venerdì 1 febbraio 2008

A PROPOSITO DI DIVULGAZIONE DELLA STORIA E DELLA CULTURA SINDACALE...GIUSEPPE DI VITTORIO!


CGIL CAMPANIA: COSTITUITO IL COORDINAMENTO DEGLI ENTI, ISTITUTI E FONDAZIONI PER LA DIVULGAZIONE DELLA STORIA E DELLA CULTURA SINDACALE...
Anche noi vogliamo contribuire a diffondere la cultura, l'etica e la storia sindacale.
Vogliamo che si parli di Giuseppe Di Vittorio!!
Di Vittorio era un sindacalista di comprovata rettitudine morale.
Recentemente è stato ritrovato un manoscritto inedito di Giuseppe Di Vittorio: Una lettera di Giuseppe Di Vittorio al conte Pavoncelli.

La lettera in cui si dice costretto, a difesa della sua dignita' politica, a rifiutare un omaggio natalizio inviatogli dal Conte Giuseppe Pavoncelli...
Abbiamo deciso di doffondere un video e il testo integrale della lettera...


li 24 Dicembre 1920

Egregio Sig. Preziuso.

In mia assenza, la mia signora ha ricevuto quel po' di ben di Dio che mi ha mandato.

Io apprezzo al sommo grado la gentilezza del pensiero del suo Principale ed il nobile sentimento di disinteressata e superiore cortesia cui si e' certamente ispirato.

Ma io sono un uomo politico attivo, un militante. E si sa che la politica ha delle esigenze crudeli, talvolta brutali anche perche' - in gran parte - e' fatta di esagerazioni e di insinuazioni, specialmente in un ambiente - come il nostro - ghiotto di pettegolezzi piu' o meno piccanti.

Io, Lei ed il Principale, siamo convinti della nostra personale onesta' ma per la mia situazione politica non basta l'intima coscienza della propria onesta'.

E' necessaria - e Lei lo intende - anche l'onesta' esteriore.

Se sul nulla si sono ricamati pettegolezzi repugnanti ad ogni coscienza di galantuomo, su d'una cortesia - sia pure nobilissima come quella in parola - si ricamerebbe chi sa che cosa.

Si che, io, a preventiva tutela della mia dignita' politica e del buon nome di Giuseppe Pavoncelli, che stimo moltissimo come galantuomo, come studioso e come laborioso, sono costretto a non accettare il regalo, il cui solo pensiero mi e' di pieno gradimento.

Vorrei spiegarmi piu' lungamente per dimostrarle e convincerla che la mia non e', non vuol essere superbia, ma credo di essere stato gia' chiaro. Il resto s'intuisce.

Percio' La prego di mandare qualcuno, possibilmente la stessa persona, a ritirare gli oggetti portati.

Ringrazio di cuore Lei ed il Principale e distintamente per gli auguri alla mia Signora.

Dev.mo
Giuseppe Di Vittorio



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Dedicata alla "classe dirigente" che ha occupato la Cgil Campania...
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"Io non sono, non ho mai preteso, né pretendo di essere un uomo rappresentativo della cultura. Però sono rappresentativo di qualche cosa. Io credo di essere rappresentativo di quegli strati profondi delle masse popolari più umili e più povere che aspirano alla cultura, che si sforzano di studiare e cercano di raggiungere quel grado del sapere che permetta loro non solo di assicurare la propria elevazione come persone singole, di sviluppare la propria personalità, ma di conquistarsi quella condizione che conferisce alle masse popolari un senso più elevato della propria funzione sociale, della propria dignità nazionale e umana… La cultura non soltanto libera queste masse dai pregiudizi che derivano dall’ignoranza, dai limiti che questa pone all’orizzonte degli uomini: la cultura è anche uno strumento per andare avanti e far andare avanti, progredire e innalzare tutta la società nazionale…"

(Giuseppe Di Vittorio)

Anonimo ha detto...

Ben detto!la fillea di napoli affigge manifesti in favore dei diritti e contro la precarietà dei restauratori e poi..poi per due anni fa lavorare in nero(sempre in fillea)le restauratrici.Vergogna!!



I CADUTI SUL LAVORO..