giovedì 17 gennaio 2008

LA PROCURA APRE INCHIESTA SUL SINDACATO IN CAMPANIA..


La Procura della Repubblica apre un'inchiesta sul sindacato in Campania. Indagini sulle consulenze, parentopoli, tutor, corsi di formazione professionale, accordi, commistioni...
Articolo pubblicato oggi su 'Il Mattino' edizione di Salerno.
Per scaricare l'articolo vai sul sito de ' Il Mattino' e cerca l'edizione di Salerno.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

....forza compagni! aiutiamo nache la magistratura di Napoli e Caserta a scoperchiare il pentolone della parentopoli in altre realtà...

PS/ Ciro in bocca al lupo per domani.

Anonimo ha detto...

ULTIME NOTIZIE

Figura di merda per Gravano e Bassolino.
La magistratura di Napoli ha deciso di sequestrare la discarica di Pianura..
Come volevasi dimostrare quella discarica era avvelenata...
Il Boss Gravano si era schierato subito, fin dal primo momento per la discarica di Pianura(glielo aveva chiesto Bassolino)
Poi ha dovuto correggere il tiro perchè (Meno male) è intervenuta la Cgil nazionale!!

Anonimo ha detto...

Su Aprile Online è stato pubblicato il video di Ballarò riguardante l'inchiesta sui cantieri di Napoli.

Anonimo ha detto...

Penso che a questo punto bisogna far estendere l'inchiesta.
dobbiamo dare elementi ai magistrati e alla GDF sulla parentopoli napoletana e casertana.

Anonimo ha detto...

Titti89 condivido. E' necessario uno scossone per pulire il sindacato. solo la magistratura e la gdf possono farlo. Solo così possiamo dare un calcio nel culo a gente come Ciardi,Gravano,Sannino,Petruzziello,Nappo,Borreli e tanti altri...

picoglass ha detto...

...ma Gravano occhieggia anche a Geremicca...

Anonimo ha detto...

Leggere quanto è capitato a Crescentini, magari dopo aver appena finito Gomorra di Saviano, conferma che in questa Nazione sono i tanti Crescentini ad essere anormali a fronte della perfetta normalità rappresentata dai Sannino. Immaginarsi poi in questo momento in cui all’interno di sindacati e organizzazioni politiche si deve procedere ad una sana ‘normalizzazione’ per spianare la strada al Partito Democratico che dalle prime avvisaglie sembra ben avviato a farci rimpiangere la vecchia Democrazia Cristiana (nemmeno cito il Partito Comunista, anzi dubito che sia mai esistito).
La mia solidarietà a Ciro Crescentini, sperando che il suo licenziamento non sia un modo per esporlo ad una normalizzazione della camorra.

Anonimo ha detto...

Cara Stefania,
concordo pienamente con quanto da te esposto nel messaggio del 10/01/2008 delle ore 10.49.
E' proprio cosi', la vicenda del ns. compagno Ciro Crescentini non e' un caso isolato ci sono altri casi che andrebbero approfonditi. Cito, come esempio, la gestione clientelare della Societa' Servizi CGIL di Via Torino tenuta dal caro Antonio Ciardi con il benestare di Michele Gravano.
Bene qui troveremo compagni alle dipendenze della Societa' Servizi da diversi anni ma ancora con contratti di precariato puro e, nel contempo, nuovi dipendenti (ovviamente tutti figli di....) assunti attraverso agenzie interinali o con integrazioni varie ma, di fatto, lavoratori a tempo pieno.
La gestione iniqua e poco trasparente nei confronti dei lavoratori di tale Societa' e' vergognosa ed e' giusto che venga denunciata.
Questa situazione poco chiara, al pari di altre presenti nella CGIL campana, necessita di un controllo da parte della CGIL Nazionale.
Cara Stefania hai ragione e' proprio tempo di cambiare!
Ai carissimi Ciardi e Gravano dico: "VOI NON SIETE ONNIPOTENTI MA PRINCIPALMENTE NON SIETE COMPAGNI".

Anonimo ha detto...

Quello che non dice la Cgil Campania...
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Quanto accaduto a Salerno e Riguardo ai contratti d’area e ai patti territoriali è in ogni caso importante rilevare come essi rappresentino il trionfo dell’idea della concertazione, slogan affascinante ma dai risvolti – come spesso si è visto – fin troppo ambigui. La commistione di pubblico e privato, di enti pubblici, imprenditori, organizzazioni sindacali, lavoratori, assai di rado ha offerto buona prova di sé. Il principio dell’iniziativa “mista”, forse a causa di una legislazione carente nella parte relativa agli organi di controllo effettivo delle intese raggiunte, può considerarsi un vero e proprio fallimento, al di là della disgustosa retorica che spesso si è organizzata a contorno di episodi assai poco edificanti, come ad esempio nel caso citato di Salerno. Chi può impedire infatti in casi simili a sedicenti imprenditori, quasi sempre fin troppo vicini alla politica, di massimizzare le perdite e privatizzare i profitti scappando col bottino o nascondendolo in paradisi fiscali?

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con te Stefania!!
Chi controlla le ripercussioni di gestioni ‘allegre’ sui conti pubblici e sulle tasche dei cittadini? Come fermare questo sperpero organizzato, che troppo spesso alimenta speculazioni ed annienta anziché incentivare le poche realtà produttive autonome che ci restano? Come impedire ad esempio – tra le altre considerazioni che pure è possibile fare – che chi è socio di un imprenditore in una tale società entri a far parte del collegio sindacale di talaltra società che fa capo al medesimo imprenditore? I controllori controllano se stessi? Questa potrebbe essere una possibile chiave di lettura dei tanti nomi ricorrenti che, a partire dagli scandali più eclatanti di livello nazionale, si riscontrano assai spesso nei vari organigrammi aziendali oggetto di inchiesta. Che poi la politica ottenga finanziamenti sottobanco diventando a sua volta socia, direttamente o indirettamente, di un siffatto perverso e scientifico meccanismo di spoliazione del territorio?
Un Michele Gravano(segr.generale della Cgil Campania) può firmare accordi e patti su Bagnoli ed essere presente come consigliere d'amministrazione in un Srl(seppur controllata dalla Camera del Commercio di Napoli)?

Anonimo ha detto...

A Fosso Imperatore ha operato malissimo Salerno Sviluppo, il consorzio creato per finanziarne la reindustrializzazione; a tal fine il Cipe aveva stanziato circa 56 milioni di euro. Si sarebbero dovuti riassumere parte dei lavoratori licenziati dalle Mcm (Manifatture Cotoniere Meridionali)di Gianni Lettieri attuale Presidente dell'Unione Industriali di Napoli grande amico di Michele Gravano, come ampiamente previsto dalla legislazione sui contratti d’area. Pare invece che pochissime società abbiano realmente creato occupazione. Alcune aziende hanno addirittura beneficiato di cassa integrazione guadagni per assunzioni effettuate pochi giorni prima della richiesta di ristrutturazione aziendale (Boma srl, poi Sutor Mantellassi spa). In tale contesto inoltre, come evidenzia il senatore Roberto Manzione in un’interrogazione parlamentare datata 23 novembre 2005, il consorzio Salerno Sviluppo nell’anno 2004 «con una decisione a giudizio dell’interrogante grave ed assolutamente incomprensibile cedeva la proprietà dei “capannoni industriali” di Fosso Imperatore alla Boma srl che, nel frattempo, aveva cambiato denominazione, trasformandosi nella Sutor Mantellassi spa».

Anonimo ha detto...

Salerno Sviluppo scarl si costituisce il 9 ottobre 1995 dinanzi al notaio Giuseppe Monica. Ha un capitale sociale di 421.000 euro. Ne sono soci l’Amministrazione Provinciale di Salerno per il 30%, la Progeo spa per il 20%, la Camera di Commercio di Salerno per il 15%, i comuni di Salerno, Nocera Inferiore ed Angri per il 10% ciascuno, l’Associazione Industriali di Salerno per il 5%. La composizione del consorzio è rispettosa della delibera Cipe del 21 marzo 1997, prevedendo la commistione di enti pubblici e privati anche all’interno degli organi di rappresentanza....

Anonimo ha detto...

........Più interessante è invece il ruolo rivestito nella fattispecie dalla Progeo spa, che cessa ufficialmente la sua attività nella provincia di Salerno il 25 novembre 2002. La Progeo apparteneva al gruppo Itainvest (Italia Investimenti Spa, ex Gepi, cioè una ‘costola’ della vecchia Cassa del Mezzogiorno), che a sua volta era presieduto dall’on. Gianfranco Borghini, e partecipato interamente dal Ministero del Tesoro. La Progeo dunque rappresenta nella circostanza, secondo la delibera Cipe e tramite il bresciano Borghini, il «soggetto intermediario che abbia i requisiti per attivare sovvenzioni globali da parte dell’Unione Europea». Il gruppo Itainvest era dotato di un patrimonio iniziale di 2.500 miliardi di lire, e in seguito confluì all’interno di Sviluppo Italia spa dopo avere accumulato nel 1998 una perdita di 300 miliardi di lire. Anche l’agenzia Sviluppo Italia è attualmente controllata dal Tesoro, ed è diretta per lo più da esponenti del centrosinistra, in particolare dell’area prodiana e Ds; le prime nomine vennero infatti effettuate dall’allora premier Massimo D’Alema. Tra l’altro Sviluppo Italia controlla una grossa rete di agenzie di lavoro interinale, avendo ereditato formalmente le prerogative della Gepi in materia di lavori socialmente utili. Questo è un altro dettaglio dalle mostruose implicazioni pratiche. Che interesse ha a creare opportunità di occupazione stabile un’agenzia che può ottenere dal bacino d’utenza del lavoro interinale clientele smisurate senza battere ciglio.........

Anonimo ha detto...

....Ma la frenetica attività organizzativa di Giovanni Lettieri non finisce certo qui. E’ molto interessante leggere il testo della sua audizione presso la Commissione bicamerale sul ciclo rifiuti tenutasi il 22 settembre 2005. E’ il periodo in cui la Regione deliberava di rescindere il contratto con la Fibe, l’azienda che era titolare del trattamento (Cdr e inceneritori) dei rifiuti in Campania dal 2000, poi finita nell’occhio del ciclone della procura napoletana. Lettieri parla della possibilità di sottoscrivere un accordo tra l’Unione Industriale di Napoli e l’Asm di Brescia per bruciare i rifiuti. «Il nostro principale interesse è che vengano bruciati i rifiuti» afferma Lettieri incalzato dal presidente della commissione. «Ciascuna delle cinque province deve bruciare i propri rifiuti, coinvolgendo le varie municipalizzate e il maggior numero possibile di imprenditori della regione». Il presidente della commissione fa presente che tale attività progettuale dovrebbe semmai «giungere a valle di una gara pubblica». Lettieri afferma di aver «dialogato» col capo della Protezione civile, Bertolaso, e con il Commissario di governo Catenacci. Si lascia poi sfuggire: «Auspico che si possa varare un decreto per risolvere velocemente il problema». Dunque affidamento senza gara?.....

Anonimo ha detto...

....Questi tre intrecci potrebbero forse spiegare la natura di una speculazione – come quella avvenuta sui suoli Ideal Standard – senza dubbio raccapricciante, ma anche fin troppo maldestra per essere vera. E ora in quell’area – vicinissima al centro di Pontecagnano ma anche all’abitato di Salerno – dovrebbe sorgere una centrale termoelettrica da 780 MW...

Anonimo ha detto...

Dopo il famigerato 1994 anche l’Ideal Standard riduce come tante fabbriche il suo organico, fino a contare 214 unità al momento della chiusura, annunciata l’11 luglio 1998. L’Ideal Standard di Salerno dismette comunque senza essere in perdita. Un disinvestimento a fronte di una crisi congiunturale del settore? Neppure, visto che alcuni mesi più tardi la multinazionale americana acquisisce in Italia il Gruppo Dolomite, con un investimento di 680 miliardi di lire. Strano in ogni caso che lo stabilimento annunci la chiusura in una conferenza stampa a sorpresa e senza che i sindacati (innanzitutto la Filcea-Cgil) organizzino un minuto di sciopero (la c.d. lotta intelligente)....

Anonimo ha detto...

...ah dimenticavo!!
Buonanotte a tutti...
Un caloroso saluto a Picoglass, Anonimo_68, che oggi ci hanno dato un prezioso...contributo!!!

Anonimo ha detto...

ANCORA UNA VOLTA LE DENUNCE DEL NOSTRO COMPAGNO CIRO HANNO AVUTO EFFETTO. CIRO AVEVA RAGIONE. REINTEGRATELO SUBITO!!!!!!!!
LEGGETE QUESTA NOTIZIA...
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TANGENTI: APPALTI SOPRINTENDENZA NAPOLI, PERQUISIZIONI GDF (2) (ANSA) - NAPOLI, 17 GEN - Sono dodici - tra imprenditori, architetti e funzionari della Soprintendenza - le persone indagate. Tra i destinatari degli avvisi emessi dal pm Beatrice vi sono il soprintendente ai Beni architettonici di Napoli Enrico Guglielmo e l'ex direttore generale Stefano De Caro, attualmente funzionario al ministero dei Beni Culturali. Elemento centrale dell'inchiesta, a quanto si e' appreso, e' ritenuto l'imprenditore Luigi Lucci, titolare di una impresa con sede a Bacoli. Oltre agli uffici sono state perquisite anche gli studi e le abitazioni private degli indagati. Secondo l'accusa, sarebbe stato adottato un sistema illecito per affidare importanti appalti sempre alle stesse ditte, in cambio di somme di denaro e regali. Non e' stato ancora possibile quantificare l'ammontare delle presunte tangenti. Spesso, secondo il pm. i lavori venivano assegnati alle ditte coinvolte con il sistema della somma urgenza e le successive gare venivano poi pilotate per favorire le stesse aziende. Tra gli appalti nel mirino degli inquirenti vi sono anche quelli per i restauri dell'Albergo dei Poveri a Napoli e per il Castello di Bacoli. Le indagini sono state avviate in seguito a esposti anonimi provenienti probabilmente da ambienti delle ditte estromesse dagli appalti

Anonimo ha detto...

Bastardi!!Ciro aveva ragione!!!

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TANGENTI: APPALTI SOPRINTENDENZA NAPOLI, PERQUISIZIONI GDF (ANSA) - NAPOLI, 17 GEN - Una serie di perquisizioni sono state eseguite dalla Guardia di Finanza di Napoli nell'ambito di una inchiesta della procura su presunte tangenti versate per appalti assegnati dalla Soprintendenza ai Beni architettonici di Napoli. Il reato ipotizzato dal pm Filippo Beatrice della sezione reati contro la pubblica amministrazione e' di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d'asta. I finanzieri hanno eseguito perquisizioni acquisendo documenti, tra l'altro, negli uffici della Soprintendenza di Napoli e a Roma presso il ministero dei Beni Culturali.(ANSA). LN/BOM 17-GEN-08 19:15

Anonimo ha detto...

E che diciamo del Polo della Qualità?
Una cattedrale nel deserto, sperpero di milioni di euro, costruzione in zona industriale di un centro commerciale. Dove è la Procura e la GdF?



I CADUTI SUL LAVORO..