sabato 2 febbraio 2008

NAPOLI-Emergenza rifiuti

Il video che diffondiamo si commenta da solo.
Vogliamo solo aggiungere che la Cgil Campania continua ad operare come una succursale di una corrente del Partito Democratico. Mentre la Cisl si caratterizza come un sindacato indipendente ed organizza manifestazioni con le associazioni della società civile clicca qui www.denaro.it/VisArticolo.aspx?IdArt=524728
Quando interviene la Cgil Nazionale?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Boss Michele Gravano che occupa da tempo il posto di segretario generale della Cgil della Campania si incontra con la Compagnia delle Opere...eh già lo sappiamo perchè...come sappiamo perchè si incontra con Lega Ambiente...

Anonimo ha detto...

Inchiesta sui rifiuti, parola al pm
Sabato 2 Febbraio 2008

NAPOLI - La parola passa all´accusa all´udienza preliminare relativa all´inchiesta sulle presunte irregolarita´ nel ciclo di smaltimento dei rifiuti in Campania. Oggi, nell´aula bunker di Poggioreale, il pm Giuseppe Noviello ha cominciato l´esposizione della vicenda giudiziaria, con l´indicazione delle principali fonti di prova. Al centro del procedimento contro 28 persone, tra cui il governatore della Campania Antonio Bassolino, imputato nella sua qualita´ di ex commissario straordinario per l´emergenza rifiuti, vi e´ l´appalto conferito all´associazione temporanea d´imprese del gruppo Impregilo.

Un appalto che, secondo l´accusa, le imprese sapevano di non poter rispettare e che in effetti non avrebbero rispettato, in particolare per l´inidoneita´ del materiale prodotto dagli impianti di Cdr (combustibile da rifiuti). Di qui l´accusa di concorso in truffa aggravata contestata sia agli imprenditori sia agli amministratori. Una vicenda che, nel corso dell´indagine, ha portato tra l´altro al sequestro dei crediti vantati dalle imprese per oltre 700 milioni di euro.

Nella prossima udienza, fissata martedi´ 5 febbraio, l´altro pm titolare dell´inchiesta, Paolo Sirleo, si soffermera´ sull´esame delle singole posizioni. Poi sara´ il turno delle parti civili, che potrebbero intervenire nella stessa giornata di martedi´ una volta ultimata la relazione dei pubblici ministeri. In apertura di udienza gli avvocati del collegio di difesa hanno proposto una serie di eccezioni, tra cui un rinvio di alcuni giorni per poter esaminare i nuovi atti depositati di recente dalla procura (interrogatori di testimoni e consulenze tecniche sugli impianti). Richiesta che il gup Marcello Piscopo, dopo una camera di consiglio, ha pero´ respinto.

Anonimo ha detto...

La Cgil Campania è una succursale di Bassolino...
------------
RIFIUTI: GRAVANO (CGIL), PIENA SOLIDARIETA' A BASSOLINO

(ANSA) - NAPOLI, 31 LUG - "Voglio esprimere la mia piena e
completa solidariet… umana e politica ad Antonio Bassolino. Pur
rispettando profondamente il lavoro della magistratura, sono
certo che le indagini confermeranno come la sua onest… e la sua
dedizione alla cosa pubblica siano del tutto fuori discussione".
Cosi' il segretario generale della Cgil Campania, Michele
Gravano, commenta le richieste di rinvio a giudizio della
procura di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sui rifiuti.
(ANSA).

Anonimo ha detto...

Rifiuti, l´accusa della Procura. Il pm: "Una colossale truffa iniziata dieci anni fa"

Scritto da Conchita Sannino da la Repubblica Napoli, 03-02-2008



«Il dramma rifiuti che oggi coinvolge un´intera regione è il frutto di condotte di inaudita gravità. La storia di una colossale truffa cominciata quasi dieci anni fa», tuona il pubblico ministero Giuseppe Noviello. E aggiunge: «Le imprese che allora si aggiudicarono l´appalto sapevano di non poter mantener fede agli impegni. E il Commissariato straordinario ai rifiuti non fece nulla per scongiurare questa deriva». È la tesi della Procura di Napoli espressa ieri, nella prima parte della relazione riservata ai pubblici ministeri, durante l´udienza preliminare sulla deblacle rifiuti che scorre in singolare coincidenza di tempi e di clima.
Fuori, infatti, da Ferrandelle a Marigliano, si impongono processi di piazza e le barricate popolari contro il fallimento della politica nella gestione dei rifiuti. In aula, invece, dopo quasi tre mesi, la parola passa alla pubblica accusa e all´articolato impianto delle contestazioni.
Le 11 di ieri a Poggioreale. Nell´aula bunker entra nel vivo l´udienza preliminare che vede 28 personaggi sul banco degli imputati, dal governatore Antonio Bassolino (qui indagato nella sua veste di ex commissario straordinario ai rifiuti) a Piergiorgio Romiti e ad altri vertici del gruppo Impregilo. Nell´udienza presieduta dal gup Marcello Piscopo, aperta il 26 novembre scorso dopo strascichi polemici e continui rinvii, sono state ammesse come parti civili ben 111 Comuni della Campania, la stessa Regione, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Wwf. È nella stessa aula gremita di avvocati e rappresentanti dei territori "vittime" della devastazione ambientale che arriva il turno dell´accusa.
Spiccano due parole che punteggeranno l´esposizione della vicenda giudiziaria da parte del pm Noviello, con l´indicazione delle principali fonti di prova, che proseguirà poi martedì prossimo con l´altra parte della descrizione a cura del pm Paolo Sirleo. Quasi cento minuti di scenario impongono il tema della colossale truffa. Spiega Noviello: «A ridosso del 1999, l´associazione temporanea di imprese del gruppo Impregilo si preparava a formulare l´offerta per aggiudicarsi quell´appalto. Quel gruppo di imprese private precostituisce le basi, come dimostreremo con gli elementi in nostro possesso, della truffa che si sarebbe consumata ai danni dello Stato: perché quei soggetti privati assumono impegni che, sin da allora, le aziende sanno di non poter onorare. I motivi? Mettono in campo una tecnologia non adeguata, assumono di consegnare alla regione un Cdr di qualità mentre sanno benissimo che non potranno». A questo proposito, anzi, il pm si sofferma su una serie di elementi che offriranno riscontro a tale ricostruzione. In particolare, il pm cita due autorevoli testi di accusa: si tratta dell´ingegnere Pomodoro di Impregilo (un funzionario che ha lavorato per il noto gruppo dal 1996 al 2006), e del collega Polinelli, quest´ultimo in servizio presso un´autorevole società di consulenze di ingegneria, la Mwh, cui si rivolgono le banche chiamate a sostenere il "project financing" legato allo smaltimento dell´immondizia campana. Dalle relazioni dei due professionisti, già poste sotto sequestro, la Procura rileva che le grandi società «erano assolutamente al corrente della infondatezza degli impegni che assumevano di onorare». E che cosa dicono, nei loro argomentati colloqui per iscritto, Pomodoro e Polinelli? In sintesi: affermano che non c´erano le condizioni per assicurare quella gestione dei rifiuti e quei prodotti di cdr (il combustibile da rifiuti) richiesto teoricamente nel contratto; che le perplessità non accennavano a diminuire con le rassicurazioni che arrivavano dall´alto. Tali "perplessità" furono, sostiene la Procura, girate a Cattaneo, amministratore delegato di Fibe, e a Urciuoli, il vertice del Cda di Fibe, e a sua volta alto dirigente di Impregilo. Questi ultimi sono oggi tutti imputati nel procedimento. Martedì è fissata la prossima udienza, durante la quale si affronterà il profilo delle responsabilità dei soggetti pubblici. A cominciare dall´ex commissario ai rifiuti Antonio Bassolino.

Anonimo ha detto...

"A Bassolino dissi: attento al contratto se lo firmi non ne usciremo vivi"

Scritto da Carlo Bonini da la Repubblica, 03-02-2008



COLOGNO MONZESE (Milano) - Accampato in un ufficio del "Conapi", Consorzio nazionale piattaforme e imballaggi, vive un uomo di 53 anni che della catastrofe napoletana sa molte cose. «Su cui – dice – non ha più senso tacere». Si chiama Giulio Facchi. Nel 1998, dopo l´esperienza di assessore all´ambiente nella giunta provinciale di Milano del centro-sinistra, il ministro dell´Ambiente Edo Ronchi lo spedisce a Napoli come subcommissario per la raccolta differenziata. Ci resta fino al 2004. È uno degli occhi e delle orecchie di Antonio Bassolino. Ne diventa amico. Ne rimane travolto.
Da subcommissario, alla sua porta bussano tutti. "Amici di amici" per consigliargli di «non rompere i coglioni». Il Sisde. Due commissioni parlamentari. La Procura di Napoli, che sulla sua testimonianza costruisce l´istruttoria che travolge Bassolino, l´Impregilo e lui stesso, che si ritrova imputato. «Rimborsi aerei per tornare ogni 15 giorni dalla famiglia a Milano; 180 euro di traghetti Capri-Napoli-Capri in un agosto in cui feci le ferie del pendolare».
Dice Facchi: «Non si comprenderanno mai a pieno le ragioni della catastrofe fino a quando non sarà chiaro cosa accadde tra Napoli e Roma nel 2000». Impregilo-Fibe ha appena vinto la gara per la realizzazione di due termovalorizzatori e di 7 impianti per la produzione di combustibile da rifiuti, le "ecoballe". Antonio Bassolino, neopresidente della Regione e nuovo commissario all´emergenza, è di fronte a una scelta.
Bassolino succede ad Andrea Losco (oggi consigliere regionale del Pd, per 15 mesi governatore della Campania dopo il ribaltone Udeur che ha fatto cadere la giunta Rastrelli di centro-destra). È lui, sin lì, ad aver proceduto all´assegnazione definitiva della gara. Alla definizione dei primi subappalti, alla formazione delle commissioni di collaudo. Ha ridisegnato gli uffici del commissario, affidandone le chiavi a una trimurti che opera in palese conflitto di interesse. Cura la parte legale Enrico Soprano (il cui studio assiste anche gli interessi di Impregilo). Curano la parte tecnica Salvatore Acampora e Raffaele Vanoli. Il primo, futuro "ingegnere capo" del progetto del termovalorizzatore di Acerra dopo averne scritto il capitolato di gara (Impregilo ne liquiderà la parcella di oltre un miliardo di lire). Il secondo, felice di abbracciare di fronte a una macchina fotografica un truffatore come Mario Scaramella, l´uomo della futura calunnia Mitrokhin.
Quando Bassolino diventa governatore, il governo D´Alema si sfalda. Ronchi lascia il ministero dell´Ambiente, dove arriva Willer Bordon. Cambiano i presupposti per cui Impregilo-Fibe si è infilata nell´avventura campana. Immaginava di poter incassare dalla produzione del suo termovalorizzatore di Acerra 296 lire il kilowattora (cifra riconosciuta dall´accordo Cip6 sullo sfruttamento di fonti di energia rinnovabile), ma il nuovo "certificato verde" ha abbassato la sovvenzione a 180 lire. Non sta scritto evidentemente da nessuna parte che i costi di quello che è un rischio di impresa debbano far ridiscutere un contratto, ma è esattamente ciò che accade. «Bassolino – dice Facchi - si scava la fossa». Accade a Roma, in una riunione a palazzo Chigi, cui partecipano il governatore, l´avvocato Soprano, Vanoli, Facchi, Bordon. Bassolino convince il governo a riconoscere a Impregilo-Fibe ciò che chiede. Viene cancellato ogni riferimento all´accordo di programma che, come previsto dal bando di gara, avrebbe obbligato il vincitore a fare i conti con le indicazioni della committenza. Viene riconosciuta la tariffa originaria prevista dagli accordi Cip6. È un passaggio cruciale. Si legge negli atti parlamentari della commissione di inchiesta "Russo": «L´eliminazione dell´accordo di programma cancella la possibilità di un´ulteriore negoziazione del contratto con Impregilo-Fibe, indispensabile per superare la sostanziale genericità del progetto. A cominciare dai tempi di realizzazione degli impianti, dagli obblighi nelle more della sua realizzazione».
Facchi ricorda: «La mattina della firma del contratto con Impregilo, presi Bassolino da parte. Gli dissi: "Antonio, se firmiamo siamo fottuti. Non ne usciremo vivi". Lui si infuriò. Naturalmente, non aveva letto una sola riga del contratto, perché per lui, quel che contava era "la questione politica". Il resto era "roba da tecnici"… Cominciò a gridare: "E allora me lo spieghi tu cosa succede se non firmo? Non abbiamo più discariche disponibili!". "Mi spieghi che succede quando tra qualche mese avrò i rifiuti in strada e dovrò pagare ad Enel (la concorrente di Impregilo uscita sconfitta dalla gara, ndr) 120 lire per chilo di rifiuto smaltito, quando invece ne pagherò 80?" "Me lo spieghi cosa diremo tra dieci mesi, quando saremo in campagna elettorale?"».
Con il bando di gara, gli accordi firmati da Bassolino con Impregilo hanno poco a che vedere. L´operazione si tramuta in un simulacro di project financing, ciò che non è mai stata. Impregilo è libera di scegliere i terreni degli impianti e sulle casse pubbliche grava un nuovo, imprevisto onere, che è quello di soccorrere finanziariamente chi ha vinto la gara per pagare i siti di stoccaggio temporanei delle "ecoballe". Sappiamo come è andata a finire. Non sappiamo perché Impregilo, firmato nel 2000 il contratto con Bassolino, impieghi quattro anni per chiedere e ottenere dal ministro dell´Ambiente del nuovo governo di centro-destra (Matteoli), l´autorizzazione ad allacciare il futuro termovalorizzatore di Acerra alla rete Enel, condizione imprescindibile per metterlo in funzione. Facchi sorride: «Perché? Perché Impregilo entra subito in sofferenza finanziaria e, di fatto, le banche che la sostengono diventano le vere interlocutrici del Commissario. Ottengono nuove clausole contrattuali che gli consentano di sfilarsi, come avverrà, in caso di inadempimento di Impregilo, senza doverne sostenere i costi».

Anonimo ha detto...

La Cgil Campania è una succursale di Antonio Bassolino...senza pudore, il 31 luglio 2007 Michele Gravano diffondeva dichiarazioni...leggete...
------------
La Cgil Campania è una succursale di Bassolino...
------------
RIFIUTI: GRAVANO (CGIL), PIENA SOLIDARIETA' A BASSOLINO

(ANSA) - NAPOLI, 31 LUG - "Voglio esprimere la mia piena e
completa solidariet… umana e politica ad Antonio Bassolino. Pur
rispettando profondamente il lavoro della magistratura, sono
certo che le indagini confermeranno come la sua onest… e la sua
dedizione alla cosa pubblica siano del tutto fuori discussione".
Cosi' il segretario generale della Cgil Campania, Michele
Gravano, commenta le richieste di rinvio a giudizio della
procura di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sui rifiuti.
(ANSA).



I CADUTI SUL LAVORO..