSS del decimo piano. Sapete cosa dicono? Dicono che Ciro ha sbagliato a rivolgersi alla magistratura!! Ha sbagliato ad impugnare il licenziamento!!E chi lo diceva era proprio uno di quelli che ha aggirato il limite del mandato. Per otto anni ha fatto il segretario generale di una categoria a livello provinciale. Poi si è messo d'accordo con il suo segretario regionale al quale scadeva il mandato. Lui è diventato regionale e si è garantito altri otto anni ed il suo segretario regionale è diventato di nuovo provinciale e si è garantito altri otto anni!!!E' bello parlare con la pancia piena!!
Ciro da oltre due anni ha subìto umiliazioni e mortificazioni e nonostante tutto non ha mai reso pubblico il suo calvario. Perchè Ciro è uno che ha sempre amato e rispettato la Cgil. Ciro si è ribellato dopo aver ricevuto quella squallida lettera di licenziamento firmata da Sannino, ideata da Nappo e voluta da Petruzziello e Gravano. Una lettera che ha avuto il consenso di Carotenuto, Passaro e Patierno(questi ultimi avevano tanti interessi per togliersi Ciro dalle palle).Loro pensavano che Ciro andasse in depressione e facesse qualche gesto inconsulto...per poi chiamarlo pazzo(come lo hanno sempre definito) o persona che non era in grado di intendere e volere...Ciro, invece, si è difeso con trasparenza e dignità così come si sarebbe difeso qualsiasi lavoratore che avrebbe subìto un torto...
Quelli che criticano Ciro sono personaggi che hanno paura...paura degli scheletri che hanno nell'armadio...ed hanno paura che gli armadi si aprano!!
CIRO IN BOCCA AL LUPO PER IL 7 DICEMBRE!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Compagni sia ben chiaro
che questo sangue amaro
versato nei cantieri
è sangue di noi tutti

Sangue del nostro sangue....

Carla...Franco...Mauro...ve lo sentite anche un pò vostro?

Sempre con Ciro.IN BOCCA AL LUPO!

Anonimo ha detto...

I PADRONI PRENDONO ESEMPIO DA GRAVANO E SANNINO E VICEVERSA. LEGGETE L'INCREDIBILE NOTIZIA...

Trieste: licenziata la dipendente dell’ospedale che aveva denunciato gli scarichi inquinanti: I carabinieri avevano rilevato gli smaltimenti illeciti in un laboratorio di Cattinara
(22 novembre 2007)

Licenziata dopo aver informato i carabinieri dei Nas che parecchie macchine del Laboratorio di analisi di Cattinara scaricavano direttamente reagenti chimici e liquidi biologici nella rete fognaria.

È accaduto a Ida Miser, 50 anni, ormai ex dipendente della struttura sanitaria pubblica. Il suo licenziamento «senza preavviso», è stato deliberato il 7 novembre dal direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Franco Zigrino, col il parere favorevole del direttore amministrativo Gabriella Gerin e del direttore sanitario Luca Lattuada.

Secondo l’azienda, informando la procura della Repubblica delle disfunzioni del laboratorio con un esposto presentato il 27 febbraio 2007, Ida Miser ha compiuto un atto «finalizzato ad arrecare pregiudizio all’azienda e con evidente fine di ritorsione». «Va rilevato - si legge ancora sul verbale dell’Ufficio per l’attività disciplinare dell’azienda ospedaliero-universitaria - «come il danno che l’azienda ha subito e subisce tutt’ora dal comportamento della signora Miser, è rilevante, in quanto a seguito dei sequestri effettuati dai carabinieri dei Nas, sono state attivate delle modalità di scarico dei residui di laboratorio mediante affidamento a una ditta specializzata, con un importante aggravio di costi per l’azienda».

Viene inoltre «rimproverato» alla ex dipendente di aver provocato un danno all’immagine dell’azienda, a causa della diffusione della notizia.

Dopo l’esposto i carabinieri si erano presentati al laboratorio, lo avevano ispezionato e avevano riferito l’esito del loro lavoro al pm Maddalena Chergia. I nomi di Franco Zigrino, Mohamed Lasri, Lucia Pelusi, Bruno Biasoli e Maurizio Canaletti, poco dopo sono sono stati iscritti sul registro degli indagati. Per il direttore Franco Zigrino e per il responsabile della Siram spa, Mohamed Lasri, l’ipotesi è di cooperazione colposa nell’inquinamento prodotto dal laboratorio. Per gli altri il concorso nello stessa ipotesi di reato.

Secondo il rapporto dei carabinieri è emerso come il Dipartimento di Medicina e di Laboratorio dell’ospedale di Cattinara da anni smaltisse illecitamente prodotti dell’attività di laboratorio. Lo smaltimento avviene nella rete pubblica di fognatura; i residui delle analisi vengono svuotati direttamente nei lavandini, oppure canalizzati negli scarichi interni che vengono poi immessi nella rete cittadina.

Secondo l’inchiesta i rifiuti smaltiti sono classificabili come rifiuti sanitari, rifiuti a rischio infettivo, rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi. Questi dati, peraltro, sono stati ricavati dalle stesse schede dei prodotti utilizzati per le analisi. Ora la parola passa alla magistratura del lavoro.

mercoledì, 21 novembre 2007

c.e. c.b. (Il Piccolo - Trieste pagina 21)

Anonimo ha detto...

Ragazzi del blog, il compagno Ciro ha pestato i piedi a parecchi santuari. Lo sportello Mobbing che dirigeva con onestà e dedizione ha minato gli interessi di multinazionali e di aziende molto amiche di Gravano. Vi faccio un esempio: l'Air, l'azienda di trasporto avellinese controllata dalla Regione Campania dal top manager CAPPABIANCA. Ciro, a quanto mi risulta ha tutelato sindacalmente e legalmente un lavoratore dipendente dell'Air che subiva il mobbing. Mi risulta che Cappabianca sia intervenuto su alcuni sindacalisti e politici avellinesi i quali a sua volta sono intervenuti sul boss Gravano nel mese di Giugno. Gravano ha avuto un altro pretesto per togliersi dalle palle Ciro...
In Campania i padroni e gli imprenditori quando si trovano di fornte a sindacalisti che fanno bene il loro lavoro chiamano subito....il Boss Gravano!!



I CADUTI SUL LAVORO..