mercoledì 21 novembre 2007

CRESCENTINI E' STATO LICENZIATO PERCHE' NON ERA OMOLOGATO? INTERVIENE RAFFAELE PIROZZI EX VICE SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL CAMPANIA...


(Giuseppe Di Vittorio - tratto dalla Storia a Fumetti di G.Di Vittorio - 1958)
Sul sito http://www.notiziesindacali.com/ è stato pubblicato un intervento dell'ex vice segretario generale della Cgil Campania Raffaele Pirozzi sul licenziamento del nostro compagno Ciro. Riteniamo opportuno pubblicare l'intervento integralmente.
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UNA VICENDA EMBLEMATICA IL CASO DEL “LICENZIAMENTO” DALLA FILLEA/CGIL DI NAPOLI DI CIRO CRESCENTINI
E’ una vicenda emblematica, sintomo del degrado politico che la realtà Campana sta vivendo. Pensavamo che alcune Organizzazioni, in particolare quelle del Sindacato, fossero immuni dai gravi fenomeni riscontrabili nei comportamenti di alcuni imprenditori; dobbiamo purtroppo ricrederci alla luce di quanto abbiamo avuto modo di apprendere dalla stampa sul “licenziamento” dalla Fillea/CGIL di Napoli di Ciro Crescentini.
Ma c’è una sostanziale differenza: mentre nelle aziende esiste il Sindacato a cui potersi rivolgere per organizzare lotte oppure impiantare vertenze miranti ad avere risultati positivi, lo stesso non è possibile farlo nella CGIL dove il rapporto di lavoro tra dirigente sindacale e CGIL è un rapporto politico, basato sul sacrificio, denso di impegno, moralità ed attaccamento all’Organizzazione.
Esistono, nella vicenda “Crescentini “ due questioni che è necessario sollevare:
La 1^ concerne il grado di autonomia degli organi ispettivi della provincia di Napoli e chiama in causa la Magistratura ed il Ministero del Lavoro.
La 2^ riguarda la CGIL nel suo insieme; il modo di funzionare delle categorie ed il rapporto tra categorie e Confederazione ben sapendo che la CGIL non è un’organizzazione di categoria bensì di lavoratori per cui ogni atto compiuto dal dirigente di una categoria chiama in causa la responsabilità della Confederazione tutta..
Sulla vicenda, la CGIL di Napoli, quelle regionale e Nazionale non hanno nulla da dire?
Si vuole far passare la “vicenda” come un normale rinnovamento di una categoria.
Invece si tratta, se gli atti sono esatti, di una grave e pesante prevaricazione nei confronti di un dirigente che, con spirito di sacrificio, rifiutando lusinghe e prebende ha deciso di rimanere a fare il suo lavoro.
In una fase nella quale larga parte dei dirigenti sindacali attuano e praticano un comportamento di omologazione al potere, un dirigente come “Crescentini” bisogna tenerselo ben stretto.
Sulla 1^ questione: la Magistratura ed il Ministero del lavoro non hanno nulla da dire sul fatto che una denuncia inviata all’Ispettorato del lavoro per effettuare ispezioni in cantieri Edili, dove forse vi erano delle violazioni di legge e contrattuali, venga rinvenuta sul tavolo del segretario generale della categoria?
Questi poi dichiara di averla avuta dal Segretario della Camera del lavoro al quale era stata inviata dall’Ispettorato del lavoro.
La domanda che i lettori si dovrebbero porre è la seguente: A cosa vale il richiamo autorevole del Capo dello Stato a fare tutto il possibile per limitare gli infortuni sul lavoro se poi avvengono questi fatti?
A chi spetta il compito di ripristinare un corretto comportamento di alcuni “delicati” organi dello Stato?
La 2^ questione chiama in causa direttamente il modo di funzionare della CGIL Campana.
La CGIL non è un’organizzazione di categoria bensì di lavoratori e pertanto di ogni atto compiuto ne risponde la Confederazione.
Vanno dunque avanzate alcune domande a livello napoletano, regionale e nazionale della CGIL:
a) Quali passi sono stati compiuti per procedere al rinnovamento della categoria?
b) E’ un vero rinnovamento?
c) Perché l’interessato non ha accettato; forse l’operazione si configura come una “rimozione” anziché un normale rinnovamento?
Se è una “rimozione “ gravi problemi di democrazia, autonomia dagli imprenditori e dagli organi dello Stato si aprono in CGIL.
Questi interrogativi hanno bisogno di una spiegazione chiara e veritiera da parte dei vari livelli per evitare che un dubbio si insinui tra i lavoratori:
“Chi in CGIL non è omologato al “potere” viene “rimosso”?!?
Raffaele Pirozzi
(ex vice segretario generale della Cgil Campania)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma hanno pignorato il Palazzo della Cgil della Campania di Via Torino? L'ho letto stamattina sul quotidiano "CRONACHE DI NAPOLI".
Addirittura ho letto che ci sono decine di dirigenti sindacali e di ragazzi che hanno fatto vertenze di lavoro contro la Cgil.
E' contro natura, il sindacato dovrebbe difendere i lavoratori, i quali con le proprie tessere e quindi con i propri soldi, pagano, in qualità di iscritti, per questto servigio. Sono stati i lavoratori e cioè gli iscritti di categoria a licenziare questi dirigenti. Io credo proprio di NO!! RaGAZZI QUESTO SI CHIAMA ABUSO DI POTERE. sono un iscritto anch'io e certamente non ho mai avallato questi licenziamenti, nè qualcuno mi ha informato di nulla o chiesto di votare a favore o contro. E' legittimo tutto questo?
PS/condivido pienamente l'intervento del compagno Raffaele Pirozzi.

Anonimo ha detto...

STAMATTINA ANCH'IO HO ACQUISTATO E LETTO "CRONACHE DI NAPOLI"MA COME SI PERMETTE QUESTA GENTE CHE LICENZIA SENZA CHIEDERE LA NOSTRA AUTORIZZAZIONE E PER DI PIU' USA I NOSTRI SOLDI PER PAGARSI LO STIPENDIO E LI SPERPERA IN RISARCIMENTI PER QUESTE VERTENZE CHE FANNO PIGNORARE ADDIRITTURA I NOSTRI PALAZZI? MA CHE SI CREDONO DI ESSERE COME I PADRONI?

Anonimo ha detto...

Bello l'intervento di Raffaele Pirozzi. Peccato che persone come lui non dirigono più in Cgil nella Cgil Campania.
Peccato che non ci siano più persone ed uomini veri. Dirigenti con la D maiuscola come Massimo Montelpari, Marcello Tocco, Stanislao Nocera, Umberto Saccone, Silvano Ridi, Gianfranco Federico, Eduardo Guarino, Michele Tamburrino, Salvatore Arnese, Andrea America, Nando Morra, Antonio Lombardi. Questi sì che erano veri dirigenti. Dirigenti che hanno conosciuto veramente i lavoratori. Che amavano la Cgil, i lavoratori e chi lavorava in Cgil. Gravano è stato sempre un burocrate, non ha mai sottoscritto un accordo sindacale in una fabbrica. Ha firmato solo accordi/protocolli politici. E' stato sempre un politico. Un politico che anche il suo partito non ha mai sopportato. Gravano è stato sempre un galoppino, una persona senza anima, senza cuore, senza sentimenti. Non sa cosa significa la famiglia, gli affetti, i figli. Potrebbe tranquillamente dirigere un UFFICIO RISORSE UMANE di una grande multinazionale, fare il "cacciatore di teste" ovvero essere addetto alla riduzione di personale. Ha rovinato la Cgil della Campania. Si è attorniato da una corte di vassalli e leccaculi.
Sono nausata. In Cgil hanno tutti paura di questa BESTIA che si erge a rappresentante di una grande organizzazione. Ho letto su un quotidiano locale che i compagni sono costretti amaramente a farsi assistere dagli avvocati avviando le procedure di pignoramento del nostro palazzo.
GRAVANO VERGOGNATI!!!!
Tutti, io, voi del blog, da mesi ci stiamo ponendo sempre la stessa domanda: perchè la Cgil nazionale non interviene?
La Cgil nazionale non interviene perchè gli fanno comodo personaggi come Gravano.
Il loro attendismo però produrrà effetti negativi.
Quando la merda vera verrà a galla è inutile piangere come i coccodrilli!
UN BOCCA AL LUPO PER CIRO.
PS/ Ciro vale ancora la pena lavorare con questa gente?
Ciro hai ancora il coraggio di lavorare con loro dopo quello che ti hanno fatto?

Anonimo ha detto...

rispondo alla compagna del decimo piano di via torino, al suo p.s.:
ne vale la pena!!! Ciro lavora con loro ma non per loro;lavora per noi. CREPI IL LUPO



I CADUTI SUL LAVORO..