sabato 29 settembre 2007

SOTTOSCRIVIAMO L'APPELLO IN FAVORE DI CIRO CRESCENTINI DA INVIARE A GUGLIEMO EPIFANI


STEFANIA BONTEMPI DEL COORDINAMENTO ARCHEOLOGI CI HA TRASMESSO IL TESTO ED I DOCUMENTI PER UNA RACCOLTA DI FIRME ED UN APPELLO VIA WEB IN FAVORE DI CIRO CRESCENTINI DA INVIARE A GUGLIELMO EPIFANI
Solidarietà a Ciro Crescentini licenziato dalla Fillea-Cgil Napoli un dirigente sindacale conosciuto e stimato per la sua attivita' a favore dei lavoratori del "difficile" settore edile.
Firmiamo l'appello per Epifani

UNA STORIA CHE SEMBRA INVENTATA MA CHE PURTROPPO E' REALE:
Licenziato dalla Fillea-Cgil Napoli un dirigente sindacale conosciuto e stimato per la sua attivita' a favore dei lavoratori del "difficile" settore edile.
Con motivazioni non verosimili - semplice turn over - Ciro Crescentini, napoletano, 47 anni, una vita spesa al fianco di manovali edili e operai e piu' di recente anche nel centro di assistenza antimobbing, e' stato licenziato. La vicenda trae origine dai dissidi con la struttura sindacale cittadina per alcuni esposti presentati all'ispettorato del lavoro per i quali dirigenti dello stesso ispettorato lamentavano presso la segreteria l'"eccessiva solerzia" di Ciro Crescentini.. In conseguenza di questo episodio vi sono gia' state numerose prese di posizione da parte di lavoratori iscrtitti, delegati e dirigenti della stessa Fillea contro il provvedimento ed a sostegno di ciro. Che un sindacato come la cgil licenzi un proprio dipendente (non vigono le tutele dell'art. 18) E' doppiamente inaccettabile. Un licenziamento non e mai un fatto privato, tanto meno se attuato da un sindacato e con motivazioni cosi' torbide Per questo invito tutti, iscritti e non iscritti alla cgil, ad aderire all'appello che segue, lanciato da marco bazzoni, delegato della fiom-cgil di firenze e farlo rimbalzare su tutte le liste. Dante De Angelis
L'APPELLO
P.S CHI VUOLE ADERIRE ALL'APPELLO, INSERISCA IL SUO NOME, AZIENDA, QUALIFICA, CITTA' E GIRI L'ADESIONE A : bazzoni_m@tin.it
"Caro Segretario Generale Guglielmo Epifani, spett.le Segreteria Nazionale Cgil, siamo lavoratorie e cittadini di tutte le estrazioni politiche e sindacali, Vi chiediamo di intervenire a favore di Ciro Crescentini perchè sia reintegrato al più presto al suo posto di lavoro. Non possiamo credere che sia stato licenziato perchè svolgeva il suo dovere, denunciando i cantieri irregolari all'Ispettorato del lavoro. E' una cosa sconcertante!!! Abbiamo bisogno di sindacalisti come Ciro Crescentini. Stranamente il sindacato (come del resto i partiti politici) non applica l'articolo 18 ai suoi dipendenti. E incredibile che chi lo difende non lo applichi. Comunque la nostra richiesta rimane: la Fillea Cgil di Napoli DEVE ritirare il licenziamento e reintegrare Ciro Crescentini. Cordiali saluti.
Marco Bazzoni.
Dante De Angelis, RLS - Trenitalia - Velletri (RM)
ARTICOLO APPARSO SU IL MATTINO DI NAPOLI 25 SETTEMBRE 2007
«E ora chi lo dice ai miei pazienti?»
E adesso chi lo dice ai miei pazienti? Francesco Blasi, responsabile del centro di psicopatologia del lavoro dell'Asl Napoli 1, non sa darsi pace. Da anni lavorava fianco a fianco con Ciro Crescentini nell'ambito di una convenzione siglata dalla Fillea Cgil con l'unità operativa di salute mentale diretta da Claudio Petrella. E ora teme per i suoi pazienti, già sottoposti a gravi stress dai datori di lavoro. «Tanti lavoratori vessati o licenziati sono in pericolo - spiega - In queste situazioni, infatti, il rischio suicidario è forte. Nel tempo Ciro ha aiutato e sostenuto tutti i pazienti, risolvendo tanti casi spinosi e dimostrando capacità eccezionali. Con il suo allontanamento, i pazienti perdono un punto di riferimento e possono anche pensare che il licenziamento del loro sindacalista sia dovuto ad azioni di ritorsione delle imprese contro i loro procedimenti
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Ecco il testo integrale della lettera a firma del segretario generale della Fillea Cgil di Napoli Giovanni Sannino con la quale mi annuncia il licenziamento. Ho deciso di diffondere il testo - ha dichiarato Crescentini - in modo che si ponga fine ai giri di parole ed alle false notizie diffuse ad arte dal segretario generale della Fillea di Napoli Giovanni Sannino e dal segretario regionale della Cgil Michele Gravano che offendono l'intelligenza del sottoscritto, dei lavoratori, di tanti dirigenti sindacali e degli operatori dell'informazione.
Protocollo N. 091401-2007/SG-aa Napoli 14 Settembre 2007
Oggetto: risoluzione rapporto
A Ciro Crescentini
In relazione alla nostra pregressa corrispondenza ed alla tua ultima del 30 Luglio c.a non posso che richiamarmi alle mie precedenti note ed a quanto con te discusso negli incontri tenutisi presso la Fillea di Napoli con il Dipartimento Organizzazione nei giorni 5 e 6 Luglio u.s nel corso dei quali Ti sono state ampiamente illustrate le disponibilità della nostra Organizzazione a contribuire ad una tua idonea e più che dignitosa collocazione presso un Ente Paritetico, nel quale potrai trasferire tutto il tuo bagaglio di professionalità e d'esperienza acquisito nella ns. organizzazione.
Nel ribadirti, pertanto, ancora una volta, quanto sopra, non essendo rinvenibile alla nostra organizzazione alcuna posizione lavorativa cui poterti destinare per consentire la tua permanenza a qualsiasi titolo, ti comunico che, a far data dal prossimo 24 Settembre c.a decorre la risoluzione del rapporto fin qui intercorso.
Ritieniti esonerato dal prestare attività nel periodo di preavviso, che ti sarà corrisposto unitamente a tutte le competenze maturate.
Nell'eventualità che tu decida di valutare positivamente le soluzioni che ti sono state segnalate nei colloqui intercorsi, è confermata pienamente la disponibilità della nostra organizzazione a poter renderle esecutive, ponendo in essere tutti gli adempimenti necessari.
In tal senso è auspicabile una tua sollecita e positiva risposta per evitare implicazioni con l'esigenze funzionali dell'ente che rischierebbero di vanificare le nostre volontà .
Con l'occasione, distinti saluti.
Il Segretario Generale della Fillea Cgil di Napoli
(Giovanni Sannino)

mercoledì 26 settembre 2007

ECCO LA LETTERA DI LICENZIAMENTO DI CRESCENTINI


Riceviamo e pubblichiamo:
Cari amici del blog ho trovato sull'agenzia di stampa IGM PRESS la lettera del licenziamento del compagno Ciro Crescentini dirigente e dipendente della Fillea Cgil di Napoli.
Il blog ha il dovere di pubblicarla come smentita ufficiale di tutte le dichiarazioni apparse sulle maggiori testate giornalistiche a firma del segretario generale Giovanni Sannino, di Michele Gravano segretario generale della Cgil Campania ma soprattutto per svergognare l'unico e falso comunicato di oggi a firma di alcuni dirigenti sindacali di categoria della Cgil di Napoli e Campania che provvederò ad inviarvi non appena recuperata la copia. Caso strano, proprio il braccio destro di Michele Gravano, il segretario della Camera del Lavoro di Napoli, Giuseppe Errico non ha firmato il documento di "solidarietà".
Un caso? Una strategia? Staremo a vedere gli eventi.....

Stefania Bontempi
Ps - Cari Livia ed Franco, adesso la volete dire la verità?


Protocollo N. 091401-2007/SG-aa
Napoli 14 Settembre 2007

Oggetto: risoluzione rapporto


A Ciro Crescentini


“In relazione alla nostra pregressa corrispondenza ed alla tua ultima del 30 Luglio c.a non posso che richiamarmi alle mie precedenti note ed a quanto con te discusso negli incontri tenutisi presso la Fillea di Napoli con il Dipartimento Organizzazione nei giorni 5 e 6 Luglio u.s nel corso dei quali Ti sono state ampiamente illustrate le disponibilità della nostra Organizzazione a contribuire ad una tua idonea e più che dignitosa collocazione presso un Ente Paritetico, nel quale potrai trasferire tutto il tuo bagaglio di professionalità e d’esperienza acquisito nella ns. organizzazione.
Nel ribadirti, pertanto, ancora una volta, quanto sopra, non essendo rinvenibile alla nostra organizzazione alcuna posizione lavorativa cui poterti destinare per consentire la tua permanenza a qualsiasi titolo, ti comunico che, a far data dal prossimo 24 Settembre c.a decorre la risoluzione del rapporto fin qui intercorso.
Ritieniti esonerato dal prestare attività nel periodo di preavviso, che ti sarà corrisposto unitamente a tutte le competenze maturate.
Nell’eventualità che tu decida di valutare positivamente le soluzioni che ti sono state segnalate nei colloqui intercorsi, è confermata pienamente la disponibilità della nostra organizzazione a poter renderle esecutive, ponendo in essere tutti gli adempimenti necessari.
In tal senso è auspicabile una tua sollecita e positiva risposta per evitare implicazioni con l’esigenze funzionali dell’ente che rischierebbero di vanificare le nostre volontà.
Con l’occasione, distinti saluti.

Il Segretario Generale della Fillea Cgil di Napoli
Giovanni Sannino






martedì 25 settembre 2007

CARO EPIFANI, CARA CANTONE, COMMISSARIATE SUBITO LA CGIL CAMPANIA


Nello stato di Orwell il grande reato e’ pensare in proprio. Il primo strumento di un regime sara’ quello linguistico. Poiche’ le parole sono pensiero, cambieremo il pensiero cambiando il significato delle parole. Piu’ esattamente ogni parola significativa indichera’ esattamente il suo contrario o sara’ riversata su chi ne e’ vittima e non complice. Cosi’ pace indichera’ guerra, ignoranza forza, la rivendicazione di democrazia sara’ demonizzata come eversione..(Viviana)


I personaggi che dirigono la Cgil della Campania ed i vertici della Fillea Cgil regionale e napoletana vanno immediatamente rimossi.
La Cgil nazionale si sta assumendo gravissime responsabilità.
La politica, gli schieramenti, le prossime consultazioni sull'accordo Welfare, la sinistra radicale, la manifestazione del 20 Ottobre...
Non c'entrano niente!! Questi avvenimenti servono solo per rilegittimali!!
Questi personaggi hanno creato un "sistema" di connivenze, di complicità e di immoralità che hanno offeso la storia di una grande organizzazione.
Gli enti bilaterali finanziati dai lavoratori sono diventati "feudi familiari" per sistemare parenti ed amici dei segretari generali di importanti categorie sindacali.
E' necessario che il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani e la responsabile organizzativa Carla Cantone attuino subito una radicale opera di rinnovamento e di pulizia.
Decine di sindacalisti onesti sono stati silurati, emarginati o rimossi senza motivo solo perchè non sono omologati con un personaggio che non merita neanche di essere nominato che riveste la figura di segretario regionale della confederazione di Via Torino.
Un personaggio che si crede potente ed onnipotente perchè circondato da una corte di giullari, di ex autisti e camerieri bassoliniani e da "opposizioni di sua maestà" che ha trasformato il sindacato in una vera e propria cosca affaristica. O' Sistema è parte integrante della Cgil della Campania.
Caro Guglielmo, Cara Carla,
intervenite subito. Altrimenti è troppo tardi!!
Se la pulizia non la fate voi, la farà la magistratura napoletana.


martedì 18 settembre 2007

FUTURO PROSSIMO...



I deboli non combattono, quelli più forti lottano per un’ora, quelli ancora più forti lottano per molti anni, ma quelli fortissimi lottano per tutta la vita. Costoro sono indispensabili.
(B. Brecht)

Sono normali notizie di giornata tutte collegate tra loro. Commenti? Perchè commentarle? Ci sono già quelli che pensano per noi tutti: libri verdi, flessibilità, cancellazione dei diritti e dei contratti nazionali. Chi si permette di alzare la voce, dissentire o pensare liberamente viene subito etichettato e messo all'indice dalla casta di cortigiani, giullari di corte che dirigono sindacati e partiti. Una casta di ignoranti che si reggono solo su fragili rapporti di fedeltà.

Noi tutti non dobbiamo pensare. Dobbiamo solo depositare la scheda nell'urna e schierarci. Al resto ci pensano loro...

Non fate i populisti!

"C'è la novità degli incentivi alla contrattazione locale offerti dal Governo nell'accordo sul Welfare dello scorso luglio. Accettando l'accordo tutti e tre sindacati hanno aperto uno spiraglio per un nuovo patto e cambiare il sistema della contrattazione nazionale"

(Alberto Bombassei, l'Espresso)


"Per combattere la precarietà sul lavoro si può introdurre un contratto unico rivolto ai giovani che preveda il tempo indeterminato e una flessibilità limitata alla fase d'ingresso. Le tutele previste attualmente dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori scatterebbero solo dopo tre anni di contratto. La proposta è contenuta in un documento per il Partito democratico intitolato, come il convegno, 'Nuovo patto fra le generazioni e lotta alla precarietà"

(Tiziano Treu, 18 Settembre 2007)

" Non si arresta la drammatica sequenza di chi, ogni giorno, perde la vita sul lavoro. L'ultima vittima è una giovane operaia interinale di venti anni della 'Tre B' di Salgareda nel trevigiano"

(La Repubblica Web 18 Settembre 2007)










domenica 16 settembre 2007

RIFLESSI CONDIZIONATI............



"Una volta che un'idea si registra nel subconscio si converte in qualcosa capace di generare un effetto sul corpo o i pensieri: tale effetto viene comunemente chiamato "riflesso condizionato".
Ivan P. Pavlov (1849-1936)


I mezzi di comunicazione di massa si sono impadronite delle menti e le hanno governate non solo basandosi su menzogne ma anche sui riflessi condizionati.
La menzogna colpisce la conoscenza, il riflesso condizionato danneggia la capacità di pensare.
Non vogliono che pensiamo da soli.
Se ci azzardiamo minimamente a dire che ....
  • la farina, il pane e la pasta è aumentata del 30%;
  • i cereali invece di sfamare i popoli li trasformano in carburanti;
  • le leggi sul lavoro approvate negli ultimi quindici anni hanno provocato schiavi, precari ed omicidi sul lavoro;
  • ai nostri bambini vogliono bloccare la crescita ed annullare i sorrisi autorizzando la somministrazione del Ritalin (anfetamina);
  • i politici ed i capi del sindacato sono una casta perchè si dividono privilegi, case, posti di lavoro tra clienti e familiari.

Veniamo considerati qualunquisti, populisti ed estremisti.

Ed allora tentano di farci schierare o etichettarci.
Come facevano con i nostri nonni ed i nostri padri.
Stai con l'Unione Sovietica o con gli Stati Uniti?
E per anni li hanno presi per i fondelli.
Perchè i sovietici e gli americani facevano finta di combattersi e grazie alle "coesistenze pacifiche" si dividevano il mondo...
Oggi vogliono farci schierare con partiti democratici, cose rosse, sinistre democratiche o dividerci con referendum (con risultati già predeterminati) pensando di terrorizzarci ventilando il ritorno del grande nemico (Berlusconi) e delle sue politiche che non si discostano minimamente da quelle dei "governi amici"..
A proposito di referendum.
Una consultazione democratica si può definire tale se viene indetta prima di apporre la firma su un verbale di accordo.
Altrimenti è una farsa!! Utilizzeranno i SI all'accordo sul Welfare per passare alla seconda fase: quella che smantellerà i contratti nazionali (la Confindustria già ha presentato il conto), applicherà anche in Italia il "Libro Verde" che prevede libertà di licenziare ed ulteriore flessibilità.
Ecco perchè è in atto una vera e propria purga nei sindacati. I dirigenti ed i militanti che non sono funzionali a questi disegni sono relegati ai margini o cacciati via.
Il sindacato copia le aziende. Si privilegiano i rapporti di fedeltà....
Non tollerano le nostre proteste e manifestazioni. Se ne fregano delle nostre condizioni di vita e di lavoro.
Le criminalizzano, le banalizzano, annoiandoci con i loro discorsi del tipo "il ministro tizio non deve partecipare altrimenti cade il governo amico", "la cosa rossa rischia di non realizzarsi", "meglio fare un'assemblea".
Le caste, si sa, sono noiose.
Noi che abbiamo la capacità di pensare da soli poniamo alcune domande semplici semplici:
Perchè la Cgil quattro anni fa non aderì al Patto per l'Italia?
Perchè le pensioni minime portate ad un milione di lire da Berlusconi erano una farsa e i trecento euro scarsi dati ai pensionati in questi giorni sono considerate "quattordicesime".... una "grande conquista" che gli "estremisti" vogliono cancellare?
La "quattordicesima" non è un'ulteriore mensilità?
Allora perchè prendere per i fondelli i pensionati facendogli credere che percepiranno un mensile in più?
Le cose stanno come stanno: è semplicemente un ridicolo importo aggiuntivo mediamente di appena trecento euro che certamente non riempono la pancia, ma certamente fanno fare bella figura alla casta.
Perchè Cofferati e la Cgil promossero quattro anni fa oceaniche manifestazioni di piazza?
Erano manifestazioni politiche contro Berlusconi?
Era una "tecnica" per contenere le nostre rabbie o farle sbollire al Circo Massimo mentre gli altri(Cisl e Uil) avevano il ruolo - secondo il copione - di firmare accordi che legittimavano la precarietà, mentre la Cgil doveva "gestire" la massa?
Erano manifestazioni per legittimare Cofferati come leader della "cosa rossa"?
Che fine hanno fatto i cinque milioni di firme che raccogliemmo quattro anni fa contro la legge Biagi?
Perchè la legge 30 è stata poi introdotta (e sancita) in tutti i contratti nazionali di lavoro anche con il consenso dei sindacati di categoria della Cgil?
Noi continuamo a pensare da soli. ......
I nostri riflessi non sono condizionati.
Anche perchè possiamo insegnare al cavallo a reagire alla parola galoppo (stimolo condizionato) facendola seguire dal levare di frusta (stimolo incondizionato); ma non possiamo fargli prendere serenamente il galoppo al solo stimolo di voce senza che nei nostri confronti abbia sviluppato rispetto, fiducia e confidenza...

venerdì 14 settembre 2007

LE "VERIFICHE" DI EPIFANI.....


"Siamo di fronte a un fatto assolutamente nuovo, si aprirà una verifica su quanto è successo".
(Guglielmo Epifani)
Le verifiche in Cgil vengono aperte solo quando bisogna zittire il dissenso, emarginare o epurare i delegati ed i sindacalisti che fanno il loro mestiere o quando si rivendica l'indipendenza dai governi e governatori amici.
Il segretario generale della Cgil dovrebbe aprire le verifiche interne anche sui gravissimi episodi di malcostume.
In Campania, sono avvenuti fatti gravissimi.
I segretari generali regionali e comprensoriali degli edili hanno utilizzato il proprio ruolo per sistemare parenti in organismi bilaterali.
Dovevano essere immediatamente rimossi.
I vertici nazionali della Cgil dovevano "aprire verifiche interne".
Sono rimasti indifferenti.
Due pesi e due misure?
La scelta consapevole di non toccare una categoria - quella degli edili - che è un serbatoio di consensi per il segretario generale della Cgil e per il Partito Democratico?

giovedì 13 settembre 2007

I FLESSIBILI, LE LEGGI TREU E BIAGI....





Ci sono sindacalisti che in queste ore stanno a Berlino per "studiare" l' evoluzione della legislazione sul lavoro, il libro verde e la Flex-Security ed in Campania teorizzano che è meglio la precarietà che il lavoro nero, difenderanno a spada tratta il protocollo sul Welfare, subito forniranno i dati e le percentuali dei SI che arriveranno dalle assemblee(reali o virtuali?) per far bella figura con i capi....
I figli no. I figli sono pezzi di cuore. I figli vengono scrupolosamente sistemati con il massimo dei livelli professionali nelle Casse e Scuole edili!!
Poi quando ci scappa la morte bianca nel cantiere rilasciano le solite demenziali e ridicole dichiarazioni tanto per mettersi in mostra con il segretario generale regionale e nazionale.
Invece, noi siamo curiosi e modesti. Frequentiamo le persone semplici che soffrono e sono umiliate ogni giorno solo perchè hanno scelto di lavorare per vivere.
Ed ogni tanto ci piace fare..le ricerche!! Ma non abbiamo bisogno di andare a Berlino...
Il peggioramento delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro sono causate dalla precarietà e dalla flessibilità, ovvero dalle leggi Biagi e Treu. Lo ha dichiarato l'altra sera in TV Luciano Gallino sociologo ex collaboratore dell'imprenditore Adriano Olivetti.
Noi siamo curiosi e siamo andati a leggere le tabelle dell'Inail, gli studi Eurispes e Ispesl per verificare le dichiarazioni dello studioso torinese....

Apprendistato :
infortuni
2006 n° 26787
2005 n° 26123 incremento +2,5
morti
2006 n° 31 (per il 2006 i dati di questo tipo non sono consolidati)
2005 n° 26

Dipendenti :
infortuni
2006 n° 789.431
2005 n°784.797 incremento +0,6
morti
2006 n° 1.058 (per il 2006 i dati di questo tipo non sono consolidati)
2005 n° 1.012
interinali:
infortuni
2006 n° 16.085
2005 n° 13.528 incremento +18,9
morti
2006 n° 10 (per il 2006 i dati di questo tipo non sono consolidati)
2005 n° 8
Parasubordinati:
infortuni
2006 n° 9003
2005 n° 7556 incremento +19,2
morti
2006 n° 22 (per il 2006 i dati di questo tipo non sono consolidati)
2005 n° 14
Autonomi (partite iva, contratto a progetto):
infortuni
2006 n° 102.777
2005 n° 121.492 incremento -15,4
morti
2006 n° 191 (per il 2006 i dati di questo tipo non sono consolidati)
2005 n° 222
Le leggi Treu e Biagi si sono occupate proprio di quelle tipologie contrattuali (apprendisti, interinali, parasubordinati) su cui il fenomeno degli incidenti ha avuto una recrudescenza significativa in valore assoluto (+ 4598 infortuni) con percentuali di crescita a due cifre e con un saldo di 15 vittime ( 63 vittime contro le 48 del 2005) in più sulle somma delle tre voci (pur in presenza di un ridimensionamento del fenomeno nel suo complesso se si sommano autonomi e dipendenti).
Esattamente quello che afferma il rapporto Eurispes Ispel che riprende i dati e li mette in relazione alle forme contrattuali oggi di moda.
Gli atipici rischiano infortuni, malattie professionali e morti sul lavoro molto più dei lavoratori tradizionali.
In particolare tra i lavoratori temporanei i tassi di mortalità e di infortunio sono almeno due, tre volte superiori a quelli dei lavoratori stabili e permanenti, essendo generalizzata la tendenza ad assegnare a questi ultimi i compiti pericolosi, rischiosi o da prestarsi in ambienti insalubri che il personale regolare dell’impresa di norma rifiuterebbe.
Per la flessibilità che ne connota il modo di lavorare, per le condizioni estremamente individualizzate e slegate da ogni contesto collettivo, gli atipici, secondo l'indagine, sono sottoposti a rischi molto superiori alla norma.
Spesso nel loro caso la legislazione vigente non viene osservata e, venendo a mancare la tutela sindacale, è quasi impossibile denunciare gli abusi e ottenere garanzie per la categoria.
E' una situazione che riguarda più di 6 milioni di lavoratori tra co.co.co, interinali, impiegati a tempo determinato o parziale, apprendisti e giovani in formazione lavoro. E che riguarderà sempre più persone.
Il direttore dell' Ispesl Antonio Moccaldi ha stimato che il costo degli infortuni per questa categoria si avvicinerà all'1% del Pil se entro l'anno gli atipici raggiungeranno la soglia del 30% del totale degli occupati (come ha previsto l'Osservatorio dell' Eurispes).
L' Ispesl - ha aggiunto - ha gia' presentato una proposta di modifica alla 626 e ne presentera' una relativamente ai lavoratori atipici anche per la riforma Biagi''.
In totale, il costo degli infortuni in Italia ammonta a 28 miliardi di euro, il 3% del Pil.
In quattro anni tra i lavoratori atipici (esclusi co.co.co e interinali, per i quali non esistono statistiche nazionali) gli incidenti sul lavoro sono passati da circa 25 mila nel 1997 a oltre 40 mila nel 2000, con un aumento per il part-time dal 4,7% del 1997 al 10,5% nel 2000.
Dalla ricerca Eurispes-Ispesl emerge che, per la sua stessa natura e struttura, il lavoro flessibile comporta un maggior rischio di incidenti e di malattie professionali, benché la frequenza degli infortuni nel lavoro atipico sia estremamente variabile e disomogenea.
Nel lavoro atipico il fattore di rischio infortunistico è legato, pertanto, alla mutata organizzazione del lavoro.
L'indagine sottolinea anche come l’Inail (l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) attribuisca proprio alla maggiore flessibilità il fatto che gli incidenti sul lavoro non diminuiscono, individuando una correlazione tra gli infortuni in ripresa negli ultimi anni e la proliferazione delle aziende individuali.
Secondo l’Inail la flessibilizzazione del lavoro porta a spostare l’attenzione dall’azienda ai singoli lavoratori, sempre più autonomi e da considerarsi individualmente, che divengono quindi inevitabilmente «gestori e beneficiari di una strategia individuale di prevenzione».
Lo studio Eurispes-Ispel evidenzia l'esistenza di "una forte relazione tra precarietà occupazionale e cattive condizioni di lavoro".
Tale relazione "è dovuta in primo luogo a variabili di tipo strutturale - si legge nella ricerca -, ovvero al fatto che i lavori che comportano condizioni di lavoro problematiche sono occupati più spesso da lavoratori con contratti di tipo temporaneo (a termine o interinale); in secondo luogo ad una relazione più diretta tra impiego di tipo precario e cattive condizioni di lavoro". Come dire che, se sei atipico, è più facile che ti assegnino mansioni rischiose dalle quali non hai nemmeno le tutele e prevenzioni dei lavoratori dipendenti.

martedì 11 settembre 2007

GRAZIE BEPPE, GRAZIE FIOM..





Nel giro di quattro giorni nel nostro Paese sono accaduti due fatti significativi che ci ridanno fiducia e speranza per cambiare.
Le 200 mila voci - ignorate da tempo dai mass media che si preoccupano solo di rimbambirci diffondondo e propinandoci falsi valori, immondizie varie, "Isole dei Famosi" e concorsi a premi - si sono fatte ascoltare in maniera decisa grazie al "detonatore" Beppe Grillo ed alla potenza della fantascita rete di blog, manifestando in oltre duecento piazze italiane e la coraggiosa decisione assunta dalla Fiom Cgil di dire No all'accordo sul mercato del lavoro e le pensioni.
Due scosse telluriche benefiche che ci fanno ben sperare per ritornare a fare politica (quella vera!), difendere le istituzioni democratiche e rilanciare un sindacato indipendente.
Le caste ed i loro pennivendoli hanno ottenuto due giganteschi e sonori schiaffoni.
I populisti (quelli che se la prendono con i lavavetri e non con i mafiosi), gli "americani" del partito democratico (ai quali l'agenda viene dettata da Confindustria, Repubblica e Corriere della Sera), i burocrati sindacali (quelli più "impegnati" a sistemare nei posti migliori i parenti e gli amici piuttosto che a lottare in favore dei contrattisti a progetto) hanno avuto un segnale preciso.
Un avviso di sfratto!!
Qualunquismo? Estremismo? No. Semplicemente una grande voglia di partecipazione senza delegare la politica e l'attività sindacale ad un ristretto numero di persone che vogliono decidere per noi tutti!!
Da tempo la stragrande maggioranza di noi giovani eravamo presenti in piazza con Beppe e guardiamo la Fiom come un vero sindacato di riferimento.
Perchè non ne possiamo più di essere trattati come schiavi sui posti di lavoro etichettati come co.ge.pro, co.co.co, interinali e bla bla bla.
Vogliamo che vengano cancellate tutte le leggi sul lavoro che sono state approvate dai governi "amici" e dai governi "nemici". Vogliamo che siano rese precarie le leggi Treu e Biagi!!
Vogliamo che si applichi l'articolo 1 della Costituzione: "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro".
Perchè la nostra società, le nostre amicizie, i nostri amori, i nosti figli si fondano sul lavoro, i valori, la solidarietà e non sulla precarietà.
Un contratto a tempo indeterminato è un nostro diritto non un favore concessoci dal padrone per essere stati affidabili dopo aver trascorso quei lunghi "periodi di quarantena" che si nascondono sotto il nome di ....contratti a progetto!!
Grazie Beppe, Grazie Fiom!!

PS/ Anche il nostro blog ormai fa parte della fantastica rete. In quattro mesi ha avuto oltre seimila contatti!! La rete è una realtà...Beppe ha ragione!!


lunedì 10 settembre 2007

"RENDIAMO PRECARIA LA LEGGE BIAGI" - FIRMA LA PETIZIONE ONLINE





"RENDIAMO PRECARIA LA LEGGE BIAGI"
La Petizione on line(clicca) oppure tramite il Modulo Cartaceo (clicca)

Nell'ambito delle politiche a favore del lavoro, in particolare, dell'incentivazione all' uso del lavoro nero legalizzato, i precari si mobilitano chiedendo al Governo di porre fine a questa speculazione. Chiediamo pertanto che venga abolita definitivamente la Legge Biagi.

A tale proposito il progetto "Rendiamo Precaria La Legge Biagi" offre la possibilita' a tutti coloro che credono che questa sia una legge immorale di essere parte attiva nell'abrogazione della stessa.

La raccolta delle firme (clicca) puo' essere significativa. Quello che chiediamo e' quanto segue:

CHE SI PROCEDA

ALL'ABOLIZIONE DELLA LEGGE N. 30 del 14 febbraio 2003 e del DECRETO LEGISLATIVO N. 276 del 10 settembre 2003, attuativo della legge N. 30, del 14 febbraio 2003 (legge Biagi). Essendo tale legge l'ulteriore aggravio alla gia' precaria legge 196 del 1997 (pacchetto Treu) che ha danneggiato irrimediabilmente il Lavoratore.

Le nuove entita' lavorative abbiano DIRITTO ALLA MATERNITA’;
Le nuove entita' lavorative abbiano DIRITTO ALLE FERIE RETRIBUITE
Le nuove entita' lavorative abbiano DIRITTO AL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO;
Le nuove entita' lavorative abbiano DIRITTO AD UN REDDITO DI SOSTENTAMENTO NEL PERIODO DI TEMPORANEA DISOCCUPAZIONE
Le nuove entita' lavorative abbiano VERSAMENTI CONTRIBUTIVI PREVIDENZIALI CAPACI DI PRODURRE UN’ APPROPRIATA PENSIONE DI VECCHIAIA;
Le nuove entita' lavorative abbiano TUTELE SINDACALI NAZIONALI E PARITARIE;

considerato ché:

E' una legge costituzionalmente illegittima.
Che contravviene ai Principi fondamentali dalla Costituzione della Repubblica Italiana Art. 32, Art. 35, Art. 36, Art. 37, Art. 38, Art. 39, Art. 40;
Non offre la possibilita' di adempiere ai fabbisogni vitali ed essenziali.
Per la mancanza del trattamento di fine rapporto, in caso di disoccupazione temporanea (come previsto da D.Lgs. 29 maggio 1982, n. 297);
Non vi e' nessuna indennita', congedo o permesso per l'assistenza ai figli portatori di Handicap (come previsto dall’Art. 33 legge n. 104 del 1992);
Non rispetta la tutela al sostegno della maternita' e della paternita' (come da D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151);
Non Tutela la Salute;
Privilegia le imprese a danno dei lavoratori, che non possono essere tutelati da CCNL;
Non da diritto alle ferie. Pur impegnando il lavoratore ininterrottamente, un anno intero; Nessuna indennita' di disoccupazione; Impedisce di ricevere una pensione dignitosa.
Il prelievo contributivo attuale e' pari a circa la meta' di quello dei lavoratori dipendenti, con una conseguente erosione della futura pensione calcolata interamente col sistema contributivo e stimata di gran lunga inferiore alla pensione sociale del periodo in corso;
Si oppone al lavoro stabile;Conduce alla disistima ed al senso di nullita' della propria persona;
Fa decadere il principio di flessibilita'. Quando la collaborazione a progetto e/o occasionale si rinnova/proroga oltre i 24 mesi, con lo stesso incarico, nella stessa modalita', nello stesso ambiente di lavoro;
Fa decadere il principio di autonomia. Nel momento in cui si lavora in una precisa e delineata fascia oraria ed alla subordinazione del datore di lavoro;
Non offre possibilita' di formazione ed aggiornamento;
Non offre tutele sindacali nazionali e paritarie. Nessun congedo sindacale, né possibilita' di voto, attivo e passivo per l'elezione delle rappresentanze sindacali, né diritto allo sciopero e neppure ad istituire assemblee sindacali; Nessuna contrattazione collettiva.Al momento attuale non esiste, la prassi da parte delle OO.SS. di includere i lavoratori parasubordinati nella contrattazione collettiva;
Nessuna possibilita' per una ricostruzione di carriera e valutazione.
Attualmente non e' garantito il conteggio di periodi di lavoro svolti come collaboratore a progetto ai fini della ricostruzione di carriera, né il loro riconoscimento come servizio, sia nel settore pubblico che in quello privato. Inoltre non e' garantita la valutazione dei periodi nei concorsi per l’accesso ai ruoli della pubblica amministrazione.

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sabato 8 settembre 2007

INIZIA UN NUOVO RINASCIMENTO...






















"La rappresentanza di Grillo e del suo blog, dopo la giornata di ieri, esce dal discusso limbo del virtuale e diventa così reale da riuscire a contendere spazio (anche nei telegiornali) alla poderosa, inamidata routine dell'informazione istituzionale. Va ricordato che ieri, mediaticamente parlando, non era una giornata facile per un outsider sbucato dal suo blog. C'erano i funerali di Pavarotti, moltissimo sport di sicuro impatto (Monza, il rugby, il calcio, il basket), e bucare la copertura mediatica, ritagliarsi uno spazio importante, irrompere nel dibattito non era facile. Grillo c'è riuscito facendo leva solo su Internet, sulla piazza virtuale nella quale ha da tempo installato il suo podio di artista e di polemista. E' come se una pura ipotesi numerica si fosse materializzata di prepotenza, come se la qualità sfuggente di un'assemblea virtuale fosse diventata quantità evidente. Questo costringe chi dubita della forza politica e culturale di Internet (compreso chi scrive) a rifare un po' di conti, perché la giornata di ieri, e questo Grillo lo sa, è soprattutto un colpo all'idea di onnipotenza della televisione, una breccia nel muro, un indizio non decisivo ma importante a favore del peso che la rete ha via via acquisito nel determinare orientamenti e scelte di massa".
(Michele Serra - La Repubblica 9 Settembre 2007)

“Oggi inizia un nuovo Rinascimento fatto dagli italiani. L’otto settembre del 1943 i Savoia scappavano a Pescara. Dietro di loro lasciavano un’Italia allo sbando. Oggi non è cambiato nulla. Il Parlamento è occupato da abusivi scelti dai segretari di partito. Non scappano più, non ne hanno bisogno. Vivono in un mondo a parte tra scorte e televisione. Politici... una parola che non vuol dire più un c...o. Politici di professione. Professionisti abusivi. Altro che i posteggiatori, i lavavetri e le puttane. Gli abusivi sono loro. Nessuno li ha eletti. Ci hanno tolto anche la libertà di votare il candidato.Non voglio che i partiti decidano chi deve essere eletto in Parlamento. E neppure che i ministri siano sorprese nell’uovo di Pasqua. Prima di votare va detto chi saranno i ministri, chi sarà il ministro della Giustizia. Se scelgono Mastella, allora a votare ci vanno loro. Se lo eleggono loro. Alle primarie a pagamento ci vanno loro.LORO, l’incantesimo della delega. A TUTTO CI PENSERANNO LORO.Siete VOI che dovete riprendere in mano la vostra vita. Ritornare a fare politica ogni giorno. Al supermercato, a scuola, sul lavoro, al semaforo, nella natura, nel vostro condominio.Non c’è nessuno dall’altra parte del muro. Se bussate, la porta rimarrà chiusa. Non credete più ai giornali e alle televisioni. Mentono, mentono. Banche, media, politica, grandi aziende sono la stessa cosa. Le stesse persone. Un mostro che divora il Paese, che vi fa credere quello che vuole, che intervista in ginocchio prescritti, mafiosi, corrotti e corruttori. Li trasforma in persone oneste, in statisti. Ma sono solo dei poveri cialtroni che in altri Paesi dovrebbero nascondersi dalla vergogna. Che esempio darete ai vostri figli, forse Corona, Previti, lo psiconano, Pomicino, Ricucci, Fiorani in mutande, Geronzi neo presidente di Mediobanca che decide dei destini della finanza del Paese? Più fai schifo più sei famoso? Più delinqui più hai successo? E’ questo che volete?Il ministro Amato si dice preoccupato che, o la sinistra al Governo dà una sterzata chiara sull’ ordine pubblico, o ci sarà una “svolta fascista”.Amato, il tesoriere di Craxi che non sapeva mai niente. Stava sempre in ufficio a studiare. Il cinghialone portava i miliardi all’estero e lui non sapeva.Dov’eri Amato quando avete scarcerato un anno fa 26.000 criminali? Lo avete fatto per evitare che gli amministratori pubblici, i vostri compari, i furbetti della politica finissero in galera. Non dirmi che non lo sai. E ora ci parli di svolta fascista. Di summit sulla sicurezza. Qui non c’è nessuna svolta fascista, c’è quella del buon senso, c’è la svolta del calcio in culo a chi ha votato l’indulto. I nomi li sappiamo e anche i cognomi. Li faremo tutti alle prossime elezioni. Questa gente in Parlamento non ci deve tornare mai più. Quanti morti, stupri, furti ha causato l’indulto? Chi paga? Forse il ministro di Casta e Ingiustizia Mastella venderà i suoi appartamenti romani per risarcire la famiglia dei coniugi di Gorgo al Monticano?Il pesce puzza dalla testa e c’è un odore di fogna in giro da non resistere. Viviamo con il naso turato. Voglio ritornare a sentire l’odore della vita. Bisogna sturare i tombini. Aria pura, acqua pura. Nelle nostre vite e nella vita pubblica.Piazza Maggiore è strapiena: 100.000, 150.000 persone? 220 città italiane e 20 città nel mondo sono collegate con noi. E’ la prima volta che succede. E’ la forza della Rete, dell’informazione libera. E’ la nostra Woodstock della legalità. Ameno 300.000 persone hanno firmato oggi per un nuovo Rinascimento. Per una legge di iniziativa popolare, per dare dignità al Parlamento, in tre punti:- no ai condannati in Parlamento- no ai politici di professione, due legislature e poi tornino al loro lavoro- si alla preferenza diretta.Le firme necessarie le abbiamo ottenute in una mattina. La gente ha fatto la fila per ore contenta per poter firmare. Porterò questa proposta di legge in Parlamento, la leggerò e vedremo tutti in faccia chi si opporrà.Questo è un Paese di sudditi, ma costituzionali. Possiamo solo votare le persone scelte dai partiti e qualche volta dire no a una legge con il referendum. Non esiste un referendum propositivo. Ma i partiti se ne fregano anche dell’esito dei referendum. Per fare la legge elettorale nel 2005 il centrodestra ha buttato nel cesso il risultato del referendum del 1992.Nel medioevo avevamo più diritti di oggi. Per questo ci vuole un nuovo Rinascimento. La vita è nelle vostre mani. La politica deve creare felicità, voglia di futuro, bellezza.Voglia di lavoro, di creatività, di famiglia.Hanno rubato il futuro a una generazione. l’hanno resa schiava a norma di legge. Mi hanno scritto in 25.000 per spiegarmi quale miseria fosse diventato il lavoro. 4 euro all’ora, due mesi di lavoro e poi a casa. Ho raccolto le loro testimonianze in un libro. Il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz ha scritto: “A cosa serve far studiare i vostri figli per poi fargli girare le patatine fritte. Risparmiate i soldi della laurea.”. Ichino che mi hai dato del terrorista citando un articolo falso, non scritto da me, sul Corriere della Sera, mi senti? Ti ho invitato, ma non ti vedo. Ti dico allora una sola parola: “Vaffanculo!” Ci sono più di cinque milioni di precari in Italia, vogliamo fare finta di niente? Aspettare che arrivino a dieci milioni, venti milioni? C’è una verità che nessuno vuole dire: manca il lavoro. E se manca il lavoro allora arrivano le leggi che regolarizzano il precariato. Perchè i ragazzi non hanno scelta. O quello, o emigrare. Se ci fosse un vero mercato del lavoro le leggi sul precariato sarebbero ignorate. Le imprese farebbero carte false per assumere un ingegnere, un tecnico.Alla nostra Woodstock è presente chi vuole un’altra Italia, un vero Bel Paese, un’ Italia dei cittadini che non racconta e non si racconta più balle. Partiamo adesso, non ci fermeremo più.Oggi ci saranno verità e musica.Insieme ce la faremo. Siamo tanti, milioni, dobbiamo solo svegliarci da un incantesimo. Per sorridere alla vita e essere felici. Per un nuovo Rinascimento.”
BEPPE GRILLO

mercoledì 5 settembre 2007

BAGNOLI..



Riceviamo e pubblichiamo integralmente un documento pervenutoci da un gruppo di attivisti sindacali del quartiere napoletano di Bagnoli
Nella zona occidentale di Napoli vi erano tre grossi insediamenti industriali, Italsider, Eternit e Cementir, che davano una occupazione stabile a circa 6000 persone con relative famiglie su tutto il territorio flegreo (zona occidentale), garantendo nel contempo uno sviluppo economico e produttivo. A distanza di quasi vent’anni, il quartiere e i territori circostanti, che un tempo trovavano nella fabbrica non solo un’opportunità di lavoro, ma anche un elemento di identificazione socio-culturale, sono divenuti in breve tempo un vero e proprio deserto attraversato da immense distese di degrado urbano, civile ed ambientale, preda della precarietà e della disoccupazione, nonché terreno di conquista della malavita organizzata. Ciò a causa delle scellerate politiche sociali e urbanistiche messe in atto dal centrosinistra bassoliniano, che hanno traformato Bagnoli nella capitale del business “mordi e fuggi”, consegnando di fatto le chiavi di un territorio ricco di potenzialità produttive e unico per il patrimonio e le ricchezze storiche e naturalistiche, nelle mani di affaristi e speculatori senza scrupoli.
Qualche cenno storico
La storia della bonifica di Bagnoli si può far partire dal 1991, anno in cui, con la chiusura del treno di laminazione, termina definitivamente le sue attività l’Italsider. In verità questo è solo l’esito finale di quel lungo processo di dismissione industriale che nel corso del decennio precedente aveva già portato alla chiusura di alcuni dei principali siti produttivi sia nella zona orientale che in quella occidentale (Cementir, Eternit, Federconsorzi, ecc.).Sorgono immediatamente due problemi: da un lato la bonifica dell’area, dall’altro la destinazione d’uso della stessa una volta bonificata.Già nel settembre ’94 il Consiglio comunale approva gli Indirizzi per la Pianificazione Urbanistica, vero e proprio preludio alle successive varianti al Piano Regolatore del 1972. Il 15 Gennaio 1996 viene approvata, dopo un lungo ed aspro confronto in consiglio comunale, la variante per la zona occidentale: essa diverrà operativa solo col decreto del presidente della giunta regionale della Campania n 4741 del 15 Aprile 1998.L’obiettivo della variante è rivolto alla “formazione di un unico, vasto territorio a bassa densità dove attività produttive legate alla ricerca si integrano con molteplici possibilità di ricreazione, di svago, e di cultura…”. Nel 2000, quindi dopo già sei anni di promesse e obbiettivi mancati, viene approvato il PUE (piano urbanistico esecutivo) che si prefigge come obiettivo quello di “ripristinare le straordinarie condizioni ambientali che furono cancellate con la costruzione della grande fabbrica, ma al tempo stesso conservare la memoria del recente passato produttivo, anche per il significato che esso ha avuto nella formazione di una cultura del lavoro per tutta la città di Napoli”. Infine, nel 2001, si costituisce la STU (società di trasformazione urbana) Bagnolifutura, società mista avente come sua finalità “la valorizzazione qualitativa del luogo e la realizzabilità economica dell’intervento di bonifica”.A distanza di più di dieci anni queste dichiarazioni d’intenti sono rimaste lettera morta. In questo interminabile lasso di tempo abbiamo assistito ad un interminabile carosello di promesse, progetti faraonici senza né capo ne coda e proclami trionfalistici da parte delle istituzioni. Paradigmatico è stato il caso della Coppa America di Vela, presentata dall’amministrazione Jervolino come possibile panacea di tutti i mali del territorio, nonché come occasione di rilancio economico dell’Area basato sul rilancio del turismo. Il flop clamoroso di questa e di altre operazioni di “rilancio” (ora è il turno del Forum delle Culture del 2013, ancora una volta presentato dalle amministrazioni locali come la grande opportunità per Bagnoli e per Napoli) non hanno fatto altro che confermare la giustezza delle critiche mosse dalle Assise Cittadine, che da sempre hanno denunciato la pressapochezza e lo spirito di improvvisazione insito nei disegni delle amministrazioni locali.La verità, al di la dei sogni e delle idilliache promesse elargite a piene mani da Comune, Provincia e Regione Campania, è che Bagnoli rappresenta uno dei più clamorosi scandali italiani degli ultimi decenni. Uno scandalo che si rinnova quotidianamente nel più totale silenzio.In questi anni lo Stato Italiano ha elargito migliaia di miliardi di denaro pubblico (261 miliardi già nel “Piano di recupero ambientale” redatto dal CIPE nel 94, a cui vanno aggiunti i 150 miliardi nel triennio 2001-2003, oltre ai finanziamenti a vario titolo e sotto le più svariate forme sopraggiunti negli ultimi anni). E’ di questi giorni la notizia di un’accordo di altri 223 milioni di Euro tra enti locali, Bagnolifutura e Ministero dell’Ambiente per la rimozione della colmata a mare.Dunque, una mole di denaro pubblico a pioggia in nome di un presunto risanamento delle coste per la bonifica delle area dimesse, ma che che finora è servito soltanto a garantire stipendi faraonici ai membri del CdA di BagnoliFutura, o a garantire lauti guadagni a società private o para-pubbliche (come Città della Scienza, vero e proprio bacino di assunzioni clientelari ad uso e consumo dei vertici di DS e Rifondazione Comunista) e alle ditte d’appalto private incaricate dei lavori di bonifica: una bonifica che ad oggi non è stata ancora ultimata, e che probabilmente non lo sarà neanche entro i prossimi cinque anni! Dopo aver privatizzato la gestione di grandi aree pubbliche (dalle spiagge alla Mostra d’Oltremare), il Comune prepara oggi la svendita ai privati dei suoli per l’edilizia commerciale (ancora inquinati!). Dulcis in fundo, lo smantellamento urbanistico stà portando migliaia di bagnolesi ad essere di fatto espulsi dal quartiere: all’edilizia popolare di un tempo va sostituendosi l’edilizia affaristico speculativa, ad uso e consumo dei pescecani delle agenzie immobiliari. L’emergenza-sfratti degli ultimi mesi ne è un ovvio corollario.Tutto ciò, neanche a dirlo, in una municipalità che negli ultimi anni ha visto alternarsi alla presidenza DS e Rifondazione Comunista senza soluzione di continuità, sulla base di percentuali di consenso al centrosinistra a dir poco bulgare!In sostanza, la riconversione di Bagnoli è un esempio eclatante degli intrecci politico-economici che guidano l’operato del centrosinistra napoletano, e delle loro conseguenze nefaste.
L’esperienza dell’Assise cittadina per Bagnoli
Contro lo scempio economico, sociale e ambientale è attiva sul territorio flegreo l’Assise cittadina per Bagnoli, un vero e proprio comitato popolare cittadino, volto a ricostruire quel protagonismo dal basso e quella partecipazione di massa nelle scelte di politica territoriale ed urbanistica che da sempre hanno contraddistinto la cultura e la prassi del movimento operaio flegreo.In questi mesi l’attività dell’Assise si è concentrata sulla battaglia contro gli sfratti, per un uso pubblico e libero delle spiagge e per una destinazione sociale dei suoli “ex-Italsider”, in aperta contrapposizione ai disegni delle giunte locali e delle lobby affaristiche napoletane. L’Assise, attraverso iniziative di controinformazione e di vigilanza diretta e dal basso dell’operato dei pubblici poteri, si batte per il risanamento ambientale del litorale e dei fondali marini e la restituzione del mare e della spiaggia alla libera fruizione dei cittadini; per la bonifica totale dei fondali marini e delle spiagge, da attuare attraverso la costituzione di una grande azienda pubblica specializzata nel risanamento ambientale e territoriale, e che oggi potrebbe da un lato garantire un futuro lavorativo a centinaia di precari e disoccupati, dall’altro coinvolgere i lavoratori di quelle società miste regionali (Pan, Recam e Jacorossi) appositamente costituite per realizzare interventi di monitoraggio e messa in sicurezza del territorio; per la restituzione del litorale alla sua originaria vocazione, naturalistica, termale e balneare; per la trasparenza dei procedimenti e l'effettività dei controlli sull'azione degli enti preposti alla riqualificazione territoriale.Per fare ciò l’Assise propone lo scioglimento della Bagnoli Futura SpA e la restituzione delle competenze ai soggetti pubblici (al Ministero per l'Ambiente e Comune di Napoli); la definizione rapida dei tempi, dei costi e delle modalità di esproprio o cessione delle aree oggetto di intervento urbanistico diretto; la sospensione di ogni ipotesi di vendita dei suoli pubblici a soggetti privati finchè non sarà effettuata la bonifica delle aree destinate al parco urbano ed avviati i lavori delle principali attrezzature pubbliche: ciò al fine di impedire che i finanziamenti destinati a servizi pubblici e ad attrezzature collettive siano adoperati per altre funzioni, e al fine di affrontare il grave problema del peggioramento delle condizioni di vita dei ceti meno abbienti determinato dalla crescita dei valori immobiliari e dalla carenza di servizi e attrezzature collettive, cui è possibile far fronte solo predisponendo misure urgenti atte a garantire quote sufficienti di edilizia pubblica. L’esperienza dell’Assise Cittadina per Bagnoli rappresenta solo uno spaccato di un percorso più ampio di ripresa del conflitto su un territorio campano e, più in generale, meridionale mai come ora attraversato dagli effetti nefasti delle politiche di “sviluppo ineguale” perpetrate negli ultimi decenni dai governi nazionali e locali, sia di centrodestra che di centrosinistra.In quest’ottica non esistono singole vertenze da affrontare separatamente ma un’unica lotta articolata contro una politica ed una classe dirigente che in nome del profitto privato stanno devastando l’ambiente e i diritti sociali. La trasformazione urbana di ampie zone di Napoli, così come la ristrutturazione dei servizi pubblici fondamentali (sanità, energia, acqua, rifiuti, casa) sono caratterizzate dalle stesse logiche (privatizzazione, sostegno alla rendita, aumento delle tariffe, azzeramento della partecipazione popolare, sfruttamento selvaggio dell’ambiente, penalizzazione dei ceti meno abbienti), in quanto si propongono lo stesso obiettivo: il dominio capitalistico e l’affermazione dei suoi “modelli” di sviluppo.E’ per questo che ogni movimento e ogni istanza di emancipazione nel meridione d’Italia non può non fondarsi su un’idea di società radicalmente e complessivamente alternativa al capitalismo, libera dalle logiche di profitto e di sfruttamento dell’uomo sull’uomo e sulla natura.

martedì 4 settembre 2007

L'OPERA DEI PUPI..



Si scrive per popolare il deserto… per non morire…
per essere ricordati e per ricordare… anche per dimenticare…
anche per esser felici… per far testamento… per giocare…
per scongiurare, per evocare… per battezzare le cose…
per surrogare la vita, per viverne un’altra…
per persuadere e amorosamente sedurre… per profetizzare…
per rendere verosimile la realta’…
Tante sono, suppergiu’, le ragioni per scrivere.
Una di piu’, ma forse una di meno (non ho contato bene),
delle ragioni per tacere.
(Le ragioni dello scrivere, Gesualdo Bufalino)

La decisione della Confindustria di introdurre nel suo codice etico una clausola che penalizza ed espelle gli imprenditori che pagano il pizzo alla mafia non fa una piega.
Essa rappresenta una nobile aggiunta alle tante altri nobili dichiarazioni scritte e inserite nei codici etici di confindustria, confcooperative, confcommercio e via dicendo.
Un gesto simbolico positivo, quindi, anche se mentre il magistrato Caselli lo ha accolto con favore, l’ex magistrato Di Pietro lo ha definito “un grosso errore”.
Anche se la vedova di Libero Grassi ha dichiarato che il presidente locale di Confindustria, in passato, avrebbe negato l’esistenza del pizzo quando il marito, poi ucciso dalla mafia, si stava ribellando al racket delle estorsioni.
Giustamente Confindustria vuole dare uno scossone di moralita’ ai suoi imprenditori e fa bene.
Credo, pero’, che i cittadini si augurino uno scossone a 380°. Vogliamo cioe’ parlare dello scambio di favori negli appalti che, pur non essendo un pizzo monetario, sono comunque una forma di corruzione e concussione?
Il Pm De Magistris, alcuni giorni fa a Reggio Calabria, parlando ai giovani in un convegno amplificato da radio locali, ha descritto quanto stia cambiando il clima all’interno delle istituzioni: mentre tempo fa si poteva parlare di singoli giudici deviati, singoli poliziotti deviati, oggi, invece, deviati cominciano a sentirsi proprio quei magistrati, quei poliziotti, quegli uomini delle istituzioni che svolgono coerentemente il loro dovere. De Magistris ha parlato della solidarieta’ che ha sentito attorno a lui dalla gente comune, quella senza potere, e della pressione sottile, invece, esercitata dai grandi poteri.
Ma la cosa piu’ interessante che De Magistris ha detto nel suo discorso pubblico e’ questa (riassumo il senso) : ho analizzato le visure camerali, gli atti costitutivi delle societa’ che ricevono grandi quantita’ di finanziamenti pubblici attraverso appalti e commesse ed ho potuto verificare che sono sempre le stesse a prendere piu’ appalti anche nei settori piu’ diversi. Inoltre, spesso, i titolari delle aziende sono figli o parenti di persone, importanti e meno importanti, che lavorano nelle istituzioni pubbliche.
Fatto questo riferimento alla situazione calabrese, concludo dicendo che la decisione di Confindustria lascera’ il tempo che trova se non si cambia la mentalita’ che genera il “pizzo” e se non si individuano i canali inquinati della pubblica amministrazione che eroga fondi.
Ad esempio, le assunzioni clientelari nelle societa’ appaltatrici che ricevono finanziamenti pubblici, i concorsi di dubbia trasparenza e gli appalti rinnovati automaticamente per quasi un decennio, oppure le gare con un solo concorrente, come, tempo fa, una nota trasmissione Rai ha denunciato.
(Domenico Ciardulli)

AAA CERCASI SINDACATO DISPERATAMENTE....



(INCHIESTA DEL SETTIMANALE LEFT-AVVENIMENTI)

Duecentoventisette ore per costruire una casa senza permessi . Parla ’o masto della ditta specializzata in mattone selvaggio, che opera all’ombra del Vesuvio.
Duecentoventisette ore. Nove giorni e nove notti di lavoro. Tanto ci vuole per costruire abusivamente una villetta monofamiliare. Tutto compreso. Impianto elettrico, pavimenti e idraulica. A raccontarlo è ’o masto di una piccola impresa specializzata in abusivismo edilizio che opera nell’area vesuviana, alle falde del Vesuvio. Li chiamano “quelli di Terzigno”. Sono i più richiesti sul mercato del mattone selvaggio. Ora sono in ribasso dopo la gran mole di lavoro durante il precedente governo Berlusconi con il relativo terzo condono. Si paga un po’ di più rispetto alle cifre ufficiali, ma paghi in nero e hai assicurato la celerità del servizio. Totonno, così si fa chiamare il nostro capo mastro, ci racconta che prima di iniziare a impastare cemento, determinante è assicurarsi gli strumenti necessari per occultare l’avvio dei lavori. «C’è bisogno di grandi disponibilità di lamiere, grandi camion con tendone da utilizzare come sipario, e alberi già esistenti sul posto». Individuato il posto, ecco che si mettono in moto le betoniere. «In otto ore realizziamo lo scavo per le fondazioni e quindici carpentieri specializzati predispongono tutte le cubature metalliche e le armature per la realizzazione delle fondazioni». Nella fase successiva entrano in azione le betoniere. «In quattro ore, lavorando più persone contemporaneamente, si attua la fase del getto del calcestruzzo. Qui operiamo nei giorni festivi e prefestivi, spesso dopo il tramonto. Non dobbiamo dare nell’occhio». Senza smontare le cubature metalliche, si procede alla sistemazione delle armature per i pilastri. Ma prima di continuare la conversazione, Totonno mi riprende: «Dottò, si chiamano in termine edilizio “casserature”». Altro getto di calcestruzzo. Sistemazione per armature e laterizi per il solaio. In tutto altre 18 ore e il grosso è fatto. «A questo punto smontiamo le casserature, partendo rigorosamente dalle fondazioni e, per ragioni di tempo, non rispettiamo sempre i giorni necessari per la presa del calcestruzzo».La struttura della villetta abusiva monofamiliare è realizzata. Le ore successive sono dedicate alle tramezzature. Qui il tempo è tiranno. E, in sessanta ore, la squadra di muratori inizia gli intonaci, installa infissi esterni, e tinteggia le pareti.  La casa sarebbe pronta. Prima ancora che arrivi l’ufficiale giudiziario a metterti i sigilli.Totonno ci fa capire che la sua piccola impresa è anche attrezzata per completare l’opera. «Il nostro lavoro si direbbe concluso, ma veniamo incontro alle esigenze del cliente, e in venti ore idraulici e elettricisti predispongono tutti gli impianti». Lavoro più complicato per i piastrellisti e imbianchini. Altre cinquantacinque ore, ecco che le stanze vengono dotate di pavimenti, i bagni completati, attivati i collegamenti elettrici.Ora i proprietari possono occupare e “vivere” la propria casa. E c’è anche chi installa il cancello. Anche se abusiva, il senso della proprietà privata è molto forte. Di meno quello della legalità.



I CADUTI SUL LAVORO..