giovedì 21 febbraio 2008

CON QUALE FACCIA CHIEDERETE IL LORO VOTO?

Guardate questo video. Non abbiamo parole. I poliziotti caricano i cittadini di Savignano Irpino. Noi siamo del parere che le forze dell'ordine dovrebbe caricare e portare nel carcere di Poggioreale i politici, consulenti d'oro, burocrati, faccendieri che hanno governato la Campania negli ultimi quattordici anni.
La gara per il termovalorizzatore di Acerra (esclusa definitivamente l’ipotesi di trattativa privata per ragioni di decenza, e prudenza) ha assunto la forma di una “procedura ristretta accelerata”. Tempi previsti: 35 giorni. Emissione del bando prevista, e già saltata: lunedì (scorso). Se ne parla probabilmente la prossima settimana, anche se permangono le ovvie difficoltà dei concorrenti — a cui si potrebbe aggiungere la spagnola Abertis, e forse anche un tandem Arin-Asia — che diffidano del clima di incertezza totale che regna nella regione e temono le responsabilità (in parte imprevedibili) legate al pregresso di Impregilo-Fibe.
Ieri abbiamo appreso del piano per la differenziata pronto dal 2003 ma perso nei cassetti (o forse, chi sa, buttato); oggi apprendiamo ulteriori dettagli da una intervista al tecnico che lo aveva (con altri) elaborato.

Poi ci sono le carte che andrebbero buttate e invece restano in giro. Come quelle che hanno portato il prefetto De Gennaro a sprecare un bel po’ di tempo. Scegliete pure il quotidiano che preferite, resta lo sconcerto per un super-commissario costretto a spiegarci che tra le cause del ritardo (innegabile) con cui viene trattata la crisi-rifiuti, ci sono anche certe sue decisioni, prese in base alle carte trovate in commissariato. Solo che (opposizioni locali a parte) — “passo dopo passo” — De Gennaro ha dovuto cambiare idea, verificando che lo stato delle vecchie discariche non era mai quello descritto dalle carte.Il presidente degli industriali Lettieri che (pur vergognandosi) va a sollecitare dal governo soldi per l’emergenza e che, di suo, offre incentivi ai comuni che accetteranno una discarica e chiede che l’impianto di Acerra sia affidato a trattativa privata

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Repubblica - Napoli
Pesante atto di accusa del commissario alla sua struttura: “Ho scritto a chi di dovere che le cose non vanno bene”
De Gennaro: “Ho avuto dati falsi”
Le vecchie discariche non verranno più usate
di Conchita Sannino

In un mese è triplicato il numero di tonnellate smaltite, in media, ogni 24 ore in regione: da 2800 a 7100. Resta lo scoglio: le quasi 250 mila tonnellate di arretrato su cui incidere di più. Ma «entro due mesi» aprirà la prima delle «nuove discariche»: Savignano Irpino. Azzerata invece la possibilità di riutilizzare anche in minima parte le vecchie discariche, da Villaricca ad Ariano Irpino fino a Lo Uttaro. Motivo? Il supercommissario Gianni De Gennaro, conversando con Repubblica, lo dice senza mezzi termini: «Le carte mi dicevano che avremmo potuto riaprire alcuni impianti perché c´erano le condizioni per sversare in sicurezza e in tempi brevi. Purtroppo così non era. E ho scritto a chi di dovere: “Le cose non vanno bene”». Un tasto dolentissimo. Ecco un altro capitolo sul buco nero delle mancate bonifiche.
Un mese e una settimana dopo il suo arrivo in città, con il trend di rifiuti smaltiti in netto aumento, con gli impianti di Cdr più o meno tutti riaperti, con i treni e perfino le navi che prenderanno il largo sempre più verso la Germania, Gianni De Gennaro guarda i dati, ragiona sulla prospettiva e ammette: «Non c´è ancora il superamento della crisi. Ma la stiamo gestendo, e le variabili le abbiamo avute tutte: fino alla caduta del governo». L´ex capo della polizia saluta i commissari europei (con i quali va in scena un confronto molto franco, a tratti aspro), fa un punto della situazione e traccia i prossimi obiettivi. Riconoscendo, tuttavia, la vera battuta d´arresto. «Le vecchie discariche che volevo riaprire. Ho capito una cosa. Guai ad avvicinarsi».
In che senso, prefetto De Gennaro? «Nel senso che le carte esaminate dai nostri esperti ci dicevano una cosa, ma quella che abbiamo trovato è un´altra situazione. È stato così a Treponti per Montesarchio, è andata così ad Ariano Irpino per Difesa Grande: due casi in cui rischiavamo anche problemi di staticità. Per altri motivi siamo andati via anche da Villaricca, e la stessa marcia indietro abbiamo dovuta farla anche su Lo Uttaro nel casertano, appena poche ore fa, sulla base degli accertamenti e dei carotaggi a quaranta metri di profondità eseguiti dai nostri tecnici. Lì a Lo Uttaro, in particolare, c´è davvero una situazione sorprendente».
Un atto d´accusa contro le mancate bonifiche, la sottolineatura di una discrasia che ha rallentato la gestione della crisi? De Gennaro alza letteralmente le braccia e si astiene da qualunque polemica: «Non è davvero compito mio pronunciarmi in questo senso. Ho una crisi da gestire, e mi basta. Ma era mio dovere segnalare questa cosa e infatti così ho fatto. Ho scritto a tutti i miei referenti, precisando: “Guardate che su questo versante le cose non vanno bene”. Quindi, fine dell´ipotesi di riaprire vecchie discariche». E chissà se è un caso che appena 3 giorni fa, da Roma, il premier uscente Prodi abbia nominato un nuovo commissario alle bonifiche, Massimo Menegozzo, subentrato «con poteri ordinari», ovvero senza ulteriori fondi, al governatore Antonio Bassolino, e ai suoi subcommissari Vanoli e Cesarano.
Nel tardo pomeriggio, al secondo piano di Palazzo Salerno, De Gennaro fa il punto, cifre alla mano: «Le tonnellate di rifiuti che riusciamo a raccogliere in Campania sono passate da una media di 2.800 a una media di quasi 7.100 ogni 24 ore, La produzione giornaliera, 7.200 tonnellate al giorno, è quindi quasi interamente smaltita». Problemi anche sui siti di Napoli: sotto il suolo di Manifattura Tabacchi sarebbero state trovate falde d´acqua e catrame. Intanto si apprende che De Gennaro ha formalizzato una richiesta alle 2 maggiori associazioni tedesche per inviare in Germania 200mila tonnellate di rifiuti da bruciare, al 100 per cento, in inceneritori. L´idea è di trasferirli via mare, la risposta si avrà nelle prossime ore.
Aggiunge l´ex capo della polizia: «A guardare il trend di crescita del volume di rifiuti rimossi in un mese, non mi deprimo, ma neanche mi esalto. Anzi, è vero che non siamo riusciti ad incidere come volevamo sull´arretrato. Ci è mancato quel colpo d´ala che poteva consentirci di superare la crisi. Conto di abbattere l´arretrato battendo tre strade: le trasferte più massicce verso l´estero, il trasporto in altre discariche italiane e soprattutto l´attivazione delle discariche definitive previste dalla legge. Ovvero: Savignano Irpino nell´avellinese, Sant´Arcangelo Trimonti nel beneventano, e Terzigno, nel napoletano». Per la prima sono già stati attivati già gli espropri ed esiste già il progetto esecutivo, «entro un paio di mesi contiamo di renderla attiva»; per la discarica di Sant´Arcangelo martedì partiranno i primi incontri operativi con il presidente della Provincia di Benevento. Mentre sulla terza, Terzigno, De Gennaro assicura: «Andremo avanti, anche se ovviamente terremo conto di tutte le cautele che si devono ad un´area inserita in un Parco».
Proprio su quest´ultimo fronte si consuma lo strappo con la commissione europea, coordinata dalla dirigente Pia Bucelli. «Siete sicuri di volere andare nel Parco del Vesuvio? Perché questo le norme europee non lo contemplano», incalza la responsabile della direzione ambiente dell´esecutivo Ue, Pia Bucella. De Gennaro la affronta: «Ho fatto il capo della polizia e sono stato per anni il responsabile della sicurezza di 60 milioni di italiani. Conosco la legge e so rispettarla. Ma si dà il caso che ci sia una legge dello Stato a dirmi che le discariche definitive da aprire sono Savignano, Sant´Arcangelo e Terzigno. Ciò detto, verificheremo quale rifiuto o quale tipo di frazione organica mandare a Terzigno, area in cui ormai so che esistono anche 44 tipi di lepidotteri e di formiche». Intanto ha un altro obiettivo sul lungo raggio: «Intendo lasciare gli impianti di Cdr svuotati: poi toccherà a ciascuna Provincia decidere del revamping e successsiva utilizzazione».
Il resto sono rapide e sdrammatizzanti battute. «La proroga al mio mandato? Non scherziamo: Napoli è bellissima, ci voglio tornare da turista». O sul suo soggiorno a 4 stelle, hotel Vesuvio: «Una giornata di permanenza pagata al commissario straordinario costa meno che spedire una tonnellata di rifiuti in Germania». Proprio il cameriere dell´albergo, consapevole della fede giallorossa di De Gennaro, gli ha strappato la promessa di restare al lavoro anche domenica 9 marzo. «Eh sì, c´è Napoli-Roma, mi toccherà anche quella».
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Anonimo ha detto...

Corriere del Mezzogiorno
L’allarme. Si punta su Savignano e Sant’Arcangelo
Sversatoi e veleni: De Gennaro manda gli atti in Procura
Vecchie discariche ormai inutilizzabili
di Angelo Agrippa

NAPOLI — Il 14 gennaio scorso sono state 2.803 le tonnellate di rifiuti raccolte in tutta la Campania. Dopo un mese, il 14 febbraio, si è passati a 7.088 tonnellate, per un totale progressivo di 226 mila 813 tonnellate di spazzatura rimosse in trenta giorni dalle strade della regione. Il calcolo di previsione che il commissario per l’emergenza, il prefetto Gianni De Gennaro, provò a elaborare al momento del suo insediamento mirava a sfondare il tetto di 1 milione di tonnellate da smaltire in cento giorni (10 mila quotidiane), in coincidenza con la fine del suo mandato. Ora, la portata si riduce. Non solo, De Gennaro punta ad aprire le discariche provinciali nel più breve tempo possibile, data l’imprecisione delle valutazioni pregresse, attestanti la bonifica e/o l’idoneità dei vecchi siti, nei quali è stato, invece, impossibile operare alla luce dei preoccupanti esiti scaturiti dalle nuove analisi; mentre lo stesso compito commissariale arriverà fino a svuotare gli impianti di Cdr, lasciando perdere il revamping e tutto ciò che si vorrà fare del trattamento del tal quale: «L‘assessore Ganapini, su questo, ne sa più di me — spiega il supercommissario — e conveniva, nell’incontro che abbiamo avuto con gli ispettori della Ue, sul fatto che questi Cdr producono combustibile da rifiuto. Secondo me ogni passaggio in più comporta spese ulteriori, non so in termini di beneficio. Ma un dato è certo: così come è oggi, il sistema non va». Tuttavia, la vera ammissione è un’altra: «Non sono riuscito — confessa seduto alla scrivania dell’unità di crisi di Palazzo Salerno — a trovare colpi d’ala per raccogliere, nei cento giorni preventivati, le 200 mila tonnellate di giacenza». Intanto le associazioni tedesche per lo smaltimento rifiuti, Itad e Bde, hanno ricevuto una richiesta per smaltire rifiuti dal-l’Italia. In sei mesi potrebbero smaltire le 200 mila tonnellate.
Nel suo golfino beige, con le maniche di camicia arrotolate fino ai gomiti, De Gennaro dà una boccata alla sua Camel e fissa il foglio con gli ultimi aggiornamenti. «Ecco, bisogna essere realistici e il dato attuale mi dice che riusciamo a rimuovere la produzione quotidiana, vale a dire quelle che saranno, nel totale, 700 mila tonnellate».
Ma dov’è inciampato il piano emergenziale? Spina nel fianco, sin dal primo momento, è stata la resistenza ostinata delle popolazioni: «Non capisco — aggiunge l’ex capo della polizia — la logica di condominio: prendo solo la mia immondizia. Come se quella di un’altra provincia puzzasse di più. Ma se il territorio salernitano conta il 32 per cento della regione, mentre quello di Napoli e provincia solo l’8, è inimmaginabile rifiutare un aiuto».
Insomma, ora diventa non solo necessario, ma improcrastinabile aprire nuovi invasi: «Chiuso il discorso con le vecchie discariche — affonda il commissario — dato che le carte che abbiamo trovato segnalavano situazioni ben diverse rispetto a quelle che abbiamo effettivamente rinvenuto dopo aver eseguito i nostri esami, compresi i carotaggi obliqui e le analisi del terreno, non ci resta che aprire le discariche provinciali. Tra una settimana incominceremo a lavorare a Savignano Irpino. Quindi, avvieremo Sant’Arcangelo Trimonte, nel Sannio, dove mi recherò martedì prossimo per incontrare i rappresentanti locali. Poi toccherà a Terzigno. Successivamente esamineremo quale discarica aprire nel Casertano e nel Salernitano».
De Gennaro preferisce la riservatezza, ma sarebbero soprattutto le condizioni in cui versa Lo Uttaro, il sito di Caserta già posto sotto sequestro, a suscitare inquietudine. «Tutto lavoro — si limita ad annuire — che dovrà affrontare la magistratura». Poi svela, con un rauco sussurro, che ha già «provveduto a informare della situazione riscontrata in questi giorni i miei referenti a Roma, scrivendo a chi di dovere»: vale a dire a Palazzo Chigi, ai ministeri competenti e probabilmente anche al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, aggiornato sulla situazione, appena quattro giorni fa. «A Montesarchio — continua — ho dovuto revocare l’ordinanza poiché è emerso un rischio statico dell’invaso. Ad Ariano Irpino ho disposto delle analisi ed è emerso che oltre a franare, la discarica è anche inquinata. A Villaricca mi accorgo che la capacità residuale è di appena 10 mila tonnellate e, fatti velocemente i calcoli, non mi conviene spendere soldi per uno spazio tanto insufficiente. Benché le carte dicessero il contrario».
Per Savignano De Gennaro ha già firmato gli atti aministrativi, c’è già il progetto definitivo ed è stato modificato anche il provvedimento per gli espropri. «In due mesi — precisa — spero di poter occupare progressivamente sia Savignano che Sant’Arcangelo, giacché si tratta di siti capaci, rispettivamente, di accogliere 700 mila e 450 mila tonnellate». A Terzigno, infine, è pronto lo studio di fattibilità del ministero dell’Ambiente: «Sono state rinvenute — riferisce l’ex capo della polizia — ben 44 specie di lepidotteri diurni, cioè farfalle, e otto di formicidi, cioè formiche ». Come dire: finché c’è vita, ci sarà anche speranza di chiudere prima o poi l’emergenza rifiuti?

Anonimo ha detto...

Repubblica - Napoli
Federico II, denuncia del docente Ortolani
“L´Università censura le e-mail sulla spazzatura”
La replica del rettore: solo un filtro per non intasare la posta
di b.d.f.

All´Università la vicenda rifiuti diventa oggetto di polemica e di accuse al vetriolo. Il professore Franco Ortolani, ordinario di Geologia alla Federico II, denuncia la censura che avrebbe colpito un suo messaggio di posta elettronica, proprio sul tema dell´emergenza rifiuti, inviato ai colleghi. Il rettore Guido Trombetti smentisce prontamente che questo sia mai accaduto e ricorda ad Ortolani che ben due suoi messaggi sul tema hanno «superato la supposta censura e sono giunti via e-mail ai colleghi dell´ateneo».
Ma procediamo con ordine. Il professore Ortolani racconta di aver inviato un appello ai colleghi perché si impegnassero «per risolvere lo scandalo rifiuti». «Ma il messaggio è stato rifiutato dal moderatore (il gestore della posta elettronica d´ateneo, ndr.) con la seguente motivazione: “Si comunica che tutte le e-mail aventi ad oggetto l´attuale emergenza rifiuti verranno scartate automaticamente”. Credo sia una censura incredibile» afferma Ortolani.
«Ma la posta elettronica dell´università - ribatte Trombetti - ha un regolamento che cerca di impedire che le poste dei docenti siano intasate di messaggi inutili. E di questi tempi tutti vorrebbero sfogarsi sul tema dell´immondizia». Dunque non di censura si tratta, ma di un filtro. «Tant´è vero che i messaggi di Ortolani, ben due, non uno solo, sono stati entrambi inoltrati ai colleghi». E non solo a loro, ma a decine di migliaia di indirizzi, compresi studenti e dipendenti.
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Anonimo ha detto...

Repubblica - Napoli
La delegazione europea visita il termovalorizzatore di Acerra, il Cdr di Giugliano e la discarica di Macchia Soprana
Rifiuti, l´Ue boccia la Campania
Gli ispettori: “Manca un´idea su come organizzare il ciclo”
di Cristina Zagaria

«Siamo nel 2008 e in Campania non esiste ancora un´idea concreta su come organizzare il ciclo dei rifiuti. Sono molto preoccupata». Una visita lampo al termovalorizzatore di Acerra, al cdr di Giugliano e alla discarica di Macchia Soprana. Poche ore, ma sono bastate: la delegazione della Commissione europea “boccia” la Campania. La lady dei rifiuti, Pia Bucella, responsabile della direzione ambiente dell´esecutivo Ue, al termine della prima giornata di ispezione, è durissima. La Campania così è a un passo dal trascinare l´Italia davanti al banco degli imputati della Corte di giustizia del Lussemburgo. L´ispezione, infatti, arriva dopo che, il 31 gennaio scorso, Bruxelles ha dato un mese di tempo al nostro paese per risolvere l´emergenza rifiuti in Campania. Mancano 15 giorni.
«La direttiva europea sui rifiuti esiste da 33 anni. E non è troppo ambizioso chiedere alla Campania di rispettarla», afferma netta Pia Bucella, con l´elmetto bianco ancora in testa e la mascherina sul volto, all´uscita dell´impianto di Acerra. Di origini padovane è una donna minuta, voce sottile, capelli bianchi, a caschetto, fermati da un ferrettino sul lato, tailleur nero e scarpe comode. Una piccola donna, ma molto decisa. È venuta in Italia proprio per rendersi conto. «Volevo vedere con i miei occhi», dice. La prima impressione non è stata positiva. «La situazione è davvero preoccupante. Non esiste nessuna cultura che punti alla riduzione dei rifiuti; per le strade abbiamo visto innumerevoli cumuli di immondizia. La raccolta differenziata è insufficiente: da quel che ho capito, addirittura, per Napoli e Caserta i rifiuti vengono ancora raccolti tal quali. E anche per il terzo punto della normativa europea, che chiede di “valorizzare” i rifiuti, la Campania non è in regola: ha scelto la strada del termovalorizzatore, cioè di trasformare i rifiuti in energia, ma a tutt´oggi non c´è nessun impianto». Accanto a lei, Helmut Maurer, che per anni si è occupato dell´applicazione della direttiva discariche, e Lorenzo Pazzagli, che lavora nell´unità legale della commissione, che non smettono mai di prendere appunti, registrare, annotare, tutto quello che vedono e ascoltano. Con loro c´è anche Roberto Adam, del governo italiano.
«Non spetta alla Commissione dell´Ue indicare quale sia la soluzione per uscire dalla emergenza - dice la Bucella - ma certo non possiamo pensare di continuare nella produzione di rifiuti e poi di farli smaltire a qualcun altro». Nonostante la situazione non facile, però, ci sono «ancora i margini per evitare le conseguenze della procedura di infrazione Ue all´Italia. La Campania però - avverte la Bucella - deve mettersi in regola con tutta una serie di direttive comunitarie; la prima delle quali è la direttiva rifiuti del 2006, che stabilisce che i rifiuti vengano smaltiti in maniera sicura per la salute delle persone e per l´ambiente. In questo senso, per esempio, ho visto che c´è molta attenzione e buona volontà». Oggi la delegazione Ue incontrerà il prefetto Gianni De Gennaro e le autorità regionali. Intanto è stata pubblicata sulla gazzetta ufficiale l´ordinanza di Romano Prodi, che garantisce le tariffe agevolate (Cip6) per la vendita di energia elettrica dai termovalorizzatori che saranno realizzati ad Acerra, Santa Maria La Fossa e Salerno, in modo da incoraggiare i futuri affidatari del servizio. Ma l´emergenza continua: chiuso ieri l´impianto di cdr di Casalduni (con un´ordinanza del sindaco) e oggi rischiano di rimanere chiuse le scuole di Pozzuoli alta e del Rione Toiano, per le montagne di sacchetti che ostruiscono gli accessi agli edifici scolastici.
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Anonimo ha detto...

Corriere del Mezzogiorno
Quelle mappe sbagliate
di Marco Demarco

De Gennaro ci concede un po’ meno di un’ora: un’eternità, se si considera il macigno che gli hanno messo sulle spalle. Sediamo intorno ad un tavolo al secondo piano di Palazzo Salerno, sotto una enorme stampa d’epoca di Chiaia, uno dei pochi quartieri di Napoli che non ha conosciuto la vergogna dell’immondizia per strada. Siamo in tre, ci sono anche i colleghi Imarisio del Corriere della Sera e Agrippa. Anche se in questa formazione, sono più le risposte che le domande, perché De Gennaro segue un suo filo logico e, comprensibilmente, non ha tempo da perdere. Ma alla fine il quadro è abbastanza chiaro. Per qualche minuto il commissario sembra essere l’ultimo ottimista disponibile sulla piazza, poi si capisce che non di ottimismo si tratta bensì di fiducia. L’ex superpoliziotto a cui Prodi ha dato 120 giorni per risolvere un’emergenza che dura da quattordici anni, ha fiducia nelle possibilità di farcela e chiede fiducia ai suoi interlocutori. Che, beninteso, non siamo solo noi giornalisti ma le donne e gli uomini che vivono a ridosso delle discariche, nonché i loro sindaci e i loro rappresentanti parlamentari.
Il lettore leggerà nell’intervista con Angelo Agrippa le sue argomentazioni; qui proverò semplicemente a riferire le mie impressioni al termine del colloquio.
La prima. Non so se è l’effetto della lunga esperienza e dell’alta professionalità, ma De Gennaro si presenta come un servitore dello Stato che non si sta costruendo alibi. Dice che ha già a disposizione, almeno sulla carta, una «pattumiera» di circa 6-700 mila tonnellate, quanto basta per poter completare la sua missione, che è quella di ripulire Napoli e la Campania e consegnare le discariche che dovranno sollevarci dall’incubo dell’assedio; il più osceno degli assedi, lo ha definito Erri De Luca. Non sarei sincero se dicessi che mi ha convinto, ma, ribadisco, non ha dato l’idea di un generale rassegnato alla sconfitta.
Seconda impressione. Molti siti scelti in queste settimane per accatastare tonnellate e tonnellate di rifiuti sono stati poi cancellati dalle carte strategiche o declassati. È capitato a Pianura, dove però De Gennaro non c’entra, e sta accadendo in queste ore a Montesarchio o ad Ariano Irpino. Questi siti sono stati scelti a tavolino, sulla base delle mappe disponibili, e sono poi risultati inidonei, tanto da richiedere ulteriori accertamenti. Come può accadere una cosa del genere? Come si possono mettere in allarme migliaia e migliaia di cittadini e poi dire: scusate, avevate ragione voi, ci eravamo sbagliati? De Gennaro, con molta onestà, dice che può accadere, che le emergenze sono così, che bisogna decidere sulla base delle informazioni disponibili, sperando che siano buone, e solo dopo, sulla base dell’evidenza, avere il coraggio di correggere gli errori. Meglio decidere e correggere che non decidere. Giusto, giustissimo. Ma se De Gennaro è innocente, la mia impressione è che non lo siano tutti quelli che negli anni dell’emergenza non hanno aggiornato le mappe, non hanno controllato i siti, non hanno sondato i terreni per vedere che cosa stava succedendo alla falda acquifera e a quella detritica. Non avevamo commissariati al sottosuolo? Non avevamo tecnici che dovevano occuparsi delle bonifiche? Non abbiamo agenzie specializzate nella tutela dell’ambiente? Ciò vuol dire che se invece di misurarci con un’emergenza ambientale fossimo stati trascinati in guerra, tutto questo patrimonio di intelligenze avrebbe suggerito di bombardare città e non depositi di armi, e avrebbe indirizzato gli eserciti in vicoli ciechi e non contro le armate nemiche. Tutto ciò è sconfortante.
Terza impressione. De Gennaro fa capire che una campagna elettorale non gli faciliterebbe il lavoro, perché dovrebbe, tra l’altro, interloquire con parlamentari uscenti e aspiranti più facilmente eccitabili dalla folla e più esposti alla deriva demagogica. Ha sicuramente ragione. Ma quanto a irresponsabilità di gran parte del ceto politico, credevamo di essere arrivati al top.

Anonimo ha detto...

RAGAZZI, LE PRIME DICHIARAZIONI RILASCIATE A NAPOLI DA EPIFANI ...
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RIFIUTI: EPIFANI, A DE GENNARO CHIEDERO' DI NON CAMBIARE SPESSO PIANO
RIFIUTI: EPIFANI, A DE GENNARO CHIEDERO' DI NON CAMBIARE SPESSO PIANO (ASCA) - Napoli, 21 feb - Il leader della Cgil Guglielmo Epifani chiedera' questo pomeriggio al supercommissario per l'emergenza rifiuti Gianni De Gennaro di ''procedere con speditezza'' e soprattutto di ''non cambiare troppe volte il piano''. Lo anticipa ai giornalisti lo stesso Epifani che oggi compie un giro serrato di incontri per sondare di persona l'intricata vicenda dell'emergenza rifiuti in Campania. ''Era giusto poter testimoniare anche da parte della Cgil nazionale la vicinanza alla condizione delle persone e delle famiglie di questa citta' e di questa regione, spronare e spingere affinche' si esca rapidamente da questa situazione'', dice ai cronisti a margine della visita ad una caserma dei vigili del fuoco. Il leader della Cgil sottolinea poi che pur essendo, in questa fase molto critica e complessa ''particolarmente difficile uscire dall'emergenza'', certamente e' inopportuno criticare l'operato del supercommissario. Piuttosto, ''e' tempo di lavorare insieme, di sostenere De Gennaro e le scelte migliori, perche' se non si esce da questa situazione, l'emergenza rfiisce con l'avviluppare tutto e la citta' e la regione precipitano, sprofondano''. E, dopo aver tributato omaggio ai ''lavoratori, ai poliziotti, agli addetti al pronto soccorso, ai vigili del fuoco ed agli operatori ecologici che stanno svolgendo un ruolo fondamentale in condizioni difficili di sicurezza'' sottolinea il ruolo fondamentale che ricoprono nel momento piu' duro di questa lunga emergenza: ''vorrei si tributasse loro il merito che hanno. Anche perche' spesso si trovano a combattere contro la malavita o a fronteggiare la giusta rabbia delle persone. Una parte consistente di questi lavoratori ha anche i contratti scaduti''. dqu/sam/rob 211328 FEB 08 NNNN

Anonimo ha detto...

Leggete cosa dice in un'intervista al Corriere del mezzogiorno il PM Filippo Beatrice...Dottor Beatrice siamo d'accordo con Lei!!!
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Tangenti e corruzione: il caso Conte Il pm Beatrice: «Alti politici e burocrati soci occulti di imprese. È la nuova Tangentopoli» «Meccanismi affinati, sarebbe un errore cercare ancora Mario Chiesa che getta i soldi nel water. Rafforzerò il pool»

Il pm Filippo Beatrice
NAPOLI — In principio furono le mazzette. Soldi avvolti in fogli di giornale freschi di stampa, messi dentro valigette con le serrature d'ottone, nascosti in un pacchetti lasciati casualmente sul tavolino del bar accanto a brioche e cappuccino. Oggi, però, a cercare ancora Mario Chiesa che getta i soldi nel water del Pio Albergo Trivulzio «si sbaglia strada». Parola del pm Filippo Beatrice. E di un'inchiesta che, sedici anni dopo, racconta la nuova stagione delle mazzette. E sì, perché dopo che la prima repubblica è stata travolta da Tangentopoli, la seconda se n'è inventata un'altra. «Affinata, raffinata, sofisticata».
Una Tangentopoli dove la corruzione non ha più la forma di pacchetti di banconote messi uno sull'altro, ma di società che tengono insieme politici, burocrati, imprenditori. Ognuno con il suo compito. Ciascuno con la sua fetta di torta da inghiottire. Riassunta nelle sette righe della nota firmata dal capo del pool antitangenti Giuseppe Maddalena, la storia gira così: «Le indagini hanno dimostrato che oggi a Napoli esiste un sistema ben più sofisticato del passato per stipulare accordi corruttivi tra pubblici ufficiali e imprenditori. Non c'è più il classico pagamento delle mazzette, ma società occulte costituite tra esponenti della politica, della burocrazia e dell'impresa, che si ripartiscono costantemente i vantaggi economici». Come la cosa si realizzi, lo spiega lo stesso pm Filippo Beatrice: «Ci sono, a Napoli, alti esponenti politici e grandi burocrati che rappresentano in maniera artificiosa esigenze di pubblico interesse. Poi, per risolverle, entrano in gioco le società costituite in maniera strumentale, delle quali gli stessi politici e burocrati sono soci occulti».
Come, fosse vera l'ipotesi della Procura, nel caso di Roberto Conte: il politico «crea» l'esigenza di un maggior spazio per i consiglieri regionali, e a risolverla arriva la società che quegli «spazi» li affitta. E della quale, particolare non secondario, lo stesso Roberto Conte è «socio occulto». Non che il consigliere regionale sia l'unico, beninteso (e val sempre la pena di ricordare che è innocente fino a prova contraria). No, qui il «sistema» è affare che sfruttano in molti, se il procuratore Giovandomenico Lepore si spinge a dire che «l'attività di corruzione si sta diffondendo sempre di più nella pubblica amministrazione » e che «a breve termine ci saranno altre operazioni».
Indagini che puntano «alle più svariate forme di apprensione del denaro». E che costituiscono «un'enorme mole di lavoro», tale da rendere necessario «il rafforzamento del pool di magistrati che indaga su questi fenomeni» a fronte di quella che Giuseppe Maddalena definisce «un'attività illegale che sembra permeare tutta la città». Quasi tutta, per la verità, se è vero (com'è vero) che «ci sono ancora tanti funzionari pubblici e imprenditori onesti. Ecco, se loro collaborano possiamo mettere un freno a quest'illegalità». Un «decadimento morale» che s'è fatto «degrado politico». E che, appalto dietro appalto, tangente dietro tangente, «provoca un impressionante impoverimento economico della città e della regione».

Anonimo ha detto...

RIFIUTI: CGIL, MANIFESTAZIONE NAZIONALE A NAPOLI A MARZO (ANSA) - NAPOLI, 21 FEB - Una manifestazione nazionale a Napoli, entro la meta' del prossimo mese di marzo, sull'emergenza rifiuti e sulle possibili misure da adottare per contrastare i suoi effetti negativi e' stata annunciata da Cgil e Compagnia delle Opere della Campania. La mobilitazione e' promossa dai vertici nazionali delle due strutture.
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Grande accordo di cartello..la costola finanziaria di Comunione e Liberazione....

Anonimo ha detto...

....insieme alla compagnia delle opere avremo l'opera misericordiosa dell'Amsa di Milano, di Gianni Lettieri per il grande business sui rifiuti....

Anonimo ha detto...

Sicuramente alla manifestazione parteciperanno anche le Multiutility....quelle bolognesi e lombarde....quelle di palazzo Partanna....
Ragazzi, dobbiamo continuare con le inchieste ed aiutare la magistratura....

Anonimo ha detto...

Caro Epifani,
cosa è successo ieri a Napoli? Veramente hai fatto quelle dichiarazioni su De Gennaro? Sembravano dichiarazioni....di marca bassoliniana....ovvero...."gravaniane"...Voi sapere come sono andate le cose?
Le agenzie di stampa hanno lanciato le tue dichiarazioni perchè il "pacco" è stato confezionato dal responsabile dell'ufficio stampa della Cgil Regionale Carmine Bonanni(che collabora con l'Ansa)....chi ha suggerito Bonanni? Ma il Boss Gravano....naturalmente!!!!!!!
Ecco l'articolo di "Repubblica" di oggi e il comunicato stampa dell'ufficio stampa della Cgil Campania reso noto qualche minuto fa....
Caro Guglielmo,
ti consigliamo di fare un tuo comunicato stampa utilizzando il tuo ufficio stampa....
Ecco l'articolo di "Repubblica" ed il comunicato della Cgil Campania.....COSE DELL'ALTRO MONDO....
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Rifiuti, Epifani censura De Gennaro


Scritto da Conchita Sannino da la Repubblica Napoli, 22-02-2008 07:05

Pubblicato in : Rassegna Stampa, Criminalita e giustizia


«Facciamo presto. Al prefetto De Gennaro va la nostra collaborazione, ma vorrei chiedere di non cambiare troppo spesso il piano, di fissare una tappa e perseguirla. Perché ogni modifica, anche legittimata, porta via altro tempo e così Napoli e la Campania rischiano di sprofondare».
Il leader della Cgil Guglielmo Epifani esprime solidarietà «ai lavoratori impegnati nell´emergenza rifiuti». E lancia all´ex capo della polizia un appello-gaffe. Che provoca uno strappo, in una giornata di labili spiragli e apparente calma. A Napoli infatti la raccolta recupera quota, lasciando a terra "solo" mille tonnellate. Da lunedì riapre il sito di Ferrandelle, nel casertano. Riprende a funzionare l´impianto Cdr di Santa Maria Capua Vetere, mentre entro una settimana sarà pronta l´area di Marigliano. E intanto alla periferia nord di Napoli, Chiaiano, esplode con un sit-in pacifico (salvo l´aggressione verbale tra alcuni Noglobal e consiglieri di An) la rabbia dei cittadini contro l´ipotesi di impiegare le cave del Parco delle colline per inertizzare le balle di rifiuti. Un quadro difficile cui fa da controcanto la celerità con cui il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, annuncia di avere «già avviato le procedure del bando di gara per la realizzazione del nostro termovalorizzatore».
Dura sette ore la missione campana di Epifani. Che pone al centro dell´emergenza garanzie e bisogni di circa 12mila lavoratori. «I poliziotti, gli addetti del pronto soccorso, i vigili del fuoco, gli operatori ecologici stanno svolgendo un ruolo fondamentale, in condizioni difficili. Hanno un grande merito - spiega Epifani - spesso combattono con la malavita o per fronteggiare la giusta rabbia delle persone. E molti di loro hanno contratti scaduti». Poi l´appello per De Gennaro: «Non cambi così spesso il piano. O ci informi delle modifiche». Parole che, al secondo piano di Palazzo Salerno, non vengono gradite. Così, alle 17, quando Epifani saluta il prefetto Alessandro Pansa prima del rientro a Roma, a quel tavolo si nota l´assenza del commissario De Gennaro: ufficialmente «trattenuto da una riunione dell´unità di crisi». De Gennaro non replica, ma sembra valere la piccata argomentazione da lui espressa in analoghi casi. «La gestione di un´emergenza, per sua stessa definizione, non può essere né rigida, né statica, né ottusa. Altrimenti non si chiamerebbe crisi e non manderebbero un prefetto a lavorarci». Dal canto suo, è lo stesso segretario della Cgil a sfumare i toni, incitando i cittadini «a sostenere De Gennaro, a seguire le scelte migliori, fino in fondo». Per metà marzo, la Cgil annuncia una «manifestazione nazionale», insieme con la Compagnia delle Opere. Di altro segno è invece il corteo organizzato per domani dalla Cisl. «Siamo contro l´inefficienza delle amministrazioni pubbliche e la diffusa illegalità - spiega il segretario regionale della Cisl, Pietro Cerrito - perché da 14 anni la Regione, benché sorretta da un ingente sperpero di risorse pubbliche, non è in grado di risolvere il problema dello smaltimento».
Intanto a Salerno c´è chi sta bruciando le tappe. Il sindaco De Luca, investito dei poteri straordinari lo scorso 11 gennaio, annuncia dopo 40 giorni di avere avviato le procedure per aprire la gara relativa alla costruzione del termovalorizzatore. Il bando sarà pubblicato nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale dell´Unione Europea, costerà 400 milioni di euro. E dei rifiuti tornano a occuparsi anche i ministri uscenti Rutelli e D´Alema. Per Rutelli, intervenuto alla Fiera del turismo, «prima si rimuovono i cumuli dalle strade, poi si torna a pubblicizzare la Campania». Mentre D´Alema riconosce che «la sconfitta e le responsabilità sono di tutti. Dietro la tragedia della Campania c´è l´impossibilità del fare». Fatti concreti appunto. È ciò che chiede un sacerdote di Scampia, don Fulvio D´Angelo, che lancia un appello alla rimozione di «migliaia di cartoni che stazionano dinanzi alla chiesa. Il passaggio del servizio di raccolta differenziata sul territorio di Secondigliano dall´azienda Asìa al Consorzio di Bacino Napoli 5 ha determinato la paralisi del prelievo di carta e cartoni».


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RIFIUTI: CGIL CAMPANIA CONFERMA SOSTEGNO A DE GENNARO (ANSA) - NAPOLI, 22 FEB - La Cgil Campania, in una nota diffusa dall'ufficio stampa, conferma il suo ''massimo sostegno all'azione del Prefetto De Gennaro, anche sulle scelte piu' difficili che si dovranno compiere''. Cio' - precisa la nota - in relazione ''alle ricostruzioni fantasiose e non reali del mancato incontro di ieri''. ''Il dialogo e la collaborazione con De Gennaro, che si sono sviluppati gia' dall'inizio del suo incarico - conclude la nota - hanno avuto modo anche ieri di manifestarsi e continueranno nei prossimi giorni''.(ANSA).

Anonimo ha detto...

LEGGETE QUESTA DICHIARAZIONE DI MICHELE GRAVANO...ADDIRITTURA CRITICA VELTRONI SUL CASO DE MITA!!! SIAMO TUTTI VELTRONIANI!!!!
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Pd: Gravano (Cgil), rammarico per De Mita, si sani frattura
Venerdi 22 Febbraio 2008

NAPOLI - Il segretario generale della Cgil Campania, Michele Gravano, esprime ´´rammarico´´ per la decisione assunta da Ciriaco De Mita di lasciare il Partito Democratico.

´´Pur condividendo le ragioni di Veltroni nel voler costruire, a partire dal Pd, un reale rinnovamento della classe politica per essere all´altezza delle sfide future, a partire dalla grave crisi economica che attraversa il Paese - spiega Gravano - mi sono sembrate inopportune le modalita´ che hanno caratterizzato la vicenda De Mita, per la sua storia e per quello che rappresenta nella vita politica italiana´´.

´´Ad un uomo come De Mita non si puo´ dire solo di no. Ci sono illustri esempi di personalita´ politiche che, nonostante l´eta´, dimostrano ancora grandi capacita´ al servizio della democrazia e della Repubblica - conclude - Mi auguro che questa frattura possa essere sanata nella maniera migliore, che lo stesso De Mita riveda la sua decisione e che, nel contempo, vada avanti il processo di rinnovamento avviato da Veltroni´´.

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Anonimo ha detto...

ovviamente Gravano da buon gregario ha fatto la dichiarazione dopo quella di Don Antonio di Afragola....grande autonomia!!!
leggete...
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PD:BASSOLINO,DE MITA? E'PECCATO PER PARTITO E PER LUI STESSO (ANSA) - NAPOLI, 21 FEB - ''E' un peccato, per il Pd e per lo stesso De Mita''. Cosi' il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, a margine dell'inaugurazione di ''Citta' del gusto'', in merito alla decisione dell'onorevole De Mita di lasciare il Partito democratico. ''E' un peccato per il Pd perche' De Mita e' una personalita' importante e di grande rilievo sul piano nazionale e regionale - spiega Bassolino - . Il mio rapporto con lui e' di lungo periodo ed e' fatto di contrasti, anche profondi, di confronti, di collaborazione. Negli ultimi tempi il rapporto politico si e' accompagnato ad un rapporto anche umano, di migliore conoscenza reciproca''. ''De Mita avrebbe potuto e dovuto continuare a dare il suo contributo anche fuori dal Parlamento - aggiunge Bassolino - come hanno fatto altre importanti personalita' del mondo politico italiano''. ''Per il Pd e' comunque una perdita politica - prosegue Bassolino - e' un peccato anche per De Mita, perche' stare fuori dal Pd significa star fuori da una grande forza popolare, alla cui nascita ha dato il suo contributo critico''. ''Quante discussioni tra di noi sull'Ulivo prima e sul Pd dopo - conclude Bassolino - davvero rattrista che questo legame si sia spezzato. Mi auguro che il tempo aiuti tutti a guardare in termini piu' pacati a questa vicenda''.

Anonimo ha detto...

Leggete questa notizia....povera campania!!!

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CORTE CONTI:CAMPANIA;ILLEGALITA' SEMPRE PIU'DIFFUSA NELLA PA
CORTE CONTI:CAMPANIA;ILLEGALITA' SEMPRE PIU'DIFFUSA NELLA PA ALLARME PROCURATORE, ILLECITI PERCEPITI COME PRASSI NORMALE (ANSA) - NAPOLI, 23 FEB - Nel 2007 sprechi, illeciti amministrativi ed erogazioni indebite nella pubblica amministrazione in Campania sono aumentati. E' quanto emerge dall'annuale relazione della procura regionale della Corte dei Conti diffusa oggi in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. L'analisi elaborata dall'organismo della magistratura contabile delinea un quadro di illegalita' diffusa con danni crescenti per le finanze pubbliche. ''Le violazioni di legge che coinvolgono amministratori e soggetti pubblici a vari livelli - ha spiegato il procuratore Arturo Martucci di Scarfizzi - sono sempre piu' diffuse e sempre meno inquadrabili nel paradigma tipico della responsabilita' amministrativa. Ma cio' che preoccupa oltre al diffondersi di una rete sempre piu' vasta di illegalita' e' che fattispecie illecite prima avvertite come patologiche ora sono considerate, anche nella pubblica opinione, come fatti normali''. Sotto la lente di ingrandimento della sezione campana della Corte dei Conti sono finiti soprattutto la cattiva gestione dell'emergenza rifiuti con conseguenti danni erariali legati alla scarsa raccolta differenziata in aggiunta ai danni di immagine, il deficit della Sanita' in costante aumento, la gestione ''allegra'' degli enti locali e per la prima volta i cosiddetti derivati, gli strumenti di ''finanza creativa'' cui sempre piu' spesso ricorrono le pubbliche amministrazioni in un modo che la Corte giudica talora distorto. L'attivita' di controllo svolta dalla Corte dei Conti sui Comuni - ha sottolineato il procuratore - ha consentito di evitare danni per trenta milioni di euro negli ultimi cinque anni grazie al blocco di iniziative che sarebbero state dannose per le casse dello Stato. (ANSA).

Anonimo ha detto...

e leggete quest'altra notizia..Dove sta la Cgil Campana? Come non lo sapete? Gravano rilascia dichiarazioni patetiche in favore di Ciriaco De Mita per salvare il culo al suo padrone Antonio Bassolino!!!
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31 RIFIUTI: CORTE CONTI CAMPANIA, DANNO IMMAGINE 10 MLN ANNUI (AGI) - Napoli, 23 feb. - Circa 10 milioni di euro l'anno, cioe' 140 milioni di euro complessivi in 14 anni di commissariamento. E' questa la stima del danno di immagine per la Campania derivante dall'emergenza rifiuti contenuta nella relazione annuale della Procura regionale della Corte dei Conti fatta dal procuratore Arturo MArfucci di Scarfizzi. "Ovviamente l'estrema risonanza anche internazionale della crisi negli ultimi tempi indurra' a una rimeditazione di tali importi non piu' adeguati a una crisi di immagine piu' acuta e di piu' ampio spettro. Tali considerazioni trovavano maggior ragion d'essere nei giorni che hanno chiuso il 2007 e purtroppo inaugurano il 2008, in cui tutta la stampa, nazionale e internazionale, ha dato risalto al disastro che si andava compiendo a Napoli e in Campania, con riflessi sull'immagine non solo di tali enti territoriali, ma anche dell'Italia, all'estero. (AGI)

Anonimo ha detto...

Scusate ma la Compagnia delle Opere non doveva fare una manifestazione insieme a Michele Gravano? Oggi è sfilata insieme alla Cisl...leggete la notizia
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IFIUTI: IN MIGLIAIA CON CISL A NAPOLI PER 'CAMPANIA DAY' (ANSA) - NAPOLI, 23 FEB - In migliaia sono partiti dalla sede del Comune di Napoli, in piazza Municipio, e si dirigono verso la sede della Regione Campania, in via Santa Lucia. Sono gli iscritti della Cisl, che insieme a circa 60 sigle della societa' civile, aspettano l'arrivo del segretario generale Raffaele Bonanni, per celebrare il ''Campania day''. ''E' la prima volta che sindacato e societa' civile si danno reciproco sostegno per una manifestazione politica ma apartitica - ha detto il segretario regionale Pietro Cerrito - Insieme diciamo che il re e' nudo e che l'attuale classe politica, maggioranza e opposizione, non e' in grado di occuparsi del nostro futuro''. Sfilano in corteo iscritti provenienti da tutta la Campania, pensionati e immigrati. Tra le associazioni presenti, l'Adiconsum, la Confartigianato, ''Napoli punto e a capo'' e ''La compagnia delle Opere''.(ANSA).

Anonimo ha detto...

.....e leggete quest'altra notizia...
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CORTE CONTI: PROCURA, IN CAMPANIA DEBITO SANITA' IN AUMENTO (ANSA) - NAPOLI, 23 FEB - La procura regionale della Corte dei Conti ha accertato che il debito cumulato dalla Regione Campania nella Sanita' al 31 dicembre 2005 ammonta a sei miliardi e 900 milione di euro ben oltre la cifra approssimativa di cinque miliardi di euro precedentemente stimata. Una quota del debito, pari a due miliardi e 750 milioni di euro - si legge nella relazione annuale del procuratore regionale della Corte dei Conti Arturo Martucci di Scarfizzi - e' rappresentata da transazioni finanziarie legate all'operazione Soresa. A fronte di tale importo complessivo si espongono spettanze e coperture statali e regionali per circa tre miliardi e mezzo di euro con un debito residuo di 650 milioni di euro di cui si prevede il rimborso a carico dello Stato. Per la Procura regionale della Corte dei Conti ''ancora piu' preoccupanti sono i contenuti della delibera di Giunta regionale del 16/11/2007 n.1956 nella quale si da atto di un'ingente massa di pignoramenti tali da rendere ingestibile il servizio sanitario regionale e si autorizzano le Asl a definire transazioni con i fornitori di beni e servizi fino al 31 marzo 2007''. Per la magistratura contabile si stabilisce cosi' la necessita' di una certificazione del debito, la possibilita' di corrispondere interessi, con pagamento dilazionato nel tempo, del 2,5% e, in prosieguo un tasso di interesse variabile commisurato all'euribor, oltre a maggiorazioni percentuali. ''Accanto, dunque - si sottolinea nella relazione del procuratore - all'operazione messa in campo da Soresa riguardante la ristrutturazione del disavanzo fino al 31 dicembre 2005 si profila ora una ulteriore, aggiuntiva massa debitoria di notevoli proporzioni''

Anonimo ha detto...

Ragazzi, è divertente pescare dalle agenzie....leggete quest'altra notizia!
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CORTE CONTI CAMPANIA, PREOCCUPANTI DELIBERE REGIONE (AGI) - Napoli, 23 feb. - Il debito nel settore sanita' in Campania e' fonte di preoccupazione ancora per la Corte dei conti regionale. L'accordo chiuso nel marzo 2007 tra Regione, ministero della Salute e ministero dell'Economia con un piano di rientro dal disavanzo ha "cifre enormi", si legge nella relazione del procuratore regionale Arturo Martucci di Scarfizzi, ma dato che il debito accumulato al 31 dicembre 2005 e' di oltre 6,9 miliardi, contro i 5 di stima approssimata - "di cui l'importo di 2,75 miliardi e' rappresentato da transazioni finanziarie, cioe' l'operazione Soresa", precisa la magistratura contabile, facendo riferimento ad una societa' creata dalla Regione per la gestione del debito. A questo debito si aggiungono i "preoccupanti contenuti" della delibera di giunta datata 16 novembre 2007, "nella quale si da' atto di una ingente massa di pignoramenti, tali da rendere ingestibile il servizio sanitario regionale e si autorizzano le aziende sanitarie locali a definire transazioni con i fornitori di beni e servizi fino al 31 marzo 2007", ma anche si stabilisce il bisogno di una certificazione del debito e la possibilita'' di corrispondere interessi del 2,5% e "in prosieguo un tasso di interesse variabile commisurato all'Euribor, oltre a maggiorazioni percentuali". Quindi, oltre alla ristrutturazione del disavanzo, "si profila ora una ulteriore, aggiuntiva, massa debitoria di notevoli proporzioni". Arturo Martucci di Scarfizzi sottolinea che la Procura regionale della Corte dei conti non puo' che prendere atto dell'accordo Regione-ministeri, ma che sicuramente "un intervento su una massa debitoria cosi' ingente, mette in secondo piano poi dove poter agire per non far aumentare l'esposizione". (AGI)

Anonimo ha detto...

...Giusy...leggi quest'altra notizia...
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CAMPANIA: CORTE DEI CONTI, TROPPI DEBITI FUORI BILANCIO ENTI (AGI) - Napoli, 23 feb. - Troppi i debiti fuori bilancio degli enti locali campani, un fenomeno "preoccupante" che "testimonia quanta parte dell'indebitamento" di questi "sia praticamente sommerso". Il rilievo e' della Corte dei conti della Campania, che sulla base delle segnalazioni in suo possesso ipotizza per il 2007 il riconoscimento di debiti fuori bilancio d parte di Regione, Provincie, Comuni e Comunita' montane per 100 milioni di euro. "Secondo dati statistici - scrive il procuratore Arturo Martucci di Scarfizzi - circa un quinto dei debiti fuori bilancio registrati in Italia si verifica nei comuni della Campania". Il procuratore sottolinea anche che molti Comuni, anche di grosse dimensioni e capoluogo di provincia, e due amministrazioni provinciali non hanno comunicato alla magistratura contabile riconoscimenti di debiti fuori bilancio e solo una Comunita' montana e un consorzio lo abbiano fatto: "si stenta a credere che un cosi' rilenvante numero di enti sia del tutto immune da debiti fuori bilancio". Complessivamente sono arrivate comunicazioni da 270 enti locali fino a novembre 2007 (e solo i comuni campani sono 551, ndr.), per 1.500 deliberazioni di debiti fuori bilancio per un importo di 72 milioni di euro, di cui 10 milioni costituiti di oneri aggiuntivi. Il solo Comune di Napoli, con un'unica delibera, riconosce il 4 ottobre 2007 debiti fuori bilancio per 20.323.715 euro, di cui 4.522.137,78, cioe' il 20%, di oneri aggiuntivi. Dunque, osserva la Corte dei conti regionale, lo strumento rappresenta una possibilita' lecita di far fronte a una pregressa contrazione dei debiti, ma non piu' una eccezione rispetto la normale prevedibilita' delle capacita' di spesa "per le quali la sede naturale e' lo strumento del bilancio". (AGI)

Anonimo ha detto...

Sprechi, consulenze,
corsi di formazione professionale fasulli...leggete la relazione dei giudici della Corte dei Conti....Dove è la Cgil Campania?
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CORTE CONTI: IN CAMPANIA SPRECHI E DERIVATI NEL MIRINO /ANSA
CORTE CONTI: IN CAMPANIA SPRECHI E DERIVATI NEL MIRINO /ANSA PROCURATORE,CERTI ILLECITI PRIMA RITENUTI PATOLOGICI ORA NORMALI (ANSA) - NAPOLI, 23 FEB - Consulenze e premi di produzione facili, debiti pagati contraendo altre obbligazioni, spese disinvolte: e' una Campania fondata sul debito e sulla gestione allegra della finanza pubblica quella che emerge dalla relazione annuale della procura regionale della Corte dei Conti. Sotto la la lente di ingrandimento della magistratura contabile, per la prima volta, anche la finanza derivata, con inchieste per ''vedere chiaro'' sulle operazioni di rimodulazione del debito avviate dalla Regione e dai Comuni di Napoli e Caserta. Lungo l'elenco delle spese oggetto di critiche: dai 222.000 euro finanziati dalla Regione per il corso di formazione professionale mai svolto all'universita' Popolare di Caserta ai 60.000 per l'allestimento di un presepe nella sede regionale di New York fino ai 14.000 impegnati ma non spesi dalla Provincia di Napoli per comprare foulard da distribuire, sono tanti i casi di elargizioni e sprechi accertati dalla magistratura contabile. L'attivita' della Corte - e' stato sottolineato in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario - conferma anche per il 2007 in modo piu' marcato un' attivita' lesiva delle pubbliche finanze in Campania. ''Le violazioni di legge che coinvolgono amministratori e soggetti pubblici a vari livelli - ha spiegato nella sua relazione il procuratore Arturo Martucci di Scarfizzi - sono sempre piu' diffuse e meno inquadrabili nel paradigma tipico della responsabilita' amministrativa. Ma cio' che preoccupa e' che fattispecie illecite prima avvertite come patologiche ora sono considerate, anche nella pubblica opinione, normali. Siamo alla quotidianeita'''. Per la prima volta la Corte approfondisce gli effetti legati alla finanza derivata, cui i comuni sempre piu' spesso ricorrono per rimodulare i debiti pregressi e metterli al riparo dalle oscillazioni dei tassi di interesse e del mercato. La Campania e' la regione in cui si e' evidenziata la maggiore esposizione degli enti locali rispetto ai derivati (per 261 milioni). I magistrati contabili mettono in guardia gli enti locali dai rischi che un uso speculativo o poco accorto che contratti derivati, stipulati con intermediari spregiudicati, possono derivare talora comportando la creazione di ulteriore debito. La procura della Corte, avvalendosi della Guardia di Finanza, ha avviato indagini sulle tre operazioni messe in campo dalla Regione Campania, come su quelle dei comuni di Napoli e Caserta. Ma la relazione e' ben piu' ampia. Circa un quinto dei debiti fuori bilancio registrati in Italia si verifica nei comuni della Campania (nel 2007 per circa 100 milioni). Ma non tutti li denunciano, testimoniando quanta parte del'indebitamento degli enti sia sommerso. Altro capitolo inerente le spese facili la corresponsione a pioggia di compensi al personale. Per la liquidazione di incentivi e premi di produzione ai dipendenti e' stato citato per oltre 9 milioni il comune di Salerno. La Campania detiene con Calabria e Puglia il piu' alto indice di frodi comunitarie. Numerosi i casi accertati, per svariate centinaia di migliaia di euro, di aziende che hanno percepito indebitamente i fondi europei. (ANSA).



I CADUTI SUL LAVORO..