Solo dopo che l'ultimo albero sarà abbattuto Solo dopo che l'ultimo fiume sarà stato avvelenato Solo dopo che l'ultimo pesce sarà stato catturato soltanto allora scoprirai che il denaro non si mangia!
(preghiera degli indiani Creek)
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Dopo l'inchiesta di Report del 9 Marzo scorso in cui emerge una situazione gravissima dell’inquinamento ambientale campano e del totale fallimento dei programmi preventivati di bonifica, abbiamo abbiamo deciso di diffondere i video-clip della trasmissione (vedi e clicca in fondo al post).
I funzionari dell’Unione Europea devono adottare un immediato provvedimento per il Comitato di sorveglianza dei fondi europei 2007-2013 al fine di imporre la presenza in tale comitato di un funzionario europeo e un funzionario governativo italiano, fondamentali per evitare di lasciare la presidenza e la responsabilita’ di tale organismo a chi è il principale responsabile dello scempio rifiuti,il principale responsabile dello scempio bonifiche e il principale responsabile del pessimo uso qualitativo dei fondi europei .
I cittadini campani ribadiscono alla UE che a tali condizioni, è preferibile bloccare il flusso di finanziamenti europei gestiti da chi ha dimostrato non solo assoluta incapacità ma ha anche causato un disastro ambientale dalle dimensioni gigantesche e dalle conseguenze devastanti per l’economia e per la salute dei cittadini campani.
Intanto alcune forze sindacali (la Cgil Campania) si sono trasformate in Comitati o Correnti. Vi invitiamo a leggere quest'articolo:Bassolino: è un peccato che De Mita vada viaGravano: inopportune ...(clicca). Il Segretario Generale della Cgil Campania, invece, di tutelare i cittadini e i lavoratori campani si preoccupa di sferrare un attacco a Veltroni..
Alla faccia dell'autonomia sindacale!!
GUARDA I VIDEO-CLIP DI REPORT RAI
10 commenti:
Ho visto il video numero tre. Volete che vi racconto cosa succede alla Recam, la società partecipata della Regione? Lo sapete che il responsabile del personale è Claudio Refuto fino a tre anni fa segretario regionale della Cgil Campania?
Ai lavoratori della Recam era stato imposto(chissà perchè?)il ccnl dell'edilizia poi finalmente hanno deciso di applicare il contratto nazionale acqua e ambiente. Nonostante il cambio di contratto, il boss Gravano(seg.generale della cgil campania) ha autorizzato la Fillea (sindacato edili) nel continuare ad "assistere" i lavoratori recam. Come mai i lavoratori non vengono assistiti dalla Filcem Cgil? Cosa deve garantire Sannino(seg.generale fillea napoli)?
Epifani interviene a Campobasso
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MEZZOGIORNO: EPIFANI, QUESTIONE MERIDIONALE PRIORITA' CGIL
CAMPOBASSO, 19 MAR - 'La questione meridionale resta la priorita' per la Cgil'. Lo ha detto il segretario del sindacato, Guglielmo Epifani, alla conferenza organizzativa della Cgil Molise in corso a Campobasso, aggiungendo che 'con questo rallentamento dell'economia le conseguenze sul Mezzogiorno possono finire per essere piu' pesanti che per il resto del Paese'.
Epifani ha anche ricordato che si apre ora 'la stagione delle nuove risorse europee, del nuovo quadro comunitario di sostegno, un'occasione irripetibile per tante aree del Mezzogiorno di usare intelligentemente queste risorse. Forse - ha sottolineato - e' l'ultima volta che questa possibilita' ci viene data. Quindi, se si pensa di procedere sprecando e non facendo bene le cose, non si e' capito - ha concluso - che si puo' perdere un'occasione forse decisiva per restituire al Mezzogiorno un assetto produttivo e infrastrutturale piu' forte'.
Caro Michele Gravano,
prendi atto di questa dichiarazione di Guglielmo Epifani.
Bravo Guglielmo!!
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MEZZOGIORNO: EPIFANI, PER CGIL RESTA ASSOLUTAMENTE PRIORITARIO
MEZZOGIORNO: EPIFANI, PER CGIL RESTA ASSOLUTAMENTE PRIORITARIO Campobasso, 19 mar. - (Adnkronos) - Il Mezzogiorno d'Italia resta fra le priorita' della Cgil. A ribadirlo e' stato oggi il segretario nazionale del sindacato Guglielmo Epifani a Campobasso per prender parte alla conferenza regionale di organizzazione della Cgil del Molise. "La questione meridionale resta assolutamente prioritaria per la Cgil tanto piu' che -ha spiegato- con questo rallentamento dell'economia le conseguenze sul Mezzogiorno possono finire per essere piu' pesanti che per il resto del Paese". "D'altra parte -ha aggiunto il segretario della Cgil- si apre la stagione delle nuove risorse europee, del nuovo quadro comunitario di sostegno e quindi una nuova occasione irripetibile per tante aree del Mezzogiorno di usare intelligentemente queste risorse. Perche' -ha evidenziato Epifani- e' forse l'ultima volta che questa possibilita' ci viene data e quindi se si pensa di utilizzarle (le risorse, ndr) sprecando e non facendo bene le cose non si e' capito che si puo' perdere un'occasione, forse decisiva, per rimettere il Mezzogiorno con un assetto produttivo e infrastrutturale piu' forte". (Adnkronos) 19-MAR-08 12:38
DA "IL MATTINO" 19 MARZO 2008. ECCO GLI SPRECHI DELLA REGIONE CAMPANIA...
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LA BEFFA
Ceramiche in vetrina ma la rassegna è un deserto
LEANDRO DEL GAUDIO Trecentomila euro per organizzare una manifestazione senza neppure un visitatore. Sessantamila euro per un corso di formazione di docenti esperti nell’alta moda grazie a un accordo (virtuale) con la prestigiosa Fordham University americana. L’inchiesta sui presunti sprechi in Regione di denaro pubblico fa un passo avanti, almeno secondo le conclusioni del gip Stefano Risolo, che ha firmato gli arresti domiciliari dell’imprenditore Cosmofilm Elio De Rosa. Associazione per delinquere, corruzione, frode in pubbliche forniture per almeno 4 milioni di euro. Il gip parla di una «pletora di anomalie in Regione sia in fase d’istruttoria degli appalti sia in fase deliberativa, condotte addirittura in modo sistematico». L’inchiesta è quella che vede indagati anche due dirigenti regionali (oggi in pensione) Giovanni D’Elia e Luigi Gragnaniello (difeso dal penalista Paolo Iasevoli), rispettivamente titolari dell’ufficio stampa e dei rapporti con la sede campana di Manhattan per Palazzo Santa Lucia. S’indaga sulla gestione del marketing di quattro eventi culturali del Natale napoletano targato 2004 (Hirst, Caravaggio, Schnabel, Fabro), e sulla pubblicità di sette mostre nella sede della cinquattraquattresima strada di Manhattan. Si tratta di eventi affidati alla Cosmofilm attraverso il cosiddetto «cottimo fiduciario», una sorta di appalto spezzatino che consente di polverizzare appalti milionari e condurre a trattativa privata commesse della Regione Campania che avrebbero imposto una gara pubblica. Nel mirino dei pm Filippo Beatrice e Vincenzo Piscitelli finiscono soprattutto gli eventi americani, sia per la spesa (4 milioni di euro), sia per la scarsa efficacia dei progetti portati avanti oltreoceano. Un caso su tutti: la mostra di ceramica artistica di San Lorenzello e dell’intarsio sorrentino (siamo a settembre del 2005) costato alle tasche dei cittadini campani 300mila euro. Ecco cosa scrivono i due ispettori dell’ente regionale sviluppo e valorizzazione dell’artigianato, mandati a New York a monitorare la gestione dell’evento: «Un fallimento. La mostra non è stata visitata da nessun operatore di settore né dal pubblico». I due funzionari spiegano anche le ragioni dell’insuccesso: «I motivi di tale fallimento vanno attribuiti alla ubicazione della sede regionale: per accedervi è indispensabile attraversare un negozio di abbigliamento chiamato Kiton, sede della Regione Campania, e a una insufficiente divulgazione della mostra stessa nella città di New York». Laconica la conclusione: «Non si può scrivere altro perché altro non c’è». Non mancano critiche all’Ersac, ente regionale di sviluppo agricolo in Campania, un ente commissariato che - a leggere gli atti del gip - «sembra accettare supinamente le indicazioni provenienti dal dirigente Gragnaniello» nell’assegnare a trattativa privata appalti alla Cosmofilm. Nel definire i rapporti tra la Regione e Cosmofilm, il giudice napoletano è durissimo: «C’è il pressoché totale abbandono di qualunque formalismo, tratto comune alla quasi totalità delle pratiche esaminate e attestato, sin dall’origine, dalla carenza o assoluta mancanza di documentazione sulla formazione delle decisioni maturate all’interno della Regione». Ed è proprio su questo punto che intervengono i difensori del patron di Cosmofilm, i penalisti Alfonso Furgiuele e Orazio De Bernardo: «L’arresto a distanza di un anno e mezzo dalla richiesta del pm. Più che un’ipotesi di corruzione c’è il malfunzionamento e la inefficienza della pubblica amministrazione».
ECCO "IL RINASCIMENTO NAPOLETANO"..
DA "IL MATTINO" DEL 19 MARZO 2008
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19/03/2008
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«Ti lascio diecimila euro in busta è tutto anonimo, stai tranquillo»
La «serietà del quadro indiziario», secondo il gip Risolo, è riscontrata anche dalle intercettazioni di una presunta tangente versata dalla Cosmofilm all’indagato Giovanni D’Elia, ex capo ufficio stampa della Regione. Ecco alcuni passaggi dei colloqui. De Rosa a un suo collaboratore: «Una cosa urgente, dobbiamo prendere dieci in banca perché abbiamo un pagamento urgente da fare». Il collaboratore: «Li ho presi, tutto a posto». De Rosa: «Allora se li sistemi in una busta bianca e anonima e poi magari ti chiamo e ti dico come dobbiamo operare». De Rosa a D’Elia: «Quelle bozze sono pronte. Puoi passare da sotto, la mia collaboratrice te li può far vedere come l’altra volta». La collaboratrice rassicura De Rosa: «Tutto a posto, D’Elia è passato a ritirare quanto pattuito, vale a dire una busta pallinata... tutto sigillato... anonimo». D’Elia chiama De Rosa: «Ok, ci sono anche i mandati». L’intercettazione, secondo l’interpretazione della Procura, è una dimostrazione dell’accordo collusivo tra il dirigente e l’imprenditore. La presunta tangente sarebbe stata versata dalla Cosmofilm per ottenere l’erogazione di mandati per 180mila euro, in relazione alla gestione del marketing di quattro eventi culturali in città. È il primo filone dell’inchiesta, che punta l’indice contro l’erogazione di fondi per le campagne pubblicitarie per veicolare Caravaggio, Hirst, Schnabel e Fabro. Dal suo punto di vista il dirigente D’Elia ribadisce la propria completa estraneità alle accuse mosse, dicendosi pronto a ribattere colpo su colpo alle contestazioni mosse dalla Procura, nella fiducia di poter dimostrare la propria innocenza. l.d.g.
Palaponticelli...vogliono costruire un centro commerciale a Ponticelli facendolo passare per una Città della Musica...un modo per violare la variante al PRG(piano regolatore).
Sapete chi rappresentava la Società "Palaponticelli" durante le audizioni nella commissione comunale urbanistica? L'avvocato Riccardo Marone ex vice sindaco di Napoli e parlamentare del PD...sapete chi è il presidente della società Palaponticelli? Marilù Faraone Mennella!Sapete da chi è controllata la società? da una società romana(DM)che ha messo le mani sull'acqua pubblica, la sanità e l'ambiente.
...il palaponticelli ssarà costruito su suoli privati che prima erano di proprietà della moglie dell'assessore regionale allo sviluppo produttivo andrea cozzolino e di una società vicina al mondo della cooperazione...oggi stranamente sono diventati di proprietà della società Palaponticelli di Marilù Faraone Mennella....e subentrerà la cooperativa "coopsette"...oibò qui gatta ci cova!!!
La Cgil Campania è diventata un tappeto del sistema di potere campano.
SdL intercategoriale martedì 18 marzo 2008
CONTRATTO DEL COMMERCIO: MESSE SOTTO ACCUSA LE SEGRETERIE CGIL-CISL-UIL FISCHIATO IL SEGRETARIO NAZIONALE FILCAMS-CGIL
Il 13 marzo al Teatro Nuovo di Milano si è tenuto l’attivo unitario interregionale dei delegati e dei quadri Filcams-Fisascat- Uiltucs delle regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Liguria, Friuli Venezia e Giulia, Alto Adige, Trentino e Valle D'Aosta.
Un’assemblea che, tra i malumori dei vertici nazionali, ha visto interventi particolarmente critici che hanno sottolineato l’inadeguatezza della piattaforma presentata da Filcams-Fisascat- Uiltucs ritenuta lontana dalle reali esigenze dei lavoratori del settore. Non possiamo che condividere quanto lì espresso in particolare dai delegati FILCAMS-CGIL del Trentino.
Lasciamo quindi la parola ai partecipanti all’assemblea pubblicando un resoconto diffuso da Roland Caramelle della Filcams Cgil del Trentino.
Giovedì 13 marzo si è svolta l'assemblea nazionale dei delegati del Commercio, in preparazione dello sciopero nazionale per il rinnovo del CCNL di venerdì 21 marzo.
Per la prima volta è stata un'assemblea irrituale per il settore, dove le Segreterie Nazionali non sono riusciti a contenere e controllare il disagio dei delegati.
Un disagio espresso in più interventi, sia per gli attacchi rapaci di Confcommercio che per l'inadeguatezza delle posizioni sindacali oltre che alla insufficienza di lotte che avrebbero bisogno di un vero salto di qualità i termini di visibilità esterna.
Un disagio vissuto anche durante l'intervento del Segretario Generale Nazionale della Filcams Cgil, che ha subito molti fischi e contestazioni.
Al termine dei lavori una delegata della Filcams del Trentino, tra il malumore dei vertici Nazionali, ma con il forte sostegno dei delegati ha tenuto un intervento molto critico, teso a sottolineare ed evidenziare tutti i limiti di una strategia sindacale burocratica, lontana dalle reali esigenze dei lavoratori del settore.
E' stato un intervento conclusivo molto applaudito e sentito dall'assemblea.
Nota di colore, significativo di come i vertici nazionali di categoria intendano la democrazia: al termine dell'assemblea si sono auto-criticati per non aver selezionato gli interventi!!!
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INTERVENTO A NOME DEI DELEGATI FILCAMS CGIL DEL TRENTINO ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE DEL 13 MARZO A MILANO DEI DELEGATI DEL COMMERCIO
Care compagne e compagni, le nostre condizioni lavorative sono ormai insopportabili: lo sfruttamento che subiamo ogni giorno deve trovare soluzioni immediate, non più rinviabili. Questo vale per tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore, sia per quelli che lavorano in aziende grandi che piccole, sia per lavoratori a contratto indeterminato che per quelli precari. I nostri salari non ci permettono più di vivere oltre la seconda settimana del mese, chi è fortunato arriva alla terza solamente perché una piccola minoranza di lavoratori ha una contrattazione aziendale che in cambio di 2 euro in più ci obbliga a lavorare con ritmi sempre più pressanti. Nei nostri punti vendita l’organizzazione del lavoro, gli orari di lavoro, le mansioni da svolgere, i ritmi di lavoro sono oramai in mano alle imprese che decidono giorno per giorno come e quando farci lavorare.
A differenza di parecchi anni fa, dove all’interno dei punti vendita si socializzava e si solidarizzava con i colleghi, ora siamo soggetti soli in un ambiente incerto fatto di lavoratori precari che a malapena si riescono a conoscere, perché oggi ci sono e domani sono sostituiti da altri, ai quali viene fin dall’assunzione impartito l’ordine di non parlare in particolare con i lavoratori e i delegati sindacalizzati, pena il mancato rinnovo del loro contratto. Le organizzazioni sindacali e noi delegati non contiamo più nulla, non controlliamo più nulla, e le armi di intervento in nostro possesso sono inefficaci. Care lavoratrici e lavoratori, oggi non è una giornata di festa, e in questa sede dobbiamo dire con forza che vogliamo il rinnovo di un contratto nazionale che sia dignitoso e, se non si vuole solo un rinnovo di facciata, deve risolvere tutti questi problemi. Non può esserci un contratto nazionale in linea con i passati perché sono evidenti le responsabilità sindacali di fronte al fallimento degli ultimi quindici anni di contrattazione. Oltre a dover ribadire con forza il rigetto delle controproposte di ConfCommercio, sinceramente offensive anche per organizzazioni sindacali delle più moderate, è evidente il progetto che hanno in testa: i padroni vogliono eliminare il Contratto Nazionale per poter da domani succhiarci anche le ultime gocce di sangue rimaste. Peccato che gli abbiamo dato una mano anche noi con l’adesione delle nostre organizzazioni sindacali al pacchetto sul welfare del luglio scorso e la discussione in atto sulla riforma dei modelli contrattuali. Lì c’è scritto in maniera chiara quello che in modo più violento chiede oggi ConfCommercio: svuotamento del contratto nazionale e spostamento della contrattazione a livello locale. Si propone una contrattazione nazionale che chiede aumenti salariali sempre più bassi rispetto all’aumento del costo della vita (la chiamano inflazione realisticamente attesa) allungandone anche la vigenza contrattuale, poi nel secondo livello aumenti salariali solo legati alla produttività (quindi per guadagnare qualcosa di più devi lavorare di più, altro che redistribuzione della ricchezza…), e definitiva legalizzazione sindacale all’esistenza delle forme di precarietà a vita.
E’ a tutti ovvio che le richieste avanzate nella nostra piattaforma sono deboli ed insufficienti.
Cari colleghi, secondo voi 78 euro lordi ci coprono la perdita del nostro potere d’acquisto???
Cari colleghi, con le nostre deboli richieste domani staremo meglio???
E noi lavoratori???? Noi dobbiamo dire basta!!! Basta con queste contrattazioni.
I padroni vogliono poterci sfruttare eliminando anche le poche regole sulla contrattazione che comunque non gli hanno intaccato i loro guadagni??
Allora alziamo la testa, riprendiamoci ciò che è dovuto ad una categoria di lavoratori che ha solamente dato in cambio di nulla. Non vogliono più che la contrattazione termini a fine anno?
Allora rivediamo la nostra richiesta, prendiamo a riferimento i dati reali sull’inflazione e al prossimo incontro chiediamo un aumento di almeno 200 euro mensili.
E secondo me è ancora poco!!! Vogliono aumentare il loro controllo in azienda, vogliono maggiore disponibilità di precari???
Allora chiediamo la rivisitazione delle norme sulla precarietà per eliminare tutte le possibilità non legate ad esigenze particolari e realmente dimostrabili. Chiediamo che tutti i colleghi che sono nelle nostre aziende da anni a termine o interinali, siano definitivamente assunti.
E chiediamo anche con forza che nessuna riforma dei modelli contrattuali confederale sia avviata senza che prima si sia arrivati alla firma del nostro rinnovo e che passi attraverso una vera e democratica consultazione dei lavoratori attivi, con la possibilità di presentare nelle assemblee i pro e i contro delle proposte, cosa che non è stata possibile nella consultazione sul welfare.
Altrimenti vorrà dire che i lavoratori del commercio non contano nulla anche per le nostre stesse confederazioni. Venerdì prossimo scioperiamo in massa assieme ai colleghi della cooperazione, insieme dobbiamo continuare a lottare finché non conquisteremo l’unica vera forma di tutela reale oggi esistente sul lavoro, il Contratto nazionale di Lavoro.
Milano, 13 marzo 2008
Well said.
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