mercoledì 16 gennaio 2008

CHE FINE FANNO I FONDI EUROPEI? LO SPIEGA IL PM LUIGI DE MAGISTRIS

Ecco un documento di grande importanza storica. L'intervento del PM Luigi De Magistris durante una riunione nel Parlamento Europeo.
Il Magistrato spiega come vengono sprecati i fondi comunitari.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

"Omai" diss'io "non vò che tu favelle,malvagio traditor;ch'a la tua onta io porterò di te vere novelle"

In bocca al lupo Ciro
Hasta la victoria,siempre

Anonimo ha detto...

.......E il cielo e la terra
E il nostro dolore eterno
E le nostre mani nude
il cuore in tormento
E la prevaricazione
che sale
come un enorme fumo nero
il potere dei seggi, dei sogli
delle ambizioni smisurate
degli uomini che si innalzano
sulla Terra, come dei
uccidendo ogni forma di divino
giganti d’argilla
che pongono il loro potere
sulla vigliaccheria umana
sull’adorazione che ogni verme
strisciante ha per il potere
che sta in alto
come potesse innalzargli l’anima
mentre la perde...........

Anonimo ha detto...

Cara Stefania,
concordo pienamente con quanto da te esposto nel messaggio del 10/01/2008 delle ore 10.49.
E' proprio cosi', la vicenda del ns. compagno Ciro Crescentini non e' un caso isolato ci sono altri casi che andrebbero approfonditi. Cito, come esempio, la gestione clientelare della Societa' Servizi CGIL di Via Torino tenuta dal caro Antonio Ciardi con il benestare di Michele Gravano.
Bene qui troveremo compagni alle dipendenze della Societa' Servizi da diversi anni ma ancora con contratti di precariato puro e, nel contempo, nuovi dipendenti (ovviamente tutti figli di....) assunti attraverso agenzie interinali o con integrazioni varie ma, di fatto, lavoratori a tempo pieno.
La gestione iniqua e poco trasparente nei confronti dei lavoratori di tale Societa' e' vergognosa ed e' giusto che venga denunciata.
Questa situazione poco chiara, al pari di altre presenti nella CGIL campana, necessita di un controllo da parte della CGIL Nazionale.
Cara Stefania hai ragione e' proprio tempo di cambiare!
Ai carissimi Ciardi e Gravano dico: "VOI NON SIETE ONNIPOTENTI MA PRINCIPALMENTE NON SIETE COMPAGNI".

Anonimo ha detto...

Sulla vicenda Mastella diffondo la lettera che Marco Travaglio ha inviato a Beppe Grillo.
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Caro Beppe,
siamo tutti costernati e affranti per quanto sta accadendo al cosiddetto ministro della Giustizia Clemente Mastella e alla sua numerosa famiglia, nonché al suo partito, che poi è la stessa cosa. Costernati, affranti, ma soprattutto increduli per la terribile sorte che sta toccando a tante brave persone. Infatti, oltre alla signora Sandra, presidente del Consiglio regionale della Campania, sono finiti agli arresti il consuocero Carlo Camilleri, già segretario provinciale Udeur; gli assessori regionali campani dell’Udeur Luigi Nocera (Ambiente) e Andrea Abbamonte (Personale); il sindaco di Benevento dell’Udeur, Fausto Pepe, e il capogruppo Udeur alla Regione, Fernando Errico, e il consigliere regionale dell’Udeur Nicola Ferraro e altri venti amministratori dell’Udeur. In pratica, hanno arrestato l’Udeur (un mese fa era finito ai domiciliari l’unico sottosegretario dell’Udeur, Marco Verzaschi, per lo scandalo delle Asl a Roma, mentre un altro consigliere regionale campano, Angelo Brancaccio, era finito in galera prima dell’estate quando era ancora nei Ds, ma appena uscito di galera era entrato nell’Udeur per meriti penali). Mastella, ancora a piede libero, è indagato a Catanzaro nell’inchiesta "Why Not" avviata da Luigi De Magistris e avocata dal procuratore generale non appena aveva raggiunto Mastella, che intanto non solo non si era dimesso, ma aveva chiesto al Csm di levargli dai piedi De Magistris. S’è dimesso invece oggi, Mastella, ma per qualche minuto appena: poi Prodi gli ha respinto le dimissioni, lasciandolo al suo posto che – pare incredibile – ma è sempre quello di MINISTRO DELLA GIUSTIZIA. La sua signora, invece, non s’è dimessa (a Napoli, di questi tempi, c’è perfino il rischio che le dimissioni di un politico vengano accolte): dunque, par di capire, dirigerà il Consiglio regionale dai domiciliari, cioè dal salotto della villa di Ceppaloni.

Al momento nessuno sa nulla delle accuse che vengono mosse a lei e agli altri 29 arrestati. Ma l’intero Parlamento – con l’eccezione, mi pare, di Di Pietro e dei Comunisti Italiani – s’è stretto intorno al suo uomo più rappresentativo, tributandogli applausi scroscianti e standing ovation mentre insultava i giudici con parole eversive, che sarebbero parse eccessive anche a Craxi, ma non a Berlusconi: insomma la casta (sempre più simile a una cosca) ha già deciso che le accuse - che nessuno conosce - sono infondate e gli arrestati sono tutti innocenti. A prescindere. Un golpetto bianco, anzi nero, nerissimo, in diretta tv.

Nessuno, tranne Alfredo Mantovano di An, s’è domandato come facesse il ministro della Giustizia a sapere che sua moglie sarebbe stata arrestata e a presentarsi a metà mattina alla Camera con un bel discorso scritto, con tanto di citazioni di Fedro: insomma, com’è che gli arresti vengono annunciati ore prima di essere eseguiti? E perché gli arrestandi non sono stati prelevati all’alba, per evitare il rischio che qualcuno si desse alla fuga? Anche stavolta, la fuga di notizie è servita agli indagati, non ai magistrati. E, naturalmente, al cosiddetto ministro.

Il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, anziché aprire una pratica a tutela dei giudici aggrediti dal ministro, ha subito assicurato "solidarietà umana" al ministro e ai suoi cari (dobbiamo prepararci al trasferimento dei procuratori e del gip di Santa Maria Capua Vetere, sulla scia di quanto sta accadendo per De Magistris e Forleo?). Il senatore ambidestro Lamberto Dini ha colto l’occasione per denunciare un "fatto sconvolgente: i magistrati se la prendono con le nostre mogli" (la sua, Donatella, avendo fatto fallimento con certe sue società, è stata addirittura condannata a 2 anni e mezzo per bancarotta fraudolenta, pena interamente indultata grazie anche a Mastella). Insomma, è l’ennesimo attacco ai valori della famiglia tradizionale fondata sul matrimonio: dopo l'immunità parlamentare, occorre una bella immunità parentale. Come fa osservare la signora Sandra Lonardo in Mastella dai domiciliari, "questo è l’amaro prezzo che, insieme a mio marito, stiamo pagando per la difesa dei valori cattolici in politica, dei principi di moderazione e tolleranza contro ogni fanatismo ed estremismo". Che aspettano a invitarli a parlare alla Sapienza?." Marco Travaglio

Anonimo ha detto...

Leggere quanto è capitato a Crescentini, magari dopo aver appena finito Gomorra di Saviano, conferma che in questa Nazione sono i tanti Crescentini ad essere anormali a fronte della perfetta normalità rappresentata dai Sannino. Immaginarsi poi in questo momento in cui all’interno di sindacati e organizzazioni politiche si deve procedere ad una sana ‘normalizzazione’ per spianare la strada al Partito Democratico che dalle prime avvisaglie sembra ben avviato a farci rimpiangere la vecchia Democrazia Cristiana (nemmeno cito il Partito Comunista, anzi dubito che sia mai esistito).
La mia solidarietà a Ciro Crescentini, sperando che il suo licenziamento non sia un modo per esporlo ad una normalizzazione della camorra.

Anonimo ha detto...

INDUSTRIALIZZAZIONE FANTASMA
Sotto choc il mondo del lavoro per il coinvolgimento dei rappresentanti di categoria La Procura apre altri fascicoli


SALVATORE DE NAPOLI Nocera inferiore. Sarebbero due sindacalisti esperti e che si sono occupati per più tempo delle vicende delle ex Mcm e della loro reindustrializzazione, i due rappresentanti del sindacato indagati dalla procura della repubblica di Nocera Inferiore per estorsione nell'inchiesta su Fosso Imperatore. I due sindacalisti (la cui identità è tenuta top secret), secondo gli investigatori e i primi riscontri ottenuti in questi mesi di indagine, avrebbero ottenuto una tangente di diverse decine di migliaia di euro per il tramite di un consulente di alcune aziende aderenti al Ctm (Consorzio tessile meridionale) finanziato nel 2001 con un accordo di programma. L'ingente somma sarebbe stata pagata dagli imprenditori per garantire la pace sindacale o meglio che i lavoratori non protestassero per quanto accadeva a Fosso Imperatore. Ma lo sconcerto per la notizia appresa dal nostro giornale dei due sindacalisti sott'inchiesta è destinata a crescere. Infatti gli indagati nell'affaire Fosso Imperatore sono saliti a 25, con più di 10 i nuove iscrizioni che si aggiungono ai 14 tra imprenditori, manager, professionisti già iscritti nell'apposto registro della procura. Tra questi 10 nuovi indagati ci sono anche altri imprenditori, per lo più fornitori di alcune aziende di Fosso Imperatore. Questi fornitori avrebbero gonfiato l'importo delle fatture per gli acquisti di macchinari da parte di alcune aziende aderenti al Ctm, contribuendo a truffare lo stato e a far arricchire industriali. Gli indagati potrebbero ancora aumentare. Importanti notizie si attendono, infatti, dal lavoro dei periti incaricati dai pm di esaminare bilanci aziendali e documentazione varia delle imprese del Ctm. Ormai l'inchiesta è arrivata a un traguardo. C'era, però, chi credeva che l'inchiesta dei pm Roberto Lenza e Giuseppe Cacciapuoti, coordinati dal procuratore capo Domenico Romano, fosse impantanata, per via dell'indulto che avrebbe reso difficile l'arresto degli indagati le cui presunte malefatte sarebbero antecedenti al due maggio 2006, data prima della quale si applica l'indulto stesso. Dopo la denuncia della Cgil e di Striscia la Notzia sugli sperperi a Fosso imperatore, infatti, era partita l'inchiesta diretta dal procuratore capo ed eseguita dalla Finanza di Nocera Superiore. I finanzieri presentarono un'ampia relazione ai due pubblici ministeri poi delegati. I pm hanno interrogato a più riprese gli indagati, ottenendo confessioni e riscontri investigativi, anzi allargando l'inchiesta. In questi mesi, sono giunti attacchi su presunte lentezze investigative o mancate adozioni di misure cautelari. E invece, le indagini continuano, come sanno bene gli indagati e i loro avvocati.


ed anche questo....

Incarichi da tutor nei corsi di formazione assegnati a parenti e figli di sindacalisti



DOMENICO BARBATI L'inchiesta sulla reindustrializzazione dell'area ex McM a Nocera Inferiore, ed in modo particolare il filone che ha coinvolto due sindacalisti, si arricchisce di un retroscena. Riguarda una vicenda che non è tuttavia collegata al filone che la procura sta coltivando (quello che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due dirigenti sindacali) ma che potrebbe richiamare l’attenzione degli inquirenti. Il caso, documentato, riguarda i contratti e le relative retribuzioni per l'attività di tutoraggio svolta per conto dei Consorzi, specie Salerno Sviluppo, e delle aziende, per il reinserimento degli operai ex McM. In pratica gli operai per essere riavviati al lavoro, e acquisire le nuove conoscenze tecniche in aziende diverse da quelle in cui erano precedentemente impiegati, dovevano svolgere dei corsi di formazione con l'assistenza di tutor regolarmente retribuiti così come prevede la legge. Ma è proprio sui nomi di questi tutor che si è soffermata l'attenzione dei magistrati. Così, incrociando i dati e verificando le parentele, è venuto fuori che i figli di un sindacalista hanno prestato la loro attività professionale come tutor per l'azienda Borrelli percependo, una figlia un compenso totale di 38.839.500 lire; e il figlio un compenso di 18.600.000 lire. C'è poi anche la moglie di un dirigente sindacale (che non risulta coinvolto nell’inchiesta penale) che ha percepito 29.122.000 lire sempre per la stessa opera di tutor. Le retribuzioni, riguardano complessivamente circa un anno di lavoro anche se scaglionato nel tempo e con pagamenti diversi a seconda delle modalità di effettuazione del tutoraggio. Ovviamente, va precisato, siamo in presenza di regolari forme di prestazione professionale, governate da contratti e normative. Da questo punto di vista, pertanto, nessun profilo penale sarebbe rilevabile. la questione è, piuttosto, di carattere politico. Come venivano scelti i tutor? Sulla base di quali caratteristiche? E perché la ricorrenza della presenza di parenti di sindacalisti? Un dato che tocca versanti di opportunità politica giacchè è ben evidente il ruolo pubblico-istituzionale che viene riconosciuto alle organizzazioni sindacali nel quadro della contrattazione su grandi programmi di sviluppo. I tutoraggi sono stati svolti e retribuiti tutti fra il 2000 e il 2001 tranne un mese del 1999 che riguarda soltanto la figlia di un sindacalista. Date che risalgono a molto tempo prima che scoppiasse lo scandalo delle aziende fantasma e la vicenda di Fosso Imperatore con tutte le conseguenze economiche e politiche che si sono trascinate. Una vicenda che avrebbe rischiato di cadere nell'oblio se non fosse stata ripescata e tornata tristemente d'attualità con lo scandalo di queste ore che vede sulla graticola mediatica non più i politici e gli imprenditori ma anche i rappresentanti dei lavoratori.



I CADUTI SUL LAVORO..