UNA STORIA CHE SEMBRA INVENTATA MA CHE PURTROPPO E' REALE:
Un diario scritto da attivisti sindacali per diffondere liberi pensieri contro le prepotenze quotidiane
sabato 29 settembre 2007
SOTTOSCRIVIAMO L'APPELLO IN FAVORE DI CIRO CRESCENTINI DA INVIARE A GUGLIEMO EPIFANI
UNA STORIA CHE SEMBRA INVENTATA MA CHE PURTROPPO E' REALE:
mercoledì 26 settembre 2007
ECCO LA LETTERA DI LICENZIAMENTO DI CRESCENTINI
Napoli 14 Settembre 2007
Oggetto: risoluzione rapporto
A Ciro Crescentini
“In relazione alla nostra pregressa corrispondenza ed alla tua ultima del 30 Luglio c.a non posso che richiamarmi alle mie precedenti note ed a quanto con te discusso negli incontri tenutisi presso la Fillea di Napoli con il Dipartimento Organizzazione nei giorni 5 e 6 Luglio u.s nel corso dei quali Ti sono state ampiamente illustrate le disponibilità della nostra Organizzazione a contribuire ad una tua idonea e più che dignitosa collocazione presso un Ente Paritetico, nel quale potrai trasferire tutto il tuo bagaglio di professionalità e d’esperienza acquisito nella ns. organizzazione.
Nel ribadirti, pertanto, ancora una volta, quanto sopra, non essendo rinvenibile alla nostra organizzazione alcuna posizione lavorativa cui poterti destinare per consentire la tua permanenza a qualsiasi titolo, ti comunico che, a far data dal prossimo 24 Settembre c.a decorre la risoluzione del rapporto fin qui intercorso.
Ritieniti esonerato dal prestare attività nel periodo di preavviso, che ti sarà corrisposto unitamente a tutte le competenze maturate.
Nell’eventualità che tu decida di valutare positivamente le soluzioni che ti sono state segnalate nei colloqui intercorsi, è confermata pienamente la disponibilità della nostra organizzazione a poter renderle esecutive, ponendo in essere tutti gli adempimenti necessari.
In tal senso è auspicabile una tua sollecita e positiva risposta per evitare implicazioni con l’esigenze funzionali dell’ente che rischierebbero di vanificare le nostre volontà.
Con l’occasione, distinti saluti.
Il Segretario Generale della Fillea Cgil di Napoli
Giovanni Sannino
martedì 25 settembre 2007
CARO EPIFANI, CARA CANTONE, COMMISSARIATE SUBITO LA CGIL CAMPANIA
martedì 18 settembre 2007
FUTURO PROSSIMO...
Sono normali notizie di giornata tutte collegate tra loro. Commenti? Perchè commentarle? Ci sono già quelli che pensano per noi tutti: libri verdi, flessibilità, cancellazione dei diritti e dei contratti nazionali. Chi si permette di alzare la voce, dissentire o pensare liberamente viene subito etichettato e messo all'indice dalla casta di cortigiani, giullari di corte che dirigono sindacati e partiti. Una casta di ignoranti che si reggono solo su fragili rapporti di fedeltà.
Noi tutti non dobbiamo pensare. Dobbiamo solo depositare la scheda nell'urna e schierarci. Al resto ci pensano loro...
Non fate i populisti!
"C'è la novità degli incentivi alla contrattazione locale offerti dal Governo nell'accordo sul Welfare dello scorso luglio. Accettando l'accordo tutti e tre sindacati hanno aperto uno spiraglio per un nuovo patto e cambiare il sistema della contrattazione nazionale"
(Alberto Bombassei, l'Espresso)
"Per combattere la precarietà sul lavoro si può introdurre un contratto unico rivolto ai giovani che preveda il tempo indeterminato e una flessibilità limitata alla fase d'ingresso. Le tutele previste attualmente dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori scatterebbero solo dopo tre anni di contratto. La proposta è contenuta in un documento per il Partito democratico intitolato, come il convegno, 'Nuovo patto fra le generazioni e lotta alla precarietà"
(Tiziano Treu, 18 Settembre 2007)
" Non si arresta la drammatica sequenza di chi, ogni giorno, perde la vita sul lavoro. L'ultima vittima è una giovane operaia interinale di venti anni della 'Tre B' di Salgareda nel trevigiano"
(La Repubblica Web 18 Settembre 2007)
domenica 16 settembre 2007
RIFLESSI CONDIZIONATI............
"Una volta che un'idea si registra nel subconscio si converte in qualcosa capace di generare un effetto sul corpo o i pensieri: tale effetto viene comunemente chiamato "riflesso condizionato".
Ivan P. Pavlov (1849-1936)
- la farina, il pane e la pasta è aumentata del 30%;
- i cereali invece di sfamare i popoli li trasformano in carburanti;
- le leggi sul lavoro approvate negli ultimi quindici anni hanno provocato schiavi, precari ed omicidi sul lavoro;
- ai nostri bambini vogliono bloccare la crescita ed annullare i sorrisi autorizzando la somministrazione del Ritalin (anfetamina);
- i politici ed i capi del sindacato sono una casta perchè si dividono privilegi, case, posti di lavoro tra clienti e familiari.
Veniamo considerati qualunquisti, populisti ed estremisti.
venerdì 14 settembre 2007
LE "VERIFICHE" DI EPIFANI.....
giovedì 13 settembre 2007
I FLESSIBILI, LE LEGGI TREU E BIAGI....
Apprendistato :
infortuni
2006 n° 26787
2005 n° 26123 incremento +2,5
morti
2006 n° 31 (per il 2006 i dati di questo tipo non sono consolidati)
2005 n° 26
Dipendenti :
infortuni
2006 n° 789.431
2005 n°784.797 incremento +0,6
morti
2006 n° 1.058 (per il 2006 i dati di questo tipo non sono consolidati)
2005 n° 1.012
infortuni
2006 n° 16.085
2005 n° 13.528 incremento +18,9
morti
2006 n° 10 (per il 2006 i dati di questo tipo non sono consolidati)
2005 n° 8
Parasubordinati:
infortuni
2006 n° 9003
2005 n° 7556 incremento +19,2
morti
2006 n° 22 (per il 2006 i dati di questo tipo non sono consolidati)
2005 n° 14
Autonomi (partite iva, contratto a progetto):
infortuni
2006 n° 102.777
2005 n° 121.492 incremento -15,4
morti
2006 n° 191 (per il 2006 i dati di questo tipo non sono consolidati)
2005 n° 222
martedì 11 settembre 2007
GRAZIE BEPPE, GRAZIE FIOM..
Nel giro di quattro giorni nel nostro Paese sono accaduti due fatti significativi che ci ridanno fiducia e speranza per cambiare.
PS/ Anche il nostro blog ormai fa parte della fantastica rete. In quattro mesi ha avuto oltre seimila contatti!! La rete è una realtà...Beppe ha ragione!!
lunedì 10 settembre 2007
"RENDIAMO PRECARIA LA LEGGE BIAGI" - FIRMA LA PETIZIONE ONLINE
La Petizione on line(clicca) oppure tramite il Modulo Cartaceo (clicca)
Nell'ambito delle politiche a favore del lavoro, in particolare, dell'incentivazione all' uso del lavoro nero legalizzato, i precari si mobilitano chiedendo al Governo di porre fine a questa speculazione. Chiediamo pertanto che venga abolita definitivamente la Legge Biagi.
CHE SI PROCEDA
ALL'ABOLIZIONE DELLA LEGGE N. 30 del 14 febbraio 2003 e del DECRETO LEGISLATIVO N. 276 del 10 settembre 2003, attuativo della legge N. 30, del 14 febbraio 2003 (legge Biagi). Essendo tale legge l'ulteriore aggravio alla gia' precaria legge 196 del 1997 (pacchetto Treu) che ha danneggiato irrimediabilmente il Lavoratore.
Le nuove entita' lavorative abbiano DIRITTO ALLA MATERNITA’;
Le nuove entita' lavorative abbiano DIRITTO ALLE FERIE RETRIBUITE
Le nuove entita' lavorative abbiano DIRITTO AL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO;
Le nuove entita' lavorative abbiano DIRITTO AD UN REDDITO DI SOSTENTAMENTO NEL PERIODO DI TEMPORANEA DISOCCUPAZIONE
Le nuove entita' lavorative abbiano VERSAMENTI CONTRIBUTIVI PREVIDENZIALI CAPACI DI PRODURRE UN’ APPROPRIATA PENSIONE DI VECCHIAIA;
Le nuove entita' lavorative abbiano TUTELE SINDACALI NAZIONALI E PARITARIE;
considerato ché:
E' una legge costituzionalmente illegittima.
Non offre la possibilita' di adempiere ai fabbisogni vitali ed essenziali.
Non offre possibilita' di formazione ed aggiornamento;
Nessuna possibilita' per una ricostruzione di carriera e valutazione.
ADERISCI E COINVOLGI ALTRE PERSONE (clicca)
sabato 8 settembre 2007
INIZIA UN NUOVO RINASCIMENTO...
"La rappresentanza di Grillo e del suo blog, dopo la giornata di ieri, esce dal discusso limbo del virtuale e diventa così reale da riuscire a contendere spazio (anche nei telegiornali) alla poderosa, inamidata routine dell'informazione istituzionale. Va ricordato che ieri, mediaticamente parlando, non era una giornata facile per un outsider sbucato dal suo blog. C'erano i funerali di Pavarotti, moltissimo sport di sicuro impatto (Monza, il rugby, il calcio, il basket), e bucare la copertura mediatica, ritagliarsi uno spazio importante, irrompere nel dibattito non era facile. Grillo c'è riuscito facendo leva solo su Internet, sulla piazza virtuale nella quale ha da tempo installato il suo podio di artista e di polemista. E' come se una pura ipotesi numerica si fosse materializzata di prepotenza, come se la qualità sfuggente di un'assemblea virtuale fosse diventata quantità evidente. Questo costringe chi dubita della forza politica e culturale di Internet (compreso chi scrive) a rifare un po' di conti, perché la giornata di ieri, e questo Grillo lo sa, è soprattutto un colpo all'idea di onnipotenza della televisione, una breccia nel muro, un indizio non decisivo ma importante a favore del peso che la rete ha via via acquisito nel determinare orientamenti e scelte di massa".
“Oggi inizia un nuovo Rinascimento fatto dagli italiani. L’otto settembre del 1943 i Savoia scappavano a Pescara. Dietro di loro lasciavano un’Italia allo sbando. Oggi non è cambiato nulla. Il Parlamento è occupato da abusivi scelti dai segretari di partito. Non scappano più, non ne hanno bisogno. Vivono in un mondo a parte tra scorte e televisione. Politici... una parola che non vuol dire più un c...o. Politici di professione. Professionisti abusivi. Altro che i posteggiatori, i lavavetri e le puttane. Gli abusivi sono loro. Nessuno li ha eletti. Ci hanno tolto anche la libertà di votare il candidato.Non voglio che i partiti decidano chi deve essere eletto in Parlamento. E neppure che i ministri siano sorprese nell’uovo di Pasqua. Prima di votare va detto chi saranno i ministri, chi sarà il ministro della Giustizia. Se scelgono Mastella, allora a votare ci vanno loro. Se lo eleggono loro. Alle primarie a pagamento ci vanno loro.LORO, l’incantesimo della delega. A TUTTO CI PENSERANNO LORO.Siete VOI che dovete riprendere in mano la vostra vita. Ritornare a fare politica ogni giorno. Al supermercato, a scuola, sul lavoro, al semaforo, nella natura, nel vostro condominio.Non c’è nessuno dall’altra parte del muro. Se bussate, la porta rimarrà chiusa. Non credete più ai giornali e alle televisioni. Mentono, mentono. Banche, media, politica, grandi aziende sono la stessa cosa. Le stesse persone. Un mostro che divora il Paese, che vi fa credere quello che vuole, che intervista in ginocchio prescritti, mafiosi, corrotti e corruttori. Li trasforma in persone oneste, in statisti. Ma sono solo dei poveri cialtroni che in altri Paesi dovrebbero nascondersi dalla vergogna. Che esempio darete ai vostri figli, forse Corona, Previti, lo psiconano, Pomicino, Ricucci, Fiorani in mutande, Geronzi neo presidente di Mediobanca che decide dei destini della finanza del Paese? Più fai schifo più sei famoso? Più delinqui più hai successo? E’ questo che volete?Il ministro Amato si dice preoccupato che, o la sinistra al Governo dà una sterzata chiara sull’ ordine pubblico, o ci sarà una “svolta fascista”.Amato, il tesoriere di Craxi che non sapeva mai niente. Stava sempre in ufficio a studiare. Il cinghialone portava i miliardi all’estero e lui non sapeva.Dov’eri Amato quando avete scarcerato un anno fa 26.000 criminali? Lo avete fatto per evitare che gli amministratori pubblici, i vostri compari, i furbetti della politica finissero in galera. Non dirmi che non lo sai. E ora ci parli di svolta fascista. Di summit sulla sicurezza. Qui non c’è nessuna svolta fascista, c’è quella del buon senso, c’è la svolta del calcio in culo a chi ha votato l’indulto. I nomi li sappiamo e anche i cognomi. Li faremo tutti alle prossime elezioni. Questa gente in Parlamento non ci deve tornare mai più. Quanti morti, stupri, furti ha causato l’indulto? Chi paga? Forse il ministro di Casta e Ingiustizia Mastella venderà i suoi appartamenti romani per risarcire la famiglia dei coniugi di Gorgo al Monticano?Il pesce puzza dalla testa e c’è un odore di fogna in giro da non resistere. Viviamo con il naso turato. Voglio ritornare a sentire l’odore della vita. Bisogna sturare i tombini. Aria pura, acqua pura. Nelle nostre vite e nella vita pubblica.Piazza Maggiore è strapiena: 100.000, 150.000 persone? 220 città italiane e 20 città nel mondo sono collegate con noi. E’ la prima volta che succede. E’ la forza della Rete, dell’informazione libera. E’ la nostra Woodstock della legalità. Ameno 300.000 persone hanno firmato oggi per un nuovo Rinascimento. Per una legge di iniziativa popolare, per dare dignità al Parlamento, in tre punti:- no ai condannati in Parlamento- no ai politici di professione, due legislature e poi tornino al loro lavoro- si alla preferenza diretta.Le firme necessarie le abbiamo ottenute in una mattina. La gente ha fatto la fila per ore contenta per poter firmare. Porterò questa proposta di legge in Parlamento, la leggerò e vedremo tutti in faccia chi si opporrà.Questo è un Paese di sudditi, ma costituzionali. Possiamo solo votare le persone scelte dai partiti e qualche volta dire no a una legge con il referendum. Non esiste un referendum propositivo. Ma i partiti se ne fregano anche dell’esito dei referendum. Per fare la legge elettorale nel 2005 il centrodestra ha buttato nel cesso il risultato del referendum del 1992.Nel medioevo avevamo più diritti di oggi. Per questo ci vuole un nuovo Rinascimento. La vita è nelle vostre mani. La politica deve creare felicità, voglia di futuro, bellezza.Voglia di lavoro, di creatività, di famiglia.Hanno rubato il futuro a una generazione. l’hanno resa schiava a norma di legge. Mi hanno scritto in 25.000 per spiegarmi quale miseria fosse diventato il lavoro. 4 euro all’ora, due mesi di lavoro e poi a casa. Ho raccolto le loro testimonianze in un libro. Il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz ha scritto: “A cosa serve far studiare i vostri figli per poi fargli girare le patatine fritte. Risparmiate i soldi della laurea.”. Ichino che mi hai dato del terrorista citando un articolo falso, non scritto da me, sul Corriere della Sera, mi senti? Ti ho invitato, ma non ti vedo. Ti dico allora una sola parola: “Vaffanculo!” Ci sono più di cinque milioni di precari in Italia, vogliamo fare finta di niente? Aspettare che arrivino a dieci milioni, venti milioni? C’è una verità che nessuno vuole dire: manca il lavoro. E se manca il lavoro allora arrivano le leggi che regolarizzano il precariato. Perchè i ragazzi non hanno scelta. O quello, o emigrare. Se ci fosse un vero mercato del lavoro le leggi sul precariato sarebbero ignorate. Le imprese farebbero carte false per assumere un ingegnere, un tecnico.Alla nostra Woodstock è presente chi vuole un’altra Italia, un vero Bel Paese, un’ Italia dei cittadini che non racconta e non si racconta più balle. Partiamo adesso, non ci fermeremo più.Oggi ci saranno verità e musica.Insieme ce la faremo. Siamo tanti, milioni, dobbiamo solo svegliarci da un incantesimo. Per sorridere alla vita e essere felici. Per un nuovo Rinascimento.”
mercoledì 5 settembre 2007
BAGNOLI..
Qualche cenno storico
La storia della bonifica di Bagnoli si può far partire dal 1991, anno in cui, con la chiusura del treno di laminazione, termina definitivamente le sue attività l’Italsider. In verità questo è solo l’esito finale di quel lungo processo di dismissione industriale che nel corso del decennio precedente aveva già portato alla chiusura di alcuni dei principali siti produttivi sia nella zona orientale che in quella occidentale (Cementir, Eternit, Federconsorzi, ecc.).Sorgono immediatamente due problemi: da un lato la bonifica dell’area, dall’altro la destinazione d’uso della stessa una volta bonificata.Già nel settembre ’94 il Consiglio comunale approva gli Indirizzi per la Pianificazione Urbanistica, vero e proprio preludio alle successive varianti al Piano Regolatore del 1972. Il 15 Gennaio 1996 viene approvata, dopo un lungo ed aspro confronto in consiglio comunale, la variante per la zona occidentale: essa diverrà operativa solo col decreto del presidente della giunta regionale della Campania n 4741 del 15 Aprile 1998.L’obiettivo della variante è rivolto alla “formazione di un unico, vasto territorio a bassa densità dove attività produttive legate alla ricerca si integrano con molteplici possibilità di ricreazione, di svago, e di cultura…”. Nel 2000, quindi dopo già sei anni di promesse e obbiettivi mancati, viene approvato il PUE (piano urbanistico esecutivo) che si prefigge come obiettivo quello di “ripristinare le straordinarie condizioni ambientali che furono cancellate con la costruzione della grande fabbrica, ma al tempo stesso conservare la memoria del recente passato produttivo, anche per il significato che esso ha avuto nella formazione di una cultura del lavoro per tutta la città di Napoli”. Infine, nel 2001, si costituisce la STU (società di trasformazione urbana) Bagnolifutura, società mista avente come sua finalità “la valorizzazione qualitativa del luogo e la realizzabilità economica dell’intervento di bonifica”.A distanza di più di dieci anni queste dichiarazioni d’intenti sono rimaste lettera morta. In questo interminabile lasso di tempo abbiamo assistito ad un interminabile carosello di promesse, progetti faraonici senza né capo ne coda e proclami trionfalistici da parte delle istituzioni. Paradigmatico è stato il caso della Coppa America di Vela, presentata dall’amministrazione Jervolino come possibile panacea di tutti i mali del territorio, nonché come occasione di rilancio economico dell’Area basato sul rilancio del turismo. Il flop clamoroso di questa e di altre operazioni di “rilancio” (ora è il turno del Forum delle Culture del 2013, ancora una volta presentato dalle amministrazioni locali come la grande opportunità per Bagnoli e per Napoli) non hanno fatto altro che confermare la giustezza delle critiche mosse dalle Assise Cittadine, che da sempre hanno denunciato la pressapochezza e lo spirito di improvvisazione insito nei disegni delle amministrazioni locali.La verità, al di la dei sogni e delle idilliache promesse elargite a piene mani da Comune, Provincia e Regione Campania, è che Bagnoli rappresenta uno dei più clamorosi scandali italiani degli ultimi decenni. Uno scandalo che si rinnova quotidianamente nel più totale silenzio.In questi anni lo Stato Italiano ha elargito migliaia di miliardi di denaro pubblico (261 miliardi già nel “Piano di recupero ambientale” redatto dal CIPE nel 94, a cui vanno aggiunti i 150 miliardi nel triennio 2001-2003, oltre ai finanziamenti a vario titolo e sotto le più svariate forme sopraggiunti negli ultimi anni). E’ di questi giorni la notizia di un’accordo di altri 223 milioni di Euro tra enti locali, Bagnolifutura e Ministero dell’Ambiente per la rimozione della colmata a mare.Dunque, una mole di denaro pubblico a pioggia in nome di un presunto risanamento delle coste per la bonifica delle area dimesse, ma che che finora è servito soltanto a garantire stipendi faraonici ai membri del CdA di BagnoliFutura, o a garantire lauti guadagni a società private o para-pubbliche (come Città della Scienza, vero e proprio bacino di assunzioni clientelari ad uso e consumo dei vertici di DS e Rifondazione Comunista) e alle ditte d’appalto private incaricate dei lavori di bonifica: una bonifica che ad oggi non è stata ancora ultimata, e che probabilmente non lo sarà neanche entro i prossimi cinque anni! Dopo aver privatizzato la gestione di grandi aree pubbliche (dalle spiagge alla Mostra d’Oltremare), il Comune prepara oggi la svendita ai privati dei suoli per l’edilizia commerciale (ancora inquinati!). Dulcis in fundo, lo smantellamento urbanistico stà portando migliaia di bagnolesi ad essere di fatto espulsi dal quartiere: all’edilizia popolare di un tempo va sostituendosi l’edilizia affaristico speculativa, ad uso e consumo dei pescecani delle agenzie immobiliari. L’emergenza-sfratti degli ultimi mesi ne è un ovvio corollario.Tutto ciò, neanche a dirlo, in una municipalità che negli ultimi anni ha visto alternarsi alla presidenza DS e Rifondazione Comunista senza soluzione di continuità, sulla base di percentuali di consenso al centrosinistra a dir poco bulgare!In sostanza, la riconversione di Bagnoli è un esempio eclatante degli intrecci politico-economici che guidano l’operato del centrosinistra napoletano, e delle loro conseguenze nefaste.
L’esperienza dell’Assise cittadina per Bagnoli
Contro lo scempio economico, sociale e ambientale è attiva sul territorio flegreo l’Assise cittadina per Bagnoli, un vero e proprio comitato popolare cittadino, volto a ricostruire quel protagonismo dal basso e quella partecipazione di massa nelle scelte di politica territoriale ed urbanistica che da sempre hanno contraddistinto la cultura e la prassi del movimento operaio flegreo.In questi mesi l’attività dell’Assise si è concentrata sulla battaglia contro gli sfratti, per un uso pubblico e libero delle spiagge e per una destinazione sociale dei suoli “ex-Italsider”, in aperta contrapposizione ai disegni delle giunte locali e delle lobby affaristiche napoletane. L’Assise, attraverso iniziative di controinformazione e di vigilanza diretta e dal basso dell’operato dei pubblici poteri, si batte per il risanamento ambientale del litorale e dei fondali marini e la restituzione del mare e della spiaggia alla libera fruizione dei cittadini; per la bonifica totale dei fondali marini e delle spiagge, da attuare attraverso la costituzione di una grande azienda pubblica specializzata nel risanamento ambientale e territoriale, e che oggi potrebbe da un lato garantire un futuro lavorativo a centinaia di precari e disoccupati, dall’altro coinvolgere i lavoratori di quelle società miste regionali (Pan, Recam e Jacorossi) appositamente costituite per realizzare interventi di monitoraggio e messa in sicurezza del territorio; per la restituzione del litorale alla sua originaria vocazione, naturalistica, termale e balneare; per la trasparenza dei procedimenti e l'effettività dei controlli sull'azione degli enti preposti alla riqualificazione territoriale.Per fare ciò l’Assise propone lo scioglimento della Bagnoli Futura SpA e la restituzione delle competenze ai soggetti pubblici (al Ministero per l'Ambiente e Comune di Napoli); la definizione rapida dei tempi, dei costi e delle modalità di esproprio o cessione delle aree oggetto di intervento urbanistico diretto; la sospensione di ogni ipotesi di vendita dei suoli pubblici a soggetti privati finchè non sarà effettuata la bonifica delle aree destinate al parco urbano ed avviati i lavori delle principali attrezzature pubbliche: ciò al fine di impedire che i finanziamenti destinati a servizi pubblici e ad attrezzature collettive siano adoperati per altre funzioni, e al fine di affrontare il grave problema del peggioramento delle condizioni di vita dei ceti meno abbienti determinato dalla crescita dei valori immobiliari e dalla carenza di servizi e attrezzature collettive, cui è possibile far fronte solo predisponendo misure urgenti atte a garantire quote sufficienti di edilizia pubblica. L’esperienza dell’Assise Cittadina per Bagnoli rappresenta solo uno spaccato di un percorso più ampio di ripresa del conflitto su un territorio campano e, più in generale, meridionale mai come ora attraversato dagli effetti nefasti delle politiche di “sviluppo ineguale” perpetrate negli ultimi decenni dai governi nazionali e locali, sia di centrodestra che di centrosinistra.In quest’ottica non esistono singole vertenze da affrontare separatamente ma un’unica lotta articolata contro una politica ed una classe dirigente che in nome del profitto privato stanno devastando l’ambiente e i diritti sociali. La trasformazione urbana di ampie zone di Napoli, così come la ristrutturazione dei servizi pubblici fondamentali (sanità, energia, acqua, rifiuti, casa) sono caratterizzate dalle stesse logiche (privatizzazione, sostegno alla rendita, aumento delle tariffe, azzeramento della partecipazione popolare, sfruttamento selvaggio dell’ambiente, penalizzazione dei ceti meno abbienti), in quanto si propongono lo stesso obiettivo: il dominio capitalistico e l’affermazione dei suoi “modelli” di sviluppo.E’ per questo che ogni movimento e ogni istanza di emancipazione nel meridione d’Italia non può non fondarsi su un’idea di società radicalmente e complessivamente alternativa al capitalismo, libera dalle logiche di profitto e di sfruttamento dell’uomo sull’uomo e sulla natura.
martedì 4 settembre 2007
L'OPERA DEI PUPI..
per essere ricordati e per ricordare… anche per dimenticare…
anche per esser felici… per far testamento… per giocare…
per scongiurare, per evocare… per battezzare le cose…
per surrogare la vita, per viverne un’altra…
per persuadere e amorosamente sedurre… per profetizzare…
per rendere verosimile la realta’…
Tante sono, suppergiu’, le ragioni per scrivere.
Una di piu’, ma forse una di meno (non ho contato bene),
delle ragioni per tacere.
Essa rappresenta una nobile aggiunta alle tante altri nobili dichiarazioni scritte e inserite nei codici etici di confindustria, confcooperative, confcommercio e via dicendo.
Un gesto simbolico positivo, quindi, anche se mentre il magistrato Caselli lo ha accolto con favore, l’ex magistrato Di Pietro lo ha definito “un grosso errore”.
Anche se la vedova di Libero Grassi ha dichiarato che il presidente locale di Confindustria, in passato, avrebbe negato l’esistenza del pizzo quando il marito, poi ucciso dalla mafia, si stava ribellando al racket delle estorsioni.
Giustamente Confindustria vuole dare uno scossone di moralita’ ai suoi imprenditori e fa bene.
Credo, pero’, che i cittadini si augurino uno scossone a 380°. Vogliamo cioe’ parlare dello scambio di favori negli appalti che, pur non essendo un pizzo monetario, sono comunque una forma di corruzione e concussione?
Il Pm De Magistris, alcuni giorni fa a Reggio Calabria, parlando ai giovani in un convegno amplificato da radio locali, ha descritto quanto stia cambiando il clima all’interno delle istituzioni: mentre tempo fa si poteva parlare di singoli giudici deviati, singoli poliziotti deviati, oggi, invece, deviati cominciano a sentirsi proprio quei magistrati, quei poliziotti, quegli uomini delle istituzioni che svolgono coerentemente il loro dovere. De Magistris ha parlato della solidarieta’ che ha sentito attorno a lui dalla gente comune, quella senza potere, e della pressione sottile, invece, esercitata dai grandi poteri.
Ma la cosa piu’ interessante che De Magistris ha detto nel suo discorso pubblico e’ questa (riassumo il senso) : ho analizzato le visure camerali, gli atti costitutivi delle societa’ che ricevono grandi quantita’ di finanziamenti pubblici attraverso appalti e commesse ed ho potuto verificare che sono sempre le stesse a prendere piu’ appalti anche nei settori piu’ diversi. Inoltre, spesso, i titolari delle aziende sono figli o parenti di persone, importanti e meno importanti, che lavorano nelle istituzioni pubbliche.
Fatto questo riferimento alla situazione calabrese, concludo dicendo che la decisione di Confindustria lascera’ il tempo che trova se non si cambia la mentalita’ che genera il “pizzo” e se non si individuano i canali inquinati della pubblica amministrazione che eroga fondi.
Ad esempio, le assunzioni clientelari nelle societa’ appaltatrici che ricevono finanziamenti pubblici, i concorsi di dubbia trasparenza e gli appalti rinnovati automaticamente per quasi un decennio, oppure le gare con un solo concorrente, come, tempo fa, una nota trasmissione Rai ha denunciato.