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E' un video-clip tratto da "Il posto dell'anima", il brano nel quale gli "operai" della fabbrica si trovano in una tavola rotonda con i "padroni" ed evocano il ricordo dei compagni morti per le conseguenze del lavoro in fabbrica.
Intanto, la Cgil Campania, ovvero il despota di Via Torino, promuove a Benevento la "Conferenza di Organizzazione" invitando Ciriaco De Mita come "padre" della Repubblica e della Costituzione Italiana..
Una vera e propria sfida a Veltroni.
Ma la Cgil della Campania è una corrente di partito o un'organizzazione sindacale indipendente?
21 commenti:
VOLANTINO CCNL EDILIZIA
UN CONTRATTO NUOVO PRESTO E BENE:
PER CONTINUARE LA BATTAGLIA CONTRO L’ILLEGALITA’, IL LAVORO NERO, PER IL CANTIERE SICURO, PER LA DIGNITA’ DEL LAVORO, PER UN SALARIO GIUSTO.
Cosi'si apre il volantino CCNL edilizia a firma delle segreterie di CGIL,UIL,CISL di categoria di Napoli e pubblicizzato sul sito della FILLEA nazionale.(la quale continua ad offrire la spalla ad una derelitta FILLEA napoletana).
Cari Sannino e Nappo oramai la fiducia riposta in voi dalle lavoratrici e dai lavoratori della categoria è ridotta al lumicino.
Sento dire che il signor Nappo potrebbe essere il prossimo segretario generale della fillea(non importa se di Napoli o di un'altra qualsiasi provincia italiana).Dopo cosi'tanti anni trascorsi in fillea(circa 20?),signor Nappo,non mi sembra il caso.Dovresti fare esperienza in una nuova categoria,oppure mettere la tua esperienza al servizio di un ente bilaterale.Non le conosci le dichiarazioni del guerrigliero NON romantico di Roma?
Uhe!Sannino, ma quei cantieri denunciati da Ciro all'ispettorato del lavoro,a tutela della sicurezza dei lavoratori che vi operavano,li hai fatti regolarizzare?Come stanno i lavoratori dell'"ospedale del mare"?
Salutami Ciro!
Come dici?,non può venire in sede?
glielo avete sconsigliato?
Ma allora sei come Gravano!
E'sempre(Gravano)nel consiglio di amministrazione della Borsa Immobiliare di Napoli? Nel consiglio di amministrazione della camera di commercio di Napoli? Nella sua giunta? E' sempre Segretario Generale della CGIL della Campania?
Un brav'uomo.E'tanto produttivo.................................per se.
Ciao Ciro.Buona domenica.
Caro Toscano,
il segretario generale della Fillea di Napoli è esperto di balle..La settimana scorsa ha rilasciato una dichiarazione al quotidiano 'Il mattino' prendendosi il merito di aver denunciato le violazioni delle norme antinfortunistiche in un cantiere edile nella zona nord di Napoli avente come ente appaltante l'Asl Napoli 3..Il Sannino ha fornito anche le fotografie al giorno...si è vantato, insomma....
Peccato, però, che quel cantiere era già stato chiuso da tempo grazie alla Task Force della Prefettura di Napoli...
Il Sannino pur di uscire sul giornale e recuperare l'immagine perduta...continua a fare figure di m..a!!!!
Non accetteremo ulteriori ritardi nella chiusura del Contratto Nazionale, le Associazioni Imprenditoriali devono sapere che ci sono due tempi: uno per concordare politiche per il settore nel quale, fra le altre cose, si ottengono benefici fiscali, previdenziali e normativi e uno per dare ai lavoratori quello che a loro è dovuto.”
Cosi' conclude Martini un documento riguardante l'analisi di settore in edilizia.
Voglio ricordare che anche le compagne e i compagni di categoria del settore Lapidei, Laterizi e Legno stanno aspettando i rinnovi contrattuali.
Facendo i miei migliori auguri alla delegazione trattante per una rapida e positiva conclusione delle vertenze in atto,colgo l'occasione per ricordare che la base è pronta qualora fosse chiamata a dare il proprio contributo.
" Non accetteremo ulteriori ritardi nella chiusura del CCNL..."
Ora e sempre LOTTA!
p.s.un saluto a Linux
ECCO IL COMUNICATO DELL'UFFICIO STAMPA DELLA CGIL CAMPANIA CHE ANNUNCIA LA CONFERENZA REGIONALE DI ORGANIZZAZIONE
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US CGIL CAMPANIA) - Napoli, 7 marzo - Sarà dedicata al sessantesimo anniversario della Costituzione la seduta solenne di apertura della Conferenza di organizzazione della Cgil Campania, in programma al teatro Comunale di Benevento il 27 e 28 marzo. Al dibattito prenderanno parte il segretario generale della Cgil Campania, Michele Gravano, la coordinatrice delle politiche istituzionali della Cgil nazionale, Maria Troffa, il presidente della Fondazione Cespe, Alfredo Reichlin, l'ex presidente del Consiglio, Ciriaco De Mita, il presidente del gruppo di Rifondazione Comunista, Gennaro Migliore, il presidente di Unipol, Pierluigi Stefanini, la segretaria nazionale della Cgil, Nicoletta Rocchi.
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Il Gravano, invita De Mita per il 60° anniversario della Costituzione..Per carità nulla contro De Mita...ma di questi tempi, la mossa di Gravano è sospetta...un segnale contro Veltroni? Un suggerimento venuto dal Governatore? Comunque, la Cgil Campania non è più un sindacato...ma una corrente di partito...
LEGGETE L'INTERESSANTE ARTICOLO PUBBLICATO DA "IL MONDO".
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Ichino bastona Bassolino
(che chiude la sede di New York)
di P. R. (da: “ Il Mondo” marzo 2008)
Campania, Lazio e Toscana.
Il giuslavorista Pietro Ichino non ha dubbi: sul fronte del personale sono le tre Regioni maglia nera.
Ichino, professore alla Statale di Milano e fresco candidato del Pd, ha diretto una ricerca commissionata dal Lazio all’Università milanese per individuare quanto non funziona nell’organizzazione, ma il rapporto apre squarci su tutte le Regioni a statuto ordinario.
È nella Campania che ogni anno si spendono più soldi per il personale a tempo pieno: nel complesso 291,6 milioni di euro.
Segue il Lazio con 163,1 milioni di euro. Quindi la Calabria (oltre 147 milioni), Piemonte e Lombardia.
In fondo alla classifica Basilicata, Liguria e Molise.
L’elevata spesa complessiva sostenuta dall’ente guidato da Bassolino deriva dal pletorico numero di dipendenti in servizio: 7.582 contro i 3.551 della Calabria e i 3.385 della Lombardia.
Intento rischia la chiusura la sede di rappresentanza della regione Campania a New York.
L’incarico al responsabile dell’ufficio, Massimo Angrisano, scade a fine marzo e lui lascerà: in quasi un anno c’è stato poche volte.
Le due collaboratrici americane da qualche mese non sarebbero più retribuite. È così rimangono tappate le finestre al quarto piano del lussuoso stabile sulla 54esima strada, quasi all’angolo con la famosa e cara Fifth Avenue, che costa 500 mila dollari l’anno per il fitto alla proprietaria Kiton, la griffe dell’abbigliamento
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PS/MASSIMO ANGRISANO E' STATO COMPONENTE DELLA SEGRETERIA REGIONALE DELLA CGIL CAMPANIA FINO A QUALCHE ANNO FA....
Guarda,guarda,guarda.
Ho fatto una passeggiatina sul sito della CGIL Campania.
Mi aspettavo ancora di vedere la mitica figura del boss,che con qualsiasi tempo,acqua-sole-neve,campeggiava lassù in alto,a destra.....era a sinistra?
Si,era a sinistra è vero,devo essermi confuso con l'allocazione politico caratteriale di Michele;campeggiava in alto a sinistra,dicevo,sotto l'ala protettrice di un austero Epi.
Porca vacca!!Niente di tutto ciò.
Il boss ha fatto fare un restyling!
Guarda,guarda,guarda.
Il link della giunta regionale è un pò più in basso,devo scorrerre con il mouse(leggermente)per trovarlo.Come si dice,il mondo è fatto a scale:c'è chi scende e chi sale.E di questi tempi in Campania..........pensavo di dover prendere l'ascensore per trovare il link della giunta.
C'è pure il sondaggio di gradimento del sito.
Utile?Direi di si.
Comprensibile?Direi di si.
Ho visto di meglio?Direi di si.
Quello slogan però Michele,quello con il quale si annuncia la nascita del nuovo sito della CGIL Campania:
"Per essere più coscienti dei propri diritti e sapere come farli rivalere".
E'vero , negli ultimi 20 anni di diritti la classe lavoratrice ne ha persi abbondantemente(dal salario,alle pensioni,dalla sicurezza del posto fisso alla sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro........).Tu hai trovato la strada per come farli rivalere e lo dici così,con un annuncino!
Dai Michele puoi fare meglio.
E poi manco si trova "rivalere"sul vocabolario!
Salutami Ciro.
La Fillea di Napoli dovrebbe essere ripulita totalmente e cacciare a calci nel c..o personaggi come Ciro Nappo il quale continua a comportarsi come un piccolo despota in quanto è circondato da mediocri..Il Nappo crede di essere una volpe, bluffa, insieme ai suoi compari continua imperterrito a manipolare notizie. E' allucinato. E' ossessionato di prendere il posto di Giovanni Sannino. Il Nappo in questi anni, ha usato la "cassa" per circondarsi di una corte di giullari e di buffondi, di mediocri, ladri di pollo.
Caro Nappo,
Non sei nessuno. Sei un pallone gonfiato. Un pallone che si gonfia solo al quinto piano di Via Torino..
Fuori da quelle stanze non conti un cazzo.
Sei un piccolo despota che ha la fortuna di avere intorno solo un manipolo di mediocri.
Il Nappo(come il suo compare Sannino), infatti, si può misurare(o confrontare) solo con i mediocri. Quando si trova di fronte alle persone intelligenti..và in tilt..ha paura di essere oscurato..ecco allora che li perseguita e fa di tutto per silurarli...
Nappo il tuo tempo è scaduto!!!!!
Ti consigliamo di trovarti una collocazione al più presto per evitare di essere collocato in una fredda stanza...a Poggioreale!!!!!
Nella Cgil e nella Fillea Cgil della Campania non solo non ci sono più sindacalisti che difendono i diritti dei lavoratori. Ma ci sono loschi figuri che pensano di "giocare" o di "bleffare"..
Ma alla fine sono solo degli "assi di coppa"...
Buongiorno Sannino!!!!!
Cara Stefania Bontempi,
ho saputo che al compagno Ciro Crescentini della Fillea di Napoli è stato rigettato l'articolo 700 per il suo licenziamento. E' Vero?
Si, purtroppo in questa prima fase il giudice ha rigettato la richiesta di urgenza fatta da Ciro, ma il Reclamo partirà già domattina. In realtà è una cosa normalissima, accade quasi sempre così come per conseguenza si fa sempre il Reclamo, è nella seconda fase che si decide davvero, i giudici passano da Uno a Tre e le note conclusive saranno decisamente molto più corpose rispetto alla prima fase.
Tutto normale insomma....
Ah meno male, d'altra parte i compagni di Ciro avevano già cercato di spiegarmelo ma io non lo avevo capito bene. Grazie Stefania!
Ragazzi, compagni, ma de che ve state a preoccupà?!!Er Ciro ha accumulato tanta di quella "documentazione" che non solo stravincerà ma se devono stà attenti che vanno diritti diritti in galera.Nun ce dimentichiamo che cìè tanta carne ar foco..
Si, Si pure io sono convinto che li manda tutti in gattabuia, il civile è il civile...ma il penale....non potranno fare finta di nulla.
In bocca al lupo, compagno.
Siamo tutti con te!!!
Il Sannino(segretario generale della Fillea Cgil di Napoli)è orgoglioso?
E' orgoglioso che ha ha licenziato un compagno onesto come Ciro avvalendosi del "licenziamento senza giusta causa" in quanto non si applica per la Cgil l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori?
E' orgoglioso che un padre di famiglia separato e figlia di quattordici di anni è stato buttato sul lastrico?
E' orgoglioso che Ciro non troverà lavoro (in quanto ha svolto sempre il lavoro di sindacalista e si è esposto per difendere i diritti di noi lavoratori, con DENUNCE e ESPOSTI i per oltre ventennio contro i padroni )?
Caro Epifani,
sei orgoglioso anche tu?
Una cosa è certa.
Faremo di tutto per fare emergere con tutte le iniziative possibili la monnezza presente nella Cgil e nella Fillea Campania!!
Sappiate che se vi siete avvalsi dei vs privilegi di "organizzazione di tendenza" per licenziare un compagno onesto adesso ci occuperemo con tutti i mezzi leciti su TUTTI i privilegi delle "organizzazioni di tendenze"!!
Ciro non mollare!!!!!!!
Robytra,
non facciamo fughe in avanti. In questo modo non aiutiamo Ciro..
Caro anonimo delle 11:39, non so chi sei e chi ti ha mandato. Cosa bisogna aspettare? Adesso basta. Questi banditi hanno massacrato un compagno. Mi sono rotto il c...o anche di sfogarmi su questo blog.
Io non voglio danneggiare Ciro. Anzi. Comunque, cari amici e compagni,cara Stefania, io ti saluto, non scriverò più commenti. Preferisco aiutare Ciro a modo mio.
Quei banditi che stanno al quinto piano di Via Torino devono andare in galera!
Subisce uno stop pre-elettorale la trattativa, giunta per la verità già al terzo incontro, tra CGIL-CISL-UIL e Confindustria sul “nuovo modello contrattuale”. Oggi il direttivo della Cgil riprenderà il confronto sul testo messo a punto dalle tre confederazioni sull'ipotesi di riforma del modello contrattuale che, ci tiene a precisare il segretario generale Gugliemo Epifani, è e resta una "bozza" sulla quale però si dovrà trovare "unità" con Cisl e Uil.. Una procedura al di fuori di ogni decenza, almeno formale, quella adottata dalle tre confederazioni sindacali: hanno avviato un confronto con la controparte su un testo mai diffuso tra i lavoratori, veri destinatari di questa operazione, men che meno sottoposto al voto. Un testo per di più monco su un tema fondamentale, certo non per loro, quello della democrazia. Una parola con cui Epifani, Bonanni e Angeletti si sciacquano la bocca proprio mentre operano la più grande operazione autoritaria in sprezzo a qualsiasi regola minima di democrazia.
Vogliono fare dei contratti nazionali carta straccia, ridurre la copertura di base valida per tutti i lavoratori di ciascuna categoria e demandare alla contrattazione integrativa di secondo livello, che tutti, compresi loro, sanno bene essere attuata sono in una minima percentuale dei posti di lavoro, eventuali integrazioni.
La loro fallimentare politica della concertazione, avviata nel luglio del 1993, ha prodotto una gravissima emergenza salariale confermata anche dall’OCSE che proprio ieri ha pubblicato delle statistiche sui salari nei paesi più industrializzati: con uno stipendio netto annuale di 19.861 dollari, l'Italia si colloca al 23° posto dietro a paesi come Spagna e Grecia.
Al posto di fare autocritica la “casta” sindacale di CGIL-CISL e UIL apre una trattativa che prelude ad un ulteriore peggioramento delle ormai insostenibili condizioni salariali delle lavoratrici e dei lavoratori italiani.
Ma la trattativa, messa in cantiere da mesi, si intreccia con un’imprevista, al momento in cui era stata pensata, crisi di governo e le diverse opzioni politiche presenti nelle tre sigle confederali, in particolare nella CGIL, “complicano” il prosieguo della trattativa e si moltiplicano le sceneggiate. La Uil esce dall’ultimo incontro sbattendo la porta, Cgil e Cisl commentano più pacatamente che occorre approfondire alcuni aspetti ma la verità è che a questo punto tutti vogliano prendere un po' di tempo in attesa dei risultati delle elezioni politiche. Alla faccia dell’autonomia sindacale!
Ben venga ovviamente la sospensione di qualsiasi trattativa visto che nessuno ha delegato nessuno a trattare alcunché ma le ragioni della sospensione sono purtroppo assai meno nobili di quanto si voglia far apparire!
Dalla Germania arrivano proprio in questi giorni segnali di tutt’altro segno a cui giornali e sindacati confederali si guardano bene dal dare visibilità. Un esempio interessante a cui guardare per le lavoratrici e i lavoratori italiani. Pubblichiamo di seguito, uno dei pochi articoli degni di nota comparsi sulla stampa italiana al riguardo, un articolo eloquente che non necessita di ulteriori commenti.
da Il Manifesto - 11 marzo
VITTORIA DEI MACCHINISTI TEDESCHI
Dopo 51 settimane Grazie a un'ondata di scioperi, chiuso l'ultimo accordo sugli aumenti. Ora tocca ai tranvieri
RUDI OSTLER
Berlino
Ci son volute 51 settimane, ma il sindacato dei macchinisti (Gewerkschaft der Lokführer, GdL) l'ha spuntata: sotto la minaccia di un nuovo sciopero, le ferrovie hanno rinunciato a una clausola che avrebbe sottomesso il GdL ai due più grossi e docili sindacati Transnet e Gdba, e hanno firmato il contratto. La richiesta di un «patto di collaborazione» tra i sindacati rischiava di far saltare l'intesa su salari e orari, raggiunta già a gennaio. Le paghe dei macchinisti aumenteranno dell'11%, con un primo scatto dell'8% dal primo marzo, e un secondo del 3% a settembre. Dal febbraio 2009 l'orario settimanale, prolungato in passato di un'ora, tornerà a 40 ore, a parità di salario. Ciò equivale a una rivalutazione della paga oraria del 2,5%. Se si considera anche la riduzione d'orario, l'aumento salariale supera il 13%. Per il periodo tra la scadenza del vecchio contratto nel luglio scorso e il marzo 2008 i macchinisti riscuoteranno un pagamento forfettario di 800 euro.
I manager delle ferrovie hanno cercato di screditare il GdL come corporazione di egoisti, speravano che, tra uno sciopero e l'altro, i viaggiatori insorgessero contro di loro. Non è accaduto. I macchinisti, nient'affatto privilegiati con salari attorno ai 1500 euro netti, e con faticosi turni di lavoro notturni e festivi, hanno incontrato larghe simpatie.
Impopolare è invece il loro antagonista Hartmut Mehdorn, presidente della società per azioni Deutsche Bahn. Proprietario è ancora lo stato federale, ma Mehdorn punta a una «vera» privatizzazione. Interessato solo a bilanci in attivo, ha chiuso 5.700 chilometri di rete, ha dimezzato il personale, ha ridotto i salari che, al netto dell'inflazione e degli aumenti di orario, erano diminuiti del 9,8% tra il 1993 e il 2007. Mentre salivano alle stelle i compensi dei manager: recentemente il predicatore di austerità e flessibilità Mehdorn si era concesso un aumento del 67%.
Complici di questo andazzo i due sindacati maggiori, Transnet (aderente alla confederazione Dgb) e Gdba (l'organizzazione dei vecchi assunti che conservano lo status di funzionari statali). I loro capi, Norbert Hansen e Klaus-Dieter Rommel, sono stati cooptati nel consiglio di sorveglianza della società. Annuiscono a ogni cenno di Mehdorn. Esortano alla moderazione i ferrovieri, come unica ricetta per non mettere a rischio il posto di lavoro.
Mehdorn, in combutta con questi due suoi portaborse, ha cercato fino all'ultimo di mettere la camicia di forza ai macchinisti. In nome dell'armonia coatta, il GdL avrebbe dovuto rinunciare di qui al 2015 a presentare richieste che non fossero preventivamente concordate con Transnet e Gdba. Inoltre Mehdorn (e i suoi sindacalisti di fiducia!) pretendevano di non applicare il contratto Gdl ai macchinisti assunti da una società delle ferrovie per il lavoro interinale, che a sua volta li «presta» alla Deutsche Bahn, alla società per il trasporto merci o a altre società regionali. Le nuove assunzioni avvengono ormai solo per questa via.
Mehdorn ha perso il braccio di ferro. Il contratto si applica ai macchinisti della DB e ai colleghi delle società partecipate. Ne restano però esclusi quelli degli scali di smistamento, che sono per il momento maggioritariamente iscritti a Transnet. Spetterà a loro emanciparsi, cambiando sindacato.
I macchinisti del GdL sono visti come un modello da tutte le categorie del pubblico impiego. I primi a seguirne l'esempio sono adesso gli autisti degli autobus e i conducenti della metropolitana di Berlino. Sono in sciopero a oltranza dal 5 marzo. Chiedono aumenti tra l'8 e il 12%.
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giovedì 14 febbraio 2008
NUOVO MODELLO CONTRATTUALE : UN’ANTICIPAZIONE DEL ‘NON’ DOCUMENTO
Non esiste alcun documento ufficiale sulla contrattazione, parola di Cgil!!! Questo il succo della nota diffusa nella giornata di ieri dalla segreteria della Cgil a proposito delle notizie circolate in giornata che davano per approvato dalle centrali sindacali Cgil-Cisl-Uil l’annunciato documento unitario contenente le “nuove linee” di riforma della contrattazione. La nota prosegue precisando che «È vero che, com'è noto, si sta lavorando alla definizione di una piattaforma unitaria e che è in corso una discussione all'interno delle tre organizzazioni, ma un documento definitivo concordato fra Cgil, Cisl e Uil non esiste ancora, sia perchè ci sono aspetti ancora da approfondire e completare, COME IL TEMA DELLA RAPPRESENTANZA, sia perchè l'approvazione compete ai tre direttivi di Cgil, Cisl e Uil». La nota continua sostenendo che «La bozza di intesa deve infatti essere sottoposta alla discussione delle strutture e, ritiene la Cgil, anche a quella dei lavoratori. Ogni altra ipotesi è completamente campata in aria e non aiuta il confronto sereno necessario per aprire un vero tavolo di confronto».
Una prima considerazione viene spontanea partendo da quell’inciso - ritiene la Cgil - riferito alla consultazione “successiva” dei lavoratori. Par di capire che la Cgil, bontà sua, a giochi fatti sarebbe dell’idea di far discutere (non votare ?) anche ai lavoratori il testo approvato dagli organismi direttivi. Mentre circola insistentemente voce che Cisl e Uil nemmeno a “babbo morto” vorrebbero sottoporlo alla discussione tra i destinatari, le lavoratrici e i lavoratori.
La seconda considerazione riguarda la precisazione finale: “Ogni altra ipotesi […] non aiuta il confronto sereno necessario per aprire un vero tavolo di confronto”. Che cosa può nascondere una simile affermazione se non la preoccupazione che le anticipazioni circolate sul contenuto del documento possano incontrare uno “scarso gradimento” tra la platea dei destinatari a cui si vuole invece riservare una “bella sorpresa” in tempi e modi rigidamente preordinati?
A dispetto di quanto sostenuto dalla Cgil tuttavia qualcosa di più che una striminzita sintesi quale quella diffusa dal Corriere della Sera nella giornata di ieri (vedi in ‘Rassegna stampa’ del 13 febbraio “Il documento Cigil-Cisl-Uil sulla riforma del sistema contrattuale”) è leggibile sul sito di Aprile (vedi articolo in allegato).
Il documento unitario di Cgil-Cisl-Uil sulla riforma dei contratti - anticipa il “Quotidiano per la sinistra” - sarà presentato sabato all'assemblea dei quadri e delegati delle tre confederazioni in vista della ripresa del confronto con Confindustria, in programma lunedì.
Dalla sintesi - ci auguriamo fedele al testo “originale” che a quanto pare esiste - esce chiaramente un ridimensionamento del ruolo del contratto nazionale per quanto riguarda gli aspetti salariali. Nel testo ci sarebbe la definizione del “contratto nazionale come centro regolatore dei sistemi contrattuali a livello settoriale e per la definizione delle competenze da affidare al secondo livello, in termini FLESSIBILI rispetto alle diverse specificità settoriali, anche al fine di aprire maggiori spazi di MANOVRA SALARIALE E NORMATIVA alla contrattazione aziendale o territoriale”.
Il testo parla di “superamento” del biennio economico e di “fissazione della triennalità” della vigenza contrattuale, viene introdotto il concetto di inflazione “realisticamente prevedibile” (non è ancora dato sapere quale mago farà la previsione e questo potrebbe spiegare il ritardo nella diffusione del testo…) e vi si afferma che la contrattazione di secondo livello sarà incentrata sul salario per obiettivi rispetto a parametri di PRODUTTIVITÀ, QUALITÀ, REDDITIVITÀ, EFFICIENZA, EFFICACIA. Insomma si torna al COTTIMO INDIVIDUALE!!
Non vogliamo togliere il piacere di “assaporare” in tutta la sua “squisitezza” il contenuto del testo allegato anticipando troppi elementi.
Non possiamo tuttavia non segnalare l’ultimo paragrafo della sintesi che va sotto il titolo di «Sviluppare la bilateralità» che chiarirebbe meglio il suo contenuto se titolasse “come dar da mangiare alle schiere di burocrati sindacali” dal livello nazionale a quello territoriale e che si chiude con l’anticipazione della “soluzione finale” per rendere totalmente asservite e asettiche perfino le già narcotizzate e irrigimentate RSU.
La frase esatta recita: «Va attuata una revisione delle norme sulla rappresentanza per via pattizia in termini di accordo quadro da recepire nei singoli contratti, che rende necessario uno specifico approfondimento da parte di Cgil, Cisl e Uil».
Uno “specifico approfondimento” che temiamo rimandi a quanto abbiamo già potuto veder inserito come anticipazione negli ultimi contratti: la blindatura finale delle RSU, organismi già ora soggetti a “libertà vigilata” e a “democrazia limitata” che il nuovo corso evidentemente valuta “intollerabili” anche nella forma caricaturale che hanno assunto.
L’adesione totale di Cgil-Cisl-Uil alla filosofia confindustriale è alle porte. Sta alle lavoratrici ed ai lavoratori impedire che i responsabili della disastrosa situazione in cui versano continuino a rappresentarli.
Per farlo non bastano i fischi!
In allegato la sintesi del documento pubblicata da aprileonline.info
Nota stampa
Dati Ocse. Giorgio Cremaschi: “Dopo vent’anni di moderazione occorre un’offensiva sui salari. Il documento Cgil, Cisl e Uil è fuori mercato”.
“Con gli ultimi dati dell’Ocse sui salari l’Italia rischia di precipitare fuori dal novero dei paesi più sviluppati. Siamo al 23esimo posto, sotto la Spagna e la Grecia.”
“Questa catastrofe è frutto di più di vent’anni di moderazione salariale, per cui il sindacato deve cambiare radicalmente linea. Occorre un’offensiva salariale sia nei contratti salariali, sia nelle vertenze aziendali, senza scambi con la produttività e con le condizioni di lavoro.”
“Di fronte a questi dati il documento Cgil, Cisl e Uil sulla riforma della contrattazione è completamente fuori mercato.”
Roma, 11 marzo 2008
Ragazzi,
approfondiamo il tema delle "quote di servizio" e dei "distacchi sindacali". Questi banditi che stanno alla Fillea di Napoli e Campania devono smetterla di fare la ricotta sulle spalle degli operai.
Che vergogna. Che vergogna. Sannino vergognati. Ti permetti ancora di parlare? Ti permetti ancora di dire che l'articolo 18 non si tocca e poi licenzi un compagno come Ciro facendoti scudo dietro 'l'organizzazione di tendenza??
Hai licenziato un compagno, separato, figlia da mantenere, moglie disoccupata.
Io sono una credente. Sarai maledetto per tutta la vita.
VERGOGNAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Ho trovato qualche sentenza sulle quote di servizio...Ragazzi, approfondiamo l'argomento...è interessante!!
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ECONOMIA L’associazione condannata a restituire a Cna e Confartigianato migliaia di euro
Cassa edile ‘morosa’
di Giancarlo Capecchi
GROSSETO — Il mancato versamento delle quote provinciali di adesione contrattuale, qualche migliaio di euro all’anno per ognuna delle due associazioni artigiane, aveva portato ad un contenzioso, cinque anni fa, l’Associazione imprese edili e complementari della provincia di Grosseto, la Confartigianato e la Cna.
La Cassa edile riceve le quote versate dalle imprese per gestire l’indennità di malattia e anche intervenire sull’anzianità professionale (Ape) dei lavoratori.
Le quote versate alla Cassa Edile dalle imprese, sono in linea con l’imponibile che viene corrisposto a muratori, manovali e carpentieri.
Un versamento obbligatorio perché se le imprese vogliono puntare agli appalti degli enti pubblici, debbono assolutamente applicare il contratto nazionale di categoria e, quindi, versare alle casse edili quanto dovuto.
Gli artigiani, non avendo all’epoca una loro cassa (oggi utilizzano quella regionale), si servivano della Cassa edile.
Ed allora perché il contenzioso? Perché la Cassa edile riceveva i versamenti delle quote di assistenza contrattuale anche dalle imprese artigiane e girava le percentuali stabilite all’Associazione imprese edili e complementari che, a sua volta, si era impegnata a versare alla Cna e alla Confartigianato, ogni anno, quelle che vengono definite «quote di adesione contrattuale». Cosa che ha fatto fino al 1994.
Gli accordi risalivano agli anni Settanta ed erano stati sempre rispettati. Ma, dal 1994, Cna e Confartigianato non hanno più ricevuto alcun versamento di questa natura.
Ed allora?
Allora hanno citato in sede civile, tramite l’avvocato Luciano Giorgi, l’Associazione imprese edili e complementari e ora è arrivata anche la sentenza. Che dà ragione agli artigiani: l’Associazione imprese edili deve aprire i cordoni della borsa e versare alla Confartigianato e alla Cna quanto aveva trattenuto e cioè diverse decine di migliaia di euro accumulati in undici anni di mancata corresponsione delle quote.
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