Consulenze d'oro in decine di partecipate regionali. La sanità pubblica regalata ai privati e agli amici degli amici. Emerge un sistema di potere e di complicità che vede coinvolta anche la Cgil Campania. Molti consulenti sono autorevoli sindacalisti ed avvocati. Qualche consulente non solo è consigliere di amministrazione nelle Partecipate Regionali ma è Presidente del collegi dei sindaci revisori della Cassa Edile di Napoli.
Nella Cgil Campania si diffonde il nepotismo ed emergono gravi episodi di malcostume.
Intanto gli operai continuano ad ammalarsi o morire di infortunio sul lavoro.
Noi abbiamo la certezza che la magistratura legge il nostro blog. Intervenite subito ed aprite subito un'inchiesta sulla Cgil( e su alcune categorie come la Fillea Cgil) della Campania.
Intanto attendiamo sempre un segnale dalla Cgil Nazionale.
Caro Guglielmo Epifani quando hai intenzione di intervenire?
Cara segreteria nazionale fai come Ponzio Pilato?
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6 commenti:
La Cgil Campania? Vi rinfresco la memoria con un articolo pubblicato dal quotidiano "Il Mattino" un anno fa...
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Sindacati spaccati, salta il tavolo sulla sanità
Scritto da Chiara Graziani da il Mattino, 20-02-2007
Sull’altare del farmaco tassato si sacrifica la cosiddetta cabina di regia che avrebbe dovuto pilotare la Campania nel mare dei sacrifici e del risparmio sanitario, distribuendo i pesi (e i tagli chiesti dal governo) secondo le forze: l’assessore alla Sanità Montemarano, che ieri avrebbe dovuto incontrare Cgil, Cisl e Uil, ha disdetto l’incontro. Senza rinvio. Saliva burrasca, infatti, dall’orizzonte della controparte, i sindacati.
E con il passo indietro della giunta, ufficialmente motivato da impedimenti personali, nulla ha più ammortizzato uno scontro che era arrivato al culmine con la manifestazione dei diecimila contro il ticket sui farmaci, indetta solo da Cisl e Uil. La prima saetta l’aveva scagliata a mattina il segretario generale della Cgil, Michele Gravano contro il pari grado della Cisl, Pietro Cerrito e, indirettamente, anche contro la Uil: «Sul ticket - aveva detto Gravano - ha fatto e sollecitato un’operazione politica per saldare il disagio sociale contro la giunta regionale. Per noi le giunte non hanno colore e per questo ho subito un’aggressione politica e personale che mi ha fruttato la solidarietà di dirigenti Cisl». In seconda linea passava, a questo punto, una proposta di mediazione che non aveva più la sede dove mediare: «Chiedere alla Regione di non applicare il ticket sulla diagnostica». Infatti il glaciale commento della Cisl era andato solo a parare e restituire il colpo: «Chi è la nostra controparte? La giunta o la giunta più la Cgil? Meraviglia trovare la Cgil in questo ruolo; un sindacato moderno deve saper dire no a giunte di centrodestra come di centrosinistra. La Cisl continua nel suo impegno critico per l’abolizione del ticket sui farmaci». Anna Rea, segretario generale della Uil, poi, non s’è fatta pregare: «Se si vuole con superficialità scaricare sulla povera gente il peso della malagestione della sanità allora, certamente, la Uil dà un giudizio sull’operato politico della giunta e chiede, anzi, a Bassolino di meditare sul malessere generale che sale dalla regione: le speranze suscitate dalla sua giunta erano state tante, rifletta. Per quel che ci riguarda non ci siederemo più ad alcun tavolo fino alla revoca o alla sostanziale modifica della delibera ticket». Ed altre frecce sono all’arco del sindacato che si oppone alla tassa sulle medicine. E puntano tutte all’articolo 34 della finanziaria regionale. L’articolo 34 è la cassaforte di Soresa, la società esterna della Regione costituita per accendere un mutuo di trent’anni e pagare la spesa farmaceutica arretrata fino al 2005. Nell’articolo 34 si specifica (e si garantisce alle banche) che «per tutta la durata delle operazioni la Campania pagherà 170 milioni». E che li prenderà dall’Irpef e dall’Irap. Quindi dai lavoratori dipendenti e dalle imprese. Per trent’anni, la durata «delle operazioni». E del mutuo. Il cui pagamento richiederà il massimo del prelievo fiscale consentibile. Anna Rea ha passato la pratica all’ufficio legale della Uil. «La via del ricorso al Tar - ragiona - è percorribile. C’è un profilo di illegittimità. Ed un pesante sospetto di incostituzionalità». L’illegittimità discenderebbe dall’aver impegnato per trent’anni al massimo rialzo una tassa che va programmata anno per anno. «Scaricandola, poi, solo sulle spalle di una parte della società; quella che paga tutto, paga sempre ed ha i redditi più bassi d’Italia». Il dipendente campano, insomma, dice Anna Rea. La Costituzione, ragiona il segretario, ha uno dei suoi capisaldi proprio nell’equa distribuzione della contribuzione fiscale. «Qui, al contrario, paga per trent’anni il dipendente ma non il commerciante, il manager, l’evasore che le medicine gratis, però, le hanno avute». Sul profilo della legittimità costituzionale ci si chiede, inoltre, se la Regione possa riprendere con una mano ai cittadini quel che le ha anticipato in farmacia dal 2004 al 2005. Sarebbe, di fatto, l’annullamento di un diritto costituzionale. «Il cittadino ha diritto all’assistenza essenziale gratis. Non gli si può chiedere di ripagarla di tasca e con gli interessi».
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ancora clientele!!!
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«E’ incredibile ! In piena emergenza rifiuti, mentre i cittadini erano esasperati dalla munnezza e dalle notizie sull’allarme sanitario, il 21 gennaio scorso la giunta Bassolino ha sfornato la nomina a dirigente regionale per la dottoressa Alfonsina Porciello».
«Per caso è la stessa che è stata o è consigliere comunale DS di Lioni, in provincia di Avellino ?
la dottoressa Porciello non è la stessa che partecipa alla pubblicazione della rivista “Filo di Perla” sconosciuta a tutti ma lautamente finanziata (circa 1 milione di euro ?) dalla regione e dallo stesso assessore D’Amelio ?
Sì è la stessa rivista di proprietà della Partecipata regionale Efi che si becca le risorse dei fondi europei!!
Sapete chi è il direttore di "Filo di Perle" ? Luisa Cavaliere la moglie del segretario generale della Cgil Campania Michele Gravano!!
"Filo di Perle" ha creato anche un sito web che costa una barca di soldi...in nome dell'opportunità femminile...altro che opportunità femminile...questo è opportunismo tra parenti!!!!!!!!!!!!!!
ragazzi del blog continuate così. Qui in Via Torino i dirigenti(?)della Cgil Campania e della Fillea sono molto preoccupati. Incominciano ad avere paura anche se fanno finta che tutto va bene madama la marchesa!
ragazzi bisogna primuovere un'inchiesta sui distacchi sindacali legge 300, i rapporti di lavoro fittizi con le aziende, le pensioni ai falsi ammalati di amianto..
Forza ragazzi riprendiamoci la Cgil e cacciamo fuori i camorristi e i delinquenti da Via Torino!!!
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